Creato da tantiriccirossi il 02/01/2008

*Incedere Silente*

In punta di piedi in silenzio ti cerco...in silenzio sparisco. Affinchè le notti non abbiano l'unico suono del sospiro di chi soffre e tace, ora quel sospiro avrà una voce...e l'avrà qui.

 

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Post N° 73

Post n°73 pubblicato il 14 Luglio 2008 da tantiriccirossi
 


ABBRACCI

Si aprivan gli occhi ogni mattina
su di uno scenario diverso, scelto per caso o forse cercato e scovato nella
notte a precedere.



Una sola domanda:- DOVE?-



Domanda che spesso non aveva
grande importanza… ciò che più importava era uscire da quell’isola, cercando di
oltrepassare i confini che richiudevano in essa la solitudine… il distacco dal
resto della vita.



Bastava poco, un piccolo cesto con dentro qualche tramezzino ed una
bottiglia d’acqua e poi  sedersi ed
attendere, il momento in cui si sarebbe partiti senza conoscere la destinazione…
ad occhi chiusi…fidandosi sempre.



Odore di terra, di montagna, di boschi…querce, castagni, conifere e …terra umida mista a
foglie e muffe del sottobosco.



Ci s’incamminava, passo dopo
passo, respirando l’aria fresca che a
tratti sapeva di timo, quel timo che ne rilasciava l’aroma se solo se ne
sfioravano i copiosi cuscini, ricoperti dai piccoli fiori rosa-viola.



Si continuava a fatica, scalando
il pendio e fermandosi incontrando di
tanto in tanto, una pozza fangosa da saltare…una tenera scusa per lasciarsi
stringere in un abbraccio “d’aiuto” e che ogni volta accentuava il desiderio di
un bacio…quel bacio…il suo!!



Si proseguiva, nessuna parola a
sporcare il silenzio, solo il soffio di un respiro affannoso ed il secco spezzarsi
sotto i passi, di rami resi fragili e
come…croccanti, dal rinsecchimento.



Passi su passi, senza peso e
senza forza…passi che non avevan nessuna
consistenza e che lasciavano impronte solo nello smuovere dell’aria.



Inevitabile la sosta per
raccogliere le forze, per scambiarsi sorrisi, per  un incontro di sguardi e seguire quella mano,
raccogliere un fiore, un piccolo ciclamino che avrebbe infilato tra i capelli,
dopo averli sfiorati…dopo averli spostati dal viso con una carezza che
provocava sensazioni forti e accendeva il desiderio di aspettare la fine di
tutto, lì…tra le sue braccia.



Si distendeva al limitare del
bosco, la radura, tappezzata di tenero trifoglio e muschi e licheni, morbidi e
piacevoli da calpestare fino al laghetto…ecco la meta!



La meta…l’arrivo e… l’attesa che arrivasse sera per capire se
davanti al fuoco di un camino acceso in un piccolo rifugio di montagna, si
fosse sufficientemente lontani dall’ ISOLA che teneva prigioniera la nostra mente, mentre tutto ciò che restava di
quella giornata era un piccolo ciclamino…quel piccolo ciclamino tra i capelli…

Giuly


 
 
 
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questo è per Giuly

Per te, che ti fai i cavoletti tuoi ma che ti preoccupi sempre dei cavoletti altrui.

Giuly


.Sai...io lo leggo dai tuoi post e dai commenti che lasciano i tuoi amici

Potevo forse non far incidere che sei una forza della natura?

...e cos'altro dire?

Ogni altra parola sarebbe solo banale.
Ciao, carissima amica!
Grazie Theo "ogni altra parola sarebbe solo banale" se detta ad un amico che sa leggerti nel cuore.

 

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