Creato da womanonthemoon il 30/08/2006

OBSERVATORY

né apparenza né sostanza

 

After the rain comes sun

Post n°190 pubblicato il 15 Agosto 2010 da womanonthemoon

Quando ero una bambina non ricordo se avessi o meno paura dei temporali.
Ricordo però perfettamente che quando c'era un grosso temporale, coi lampi a squarciare il cielo, mio papà prendeva me e mio fratello e ci portava sul terrazzo a guardarlo.
Ci mettevamo seduti per terra, sopra dei plaid che mia mamma ci portava. La schiena appoggiata alla porta finestra, in modo da vedere il cielo, ma anche essere nel posto più coperto del terrazzo. Indossavamo i giubbetti pesanti e stavamo lì, io e mio fratello, con nostro padre in mezzo, ad attendere i lampi. E ogni lampo era un'emozione. E ogni tuono un piccolo sobbalzo di paura che mi faceva stringere a papà. E ridevamo molto.
Ho sempre pensato che mio papà avesse escogitato questo gioco, per far si che io e mio fratello non avessimo troppa paura dei temporali.
Ora quando c'è un temporale mi affaccio dalla finestra sino a quando proprio non piove forte e mi piace sentire il vento, annusare la pioggia in arrivo. Poi mi affretto a chiudere le persiane e sbircio la pioggia che cade. I tuoni mi spaventano ancora.

After the rain comes sun

dopo il temporale di oggi (foto di womanonthemoon)

 
 
 

Due

Post n°189 pubblicato il 15 Agosto 2010 da womanonthemoon

 

Questo tempo di tempesta
mette voglia di fare l'amore.

 


Parlando sottovoce nella cittadella di Aleppo.
Foto di womanonthemoon.

 

 
 
 

Piccola e fragile (ma spaventosa)

Post n°188 pubblicato il 17 Maggio 2010 da womanonthemoon

Avrei giurato che il prossimo post, dopo tanto dormire, lo avrei scritto sulla Siria, lo splendido pese del Medio Oriente da cui sono appena tornata. Ma un imprevisto mattutino, fa si che ora io sia qui, ancora un po' scossa, a scrivere di come mentre controllavo la data di scadenza del pesto riposto nel frigorifero, un ronzio fortissimo mi ha fatto allontanare istintivamente dalla finestra. Ho una vera fobia per gli insetti volanti e ronzanti, e in particolare per quelli anche pungenti. Mi allontano di un paio di passi. Il frigo rimane aperto. Il ronzio è talmente forte che per qualche secondo penso possa essere qualcuno nel giardino di fronte che sta tagliando l'erba. Non vedendo niente di sospetto, con coraggio mi avvicino alla finestra semi-aperta e la chiudo. Chiudo anche il frigorifero. Il ronzio è ancora forte, quindi significa che proviene da DENTRO casa. Terrore! Il ronzio si ferma, ma devo assolutamente individuare l'essere che lo produceva perché sennò in casa non riesco più a starci. Muovo leggermente le tendine e poi eccolo. Cammina lungo il vetro dietro la tendina. E' enorme! Comincio a tremare e a piangere e a pensare come fare ad eliminarla, visto che sono terrorizzata alla sola idea di avvicinarmici. Calma e sangue freddo, calma e sangue freddo. Non ci riesco. Continuo a tremare. Ma o io o lei, devo farmi forza. Prendo prima uno straccio e cerco di cacciarla fuori, ma per farlo dovrei toccare la tendina dietro la quale si nasconde e rischierei così che voli dentro casa e non fuori. No, non si può fare. E poi io la tendina non riesco nemmeno a toccarla da quanto sono terrorizzata. L'unica soluzione è schiacciarla dietro la tenda. Ma con cosa? Qualcosa di sufficientemente grande da permettermi di tenere comunque ad una certa distanza, ma di controllare quello che sto facendo per accertarmi che sia morta. Poggiato lì per terra c'è il catino arancione dove ogni tanto lavo le cose a mano. Lo prendo e colpisco un paio di volte l'insetto. Comincia a ronzare, io tremo e singhiozzo dalla paura. Poi lo blocco poggiandogli sopra il fondo del catino. Lo vedo in trasaparenza, bloccato. Tremo. Una piccola spinta. Cric. L'animale è morto. Cade sul davanzale. A vederlo ora, morto, mi fa ancora più paura e non riesco a prenderlo e buttarlo fuori. Continuo a tremare e piangere. Lo copro con un bicchiere grande di yogurt, come se temessi che potesse scappare. Non lo voglio vedere. Mi siedo sul divano e attendo di smettere di tremare. Poi con l'aiuto di un blocchetto di carta rigiro il bicchiere lasciando dentro l'animale. Non riesco a toccarlo e guardarlo nemmeno ora che è morto. Scatto una foto senza guardare e ricopro il bicchiere.
Ora mi vesto, vado a fare la spesa. E porto fuori il sacchetto dell'umido dove l'ho buttato.

 

 

 
 
 

(I would rather not go) Back to the old house

Post n°187 pubblicato il 26 Aprile 2010 da womanonthemoon


Pioltello, aprile 2010 - via De Gasperi
(foto di womanonthemoon) 

 

I would rather not go
back to the old house
I would rather not go
back to the old house
there's too many
bad memories
too many memories
there

When you cycled by
here began all my dreams
the saddest thing I've ever seen
and you never knew
how much I really liked you
because I never even told you
oh, but I meant to

Are you still there?
or have you moved away?
or have you moved away?

I would love to go
back to the old house
but I never will
I never will
I never will
I never will 

The Smiths - 1984

 
 
 

Liberatevi!

Post n°186 pubblicato il 25 Aprile 2010 da womanonthemoon

 

 

Detersivi d'Italia

Napoli 2006 - foto di womanonthemoon

 

 

 
 
 
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