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Giù le mani dai bambini

Post n°142 pubblicato il 23 Aprile 2010 da latinalt
 

Torino, 22/04/2010 - Recentemente pubblicato su Biological Psichiatry, lo studio della Nottingham University "Effects of motivation and medication on electrophysiological markers of response inhibition in children with attention-deficit/hyperactivity disorder", conferma quanto parte della comunità scientifica sostiene ormai da anni riguardo il comportamento troppo vivace dei bambini: riscontri positivi e "contenitivi" nel miglioramento delle performance comportamentali si possono ottenere non solo con l'utilizzo di farmaci - causa di potenziali effetti collaterali anche gravi - ma con strategie pedagogiche quali, ad esempio, quella della "ricompensa a breve termine". Lo studio infatti ha dimostrato la pari efficacia, in termini di normalizzazione del comportamento, fra il trattamento psicofarmacologico e l'utilizzo di stimoli e ricompense per "premiare" la corretta esecuzione di compiti. I risultati della ricerca vengono accolti positivamente dal Dott. Paolo Roberti di Sarsina (Dirigente di psichiatria dell'ASL di Bologna): "L'elemento psicopedagogico alla base di questo semplice ma efficace esperimento è quello della esperienza continua e gratificata per apprendere su di se, con il risultato evidente di un contenimento degli eccessi. Va ricordato che la psicopedagogia Steineriana - in uso in tutto il mondo da ormai un secolo - è basata proprio sull'apprendimento attraverso l'esperienza, e in questa ottica la ricompensa - intesa nel significato profondo di appagamento dell'io - è uno strumento chiave."
Ancor più netta la posizione del Dott. Claudio Ajmone (psicoterapeuta ed esperto italiano di ADHD), che nega la possibilità che l'ADHD possa esistere come malattia:
"Resto dell'idea che tutto è possibile quando si sperimenta su una malattia inesistente. Il nulla si può curare in infiniti modi con infiniti buoni risultati...".
(giornalista e portavoce nazionale di Giù le Mani dai Bambini, il più rappresentativo comitato italiano per la farmacovigilanza pediatrica), commenta così sul portale www.giulemanidaibambini.org: "L'ADHD è una costellazione aspecifica di sintomi, imputabili a numerose possibili cause, non è una 'malattia' da curare con psicofarmaci. La scienza ci dimostra per l'ennesima volta che esistono risposte al disagio dei bambini valide ed efficaci e soprattutto prive di effetti collaterali, quindi ci chiediamo che senso abbia continuare a utilizzare potenti psicofarmaci su bambini piccoli, a volte con il rischio di conseguenze anche fatali, quando la psicopedagogia offre alternative valide. Un appello all'Istituto Superiore di Sanità e all'Agenzia del Farmaco: è ora che la sanità pubblica in Italia torni a investire sulle persone e sulle competenze, senza cercare 'facili' scorciatoie chimiche".

 
 
 

C'è chi può...e chi non può

Post n°141 pubblicato il 21 Aprile 2010 da latinalt
 
Foto di latinalt

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Il coraggio di fare pulizia

Post n°140 pubblicato il 26 Marzo 2010 da latinalt
 

Al'indomani dell'inchiesta sui suoi presunti silenzi sul caso di un prete americano, il New York Time sostiene oggi che il futuro papa Benedetto XVI, quando era arcivescovo di Monaco, era al corrente del trasferimento in un'altra parrocchia di padre Peter Hullermann, già accusato di pedofilia. Secondo il giornale americano, che cita due prelati, il cardinale Ratzinger "era stato messo a conoscenza che il prete, che lui stesso aveva approvato fosse mandato in terapia per curarsi dalla pedofilia, sarebbe invece tornato a un lavoro pastorale a pochi giorni dall'inizio del trattamento psichiatrico. Il prete - prosegue il quotidiano - fu poi dichiarato colpevole di aver molestato ragazzini in un'altra parrocchia".
Ma questo è solo l’ultimo anello di una catena.
L’Espresso, oggi in edicola, apre uno squarcio sulla pedofilia nella Chiesa italiana raccontando di minori abusati all'ombra del crocifisso da religiosi, uomini e donne, in tutta Italia, dalla Toscana, al Veneto, alla Lombardia. Con le diocesi, e a volte in prima persona i vescovi, che sapevano, ma che invece di prendere provvedimenti e denunciare i responsabili, blandivano le famiglie e si mettevano all'opera per insabbiare i casi.
Cose che tutti sapevano e denunciavano e che anche questo blog ha più volte sottolineato.
In particolare, tra le altre storie "dimenticate", l'Espresso scrive di abusi durante le ore di catechismo "in un famoso monastero della Toscana".
Mario - questo il nome della vittima riportato dal giornale - racconta di un frate che l'accarezzava in solitudine dicendogli: "non avere paura, sono le mani di Dio". Ma quando il religioso si apprestava a spogliarsi, "c'è stato un rumore, sono entrate alcune persone, e solo così ho evitato il peggio". Di questa tragedia nessuno ne ha mai parlato. Ma, assicura la vittima, chi doveva sapere, sapeva: vescovo, priore e famiglia. "È stata la Chiesa a sconsigliare ai miei genitori di denunciare la violenza", spiega Mario. E il suo ovviamente non è un caso isolato.
Il settimanale infatti, tra gli altri, riporta il dramma di una bambina abusata in un convento di suore in Lombardia: "Ho ricevuto avance esplicite da una monaca e, quando ne ho parlato, la mia famiglia si è infuriata", ricorda Simona. "Volevamo andare dai carabinieri, poi è intervenuto il vescovo: disse che sarebbe stato meglio risolvere la faccenda all'interno e che ci avrebbe pensato Dio a punire i colpevoli". Anche in questo caso, insomma, a prevalere fu l'omertà.
Sale la nausea.


Da leggere, ascoltare e vedere:
http://speciali.espresso.repubblica.it/mappe/pedofili/index.html

 
 
 

Due volte VERGOGNA

Post n°139 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da latinalt
 

frame dal video

Ma come caspita si fa a definire una "violazione della libertà di internet" una sentenza che condanna la messa in onda di un filmato shock e la derisione di un povero ragazzo down da parte di un gruppo di imbecilli che si divertono a malmenarlo? Come non si fa a provare orrore di fronte ad un commento di questo tipo? Come si fa a non provare la stessa identica nausea provocata dal video di quei quattro imbecilli ai quali c’è da augurarsi che la vita riservi quello che meritano? Hanno perso una grande occasione i gestori di Google. Quella di chiedere scusa. O perlomeno di evitare commenti idioti, accettare una sentenza "stranamente giusta" e mettere in campo correttivi che evitino finalmente il ripetersi di queste oscenità. La libertà senza rispetto non è libertà.

 
 
 

Morti di destra e morti di sinistra

Post n°138 pubblicato il 06 Febbraio 2010 da latinalt
 
Tag: Nausea

Viviamo in una Italietta ipocrita, che fa finta di scandalizzarsi per le cazzate sparate da un certo Morgan (a proposito: ma quanti lo conoscevano prima di tutto ‘sto can can mediatico costruitogli attorno dalla stessa Rai che prima lo censura e poi lo invita nei suoi salotti buoni: porta a porta, domenica in, ecc.). 
E' l'Italia che si piega contrita a ricordare le vittime della Shoà e delle Foibe inneggiando a quella “riconciliazione nazionale” che è in verità una buffonata solo se si riflette sulla scelta di due diverse date, ben distinte e separate non per rigore storico ma per “esigenze politiche”.
Morti di sinistra e morti di destra. Spesso diversamente celebrati a seconda del colore delle singole amministrazioni comunali. Ci sarà davvero quella riconciliazione nazionale, e saranno davvero onorati i morti delle barbarie e della violenza, solo quando un’unica giornata sarà definita per entrambi. Una giornata dedicata al ricordo delle vittime degli orrori della storia. Tutte. Al di là delle bandiere rosse e nere. Che offendono i morti e la memoria.

 
 
 
 
 

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