Il mignolo

Io con tuo padre una chiacchierata me la sarei fatta davvero volentieri. Ho la fortuna di lavorare con persone che in quei campi ci sono stati. La fortuna è solo mia, naturalmente, che ne sento testimonianza, perché per loro la drammaticità degli eventi è ad oggi ancora un peso che li commuove molto. Come fosse successo ieri.

Lo zero Greta? Non te lo consiglio, che poi finisci a smoccolare in un ascensore come la sottoscritta. Ti abbraccio forte e tanto, come sempre.

Tu lo sai perché l'ho scritto tante volte nei miei post; mio Papà soleva dirci "non mi ferisce tanto l'essere stato preso e internato quanto l'indifferenza degli italiani che sapevano e facevano finta di nulla". Grazie per questo post. Lo dico da ebrea, uno dei più toccanti mai letti.

Tra un paio di mesi spingerò anch'io quel bottone...

Tu? Maddai, non l'avrei mai detto.

Sono l'ultimo in classifica al mondo, come bricoleur. E naturalmente risposte non ne ho. Al massimo rompo.

Guarda, voglio essere ottimista. Siamo fiduciosi! Dalle mie crepe, statisticamente parlando, una volta uscito tutto il male, è sempre entrato qualcosa di buono. La tua risposta, in ogni caso riflette anche la mia opinione. Non si può.

Erano mostri e la loro ragione dormiva. È un meccanismo irrazionale, sai, temo. Le mie giornate sono mediamente tranquille, prendo un caffè prima di entrare al lavoro, canto una canzone in macchina, scambio una battuta con un collega, lascio il passo a qualcuno e intanto sorrido. Mi infilo il cappotto, mi lavo le mani. Discuto, riunioni, sorrido ancora. E poi un panino, una piccola ansia, una telefonata, due telefonate, una mail, due mail, tre mail. Aperitivo di lavoro. Tante risate. Scappo dalla mia famiglia, le bambine, baci abbracci, me le mangio. Sogni d'oro amore. - 'notte mamma- . Intanto altrove si scatena l'inferno. A me questa cosa lascia allibita. E rammentando la storia mi chiedo ancora, dopo anni, cosa potrei fare. Bah... Buona notte caro, grazie per il tuo pensiero.

A me leggendo alcuni articoli, come i titoli, mi si è gelato il sangue e tutt'ora prosegue. La mia posizione è ferma e ben precisa riguardo gli ultimi avvenimenti. Ho letto di tutto, a partire da chi identifica l'islam con il terrorismo, a chi dice addirittura che a Parigi, alla sede del giornale, se la son voluta. Che mi viene la nausea solo a scriverlo. Un mio caro amico pochi giorni fa ha sintetizzato bene il momento: la gente ha bisogno di un nemico più che del pane. E secondo me vale per tutti. Tacere e riflettere, questo me lo ripeto da giorni. Ma sento anche la necessità di muovermi. Buona serata Vera.

Accidenti! Mi accorgo ora di aver capito il senso anche del commento che precede il tuo! Mi scuso, avevo la testa completamente altrove. La natura è una degna compagna silenziosa in alcuni frangenti, l'unica che non ho difficoltà a sentire con me nelle parentesi che precedono i miei esami. Per carità, la vicinanza altrui è preziosissima e la "santifico", ma sento sempre una sorta di responsabilità in chi mi sta accanto in quei momenti: devo dire qualcosa, devo fare qualcosa, deve essere a suo agio, devo spiegare, devo chiarire, devo rispondere. Con lei no, va avanti da sola.