Il magazine di Libero ha lanciato questa mattina un sondaggio su "I senza-arte-né-parte", quelli cioè che un mestiere non ce l'hanno ma campano lo stesso (e pure bene). Per intenderci: dalla Gregoraci alla Varone, dalla Toffanin e Tonon, a tutti quegli imbecilli famosi solo per aver partecipato al Grande Fratello e/o a qualche altra piazzata in Tv (mi verrebbe da metterci dentro anche il "prete innamorato" ormai ospite fisso a Buona Domenica, ma poi davvero la saga dei cretini potrebbe diventare insopportabile…). E allora: vi invito – se non avete niente di meglio – a votare per il sondaggio (lo trovate all’indirizzo http://magazine.libero.it) però colgo l’occasione per porre un altro elemento di riflessione. Ma quelli che "senza-arte-né-parte", sono solo nel mondo dello spettacolo? Nel mio piccolo, nel mio ambiente, vedo arrancare gente davvero brava puntualmente sorpassata da benemeriti incapaci la cui sola credenziale è quella di essere proni e/o funzionali alle esigenze della politica e/o del politico di turno. Gente bravissima solo a saltare sul carro giusto al momento giusto, ma priva di idee, progetti, capacità, "meriti". Virgoletto un’espressione che mi è particolarmente cara per forma mentis, per cultura, per convinzione. Meritocrazia è principio, concetto, valore, per il quale mi sono sempre battuta nella vita e continuerò a battermi fino alla fine dei miei giorni. Anche se invano. Anche se almeno fino ad ora tutto è filato al contrario. In Italia. Così come nella mia città. Dove continuano a vincere gli incapaci. Specialisti, però, nel vendere fumo ai potenti.
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2023 alle 18:29
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il 25/03/2016 alle 07:44
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il 25/03/2013 alle 11:25
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il 25/03/2012 alle 08:42
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il 17/07/2011 alle 21:13