IoSòCarmela

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Creato da alfio38 il 23/01/2008

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Giovani fiori .....spezzati!!!!

STAIRWAY TO HEAVEN

Scala per il Paradiso


C'è una signora sicura che tutto ciò che luccica sia oro
Ha intenzione di comprare una scala per raggiungere il Paradiso
E quando vi arriva sa,
Se i magazzini sono chiusi,
Che con una parola può avere ciò per cui è venuta.

C'è una scritta sul muro
Ma lei vuole essere sicura
Perché come sai a volte le parole hanno due significati.
Su un albero vicino al ruscello c'è un uccello che canta di quando in quando.
Tutti i nostri pensieri sono sospetti.

C'è un sentimento che provo quando guardo verso Ovest
E la mia anima chiede di partire
Nei miei pensieri non ho mai visto spirali di fumo
Attraverso gli alberi.
E le voci di quelli che stanno a guardare.

E' presto, così si mormora, se tutti intoniamo la musica giusta
Il pifferaio ci guiderà alla ragione
E un nuovo giorno spunterà per quelli
Che stavano aspettando da tanto.
E le foreste echeggeranno di risate.

Questo mi stupisce.

Se c'è una via vai sul tuo sentiero
Non ti allarmare
Sono solo i preparativi per la festa di maggio
Si, ci sono due strade che puoi percorrere
Ma a lungo andare
Hai ancora tempo per cambiare strada.

La tua testa ronza ed il ronzio non se ne andrà - nel caso non lo sapessi
Il pifferaio ti sta chiamando, vuole che tu vada da lui.
Cara signora, senti il vento soffiare
E lo sapevi
Che la tua scala è fatta di vento che sussurra.

E scendiamo per strada
Con l'anima più piccola dell'ombra
Là cammina una signora che tutti conosciamo
Che fa splendere la luce e vuol dimostrare
Che tutto continua a tramutarsi in oro.
E se ascolti molto attentamente
Prima o poi la melodia giungerà a te
Quando tutti sono uno e una cosa sola è tutto
Essere saldi come una roccia e non un sasso che rotola.

Ha intenzione di comprare una scala per raggiungere il Paradiso

There's a lady who's sure all that glitters is gold
And she's buying a stairway to heaven
When she gets there she knows, if the stores are all closed
With a word she can get what she came for
Ooh, ooh, and she's buying a stairway to heaven

There's a sign on the wall but she wants to be sure
'cause you know sometimes words have two meanings
In a tree by the brook, there's a songbird who sings
Sometimes all of our thoughts are misgiven
Ooh, it makes me wonder

There's a feeling I get when I look to the west
And my spirit is crying for leaving
In my thoughts I have seen rings of smoke through the trees
And the voices of those who stand looking
Ooh, it makes me wonder
Ooh, it really makes me wonder

And it's whispered that soon if we all call the tune
Then the piper will lead us to reason
And a new day will dawn for those who stand long
And the forests will echo with laughter

If there's a bustle in your hedgerow, don't be alarmed now
It's just a spring-clean for the May queen
Yes, there are two paths you can go by, but in the long run
There's still time to change the road you're on
And it makes me wonder

Your head is humming and it won't go, in case you don't know
The piper's calling you to join him
Dear lady, can you hear the wind blow, and did you know
Your stairway lies on the whispering wind?

And as we wind on down the road
Our shadows taller than our soul
There walks a lady we all know
Who shines white light and wants to show
How everything still turns to gold
And if you listen very hard
The tune will come to you at last
When all are one and one is all
To be a rock and not to roll

And she's buying a stairway to heaven

 

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Gita "turistica" ....su e giù per l'Italia.

Post n°219 pubblicato il 20 Maggio 2009 da alfio38

Intera famiglia dedita allo spaccio, tre arresti a Messina

Un'intera famiglia dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti è stata scoperta dalla polizia di Messina.  In manette sono finiti Armando Manuguerra, 20 anni, la sua compagna, Carmela Branda, 27 anni, la madre del giovane, Isabella Caruso, 42 anni. I tre sono accusati di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel rione Santo Bordonaro di Messina, gli agenti della squadra mobile hanno sequestrato, in più circostanze, alcune dosi di eroina. Da una successiva indagine coordinata dal sostituto procuratore Francesco Chillemi era emersa l'esistenza di una struttura, organizzata su base familiare, dedita all'attività di spaccio. 

Per non essere scoperti avevano anche installato un impianto di video sorveglianza che poteva avvertirli nel caso in cui fossero arrivate le forze dell'ordine.

il bambino di 15 giorni è ricoverato in gravissime condizioniViterbo: lancia dal balcone il neonato della cugina, forse per gelosiaL'accusa nei confronti di una ventenne è tentato omicidio.

ROMA - È ricoverato in terapia intensiva nel reparto pediatrico del policlinico Gemelli a Roma, il bambino di 15 giorni gettato dalla finestra dell'abitazione dei nonni a Viterbo. Secondo quanto si è appreso da fonti mediche, il quadro del bambino è «serio» per gravissime lesioni interne e fratture e i «parametri vitali sono costantemente monitorati».

ARRESTATA UNA CUGINA - La polizia ha arrestato una donna di 20 anni, cugina della madre del piccolo, per «tentato omicidio». La giovane, come hanno ricostruito gli investigatori, martedì mattina ha fatto visita alla zia (la nonna del piccolo), dove si era recata la madre del bambino. Mentre le altre due donne parlavano, è andata nella cameretta del neonato, lo ha preso dalla culla e lo ha lanciato dal balcone per un volo di circa dieci metri. La nonna e la madre si sono accorte che il bambino non era più nella sua culla e hanno trovato la giovane con lo sguardo fisso nel vuoto. Le hanno chiesto dove fosse il neonato e lei ha risposto che era caduto dalla finestra. Durante l'interrogatorio la ragazza si è avvalsa della facoltà di non rispondere. In considerazione dello stato confusionale in cui si trovava è stata ricoverata nel reparto per detenuti.

CHOC PER LA MADRE - In predenza la madre era stata interrogata per oltre due ore in ospedale a Viterbo, dove è ricoverata in osservazione in grave stato di choc.

L'autore materiale dell'uccisione dell'animale è un bambino di 9 anniRagazzini seviziano e impiccano un caneCanicattì, la scena è stata filmata dalle telecamere di sicurezza del municipio. L'Enpa: fatto sconcertante

MILANO - Prima lo hanno seviziato, poi gli hanno tolto la vita impiccandolo ad una maniglia. Il tutto davanti all'occhio elettronico della fotocamera di un telefono cellulare. La vittima è un piccolo cane di razza yorkshire; gli aguzzini sono tre ragazzini siciliani e a compiere materialmente l'impiccagione è stato il più piccolo dei tre, di soli nove anni (i «complici» che hanno effettuato le riprese ne hanno invece 13 e 15).

I FILMATI - A loro i carabinieri sono arrivati dopo aver visionato le telecamere installate dal Comune sulla villa comunale di Canicattì, nei pressi della quale si sono verificati i fatti. Dalle registrazioni video è emerso che ad uccidere il cane è stato un bambino di 9 anni che si è fatto filmare con un telefono cellulare dai due complici di 13 e 15 anni. Per tutti è scattata la segnalazione alla Procura dei Minori che adotterà le misure del caso.

«FATTO CHE LASCIA SGOMENTI» - «Quanto accaduto a Canicattì - commenta Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Ente nazionale protezione animali - è un fatto sconcertante che lascia sgomenti per la giovanissima età dei tre bambini. Ci si chiede quali condizioni esistenziali possono aver portato tre minori a compiere un’azione talmente efferata che certamente non mancherà di lasciare traccia su di loro, anche negli anni a venire. Questo episodio dimostra quanto sia indispensabile una maggiore tutela dell’infanzia».

MACABRA MODA - Non è la prima volta che dei giovani vengono sorpresi a torturare animali e non è la prima volta che certe gesta vengono immortalate in un video. In YouTube, uno dei principali siti per la condivisione di filmati, digitando le parole «cane impiccato» si arriva ad un video relativo ad un macabro ritrovamento di un cane ucciso appunto per impiccagione a Sant'Agata di Militello, nel Messinese. E molti sono i video di episodi analoghi provenienti da diverse parti del mondo. Resta ora da vedere quali saranno le decisioni dei giudici dei minori relativamente al caso di Canicattì. Tutti i giovani coinvolti nella vicenda sono però di età inferiore ai 14 anni e per questo non punibili.

Imperia, massacrato di botte a 17 mesi:
piangeva. Arrestati madre e convivente

Il piccolo Gabriel è stato colpito con calci e pugni che gli hanno
spappolato fegato, reni e milza. I due arrestati tacciono

(17 maggio) - «E' successa una cosa orribile». In queste poche parole del medico legale che ha effettuato l'autopsia, c'è il riassunto della terribile vicenda di Imperia dove un bambino di 17 mesi è stato massacrato di botte: calci e pugni nell'addome fino a spappolargli fegato e reni, fratturargli la milza. Piangeva, Gabriel, e loro lo hanno picchiato per non farlo piangere più. Ne sono convinti gli inquirenti che indagano sulla morte di Gabriel, 17 mesi e che stamani hanno arrestato per concorso morale e materiale aggravato da futili motivi in danno di discendente la madre del piccolo, Elizabete Petersone, 20 anni, lettone, e il suo convivente, Paolo Arrigo, 24 anni, commerciante e titolare di un negozio di vernici a Imperia.

Grabiel subì poco tempo fa la frattura di un braccio. I due sono sempre stati zitti: avvalendosi della facoltà di non rispondere, non hanno chiarito alcuna delle circostanze di questa morte. Ma la polizia è convinta che era consueto per i due picchiare Gabriel. Per tutti, un episodio di qualche tempo fa, quando Gabriel finì in ospedale con un braccino rotto. Sua madre disse che la frattura se l'era procurata cadendo dal letto che era senza sbarre laterali, ma la squadra mobile di Imperia, che s'interessò subito del caso, espresse già allora più di una perplessità.

La madre non collabora.
Il gip ha emesso le due ordinanze di custodia cautelare accogliendo le richieste del pubblico ministero Filippo Maffeo. Neppure davanti a contestazioni così gravi come quelle contenute nel titolo di reato Elizabete ha voluto parlare. Non collabora, così come non collabora il convivente della donna Paolo Arrigo.

Le testimonianze raccolte dalla polizia parlano di una coppia giovane ma molto, molto nervosa. Litigavano spesso, a toni piuttosto accesi. Il piccolo Gabriel invece era «un bambino tranquillo, buono». Non l'hanno sentito piangere gli operatori del 118 quando la madre li ha chiamati dicendo «mio figlio ha difficoltà di respirazione».

L' unica altra voce rimasta impressa nelle registrazioni era quella di Arrigo, che era presente in casa. I medici sono arrivati e hanno portato via Gabriel. Ma il piccolo che non riusciva più a respirare non ce l'ha fatta: è morto, il corpicino ricoperto di lividi, ridotto in una condizione che ha emozionato anche il medico legale incaricato dell'autopsia e che uscì dalla morgue dicendo: «È successa una cosa orribile».

 
 
 

Allora .....ci stà bene questa ordinaria pagina di cronaca?

Post n°218 pubblicato il 19 Maggio 2009 da alfio38

ALBANO, TENTA VIOLENZA SESSUALE A 17ENNE: ARRESTATO.

(DIRE - notiziario Minori) Roma, 19 mag. - I carabinieri della stazione di Albano Laziale hanno arrestato, in flagranza, un 42enne del posto per atti persecutori (stalking), lesioni personali e tentata violenza sessuale ai danni di una 17enne.

L'uomo e' stato sorpreso e bloccato dai militari nei giardini della villa comunale di Albano mentre aggrediva la vittima strattonandola, nel tentativo di abusarne. Gli immediati accertamenti hanno consentito di appurare che la ragazza, figlia della ex convivente del malvivente, una donna 44enne di Albano, aveva subito, da diversi mesi, reiterate molestie e minacce, che non era mai riuscita a denunciare poiche' l'uomo aveva ingenerato in lei un forte timore per la propria incolumita'. La minore, per l'aggressione subita, e' stata medicata in ospedale. I carabinieri, nel corso di ulteriori approfondimenti, hanno accertato che anche la madre della giovane, nel corso della convivenza, aveva subito minacce, lesioni e molestie, tali da costringerla a lasciare l'uomo che, senza mai rassegnarsi, ha continuato a persistere nell'azione persecutoria e vessatoria nei suoi confronti, inducendo anche in lei uno stato di soggezione da non consentirle di denunciare l'accaduto. L'arrestato e' stato trasferito al carcere di Velletri.

FORLÌ, PRESIDE ARRESTATO PER VIOLENZA SESSUALE SU 4 BIMBI

VITTIME TRA I 3 E I 6 ANNI. POLIZIA LO 'INCASTRA' CON TELECAMERE

(DIRE - notiziario Minori) Forli', 19 mag. - La squadra mobile della Polizia ha arrestato il dirigente scolastico di un istituto comprensivo della provincia di Forli', con l'accusa di violenza sessuale aggravata. Il preside, secondo quanto spiegato dalla Polizia di Stato, avrebbe abusato di almeno quattro bambini, maschi e femmine, di una scuola materna di una frazione del territorio forlivese. Le vittime sarebbero state irretite con caramelle e giochi. L'uomo, 60 anni, originario della provincia di Napoli, avrebbe scelto con cura i piccoli, in gran parte provenienti da famiglie in difficolta', tra i 3 e i 6 anni.

La Squadra mobile, coordinata dal pm della Procura di Forli' Marilu' Gattelli, ha tenuto sotto osservazione il preside per tre mesi, con l'ausilio di telecamere disseminate nella piccola scuola materna, ma tenendo sotto controllo anche il domicilio e l'auto privata del indagato. Quindi la decisione di passare all'azione, con la misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari, firmata dal gip del Tribunale di Forli' Michele Leoni. Secondo quanto riportano le forze dell'ordine, l'uomo aveva destato sospetti tra gli insegnanti della scuola fin dal suo arrivo, per gli atteggiamenti ambigui coi piccoli, specialmente durante gli orari dei pasti e del primo pomeriggio.

Il napoletano era alla sua prima direzione di un istituto scolastico e non aveva mai svolto prima attivita' nel territorio forlivese. Gli uffici scolastici stanno in queste ore prendendo i necessari provvedimenti di sospensione.

BOLOGNA, METTONO SASSI SUI BINARI: INCASTRATI DA FOTO

LA "BRAVATA" SABATO E ORA 3 RAGAZZI RISCHIANO IL CARCERE.

(DIRE - notiziario Minori) Bologna, 19 mag. - Pensavano fosse solo una bravata, ma ora si ritrovano denunciati per attentato alla sicurezza dei trasporti, un reato per cui si rischia il carcere da uno a cinque anni. Si tratta di tre ragazzini italiani (due di 15 e uno di 17 anni) che sabato pomeriggio alla stazione Mirandola di Ozzano, in provincia di Bologna, si sono divertiti ad appoggiare alcune pietre sui binari proprio in corrispondenza dello scambio. All'arrivo del treno sono scappati di corsa, non prima di essersi immortalati esultanti (facevano orgogliosamente il segno della vittoria con le dita) in una fotografia che poi e' stata ritrovata nel cellulare di uno di loro. Per fortuna non e' successo nulla di grave: l'Intercity che stava arrivando (diretto a Pescara) ha frantumato le grosse pietre senza che ne derivassero grossi danni o incidenti, ma il convoglio si e' fermato e prima di ripartire ha dovuto aspettare 20 minuti. "E' stato un gesto pericolisissimo, questa volta e' andata bene.

Speriamo che questa denuncia serva anche a evitare emulazioni" dice il dirigente della Polfer di Bologna, Oreste Capocasa. A bordo del treno, al momento del passaggio sullo scambio, si sono sentiti forti scricchiolii e il macchinista, subito prima, aveva visto tre ragazzini correre via lungo la massicciata dopo aver posizionato i sassi. Sono stati rintracciati grazie alle descrizioni che macchinista e capotreno hanno fornito agli agenti della Polizia ferroviaria. I tre non erano andati lontano: erano semplicemente tornati alla festicciola in corso nel giardino di un appartamento a 20 metri di distanza dai binari da cui si erano allontanati poco prima. La Polfer, arrivata alla festa, ha cominciato a fare domande ai ragazzi, individuando subito due di loro che corrispondevano alle descrizioni date dal macchinista.

I due ragazzini sono apparsi subito molto nervosi e hanno ripetutamente negato. Messi alle strette, hanno ammesso. Il primo a confessare e' stato il 17enne, seguito da uno dei due 15enni. Il terzo ragazzo coinvolto, invece, ha ammesso solo di fronte all'evidenza dello scatto che lo ritraeva sui binari, trovato poco dopo nel cellulare del piu' grande. A quel punto ha detto che si', c'era anche lui, ma ha negato di aver avuto parte attiva. Dal telefonino sono spuntate fuori due foto: in una il 17enne e il 15enne sono chini sui binari in atteggiamento trionfante. Fanno il gesto della vittoria e sorridono, come a vantarsi dell'impresa realizzata. Nella seconda foto, invece, ci sono cinque giovani in piedi, in fila, lungo i binari. Solo tre di loro, pero', ha ricostruito la Polfer, hanno appoggiato le pietre (probabilmente quelle che servono a coprire i cavi elettrici nei binari): lo proverebbe il fatto che il macchinista, entrando in stazione, ha visto solo tre ragazzi scappare via di corsa.

Gli autori del gesto sono incensurati, vivono a San Lazzaro di Savena e nessuno di loro ha una situazione familiare disagiata. Per la denuncia, sono stati accompagnati all'ufficio centrale della Polfer, a Bologna. E' li' che poco dopo i genitori, infuriati, sono andati a riprenderli. Per i tre e' scattata una denuncia per attentato alla sicurezza dei trasporti: la Polfer ha gia' provveduto a informare il pm dei minori Antonietta Di Taranto, a cui ora spetta decidere se ridimensionare il reato in semplice danneggiamento. Se non lo fara', i tre rischiano da uno a cinque anni di carcere. E, anche se non ci sono stati grossi danni al convoglio, i ragazzini dovranno comunque risarcire le Ferrovie dei disagi causati: i 20 di ritardo dovuti alla sosta forzata per un controllo.

PARMA, IN 5 ANNI RADDOPPIATI I CASI DI SOSPETTO ABUSO

NASCE EQUIPE 24 ORE SU 24 DI ASSISTENZA PER RAGAZZI A RISCHIO.

(DIRE - notiziario Minori) Bologna, 19 mag. - Assistenza 24 ore su 24 per i minori a rischio. Parte il primo giugno il progetto sperimentale della provincia di Parma, che garantira' un servizio di emergenza anche di notte e nei weekend: un'equipe di professionisti interverra' su segnalazione di ospedali e forze dell'ordine per assicurare accoglienza, sostegno e prima collocazione ai bambini e ragazzi in condizione di rischio. Fra questi rientrano minori maltrattati, allontanati dalla famiglia per sospetto abuso o grave congflittualita', ma anche minori stranieri non accompagnati o ragazzi scappati da casa.

"Con il nuovo servizio riusciamo a garantire una copertura totale- spiega Tiziana Mozzoni, assessore provinciale alle Politiche sociali-: in questo modo si va a coprire una lacuna, quella che riguardava gli orari in cui i servizi territoriali sono chiusi". Il progetto ha un costo di 18 mila euro e sara' sperimentato per almeno un anno: il servizio sara' attivo dal lunedi' al giovedi' dalle 18 alle 8 e dalle 14 del venerdi' fino alle 8 del lunedi' successivo. L'e'quipe d'emergenza sara' costituita da operatori della cooperativa Proges, che si e' aggiudicata una gara ad hoc, coordinati dai responsabili dei servizi sociali territoriali.

 L'iniziativa e' un ulteriore tassello alle attivita' per i minori in condizioni di rischio messe in campo a Parma negli ultimi anni. Dal 2005 e' infatti attivo un Tavolo provinciale per la tutela dei minori, di cui fanno parte servizi sociali, Ausl, Azienda ospedaliera, scuole, forze dell'ordine e Tribunale per i minorenni. Dai dati diffusi dalla provincia, nel giro di cinque anni sono raddoppiati i casi di sospetto abuso o maltrattamento presi in carico. Dai 64 del 2003 si e' passati ai 125 del 2008: un incremento costante e annuale, proseguito nel 2008 con 16 casi in piu' rispetto all'anno precedente.

"Si tratta comunque della punta dell'iceberg - commenta Mozzoni -: sappiamo che la maggior parte dei maltrattamenti avviene in famiglia e non viene denunciata. Per questo e' difficile capire se l'incremento registrato dai dati dipenda da una maggiore diffusione del fenomeno o da un miglioramento dei servizi". La fascia d'eta' piu' vulnerabile e' quella dei bambini fra i 6 e i 10 anni (41 casi nel 2008), con una prevalenza generale delle femmine di nazionalita' italiana (54% dei casi totali). Abusi e maltrattamenti si verificano quasi sempre fra le mura domestiche: il 93% dei casi e' infatti relativo al contesto familiare.

Scomparsa coppia giovani,denunciatoAvrebbe sottratto la minorenne, consenziente, di Altare (Savona)

 

(ANSA) - ALTARE (SAVONA), 19 MAG - E' stato denunciato per sottrazione di minore consenziente un giovane scomparso da domenica con una minorenne di Altare (Savona). E' il primo provvedimento concreto assunto dai carabinieri che stanno indagando sull'allontamento, ancora avvolto nel mistero, dei due ragazzi. I carabinieri di Cairo Montenotte smentiscono che in merito alla scomparsa sia stata aperta un'indagine sui satanisti. Sono stati ascoltati i genitori della ragazza, alcune compagne di scuola e i vicini di casa.

Brutti voti figlio,minaccia presideArrestato ad Orvieto un operaio di 47 anni

 

(ANSA) - TERNI, 19 MAG - Ha inveito contro la vicepreside della scuola media frequentata dal figlio minacciandola di mettere anche a soqquadro il suo ufficio. Per questo un operaio di 47 anni e' stato arrestato dai carabinieri per minacce, danneggiamento aggravato ed interruzione di pubblico servizio. Il fatto, riferito da alcuni quotidiani umbri, e' avvenuto sabato alla scuola media Ippolito Scalza di Orvieto. L'operaio e' stato convocato dalla vicepreside che gli ha comunicato il cattivo rendimento del figlio.

Aggredita coppietta. Stuprata sedicenne

TARANTO - Un rapinatore solitario dopo aver aggredito una coppietta avrebbe abusato della ragazza. Una bruttissima storia che è avvenuta nella tarda serata di sabato nelle campagne di un paese della provincia jonica. Lei, sedici anni, studentessa e di buona famiglia e lui, diciannove, si erano appartati con l’automobile del giovane in una zona isolata quando, secondo il racconto fatto dalle vittime ai carabinieri, è iniziata la loro odissea. All’improvviso un malvivente che aveva il volto coperto con il passamontagna ha puntato una pistola contro i fidanzati e ha urlato ai due di tirare fuori i soldi. Momenti di terrore per la coppia, che tra l’altro pare non avesse molti soldi. Dopo minuti di grande concitazione il bandito ha deciso di violentare la ragazza. Secondo il drammatico racconto fatto dalle vittime ha legato con una corda il fidanzato e lo ha chiuso nel bagagliaio, poi, sotto la minaccia dell’arma ha costretto la sedicenne a seguirlo. L’ha condotta a qualche centinaio di metri dalla macchina nella quale poco prima aveva legato il fidanzato e l’ha stuprata. Dopo la violenza, le pesanti minacce alla vittima e la fuga nelle campagne. Non si sa se il rapinatore abbia utilizzato un’autovettura per allontanarsi dalla zona. La minorenne, sotto choc, ha raggiunto l’automobile ed ha liberato il fidanzato. Pare che il rapinatore sia riuscito a portar via poco. I due fidanzati hanno potuto dare l’allarme e successivamente raggiungere la caserma dei carabinieri. Poi la sedicenne è stata condotta all’ ospedale “SS. Annunziata” per essere sottoposta a visita medica. Nel contempo il fidanzato è stato ascoltato a lungo dagli investigatori dell’Arma che stanno cercando di chiudere il cerchio attorno al violentatore. C’è uno stretto riserbo da parte dei carabinieri riguardo a ciò che ha raccontato il diciannovenne sull’inquietante storia della quale in queste ore si parla molto nel paese in cui i giovani risiedono. E’ una storia molto delicata e allora gli investigatori hanno richiesto altri accertamenti che potrebbero svelare il giallo. I carabinieri stanno indagando a spron battuto per far luce su un episodio molto grave che fa emergere come sia rischioso per le coppiette appartarsi in luoghi isolati, in cui all’improvviso possono colpire malfattori senza scrupoli. Purtroppo accade spesso e le coppie devono stare molto in guardia. ( Giovanni Nicolardi tarantosera)


 

Neonato giu' da finestra,gravissimoHa 15 giorni, precipitato da un primo piano a Viterbo

 

(ANSA)- VITERBO, 19 MAG- Un neonato di quindici giorni e' precipitato da una finestra al primo piano di un palazzo a Viterbo, dove abitano i nonni. Sembra che il piccolo fosse in braccio alla madre. Ha dato l'allarme una vicina di casa che ha visto il neonato a terra immobile. E' subito accorsa un'ambulanza del 118 che ha portato il piccino in ospedale dove i medici, vista la gravita', lo hanno intubato e trasferito in elicottero al Gemelli di Roma. La madre del piccolo e i nonni sono sotto choc.

 
 
 

FEDERALISMO .........CRIMINALE??????

Post n°217 pubblicato il 18 Maggio 2009 da alfio38

TURCHIA: PUNITA PER ADULTERIO, MOZZATI NASO E ORECCHIE

 

(di Furio Morroni)Libero

ANKARA  - Ancora un "delitto d'onore" in Turchia, ma stavolta di un'efferatezza senza precedenti, tanto che il Paese, pur abituato a questo cruento fenomeno, è sotto shock: una donna di 23 anni è stata mutilata del naso e delle orecchie, accoltellata all'addome e abbandonata in un campo a morire dissanguata per "lavare l'onore" della famiglia che la sospettava di avere una relazione extraconiugale. Ne ha dato notizia oggi, sdegnata, la stampa turca riferendo che teatro della raccapricciante vicenda è un villaggio nella provincia di Agri, una regione a grande maggioranza curda nella Turchia orientale alla frontiera con l'Iran e l'Armenia.

La giovane, di cui sono state rese note solo le iniziali, Y.A., è stata trovata in fin di vita e ricoverata in ospedale, dove versa in gravi condizioni. La polizia ha sinora fermato otto persone ritenute responsabili delle atroci torture inflitte alla donna e della sua tentata uccisione. Secondo la stampa si tratterebbe di membri della famiglia del marito della donna, che risulta irreperibile ed è ricercato. La questione dei delitti d'onore è stata sollevata dall'Ue, che ha sollecitato la Turchia a impegnarsi per debellare questa piaga sociale in vista della sua adesione al blocco europeo. Il governo di Ankara ha in effetti inasprito le pene per i responsabili di questo genere di crimine. Ha eliminando allo stesso tempo la possibilità di riconoscere, come avveniva in passato, l'attenuante della "grave provocazione" e ha equiparato la responsabilità dei mandanti a quella degli esecutori materiali, visto che le famiglie erano solite affidare il compito di uccidere a membri minorenni (non imputabili) del clan familiare, in modo da lasciare il delitto impunito. Inoltre negli ultimi tempi il governo e le associazioni per i diritti umani hanno intensificato gli sforzi nella lotta al fenomeno, anche istituendo "squadre speciali" formate da esperti nel campo sociale e familiare, insegnanti, infermiere e religiosi che operano nelle aree a maggiore rischio. In non pochi casi è avvenuto che donne sono state uccise soltanto perché "colpevoli" di aver rivolto la parola a un estraneo, per aver richiesto la trasmissione di una canzone alla radio o, peggio, per essere state violentate.

Tuttavia, a detta di molti esperti, la pratica dei delitti d'onore in Turchia è particolarmente persistente anche per la sovrapposizione di usi tribali con interpretazioni antifemminili della lettera di alcune prescrizioni del Corano da parte degli imam di campagna. Di fatto però i delitti d'onore non sono tollerati solo nel sud-est rurale del Paese a maggioranza curda, dove si registrano con maggiore frequenza, ma anche tra le fasce della popolazione meno abbiente e meno istruita di Istanbul dove, stando a un rapporto presentato venerdì nella metropoli turca da John Austin, membro britannico dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, almeno una persona a settimana è vittima di un delitto d'onore. In tutta la Turchia nel quinquennio 2003- 2007 i morti per questo crimine sono stati oltre 1.100.

Segrega e picchia moglie incintaL'uomo e' stato arrestato dai Carabinieri a Vobarno

 

(ANSA)- BRESCIA,18 MAG - Segregata in casa per mesi, picchiata, una donna pachistana incinta e' riuscita a fuggire e a rivolgersi ai Carabinieri a Vobarno (Brescia). Il marito e' stato arrestato. La donna era arrivata nei mesi scorsi per ricongiungersi al coniuge, ma da quando ha messo piede in casa le e' stato impedito d'uscire e requisito il cellulare. Solo sabato scorso l'immigrata, approfittando del figlio del marito che rincasava da scuola, e' riuscita a fuggire mentre il ragazzo apriva il portone.

Minaccia con coltello uno studenteGenitore si introduce in aula di liceo nel Napoletano
Accoltellato 11enne nel NapoletanoDurante una rissa tra bambini a San Giorgio a Cremano

 

(ANSA) - NAPOLI, 17 MAG - Un undicenne e' stato aggredito e accoltellato da un gruppo di coetanei, nel corso di una rissa tra bambini ieri sera nel Napoletano.

Il fatto e' accaduto a San Giorgio a Cremano, in via De Gasperi, non lontano dal Palazzo Municipale, poco prima che partisse la processione con la statua del santo patrono. Il ragazzino e' stato soccorso e portato in ospedale. Sul posto sono intervenute le altre forze dell'ordine.


Bimbi litigano alla comunione,rissaBotte e coltellate tra due famiglie siciliane e calabresi

 

(ANSA) - NOVARA, 18 MAG - Finisce in rissa tra due famiglie la festa di comunione dei loro bambini: un arresto per tentato omicidio, 6 denunciati e due in ospedale. E' successo in un ristorante di Cressa (Novara), dove si sono scontrati due nuclei familiari,uno originario di Gela e l'altro di Briatico, in Calabria.Il litigio e' scoppiato tra i due bambini di 10 anni festeggiati che si sono picchiati. Lo scontro si e' esteso ai parenti ed e' degenerato quando un venticinquenne siciliano ha accoltellato un coetaneo.

Bambino 9 anni impicca cane,filmatoIdentificati e segnalati alla Procura dei minori di Palermo

 

(ANSA)- AGRIGENTO, 18 MAG - Sono tre i ragazzini identificati per aver seviziato ed ucciso, impiccandolo alla maniglia di un portone, un cane yorkshire. Grazie alla registrazione delle telecamere sulla villa comunale di Canicatti' i Carabinieri hanno individuato i minorenni. Ad uccidere il cane e' stato un bambino di 9 anni che si e' fatto filmare con un telefono cellulare dai due complici di 13 e 15 anni. I tre sono stati segnalati alla procura dei minori di Palermo.
Bullismo, picchiato per un'avanceQuindicenne ricoverato in prognosi riservata a Licata (Ag)

 

(ANSA) - LICATA (AGRIGENTO), 18 MAG - Un quindicenne e' ricoverato in prognosi riservata a Licata (Ag) dopo essere stato picchiato da altri sei minorenni. L'episodio, secondo quanto riferisce 'La Sicilia', e' avvenuto sabato sera: il giovane sarebbe stato affrontato nella piazza principale del paese per avere fatto un'avance ad una compagna di classe, fidanzata di un diciassettenne, scatenandone la gelosia. E' stato picchiato selvaggiamente, ma non sarebbe in pericolo di vita.
 
 
 

ACCADE SOTTO I NOSTRI OCCHI

Post n°216 pubblicato il 18 Maggio 2009 da alfio38

ALCOL, DAL VENETO ALLARME SU RAGAZZE TRA 11 E 18 ANNI.

(DIRE - notiziario Minori) Roma, 18 mag. - E' un invito alla moderazione, alla responsabilita' e al senso del limite quello lanciato dai due assessori regionali alla Sanita' e alle Politiche sociali del Veneto, intervenuti a Verona alla proiezione del film "I giorni perduti", girato per contribuire a prevenire l'abuso di alcol, con la regia di Bruno Gaburro e la partecipazione straordinaria di molti attori famosi. L'allarme che parte dal Veneto riguarda soprattutto le ragazze di eta' compresa tra gli 11 e i 18 anni, che sarebbero mediamente piu' a rischio di cadere nell'abuso dell'alcol rispetto alle coetanee di altre regioni.

Alla luce di questi dati l'assessore alla Sanita' Sandro Sandri davanti a una folla di ragazzi ha sottolineato: "E' giusto che i giovani si divertano, ma devono guardare alla moderazione come fattore positivo e necessario. Soprattutto se ci si deve mettere alla guida di un'auto la prudenza e la ragionevolezza sono d'obbligo, dal momento che la prima causa di morte tra i giovani e' per incidenti stradali causati dall'abuso di alcol e altre sostanze psicotrope". Sandri si rifiuta di fare prediche, "ma i ragazzi devono imparare il senso del limite, devono capire che bere troppo puo' anche far sentire liberi per cinque minuti, ma comunque mette a rischio la propria vita e quella degli altri. Bisogna convincersi che certi abusi si pagano e orientarsi a un divertimento sano, stando in compagnia, ma senza puntare per forza allo sballo".

Secondo l'assessore alle Politiche sociali Stefano Valdegamberi, parte della colpa va attribuita a una societa' che ha perso i propri valori: "I modelli sociali e culturali che vengono oggi propinati dai mass media ai nostri ragazzi sono quanto di piu' nocivo esista e contrario alla formazione di una personalita' equilibrata". E incalza: "Dobbiamo combattere questi modelli recuperando i valori dell'impegno verso gli altri, del senso di sacrificio che fa nascere vera autostima e capacita' di affrontare la vita con senso di responsabilita'. Finche' si puntera' solo all'edonismo alla superficialita', all'espressione vuota del corpo i nostri ragazzi, o almeno quelli piu' sensibili al richiamo dello sballo, mancheranno di equilibrio". Servono dunque nuovi modelli, "modelli diversi che gia' ci sono, perche' i ragazzi impegnati nel sociale, nel volontariato, nel contribuire a migliorare il mondo sono tanti di piu' di quelli che vediamo descritti in tv e sui giornali".

'RIDATEMI I MIEI BIMBI', A MILANO PER MARINELLA COLOMBO.

(DIRE - notiziario Minori) Roma, 18 mag. - "Ridatemi i miei bambini": Marinella Colombo e il comitato spontaneo che la sostiene, lo scorso 15 maggio, alle 18.30, hanno manifestato in piazza della Scala contro il Tribunale di minori di Milano che ha riconsegnato i figli, Nicolo' e Leonardo, al padre in Germania, eseguendo una sentenza delle autorita' tedesche. Presenti anche le parlamentari europee Patrizia Toia e Cristiana Muscardini. È da venerdi' scorso che Marinella non li vede, da quando i carabinieri sono andati a prelevarli a scuola, senza che ne' la madre ne' i suoi legali fossero avvertiti. Con una sentenza dell'11 dicembre 2008, il Tribunale dei minori di Milano, su richiesta delle autorita' giudiziarie tedesche, aveva infatti ordinato a Marinella Colombo di riconsegnare i figli al padre tedesco che risiede a Monaco di Baviera. "Per evitare che la sentenza venisse subito applicata avevamo avviato una mediazione con il padre dei bambini e con uno dei vicequestori di Milano spiega Francesca Cunteri, una dei legali della donna-. Settimana scorsa pero' il padre ha deciso di chiudere ogni trattativa".

Marinella Colombo fara' ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale dei minori di Milano. Intanto chiede la solidarieta' dei milanesi e l'intervento del Governo italiano. "Il mio caso non e' l'unico in Germania- spiega Marinella Colombo-. Altri genitori stranieri stanno vivendo un dramma come il mio. E solo quando sono intervenuti a livello politico le autorita' dei rispettivi paesi, quei genitori hanno potuto riabbracciare i loro figli".

Dove siano i bambini ora Marinella non lo sa, ne' i suoi legali: "Il padre non risponde al telefono". La storia di Marinella e dei suoi bambini inizia nel 2006 quando divorzia dal marito. Interviene lo Jugendamt, l'autorita' tedesca che ha il compito di vigilare sui minori. "È come un terzo genitore con un potere assoluto spiega Marinella-. I miei figli sono stati sottoposti a interrogatori che erano vere e proprie torture psicologiche, il cui unico obiettivo era quello di dimostrare l'inidoneita' della madre". Nel 2008 Marinella si vede costretta a trasferirsi a Milano perche' la societa' per la quale lavorava decide di chiudere la filiale di Monaco e le offre il trasferimento nel capoluogo lombardo. "Ho chiesto alle autorita' tedesche il permesso di portare i figli in Italia, ma me l'hanno negato". Da qui la decisione di "scappare" dalla Germania nel settembre scorso. La giustizia tedesca non e' rimasta ferma e ha emesso un ordine di cattura internazionale per sottrazione di minorenni.

L'11 dicembre dell'anno scorso, infine, la sentenza del Tribunale di Milano che ordina alla donna di consegnare i figli al padre. "Il Tribunale milanese ha giudicato solo sulla base della documentazione incompleta delle autorita' tedesche- aggiunge Marinella-. Ho portato i miei figli in Italia pensando che sarebbero stati tutelati dal mio Paese, ma cosi' non e' stato. Sono stata tradita".

Marinella Colombo e' laureata in lingue, e' una manager. "Una donna in grado di badare ai suoi figli- precisa l'avvocato Francesca Canteri-. La sottrazione dei suoi figli non e' quindi dovuta alla necessita' di affidarli perche' incapace". Contro il potere dello Jugendamt si e' anche costituito il "Conseil Europeen des enfants du divorce" (Ceed), un'associazione di genitori vittime delle decisioni dell'autorita' tedesca. "Lo Jugendamt afferma di tutelare il kinderwhol, ossia l'interesse dei minori- afferma Olivier Karrer, presidente del Ceed-, ma in realta' lo concepisce come interesse della Germania sui minori.

Il che si traduce nel pretendere che ogni bambino rimanga in Germania, qualsiasi sia la situazione famigliare. Questo perche' hanno avuto un calo drastico delle nascite. La Germania e' stata condannata ben 64 volte dal Corte europea dei diritti dell'uomo per lo strapotere dello Jungendamt, ma finora ha ignorato ogni pressione europea".

 

 
 
 

Sostieni www.iosocarmela.net

Post n°215 pubblicato il 15 Maggio 2009 da hoimparatochebisogna
 

Io Carmela la immagino così, come l'immagine del mio profilo, vestita di luce, con le ali leggere e, intorno a lei, un'aura di dolcezza e di amore che raggiunge e avvolge tutti quelli che l'hanno amata e che continuano ad amarla.

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Leggete il post precedente a questo e sostenete l'Associazione che porta il nome di Carmela e che si fa carico di aiutare tutti i bambini e i ragazzi vittime di adulti malvagi che fanno loro del male.

 

 
 
 

Sostieni il progetto della nostra associazione “Sportello sociale per minori e famiglie”

Post n°214 pubblicato il 15 Maggio 2009 da alfio38
Foto di alfio38

 

 

Cari amici/che,

entro l'anno in corso, prevediamo di poter rendere operativo il nostro progetto, che prevede i seguenti servizi messi gratuitamente a disposizione di minori e famiglie ma anche di enti e istituzioni:

 

  • Attivazione numero verde con la funzione di centro ascolto, raccolta segnalazioni e denunce, primo contatto con l'associazione;

  • Creazione di un sito web esclusivamente dedicato al progetto con le stesse funzioni del numero verde;

  • Apertura di sedi fisiche sul territorio;

  • Costituzione di equipe di professionisti e semplici volontari distribuiti sull'intero territorio nazionale;

  • Attivazione di sportelli ascolto a stretto contatto con le scuole per fornire ogni tipo di consulenza inerente problematiche scolastiche e rapporti scuola famiglia, già previsti per legge ma troppo spesso completamente assenti;

  • Realizzazione di progetti nelle scuole finalizzati alla informazione, formazione, prevenzione ed educazione e sensibilizzazione sulle problematiche più comuni;

  • Realizzazione di progetti mirati su problematiche specifiche che ogni istituto dovesse far emergere;

  • Attivazione di sportelli sul territorio che offrano ogni genere di assistenza e sostegno a minori e famiglie, nonché ogni genere di consulenza, psicologica, sociale, medica, legale, mediazione familiare, assistenza e sostegno in situazioni di precariato lavorativo e/o comunque di disagio economico;

  • Realizzazione di progetti rivolti ai minori al di fuori dell'ambiente scolastico, con finalità educative, di prevenzione, formative e informative, di sensibilizzazione alla legalità e al volontariato;

  • Realizzazione di progetti rivolti alle famiglie, aventi finalità di formazione, informazione, sensibilizzazione e prevenzione;

  • Presa in carico di minori e famiglie con servizi di consulenza e di mediazione familiare;

  • Presa in carico di minori e famiglie con servizi di consulenza legale;

  • Presa in carico di minori e famiglie con servizi di consulenza pediatrica;

  • Presa in carico di minori e famiglie con servizi di consulenza psicologica, neuro-psichiatrica e pedagogistica;

  • Presa in carico di minori e famiglie con servizi di assistenza e sostegno nei rapporti con i servizi sociali pubblici con funzione di tutela dei propri diritti;

  • Attività di consultorio familiare;

  • Attività di vigilanza e controllo e denuncia nei confronti di centri privati in cui siano ospiti a qualsiasi titolo minori;

  • Attività di vigilanza controllo e denuncia nei confronti di servizi pubblici che a qualsiasi titolo compiono atti che ledono ogni fondamentale diritto umano e civile di minori e famiglie;

  • Attività di raccolta dati da tutte le situazioni e le problematiche con cui ci dovremmo confrontare per stilare dei bilanci che facciano emergere di volta in volta tutte quelle problematiche alle quali le norme vigenti non riescono a dare una soluzione adeguata al fine di proporre riforme normative e proposte di legge rivolte a soddisfare le esigenze di minori e famiglie emerse nel corso della nostra attività;

 

Siamo affrontando un enorme sforzo economico, di risorse umane e di risorse materiali per poter rendere il più efficace possibile questo nostro progetto. Per realizzarlo stiamo dando fondo a tutte le nostre risorse, ci stiamo muovendo per organizzare eventi, manifestazioni e convegni al fine di raccogliere i fondi necessari per questo ambizioso ma necessario progetto, affinchè si possa finalmente affermare di vivere in un paese civile che può vantarsi, ma questa volta a ragione, di essere democratico, civile e soprattutto rispettoso dei diritti umani e civili di minori e famiglie, che rappresentano le basi di una società ed il suo futuro.

Ci lamentiamo in silenzio o a gran voce dell'assenza dei nostri politici o comunque della loro indifferenza nei confronti dei nostri diritti, ebbene questa è anche l'occasione per prenderceli da soli, sono nostri diritti riconosciuti.

Ci rivolgiamo anche a voi tutti per aiutarci e sostenerci, ci rivolgiamo ai privati cittadini, che possono sostenerci in tantissimi modi, anche con una minima donazione, anche con il contributo di un solo euro che potrete donare comodamente da casa vostra cliccando sugli appositi link sul nostro sito www.iosocarmela.net , iscrivendovi alla nostra associazione compilando l'apposito modulo oppure semplicemente effettuando la libera donazione da amico sostenitore, ma ci rivolgiamo anche ai liberi professionisti, ai commercianti, alle piccole medie e grosse aziende, che possono sostenerci anche loro in tantissimi modi donandoci attrezzature, prodotti, materiale informatico e di consumo, servizi utili alla realizzazione di quanto sopra esposto e/o sostenendoci con delle donazioni di carattere economico, tutte queste categorie saranno ringraziate con la citazione del loro contributo sul nostro sito, dimostrando alla loro clientela tutta la loro sensibilità verso queste problematiche.

Siamo una associazione ancora troppo giovane per poter accedere ai finanziamenti pubblici, e combattendo anche contro enormi interessi politici ed economici che gravitano attorno al mondo del diritto minorile e del diritto familiare, dovremmo attendere chissà quanto tempo per superare la burocrazia e gli ostacoli di chi invece ha interesse che tutto resti come ora.

Non possiamo aspettare tutto questo tempo, i nostri figli continuano a vedere calpestati i loro diritti, le nostre famiglie continuano a veder calpestati i loro diritti, molto, troppo spesso con conseguenze drammatiche ed irreparabili come nella nostra vicenda personale ….....occorre agire immediatamente …...noi lo stiamo facendo a priori, con i nostri sacrifici e quello dei nostri volontari ….... voi ci siete?

Il nostro paese è prodigo di aiuti a cause fortemente supportate a livello mediatico, sosteniamo tantissimo i bambini degli altri paesi, sosteniamo tantissimo cause che riguardano i diritti degli animali, a volte sosteniamo cause senza nemmeno conoscerle ….... è giusto sostenerle lo facciamo anche noi ma ricordiamoci anche di ciò che accade in casa nostra, ricordiamoci anche di ciò che accade o potrebbe accadere ai nostri figli alle nostre famiglie …... aiutateci a regalare serenità, sorrisi a tantissime Carmele che ancora oggi non sanno dove rivolgersi per urlare il loro bisogno di aiuto, aiutateci a regalare a tantissime famiglie come la nostra che ancora oggi subiscono in silenzio avendo paura di denunciare perchè hanno timore delle conseguenze.

Un abbraccio

Alfonso Frassanito

 

 
 
 

polemiche, polemiche, polemiche.....

Post n°213 pubblicato il 14 Maggio 2009 da alfio38

MOBILITAZIONE WEB: NO A 'RAPELAY', IL GIOCO DELLO STUPRO

APPELLO A POLITICI E MASS MEDIA: "L'ITALIA LO VIETI".

(DIRE - notiziario Minori) Roma, 14 mag. - E' di questi giorni la notizia che il gioco 'RapeLay' (intreccio fra 'Rape=Stupro' e 'Replay=Ripetuto', cioe' 'stupro ripetuto') ha varcato i confini occidentali. Il "gioco", che simula ed "insegna" a molestare, perseguitare, adescare e violentare le proprie vittime e' stato creato dalla Illusion, una societa' di Yokohama, che lo ha lanciato nel 2006. La diffusione del gioco in questione e' avvenuta attraverso il sito Amazon e grazie ad una serie di negozi affiliati che lo hanno messo in vendita. Ha da subito suscitato forti proteste da parte di associazioni e autorita'. Il giocatore-maniaco mette gli occhi su una famiglia composta solo da donne: madre e due figlie, una delle quali minorenne. E' proprio quest'ultima a essere notata dall'aggressore.

In America e in Gran Bretagna sono riusciti a bandirlo dai siti web. Polemiche furiose anche in Spagna, Germania e Irlanda. In Italia ancora non e' stata intrapresa un'azione decisa e netta di contrasto del fenomeno. Sul web, pero', la mobilitazione e' partita, anche in Italia. E' infatti nato un gruppo (su Facebook: "MOBILITAMOCI CONTRO 'RAPELAY' IL GIOCO DELLO STUPRATORE"; informazioni di contatto sul sito www.opsonline.it) con l'intenzione di "denunciare a chiare lettere questo genere di 'prodotti' altamente diseducativi e pericolosi. Intendiamo altresi' contattare professionisti di rilievo, mass media e politici di ogni schieramento per chiedergli di attivarsi - come altri Paesi civili hanno gia' fatto - per bandire Rapelay anche dal nostro Paese e, di contro, per attivare azioni di sensibilizzazione ed educazione sul tema della sessualita' e della violenza sessuale". L'invito esteso a tutti e' chiaro: "Diffondi questo gruppo tra il tuo network di contatti! DOBBIAMO ESSERE IN TANTI E MOBILITARCI CON FORZA!!!".

DDL SICUREZZA, SAVE THE CHILDREN: 'RISCHIO SFRUTTAMENTO'

(DIRE - notiziario Minori) Roma, 14 mag. - "Il maxi emendamento in materia di immigrazione, parte del ddl sicurezza e approvato alla Camera, attraverso il meccanismo della fiducia, desta 'forti preoccupazioni', sia 'per i suoi contenuti che per la modalita' di approvazione', nell'associazione 'Save the Children'". Nell'occhio del ciclone "le norme che prevedono l'introduzione del reato di immigrazione clandestina, l'impossibilita' di accesso agli atti di stato civile per gli stranieri senza permesso di soggiorno e dell'allungamento fino a 180 giorni dei tempi di permanenza dei migranti nei Cie".

In particolare 'Save the children' teme per la sorte dei piu' piccoli: "Molto preoccupanti- dice una nota- sono le norme che riguardano la conversione del permesso di soggiorno alla maggiore eta' e che sostanzialmente si traducono in una maggiore difficolta' di ottenimento dello stesso per i minori stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro paese". Per la conversione "sara' necessario che il minore straniero sia affidato o sottoposto a tutela e sia inserito in un progetto di integrazione da almeno due anni". Il che "avra' come effetto quello di incentivare l'ingresso in Italia di ragazzi sempre piu' piccoli, in virtu' delle maggiori possibilita' di regolarizzazione", dice Valerio Neri, direttore generale di 'Save the Children' Italia. Al contempo, pero', "molti dei minori entrati in Italia non saranno incentivati a seguire un percorso di integrazione sociale, poiche' non avranno in ogni caso la prospettiva di avere il diritto al soggiorno dopo il compimento del diciottesimo anno. La loro esclusione da percorsi formali di protezione ed inclusione, infine, li esporra' al rischio di tratta e sfruttamento, anche in attivita' irregolari o illegali".

 

 

 

 

 

 

 
 
 

"PSICOFARMACI E VIOLENZE, FERMATE QUELLE COMUNITÀ"

Post n°212 pubblicato il 12 Maggio 2009 da alfio38

LA DENUNCIA: "SHMUELI, ARRESTATO E LIBERATO, 4 CENTRI OPERATIVI".

(DIRE) Roma, 12 mag. - Una vicenda terribile, che coinvolge decine di bambini e ragazzi e che purtroppo non ha ancora conosciuto la parola fine. E' quella della Comunita' Cavana' di Pellegrino Parmense, struttura di accoglienza e cura per minori e giovani adulti coinvolta in un'inchiesta giudiziaria per i metodi e gli abusi che sarebbero stati perpetrati al suo interno dal personale della struttura. Lo scorso aprile, il sindaco di Pellegrino Parmense, Roberto Ventura, ha revocato l'autorizzazione alla comunita' terapeutica. L'attivita' di assistenza sanitaria e sociale viene garantita ai soli ospiti attualmente presenti (con la supervisione dell'Ausl di Parma e dell'Asp 'Rossi Sidoli') ma per i ragazzi saranno cercate nuove soluzioni entro i prossimi 30 giorni.

La decisione del primo cittadino del comune parmense e' arrivata lo scorso 24 aprile dopo l'inchiesta giudiziaria che aveva portato agli arresti domiciliari il direttore sanitario della comunita', Ron Shmueli, 55 anni, psichiatra israeliano naturalizzato genovese, con l'accusa di maltrattamenti che avrebbero causato lesioni ai giovani ospiti. L'inchiesta era partita a seguito della denuncia di uno dei ragazzi che aveva lavorato come operatore all'interno della comunita' Cavana' ed era rimasto sconvolto dai metodi adottati dal personale della struttura verso i pazienti con problemi psichiatrici anche gravi in essa ospitati.

Indagati anche sette collaboratori di Shmueli. Qualche giorno dopo, il provvedimento degli arresti domiciliari nei confronti di Schmueli viene revocato. Ed e' a partire da questa ulteriore decisione della magistratura che parla Alfonso Frassanito, presidente di "Ioso'Carmela", associazione impegnata nella difesa dei diritti delle persone con problemi psichici ospitati in alcune comunita' che spesso adottano metodi "poco ortodossi" nell'assistenza. L'associazione ha collaborato a far emergere l'inchiesta che ha portato poi al provvedimento di arresto del direttore sanitario di Cavana'.

"Schmueli, che e' il principale accusato dai familiari di alcuni ragazzi ospitati nella struttura- denuncia Frassanito- e' ora di nuovo a piede libero. Come associazione ci chiediamo come sia possibile che questo psichiatra sul quale pendono accuse cosi' gravi sia gia' fuori e pronto a operare ancora". Frassanito sottolinea che alle dipendenze di Schmueli ci sono almeno altre 4 strutture che finora non sono state minimanente coinvolte in accertamenti o provvedimenti di ispezione. "Il problema e' che la 'liberazione' di Cavana' non e' sufficiente- sottolinea- Ci sono almeno altri 4 centri attivi tra Genova, Parma e Reggio Emilia, che fanno sempre a capo a questo individuo da un punto di vista sanitario e nei quali si continua tranquillamente ad operare".

Schmueli, insiste Frassanito, "e' uno psichiatra che ha delle coperture non chiare alle spalle. "Sospettiamo- afferma Frassanito- che molti degli infermieri che operano nelle strutture siano persone prive di qualsiasi professionalita'. Molti sono persone straniere che non possiedono la qualifica di infermieri e che quindi trattano con malati psichici senza avere la minima idea di che tipo di assistenza queste persone hanno bisogno".

Il presidente dell'associazione 'Ioso'Carmela' tiene a sottolineare la gravita' delle testimonianze che la sua associazione ha raccolto: "Ci sono ragazzi ospitati nella struttura- sottolinea- che venivano costretti ad assumere quella che veniva definita all'interno della comunita' come 'fialatura', un non meglio specificato cocktail di psicofarmaci che, e questa e' la cosa ancora piu' grave, diventava una vera e propria punizione nel caso in cui i ragazzi si comportassero male".

Ovviamente, continua Frassanito, "i ragazzi non avevano idea di che tipo di psicofarmaci stessero assumendo ne' nessuno si prendeva la briga di informarli su quello che dovevano prendere". La verita', prosegue, "e' che molti genitori hanno persino paura di parlare e ultimamente alcune famiglie si sono addirittura tirate indietro probabilmente perche' hanno subito delle pressioni da qualcuno".

Eppure, prosegue il presidente dell'associazione, "la situazione continua ad essere grave. Abbiamo circa 15 bambini in ognuno di questi centri, di eta' compresa tra i 9-10 anni fino verso oltre la maggiore eta'. Come gia' detto, le succursali di Cavana' continuano a lavorare come se niente fosse. Una situazione paradossale che cela appoggi politici e interessi enormi difficili da districare".

Le comunita' tuttora attive sono quelle di Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, quelle di 'Le Ali' e 'La Vela' in provincia di Genova e quella di Betonia, in provincia di Parma. A proposito di Cavana', l'unica comunita' chiusa per l'inchiesta, Frassanito racconta di aver avuto notizia di "percosse fisiche e violenze. Una ragazza e' stata costretta ad assumere la cosiddetta 'fialatura' e a restare in piedi malgrado non fosse in grado di farlo. Addirittura- continua- ci risulta un ragazzo morto in circostanze misteriose, mentre l'operatore che ha avuto il coraggio di denunciare gli abusi viene ora accusato dai dirigenti del centro di essere un drogato che spacciava all'interno di Cavana'". Il punto e': "Cosa vogliamo fare con i bambini che sono ospitati nelle altre strutture che dipendono da questo discusso psichiatra israeliano? Le autorita'- conclude Frassanito- intendono mandare accertamenti e ispezioni oppure vogliamo aspettare anche la' che passino due anni senza che nessuno intervenga?".

DOVEROSE DA PARTE MIA SOLO ALCUNE PICCOLE PRECISAZIONI

- LA NOSTRA ASSOCIAZIONE NON SI OCCUPA DI PERSONE CON PROBLEMI PSICHICI, MA DI TUTELARE I DIRITTI DEI MINORI E DELLE FAMIGLIE, OVVIAMENTE ANCHE DI QUELLI CON PROBLEMI PSICHICI;

- LE ALTRE STRUTTURE COINVOLTE PARE CHE ABBIANO ANCHE LORO SUBITO DELLE VERIFICHE E DELLE ISPEZIONI MA A QUANTO CI RISULTA SONO ANCORA ATTIVE A PIENO REGIME SENZA ALCUN PROVVEDIMENTO SIMILE A QUELLO PRESO DAL SINDACO DI PELLEGRINO PARMENSE;

CONTINUO ANCORA A PORMI DELLE DOMANDE INQUIETANTI QUANDO MI TROVO DI FRONTE A FATTI SIMILI, E LE PONGO ANCHE A VOI:

- COME MAI SU CINQUE "COMUNITA'" GESTITE DALLE STESSE PERSONE SOLO SU UNA VIENE PRESO UN PROVVEDIMENTO DI CHIUSURA MENTRE LE ALTRE CONTINUANO TRANQUILLAMENTE COME SE NULLA FOSSE?

- COME MAI QUANDO SOSPETTATO DI QUALCOSA (NON NECESSARIAMENTE GRAVE) E' UN GENITORE I PROVVEDIMENTI VENGONO PRESI IMMEDIATAMENTE (A VOLTE, TROPPO SPESSO SENZA NEMMENO UNA INDAGINE SERIA CHE LI GIUSTIFICHI), MENTRE QUANDO COINVOLTI SONO SERVIZI SOCIALI, COMUNITA' E ISTITUZIONI IN GENERE NON VENGONO MAI PRESI DEI PROVVEDIMENTI QUANTO MENO DI TIPO CAUTELARE (RICORDO CHE LA CHIUSURA DI CAVANA' E' AVVENUTA SOLO DOPO LA DENUNCIA A MI MANDA RAITRE E DOPO QUASI UN ANNO DI INDAGINI)?

- IN QUESTI MESI SI E' PARLATO TANTO DI CERTEZZA DELLA PENA, COME MAI DI FRONTE A REATI COSI' GRAVI E INFAMANTI, SI CONTINUA A DARE IL SOLITO BUFFETTO SULLE GUANCE?

E INFINE LA DOMANDA PIU' INQUIETANTE DI TUTTE ......RIUSCIREMO MAI AD AVERE NEL NOSTRO TANTO DECANTATO BELPAESE UNA GIUSTIZIA .......DAVVERO...............

GIUSTA??????????????????????????

 
 
 

Violenta coetaneo, arrestato 14enne

Post n°211 pubblicato il 12 Maggio 2009 da alfio38

Violenta coetaneo, arrestato 14enneTaranto, il minore trasferito in una comunita' di recupero

 

(ANSA) - TARANTO, 12 MAG - Un ragazzino di 14 anni, di Taranto, e' stato arrestato dalla Squadra Mobile per abusi sessuali nei confronti di un coetaneo. La vicenda e' venuta alla luce quando la madre del ragazzino violentato, nei primi giorni di aprile, si e' recata in ospedale per far sottoporre il figlio a una visita medica durante la quale sono state riscontrate lesioni compatibili con le violenza sessuali subite. Il presunto responsabile e' stato condotto in una Comunita' di recupero.

 
 
 

ORDINARIA CRONACA QUOTIDIANA!

Post n°210 pubblicato il 11 Maggio 2009 da alfio38

Lecce, ragazza 15 anni s'impiccaBrava a scuola, forse contrasti in famiglia

 

(ANSA) - LECCE, 11 MAG - Una ragazza di 15 anni della provincia di Lecce si e' uccisa impiccandosi con un lenzuolo ad una delle grate in legno del soffitto di casa. I motivi del gesto non sono stati accertati, ma si pensa possano essere riconducibili a incomprensioni con la sua famiglia che le aveva proibito di uscire la sera con amici. La ragazza frequentava con ottimo profitto l'istituto magistrale di Lecce e apparentemente non aveva mai avuto problemi. La tragedia ieri sera,assenti i genitori e il fratellino.

Uccisa da metadone, liberi genitoriIl 28 maggio processo con rito abbreviato per omicidio

 

(ANSA) - CAMPOBASSO, 11 MAG - In liberta' Falcione, Antonio De Marco e Viktorja Yefimova, i genitori della bimba di 3 anni morta a Campolieto (Cb) nel dicembre 2007. La piccola aveva ingerito del metadone. I due erano stati arrestati perche' ritenuti responsabili di quanto accaduto: detenevano il metadone perche' tossicodipendenti. Dopo diversi mesi prima in carcere e poi ai domiciliari da poco avevano l'obbligo di dimora e di firma. I due sono accusati di omicidio. Il processo con rito abbreviato, il 26 maggio.
Baby ladri aizzano cani contro CcIn precedenza avevano rapinato quattro sedicenni

 

(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Hanno rapinato quattro giovani di 16 anni mentre si trovavano sopra un bus nella zona di Tor Bella Monaca, minacciandoli con il coltello. Poi all'arrivo dei Cc hanno aizzato i loro pitbull contro i militari per evitare l'arresto. Ma i due fratelli di 14 e 15 anni sono stati fermati poco dopo. E' accaduto ieri sera sulla via Casilina, su un autobus dove i due, il piu' grande con precedenti, hanno provocato il gruppo e minacciandoli con i coltelli si sono fatti consegnare 2 cellulari.


 
 
 

COCAINA A 11 ANNI .... INVITO ALLA PEDOFILIA!

Post n°209 pubblicato il 11 Maggio 2009 da alfio38

AGENZIA COMUNE ROMA: ALLARME CONSUMO COCAINA A 11 ANNI

IL PRESIDENTE CANU: INTERVENIRE GIA' DALLA PRIMA INFANZIA.

"Gli ultimi dati sulle tossicodipendenze sono estremamente allarmanti: i primi contatti con la cocaina avvengono fin dagli 11 anni". Lo afferma Massimo Canu, presidente dell'Agenzia per le tossicodipendenze del Comune di Roma, che oggi ha organizzato il convegno "Liberta' dalle droghe", in corso in via della Consolazione. L'effetto piu' immediato del precoce uso di sostanze stupefacenti, spiega Canu, "e' che nei prossimi anni ci sara' un innalzamento delle patologie psichiatriche conseguenti all'uso di droga".

L'intento dell'Agenzia, oltre che "ascoltare tutti gli attori sociali della citta', a partire dalle famiglie", e' quello di intervenire "con inteventi specifici e anticipati, gia' a partire dalle scuole elementari, dagli asili nido e dalle scuole dell'infanzia". Infatti, spiega Canu, "c'e' una fortissima correlazione tra il genitore tossicodipendente e la tossicodipendenza dei figli: intervenire gia' nelle scuole dell'infanzia, vuol dire intercettare e cercare di porre rimedio anche al disagio dei genitori".

Infine, aggiunge Canu, "proporremo una comunita' semi-residenziale e una residenziale per i giovanissimi, per poter accogliere i ragazzi provenienti da Casal del Marmo e Rebibbia".

MANIFESTI CHOC A NAPOLI, CARITAS: INVITO ALLA PEDOFILIA!

Manifesti choc per le strade di Napoli, un messaggio implicito che invita alla pedofilia. Da qualche giorno i passanti e gli automobilisti si trovano di fronte dei grossi cartelloni pubblicitari che ritraggono cinque manichini di bambini completamente nudi (quattro bambine di cui una di colore e un maschietto anch'esso di colore). Si tratta di sagome, ma l'effetto, soprattutto da lontano e' decisamente realistico. I manifesti sono della ditta di manichini di San Giuseppe Vesuviano Geg Centovetrine. In basso campeggia lo slogan "Valore aggiunto in vetrina".

"Quelle immagini sono un chiaro invito alla pedofilia e andrebbero subito rimosse- tuona il direttore della Caritas di Napoli, don Gaetano Romano- io credo che il rispetto e la tutela dei piccoli debba essere assoluto e piu' marcato. L'immagine richiama esplicitamente ai bambini. E visto che gia' esistono tanti casi gravi e diffusi a danno dell'infanzia, direi che non e' proprio il caso di andarli ad alimentare ulteriormente». I manifesti sono stati segnalati anche da diversi cittadini che si dichiarano inorriditi delle immagini con particolare riferimento alla mancanza di controllo da parte del comune di Napoli sulla societa' di pubblicita' (in questo caso la Jolly).

"Sono offeso racconta, uno di loro, Fabrizio Petrosino- da queste foto definite in maniera cosi' precisa e mi chiedo come sia possibile che nessuno abbia controllato il contenuto di questi manifesti prima che venissero affissi". Stessa perplessita' anche nelle parole del direttore della Caritas. "Immagino che si siano autorita' competenti deputate a controllare questo tipo di pubblicita' e mi meraviglio percio' che non ci sia stato nessun divieto. Ho l'impressione che denunciare non serve perche' comunque si resta inascoltati».

Altri manifesti-choc erano stati oggetto di una dura polemica qualche mese fa da parte delle donne perche' ritenuti istigatori di comportamenti violenti". I cartelloni, affissi e poi fatti rimuovere dal comune, ritraevano agenti di polizia che perquisivano ragazze. "Abbiamo bisogno di rieducarci al rispetto per gli altri- conclude don Romano- manifesti come questi non solo non andrebbero mostrati ma direi neanche pensati".

 

 
 
 

CIAO CARMELA SEI NEL MIO CUORE

Post n°208 pubblicato il 05 Maggio 2009 da seilamiamusica

UN ABBRACCIO A TE ALFIO

IL 16 APRILE NN SARAI SOLO

ANCHE SE A DISTANZA IL NOSTRO PENSIERO

SARA' CON TE PER SOSTENERTI...

 
 
 

PER TE ANGELO INNOCENTE

Post n°207 pubblicato il 05 Maggio 2009 da seilamiamusica

 
 
 

Rai3 - Cavanà a Mi manda Rai3

Post n°206 pubblicato il 02 Maggio 2009 da alfio38
Foto di alfio38

http://foto.libero.it/alfio38/foto/tuttelefoto/Aipsimed-Canava590-139

 VIDEO  PUNTATA MI MANDA RAI3

 

COME AL SOLITO IN ITALIA SI GARANTISCONO SOLO I DIRITTI DI CHI E' ACCUSATO, GIA' SCARCERATO IL RESPONSABILE DEL CENTRO CAVANA' DI PELLEGRINO PARMENSE, COME AL SOLITO SONO SUFFICIENTI I CAVILLI GARANTISTI CHE PREVEDE LA LEGGE, NESSUN PERICOLO DI FUGA (E' ISRAELIANO.... CHI GARANTISCE?), NESSUN PERICOLO DI REITERAZIONE DEL REATO (E' BASTATO DARE LE DIMISSIONI UFFICIALMENTE PER POI CONTINUARE UGUALMENTE A GESTIRE ANCHE GLI ALTRI CENTRI IN QUESTIONE), NESSUNA POSSIBILITà DI OCCULTARE LE PROVE (TANTO QUELLE RELATIVE ALLE ACCUSE SONO GIA' MISTERIOSAMENTE SPARITE)!

MA TANTO ABBIAMO COSE PIU' IMPORTANTI A CUI PENSARE ......CI SONO LE ELEZIONI!!!!!!!!

 

 
 
 

Rapelay, lo stupro è un videogame!

Post n°205 pubblicato il 01 Maggio 2009 da alfio38

L'ultimo "passatempo" proveniente dal Giappone: il giocatore deve stuprare la prima ragazza minorenne che incontra, le sue due sorelle e, infine, anche la madre. Tra urla, pianti, lividi e abiti strappati. E c'è pure chi dice che è educativo

 

A proposito di "rape" c'è la storia per certi aspetti divertente di quel cuoco italiano che andò su Google a cercare ricette a base di questo ortaggio e trovò soltanto siti porno sulle violenze sessuali. Rape infatti in inglese vuol dire stupro. Meno divertente è la notizia di un videogame giapponese. Si chiama Rapelay (mix di rape e replay, ovvero stupro ripetuto).

Il protagonista è un maniaco con l'obiettivo di stuprare la prima ragazza minorenneche incontra, le sue due sorelle e, infine, anche la madre. La scena del videogioco hentai si apre in una stazione della metropolitana. Bisogna precisare che in Giappone le molestie all'interno della metropolitana sono all'ordine del giorno. Tornando al gioco, una ragazza giovane e formosa (oltre la realtà) aspetta il metrò e osserva il giocatore il quale, usando i comandi, le si avvicina, la palpa, la sveste, la molesta e infine la stupra. Il tutto tra urla, pianti e lamenti. Le scene sono molto realistiche e in alcuni casi anche molto crude e spinte.

Il "gioco" è stato creato dalla Illusion, una società di Yokohama, che lo ha lanciato nel 2006. Inizialmente era destinato al solo mercato nipponico, ma grazie al web è riuscito a varcare i confini e ora è in vendita su Amazon e eBay. Nemmeno le proteste di associazioni in Usa e Regno Unito sono riuscite a farlo bandire dai due celebri siti.

Ma c'è anche chi difende il videogame, sostenendo che - trattandosi di una simulazione - potrebbe salvare numerose potenziali vittime da violenze reali. L'argomento ha scatenato il dibattito su blog e forum e qualcuno sostiene che una certa funzione preventiva il gioco potrebbe averla, se a giocare fossero le ragazzine che potrebbero fare il gioco al contrario, cercando di evitare le molestie. Resta da vedere quale donna si cimenterebbe mai in un gioco simile. Posto che di gioco si tratti.
NON C'E' LIMITE ALLA POCHEZZA UMANA!!!!!!!!

 
 
 

Attivazione Sportello Sociale per Minori e Famiglie!

Post n°204 pubblicato il 29 Aprile 2009 da alfio38

Cari amici,

siamo lieti di comunicarvi la nascita del nostro progetto "Sportello sociale per minori e famiglie" che altro non è che la realizzazione in pratica di ciò che chiediamo nella nostra petizione "Controlliamo i controllori".

Purtroppo, se aspettiamo la burocrazia, dovremmo attendere lunghissimi anni prima di poter garantire questi elementari diritti ai nostri bambini e alle nostre famiglie, e visto che l'attuale situazione non ci consente di sprecare tutto questo tempo abbiamo deciso di rendere operativo questo sportello.

La nostra Associazione stà crescendo, lentamente ma sta crescendo e questa crescita, la dobbiamo a quanti di voi, ci hanno sostenuto finora, con contributi materiali ma anche morali, tutto serve alla nostra causa. I primi risultati si cominciano a vedere, e non sono affatto di secondo piano, avrete certamente letto o sentito parlare del centro di Pellegrino Parmense, dove maltrattavano (forse torturavano è il termine più consono) gli ospiti che erano lì per essere aiutati e dove si verificavano orrendi abusi farmacologici (loro le chiamavano fialature), con la forzata somministrazione di potenti cocktail di psicofarmaci a scopo "punitivo".

Ebbene la nostra Associazione insieme all'Associazione parmense in difesa dei diritti dei malati psichiatrici, e all'associazione Elleboro, è riuscita a contribuire con le denunce con le pressioni e con le proteste a far arrestare il responsabile di questo centro-lager, e a far pubblicamente (Mi manda rai 3 del 24 aprile scorso) emanare dal sindaco di Pellegrino P. un decreto di revoca dell'autorizzazione per il Cavanà (il centro in questione) e quindi a farlo chiudere speriamo definitivamente, sin li ignorato nonostante le denunce, le testimonianze e le verifiche effettuate dalle forze dell'ordine incaricate di effettuare le indagini.

Queste sono le uniche ricompense per i nostri sacrifici, il nostro impegno, la nostra ferma volontà di far rispettare i diritti umani e civili di bambini, adolescenti, famiglie. Queste rappresentano per noi le vere vittorie, per ottenerne tantissime altre continueremo a batterci, collaborando con tutte quelle istituzioni che funzionano a dovere, ma allo stesso tempo combattendo contro tutte le altre che invece continuano a calpestare quotidianamente tali diritti.
Alla fine di questo messaggio troverete il link che vi permetterà di visualizzare la nostra presentazione più nei dettagli del nostro progetto, per il quale stiamo organizzando dei gruppi operativi a livello locale, che renderanno possibile la copertura dell'intero terriotorio nazionale.

Chiediamo a ognuno di voi, di leggerlo attentamente, e di sostenerlo, qualora lo riterriate giusto, in qualsiasi forma vi sentiate di farlo, potete sostenerlo in tantissimi modi, collaborando attivamente aderendo alla nostra associazione in qualità di soci operativi, sostenendolo in qualità di soci aderenti, e ancora in qualità di semplici amici sostenitori con una libera offerta.

Anche il semplice passaparola, tra i vostri conoscenti, amici, parenti, colleghi, può essere utile alla crescita della nostra Associazione e quindi dei nostri progetti e ancora dei nostri risultati sul campo.

Confidiamo nella vostra sensibilità verso queste tristissime problematiche che in un paese che si vanta di essere civile e democratico non dovrebbero nemmeno esistere.

Un abbraccio affettuoso a tutti voi, in attesa di potervi comunicare nel più breve tempo possibile tantissime altre vittorie conseguite attraverso la realizzazione sul territorio di questo importantissimo progetto.

Il Presidente

Alfonso Frassanito.


http://www.iosocarmela.net/LinkClick.aspx?fileticket=EvWX775nOJk%3d&tabid=55&mid=521

 
 
 

VIVEVANO NEL TERRORE E' LA FINE DI UN INCUBO!!!!

Post n°203 pubblicato il 18 Aprile 2009 da alfio38

http://parma.repubblica.it/dettaglio/vivevano-nel-terrore-e-la-fine-di-un-incubo/1618586?edizione=EdRegionale

 

"Vivevano nel terrore
è la fine di un incubo"
Lella Fulgoni, presidente del Comitato per la difesa dei malati psichici, racconta l'impegno dell'associazione nel caso Cavanà: "I famigliari dei ragazzi mi hanno chiamato appena saputo dell'arresto del direttore: si sentono liberati". Racconta di aver visto un caso di maltrattamento con i propri occhi
di Maria Chiara Perri

"Mi hanno chiamato i famigliari dei ragazzi questa mattina alle 5, appena saputa la notizia. Siamo liberi da un incubo, mi hanno detto. Finalmente è finita. Piangevano". Sono le parole di Lella Fulgoni, presidente del Comitato per la difesa dei malati psichici. Un'associazione che ha partecipato attivamente alle indagini che hanno portato all'arresto del direttore della struttura psichiatrica Cavanà, Ron Shmueli. La stessa Fulgoni ha testimoniato davanti agli uomini del Nas e l'associazione si è adoperata per far venire alla luce quanto avveniva dietro le mura della residenza di Pellegrino Parmense, recando testimonianze di giovani ospiti e dei loro famigliari e documantazioni.

"Alcuni pazienti o famiglie erano succubi di Shmueli, lo vedevano come un dio in terra e facevano qualsiasi cosa lui avesse consigliato - spiega Lella Fulgoni - altri invece ne erano terrorizzati, ma non sapevano come muoversi perché lui aveva in mano i loro ragazzi. Alcuni, non appena diventati maggiorenni se ne sono andati. Shmueli però faceva di tutto per convincerli a tornare. Adesso si sentono liberi. Tanto è dovuto a Lorenzo Vecchi, che per primo ha fatto la denuncia e da quel momento ne ha passate di ogni".

I quindici giovanissimi ospiti della struttura convenzionata con l'Ausl venivano nella maggior parte dei casi da Genova. Originario di Parma è solo un diciassettenne. Molti di questi minorenni erano stati tolti alla famiglia dai Servizi sociali perché i genitori erano stati ritenuti incapaci di svolgere i compiti educativi: "Ho sentito nella voce di questi genitori tutta l'impotenza per non poter difendere i propri figli" dice Fulgoni.

In seguito alla denuncia dell'educatore Lorenzo Vecchi, diverse associazioni che difendono i diritti dei malati psichiatrici si sono interessate al caso: oltre al comitato presieduto da Lella Fulgoni, il gruppo Elleboro e l'associazione nazionale Io sò Carmela.



"Ci siamo riuniti per far emergere particolari su una realtà che all'apparenza era perfetta. Chi entrava nel Cavanà trovava tutto pulito, in ordine, arredamenti moderni. Nessun segno di disagio. Ma questa asetticità nascondeva una realtà di disciplina impressionante. I ragazzi non potevano parlare con nessuno senza il permesso degli educatori. C'è stata persino la lettera pubblicata su un quotidiano locale di una residente di Pellegrino che, magnificando i metodi di Shmueli, raccontava che i ragazzi prima di rispondere guardavano l'educatore per avere l'assenso. Non solo: una volta siamo andati al centro per parlare con gli ospiti e alcuni operatori ci scattavano foto dalle finestre. quasi un comportamento intimidatorio".

La stessa Fulgoni ha visto con i propri occhi un caso di maltrattamenti da parte del direttore sanitario verso un giovane ospite della struttura, poi riportato nella testimonianza resa al Nas: "Quest'estate avevano allestito una mostra nel giardino del Cavanà, con i lavori dei ragazzi. Io ero andata a vederla e un giovane ospite era sceso per salutarmi. Gli ho fatto una domanda, gli ho chiesto se aveva fatto lui alcuni quadri. Quando stava per rispondermi, Shmueli lo ha preso per il retro del collo all'improvviso, lo ha fatto chinare, erlava isterico 'Taci, taci! Lo ha consegnato a un operatore perché lo riportasse dentro'". Quasi come un prigioniero. Come deve sentirsi Shmueli adesso.

(16 aprile 2009)
COMINCIAMO A REGALARE I PRIMI SORRISI!!!!!
 
 
 

16 aprile 2 piccole grandi vittorie!

Post n°202 pubblicato il 16 Aprile 2009 da alfio38

Sono appena rientrato da Taranto ed oggi finalmente ho potuto sentirmi, forse per la prima volta, soddisfatto, non tanto per il fatto che nonostante le richieste dei tre imputati di non luogo a procedere non siano state prese in considerazione e quindi tutti e tre sono stati meritatamente rinviati a giudizio, ma soprattutto perchè stavolta finalmente ho trovato un giudice (donna anche stavolta) che ha rigettato le eccezioni presentate dai legali della difesa sulla mia costituzione di parte civile in proprio E NON SOLO IN QUALITA' DI ESERCENTE LA POTESTA' GENITORIALE DEI MIEI ALTRI DUE FIGLI ribadendo il concetto che secondo loro io legalmente non avrei alcun legame di parentela con Carmela e quindi non avrei subito alcun danno. Ho trovato estrema soddisfazione quando lo stesso giudice si è espresso dicendo in sostanza che anche se per la legge e per la burocrazia io non sarei nulla per Carmela è altrettanto evidente che per 12 anni io ho di fatto assolto al compito di genitore nei suoi confronti pienamente confermato ed apprezzato da Carmela e 12 anni di convivenza con la mia piccola hanno creato un rapporto che affettivamente è esattamente alla pari con quello tra una figlia ed un genitore "biologico" e quindi di fatto la mia costituzione di parte civile risulta assolutamente legittima al di la del fatto di essere "burocraticamente" un genitore o meno. DI FATTO E' STATA PIENAMENTE RICONOSCIUTA LA MIA FIGURA DI PAPA' DI CARMELA E FINALMENTE NON PIU' PRESA IN CONSIDERAZIONE QUELLA ODIOSISSIMA PER ME DI PATRIGNO.

Altra nota a cui sento di farvi partecipi è stato il comportamento dei legali della difesa, che devo ammettere che è stato assolutamente etico e morale, in quanto nonostante abbiano preso delle posizioni a momenti anche abbastanza dure (e questo comunque fa parte del loro dovere) nei miei confronti e di Carmela sono rimasti sempre nei limiti della dignità e del rispetto verso di noi non esprimendo alcuna offesa gratuita pur ottemperando comunque ai loro doveri nei confronti dei loro assistiti.

QUALCUNO, CHE LEGGENDO (E SO PER CERTO CHE MI LEGGE, VERO??????) AVRA' SICURAMENTE LA CODA DI PAGLIA PRENDA ESEMPIO ED IMPARI A COMPORTARSI ANCHE DA UOMO!!!!!!!

Di fatto è stato ancora una volta, come nel caso dei minorenni, fatto il primo passo, la procedura di questo processo stavolta non sarà accompagnato dalle assurde e ridicole norme che regolano il processo minorile, noi avremo la possibilità di dire la nostra di intervenire e tutelare il buon nome di nostra figlia, ma siamo consapevoli che siamo soltanto all'inizio del vero e proprio processo. Per la prima volta da quando è cominciata tutta la nostra vicenda mi trovo a vedere un barlume di fiducia nella giustizia, è ancora troppo presto per esprimerne in termini più corposi la quantità.

Mi auguro che il processo vero e proprio segua l'etica e la moralità dimostrata da tutte le parti in questa udienza preliminare anche riconoscendo a tutte la parti il diritto di confermare le proprie accuse e agli imputati di difendersi da esse, sempre e comunque nei limiti della decenza e della dignità umana e professionale.

In questi giorni chi mi segue anche su facebook, avrà certamente notato il mio stato d'animo particolarmente triste e profondamente sconsolato per le numerose ricorrenze che si sono accumulate tutte insieme, fin da quando è stata fissata la data di oggi ho invocato e sperato che fosse un segnale di svolta visto che coincideva con l'anniversario (il 2°) della morte di Carmela. In questi ultimi tre giorni ho condiviso con lei tutto il mio dolore e la mia rabbia ed il mio senso di impotenza di fronte alla lentezza ed alla mancanza di alcun tipo di provvedimento nei confronti di chi le aveva fatto del male, ovviamente non mi riferisco non solo agli stupratori ma anche e soprattutto verso le istituzioni e gli operatori che per esse hanno operato nella gestione del nostro caso.

In questi giorni ho invocato Carmela a starmi vicino, a farmi sentire la sua presenza consapevole che solo lei poteva ricaricare le batterie della mia forza e determinazione nell'andare fino in fondo, fortemente messe alla prova dalla sfiducia, dalla esasperazione dall'ipocrisia dalla cattiveria che puntualmente incontro sulla mia strada.

IO SENTO CHE MI HA ASCOLTATO ED ACCONTENTATO, E LA TESTIMONIANZA CHE RAFFORZA QUESTA MIA SENSAZIONE E' CHE OGGI MI HA FATTO VINCERE, COMUNQUE VADANO A FINIRE TUTTI I PROCEDIMENTI PENALI E NON IN CORSO, FACENDO AMMETTERE ALLA LEGGE ED ALLE ISTITUZIONI CHE IO SONO E SARO' SEMPRE PER CHIUNQUE E DA OGGI ANCHE PER LA LEGGE

 

SUO PADRE!!!!!!!

 
 
 

15 APRILE!

Post n°201 pubblicato il 15 Aprile 2009 da alfio38

Oggi per la nostra famiglia è un giorno che ci fa fermare a riflettere sui mille perchè, che ancora ci tormentano, nostra figlia non c'è più.
Oggi per tutti noi è un giorno di lutto che abbiamo voluto trasformare in un giorno che significasse invece come una sorta di rinascita.
Oggi per tutti noi è già diventato il primo anno di vita della nostra Associazione "IoSòCarmela" che oltre naturalmente a perseguire gli obiettivi di tutelare i diritti dei minori e della famiglia per cui è nata, intende far diventare questo giorno come il volo simbolico di Carmela anzichè verso la morte diretto invece verso la vita, quella che tutti noi cercheremo di salvare alle tantissime (purtroppo) Carmele che vagano disperate alla ricerca di aiuto.
In questo anno difficilissimo, abbiamo compiuto passi importanti, abbiamo lavorato sodo per creare una rete di professionisti volontari a livello nazionale che ci possa permettere nell'immediato prossimo futuro di realizzare finalmente il nostro ambizioso progetto dello "Sportello sociale per minori e famiglie". In questo anno ci siamo già attivati nell'accompagnare assistere ed aiutare coloro i quali hanno avuto fiducia nel nostro dolore e nel nostro impegno verso la realizzazione dei nostri progetti al punto da trovare il coraggio di chiederci aiuto e noi abbiamo sempre risposto anche oltre i nostri limiti e soprattutto senza mai chiedere nulla in cambio tenendo fede ad uno degli aspetti fondamentali del nostro progetto LA GRATUITA' del nostro impegno.
In questo anno abbiamo messo a punto, in sostanza, e iniziato a creare questa rete che è fondamentale per la buona riuscita delle nostre iniziative, contattando e accogliendo tanti volontari e professionisti nella nostra associazione, allacciando rapporti e collaborazione con altre associazioni già operative e che abbiano fini ed obiettivi il più possibile comuni ai nostri prima fra tutte il Comitato Nazionale di FarmacoVigilanza "GiùLeManiDaiBambini", ci abbiamo provato anche con le istituzioni che come al solito invece partecipano e sostengono solo con le parole e le promesse fini a se stesse ma puntualmente decadenti proprio nel momento in cui devono invece diventare concrete.
 
In questo anno, la nostra inesperienza (mi riferisco all'aspetto .... "manageriale") ci ha purtroppo anche portato a commettere  degli errori di valutazione intraprendendo delle iniziative nate e realizzate con la sola intenzione di portare avanti il nostro progetto.

Tali iniziative, infatti, hanno però gravato in modo significativo sull'intera associazione, che aveva assunto impegni ben precisi.

A quanti si siano dedicati con la nostra stessa passione ed hanno offerto la loro professionalità per perseguire i fini dell'associazione (e  che comunque ringraziamo per la pazienza sin qui manifestata), chiediamo solo di aspettare ancora un pò, manifestando loro la sincera volontà di onorare i nostri debiti fino all'ultimo centesimo.

A tutto ciò aggiungiamo che tutto quanto fatto  fino ad ora è stato reso possibile attraverso le generose ma ahimè pochissime donazioni ricevute, dalle quote sociali di coloro che hanno aderito come soci e soprattutto dal nostro impegno e dai nostri enormi sacrifici economici e di tempo dedicato alle nostre cause.
Attraverso il nostro sito, i nostri blog, e tutti i mezzi di comunicazione possibili abbiamo cercato di far girare il nostro messaggio ricevendo in cambio tantissimi incoraggiamenti, tantissimo  sostegno morale, tantissima indignazione ma purtroppo anche tantissima ipocrisia ed indifferenza.
Per regalare un sorriso ai nostri bambini ed a tutte le famiglie che si rivolgono a noi occorrono anche e soprattutto aiuti concreti sia in termini di attivismo personale sia in termini puramente economici e materiali di ogni tipo.
Noi fino a quando ne avremo la forza e anche oltre andremo avanti per la nostra strada, convinti che quanto stiamo cercando di fare sia giusto e sacrosanto e visto che  qualche sorriso di ricompensa lo abbiamo già ottenuto per noi comunque vada sarà stato un successo.
Ci apprestiamo a cominciare questo nuovo anno di attività della nostra Associazione con la consapevolezza delle difficoltà cui sapevamo di dover affrontare proprio perchè importanti sono gli obiettivi da raggiungere, consapevoli della determinazione nostra e dei nostri  volontari ma anche speranzosi che sempre più persone con il loro sostegno ci diano la forza numerica ed economica affinchè i sorrisi che ci andremo a "guadagnare" siano sempre più numerosi.

 
 
 

14 - 15 - 16 Aprile ODIO QUESTO MESE .....

Post n°199 pubblicato il 05 Aprile 2009 da alfio38

14 Aprile 2005

Carmela viene gravemente investita sotto i miei occhi, la raccolgo esamine e grondante di sangue dalla testa e con una gamba evidentemente spezzata in due all'altezza di tibia e perone una decina di cm sopra la caviglia. Nonostante la mia pluriennale esperienza come autista soccorritore nella Misericordia di Taranto la soccorro commettendo il madornale errore di alzarla da terra senza aspettare gli adeguati soccorsi, rischiando di rovinargli la vita anzichè aiutarla, ma il terrore di crederla morta mi offusca la mente. Quella volta il buon Dio ce la manda buona, arriviamo in ospedale con Carmela con un piede e mezzo nell'aldilà, ma proprio grazie alla tempestività con cui arrivò in ospedale riesce a salvarsi. Per quattro lunghissimi mesi abbandono tutto e tutti per starle dietro, famiglia, lavoro, tutto. In quei mesi devo ringraziare soprattutto gli ospedali di Taranto (SS Annunziata) e Acquaviva delle Fonti (Miulli) che mi hanno permesso di poter stare vicino a Carmela giorno e notte nonostante i ricoveri in reparti ovviamente femminili (considerandomi un vero e proprio padre al contrario della legge e della burocrazia stupida del nostro paese che mi considera semplicemente un "patrigno" sol perchè non è stata compilata qualche stupida carta). Ricordo ancora che Carmela si faceva cambiare perfino i pannolini solo da me (e ovviamente da sua madre quando c'era, allora Alessio era piccolissimo e mia moglie era costretta a stare con lui). Quella volta ho compiuto in pieno il mio dovere di padre ...... ho salvato e protetto la mia bambina.

15 Aprile 2007

Carmela, dopo avermi ricordato che il giorno prima ricorreva il secondo anniversario dell'incidente mi abbracciava e mi ringraziava per averle salvato la vita, salvo poi il giorno dopo volare via da me e da tutti noi ..... dopo tutto ciò che ormai tutti voi conoscete. Da quel giorno vivo col rimorso di non essere stato capace di salvare e proteggere la mia bambina! E vivo chiedendomi il perchè il "buon Dio" l'ha lasciata vivere dopo l'incidente se sapeva che in quei due miseri anni in più che le aveva concesso avrebbe dovuto subire quel vero e proprio martirio che ha dovuto subire?

16 Aprile 2009

Sono passati ormai due altri lunghissimi anni da allora, nessuno ha ancora pagato nulla per ciò che le ha fatto.

I due minorenni che l'hanno violentata se la sono cavata con un buffettino sulle guance grazie alla ridicola legge che riguarda il processo minorile ed alla assoluta mancanza di etica e moralità di chi l'ha applicata.

Le istituzioni, nelle persone degli operatori  che hanno gestito la vicenda di Carmela (scuola, servizi sociali, tribunale dei minori, ufficio violenze sessuali della polizia di stato tutti volutamente in minuscolo perchè tali si sono dimostrati in questa nostra drammatica vicenda) e che con le loro scelte e decisioni prese assolutammente nella assoluta mancanza di considerazione e rispetto dei nostri più elementari diritti umani e civili e soprattutto di quelli di Carmela, non hanno trovato il minimo coraggio di ammettere le proprie responsabilità e ad oggi ancora nessun provvedimento almeno di tipo cautelare è stato preso nei loro confronti.

Il centro l'aurora (anche quì il minuscolo è d'obbligo)  di Lecce, dove è stata rinchiusa inizialmente Carmela continua ad applicare su tutti gli altri bambini che sono rinchiusi in quel lager travestito da centro terapeutico le loro assurde "terapie" a base di psicofarmaci, senza che nessuno si prenda la briga di chiuderlo e murarlo definitivamente lasciandoci dentro quegli pseudo-operatori che ci LAVORANO DENTRO!!

Senza dilungarsi su magistrati che si ostinano "inspiegabilmente" ad archiviare denunce corredate da confessioni e testimonianze, poliziotti che "inspiegabilmente" non compiono il loro dovere di indagare e raccogliere le infinite prove messe loro a disposizione, medici che si sono assurti al ruolo di possessori assoluti della verità arrogandosi il diritto di esprimere diagnosi e somministrare terapie senza nemmeno informarci e chiederci il consenso, magistrati che li hanno autorizzati a fare tutto ciò etc etc etc......

16 Aprile 2009

A Taranto si svolgerà la prima udienza (in verità sarebbe la seconda in quanto si tratta del rinvio della precedente che in piena era tecnologica e informatizzata non si è potuta svolgere per una mancata notifica ad uno degli imputati) contro i tre maggiorenni che hanno violentato Carmela ..... dopo aver descritto cosa ci sia accaduto in questo mese che io personalmente ormai odio più di qualunque altra cosa e cancellerei molto volentieri da tutti i calendari del mondo ..... non voglio ancora esprimermi aspetto di vedere cosa succede consapevole di non dovermi aspettare nulla di buono ..... ma pronto ad abbandonare tutta la pazienza e la diplomazia di cui mi sono vestito e che fino ad ora mi ha fatto sembrare forte e forse anche freddo in attesa che la giustizia faccia il suo corso per indossare gli abiti in cui invece mi sento molto più a mio agio di genitore incazzato e fermamente deciso ad ottenere con qualsiasi mezzo GIUSTIZIA PER LA MIA PICCOLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

BUONA PASQUA A TUTTI!

 
 
 

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13 ANNI

13 ANNI

Avrebbe chiesto solo un attimo di pace

Avrebbe chiesto solamente di ascoltare ancora

Un filo suo di voce che dice

Me ne vado piano,piano, piano, piano....

Tu prendimi la mano io parto e non ti porto con me

D'ora in poi pensa solo a te

Avrebbe chiesto solo di perdere un pò i sensi....

Sarebbe stata sola, dispersa tra le stelle

Oppure Dio l'avrebbe messa

A vivere in compagnia delle anime più belle

Cadere stanca ormai stremata tra le braccia

Degli angeli più attenti che dolci la raccolgono

E disattento tendo la mano......

Ed io che ascolto ancora e sempre ci ripenso

Al camminare morbido e al suo affetto regalato

Avvolto nel silenzio

Risento flebile il candore tenero che scorre

Geloso nella mano

E 13 anni passano

Perchè la vita è un attimo.

 

CHILD IN TIME

BAMBINO, COL TEMPO

La storia di un perdente. Potresti essere tu.

Dolce bambino, col tempo
vedrai la linea,
la linea tracciata
tra il bene e il male.
Guarda il cieco
che spara sul mondo
proiettili che volano
e esigono un tributo di morte.
Se sei stato cattivo,
e scommetto, perdio, che lo sei stato
e se sei stato colpito
dal piombo che volava
faresti meglio a chiudere gli occhi
e chinare la testa
e a aspettare il rimbalzo.

The story of a loser - it could be you.

Sweet child in time
You’ll see the line
The line that’s drawn between
The good and the bad
See the blind man
Shooting at the world
Bullets flying
taking toll
If you’ve been bad,
Lord I bet you have
And you’ve been hit
By flying lead
You’d better close your eyes
And bow your head
And wait for the ricochet

 

VORREI TU FOSSI QUI

Allora, pensi di saper distinguere
il paradiso dall'inferno?
I cieli azzurri dal dolore?
Sai distinguere un campo verde
da una fredda rotaia d'acciaio?
Un sorriso da un pretesto?
Pensi di saperli distinguere?
E ti hanno portata a barattare
i tuoi eroi fantasmi?
Ceneri calde con gli alberi?
Aria calda con brezza fresca?
Un caldo benessere con un cambiamento?
e hai scambiato un ruolo di comparsa nella guerra
con il ruolo di protagonista
in una battaglia?
Come vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime sperdute
Che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui

 

Another day in paradise


Lei chiama l'uomo sulla strada
"signore, può aiutarmi?
fa freddo e non so dove poter dormire
c'é un posto che può indicarmi?"

Lui continua a camminare, non si guarda indietro
fa finta di non sentirla, inizia a fischiettare
quando attraversa la strada
sembra imbarazzato per essere lì

Oh ripensaci, é un'altro giorno per
te e me in paradiso
oh ripensaci, é solo un altro giorno per te
te e me in paradiso

Lei chiama l'uomo sulla strada
lui vede che lei ha pianto
lei ha i piedi ricoperti di vesciche
non riesce a camminare ma ci sta provando

Oh ripensaci..

Oh signore, non c'é niente di più che qualcuno puo fare
Oh signore, ci deve essere qualcosa che puoi dire

puoi capirlo dai lineamenti del suo viso
puoi vedere che lei é stata li
probabilmente si é trasferita da ogni luogo
perché non si é trovata bene

Oh ripensaci..

 

BAMBINO

La`, mami
Era la casa di marzapane
La`, mami
Era la notte piu` fresca che c'e`
Il sogno si fermo`
Comincia a sanguinare

Ero bambino, bambino, bambino
Quella era la grande citta`

La`, mami
il tempo corse violento e distratto
Dai, gioca
Giochiamo a ridere e a batterci qui
Il sogno si fermo`
Comincia a sanguinare

Ero bambino, bambino, bambino
Quella era la grande citta`
E non la smettevo di scoprire
Oltre i confini della citta`
Ero bambino, bambino, bambino
Fino ai confini della giungla
Ero bambino, bambino, bambino
Quella era la grande citta`
Non la smettevo di scoprire
Oltre i confini della realta`

Bambino, bambino
Non nascere mai
 
 

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