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Fermiamoci a pensare...

Post n°75 pubblicato il 12 Novembre 2007 da latinalt

L’ho detto in tempi non sospetti. Lo ripeto. In Italia non servono altre leggi. Serve qualcuno capace di applicarle. I decreti per le emergenze sono inutili. Servono - e a priori - determinazione, rigore, regole certe e capacità di farle applicare. Ieri in Tv è andato in scena un replay del G8… Una vergogna nazionale. Di tutti. Per tutti. Immaginavo il mio nipotino con gli occhi strabuzzati, convinto magari di vedere un trailer di Die Hard. Penso a quando da piccola andavo allo Stadio con mio padre, con al collo la sciarpa della nostra squadra di famiglia… perché si sa… il tifo è ereditario…E ricordo che si andava insieme al nostro vicino di casa coi suoi figlioli…. E loro tifavano per la squadra avversa….. E la sera ci si ritrovava tutti a casa a mangiar castagne… E il vino rosso era la penitenza di chi aveva perso… Mi viene l’ansia se penso al giorno in cui mio nipote chiederà a suoi di andare allo stadio con gli amici…. tremerò al pensiero dei rischi cui andrà incontro… Il fatto è che non ci credo più alla possibilità di un mondo migliore…. Non so se è giusto fermare il calcio, immagino tremare i burattinai, tutti quelli che girano sulla giostra impazzita dei miliardi e delle veline che ruotano attorno ad una palla…. So che non se ne può più e che in Italia, in questa come in altre vicende, manca – ripeto - la determinazione…. la presa di posizione esemplare….Ecco: finita la farsa dei funerali di Stato, delle elucubrazioni dei soliti opinionisti profumatamente pagati per parlare per ore di cose retoriche, tutto tornerà come prima, come sempre. Questa è l’Italia. Questo, tristemente, è il posto in cui viviamo…. E in cui rischiamo di morire per un pallone, o per mano di qualche disperato pluripregiudicato che sa che solo da noi può farla franca.

 
Rispondi al commento:
darlinggg
darlinggg il 12/11/07 alle 17:44 via WEB
Gabriele Sandri è stato ucciso dal calcio, da questa "cosa" deforme e mostruosa che in Italia ha perduto da anni ogni senso, ammazzato anche lui da questo cancro che anno dopo anno, scandalo dopo scandalo, cerotto dopo cerotto, chiacchiera dopo chiacchiera continua a metastatizzare e pretendere, come una divinità pagana, sacrifici umani per sentirsi importante. Le "minoranze" esistono perché le "maggioranze" le producono, o le tollerano o addirittura le proteggono oggettivamente e se il mondo del calcio, dai dirigenti agli appassionati, dai giornali alle televisioni, continua ad accettare di fatto che puntualmente ci scappi il morto, o esplodano bombe nelle sedi ufficiali, o gruppi di fanatici scatenino scene di guerriglia, non sarà sospendendo qualche partita per lutto, o per prudenza. L'industria del calcio professionistico italiano è marcia, ed è un miracolo se, al contrario del classico luogo comune, c'è qualche mela sana nel cesto. E non venite a contarcela con il "malessere sociale",il calcio italiano è una creatura corrotta, che neppure i fino troppo comodi esorcismi del Moggi di turno, possono sanare, perché Moggi fu l'espressione più sfacciata, non la causa, della corruzione di un mondo incapace di diventare un'autentica industria, che si è trovato improvviamente investito da un'alluvione di soldi che non era in grado di gestire per offrire al pubblico un prodotto complessivo credibile ed equilibrato. La sola cosa che conta non è "il calcio", ma fottere il presidente o il club "nemico".
 
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