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Le stanze di Gioia

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9 Maggio 1978 I cento passi di Peppino Impastato e Aldo Moro

Post n°32 pubblicato il 09 Maggio 2013 da GlOlAMIA
Foto di GlOlAMIA

Non ero ancora nata..ma la storia di chi ha fatto la storia nel nostro paese ha sempre tenuta alta la mia attenzione..

Il 9 maggio è una data che per molti non vuol dire niente..

per alcuni è un "ah si l'ho sentito dire" ..

Ma per chi ha dei valori simboleggia il senso di tante cose.. ...




Correva l’anno 1978, era esattamente il 9 Maggio di trentacinque anni fa e l’Italia venne scossa da due avvenimenti improvvisi, l’uccisione di Peppino Impastato per mano della mafia e il ritrovamento del corpo di Aldo Moro Presidente della Democrazia Cristiana in via Caetani a Roma. Due simboli di un’Italia che cercava di lottare contro due mali, la mafia e il terrorismo, erano gli anni di piombo e queste due persone lottavano per il cambiamento, si incontrarono simbolicamente il 9 maggio 1978 e la notizia della morte di Peppino avvenuta la notte tra l’8 e il 9 riuscì a passare la mattina seguente quasi inosservata poiché proprio in quelle ore veniva ”restituito” il corpo senza vita di Aldo Moro.


La vita di Peppino impastato é percorsa da una intensa attivita politico-culturale, nasce a Cinisi in provincia di Palermo, da una famiglia mafiosa, da ragazzo rompe tutti i legami con il padre e nel 1965 inizia la sua attività aderendo al PSIUP e nello stesso anno fonda un giornalino ”L’idea Socialista”, conduce le lotte insieme ai contadini che gli furono espropriate le terre per la costruzione della terza pista dell’aereoporto di Palermo, sarà anche al fianco degli edili e dei disoccupati.Peppino Impastato viene sopratutto ricordato per ”Radio Aut” radio libera autofinanziata che fonda nel 1976, con cuoi denuncia i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, il programma più seguito infatti era ”Onda pazza” trasmissione satirica con cui sbeffeggiava mafiosi e politici. Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali, ma nel corso della campagna elettorale nella notte tra l’8 e il 9 maggio venne assassinato.


Pochi giorni dopo, gli elettori di Cinisi votano il suo nome riuscendo ad eleggerlo simbolicamente al Consiglio comunale.Il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo governo, guidato da Giulio Andreotti, la Fiat 130 che trasportava Moro, dalla sua abitazione alla Camera dei deputati, fu intercettata da un commando delle Brigate Rosse all’incrocio tra via Mario Fani e Via Stresa. Gli uomini delle BR uccisero, in pochi secondi, i 5 uomini della scorta (Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana.Dopo una prigionia di 55 giorni, il corpo di Aldo Moro, venne ritrovato il 9 maggio nel baule posteriore di un’automobile Renault 4 rossa a Roma, in via Caetani, emblematicamente vicina sia a Piazza del Gesù (dov’era la sede nazionale della Democrazia Cristiana), sia a via delle Botteghe Oscure (dove era la sede nazionale del Partito Comunista Italiano). aveva 61 anni.

 

Il 9 Maggio 1978 un giorno che non deve cadere nel dimenticatoio, anzi deve essere ricordato parlandone affinche' in quest'epoca corrotta si possano avere punti di riferimento di alto valore civile, culturale e politico.


In questo momento, sopratutto molto difficile per il nostro paese, dove, oltre alla crisi economica, si unisce una crisi di valori sia sociali che politici, bisogna ritrovarsi attorno a queste figure che sacrificando la propropria vita, hanno contribuito a regalarci un pezzo di Libertà.Mike Di Ruscio – Sora24

Per non dimenticare...


...Allego poesia di Pier Paolo Pasolini che Peppino dedico' alla madre..



.È difficile dire con parole di figlio ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere: è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.Sei insostituibile.Per questo è dannata alla solitudine la vita che mi hai data.E non voglio esser solo.Ho un'infinita fame d'amore, dell'amore di corpi senza anima.Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu sei mia madre e il tuo amoreè la mia schiavitù:ho passato l'infanzia schiavo di questo senso alto, irrimediabile, di un impegno immenso.Era l'unico modo per sentire la vita,l'unica tinta, l'unica forma, ora è finita.Sopravviviamo,ed è la confusione di una vita rinata fuori dalla ragione.Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.Sono qui, solo, con te,in un futuro aprile...

 
 
 
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