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La Luce di Mizar

 
 

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Le suggestive foto dei Sassi che vedete in questo box sono state scattate da Gerardo Fornataro, che mi onora della possibilità di arricchire e valorizzare il mio blog con i suoi lavori.
Grazie Gerardo.


































































































 
 

 

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Nell'oceano il 3 non è perfetto

Post n°195 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da mizar_s_light
 

C'è una porzione di mare, a largo della costa sud occidentale degli Stati Uniti e delle isole caraibiche di Cuba e Haiti, chiusa in un triangolo immaginario che comprende l'arcipelago delle Bermude, l'Isola di Portorico e l'estrema punta meridionale della Florida. Tutti lo conosciamo con il nome di Triangolo delle Bermude.

La sua cattiva fama deriva da una lunga serie di episodi inspiegabili e di strane sparizioni, alcune delle quali realmente accadute, altre ingigantite da scrittori e misteriologi per diletto. Da due secoli ormai questa zona di mare è la più famosa del pianeta, una miniera dalla quale attingere trame di film e romanzi. Cosa c'è di vero?

Dal 1800 sino agli ultimi anni del 1900 si contano circa 100 tra aerei e navi scomparse e più di 1000 vittime, con una concentrazione maggiore tra il 1945 e 1975. Molte sparizioni si sono verificate mentre gli equipaggi comunicavano con la base o con il terminal di destinazione. Spesso, prima di perdere il contatto radio, sono riusciti a riferire di strane anomalie agli strumenti di bordo,  di bussole impazzite, di cieli gialli e nebbiosi e di acque che non avevano un aspetto normale.

In seguito a ricerche accurate diverse sparizioni sono state attribuite alle avverse condizioni atmosferiche, tuttavia ci sono episodi che rimangono tutt'oggi senza spiegazione. Una delle più eclatanti è quella che riguarda la sparizione nel 1945 di cinque bombardieri Statunitensi durante un volo di addestramento, con 14 mebri d'equipaggio in tutto . Stessa sorte toccò all'idrovolante, con 13 persone a bordo, che poche ore dopo fu mandato alla ricerca dei bombardieri scomparsi. L'ultimo messaggio del capo squadriglia dei bombardieri riferiva di strumenti impazziti e di acqua biancastra. Quello dell'acqua bianca è un fenomeno osservato anche dai satelliti e che sarebbe imputabile ad emissioni di metano derivanti da vaste sacche presenti nella crosta continentale che altererebbero la saturazione di gas nell'acqua minacciando la galleggiabilità delle navi. Questo però non spiegherebbe la scomparsa dei velivoli, per le quali sono state avanzate ipotesi spesso fantasiose che farebbero riferimento all'alterazione dei campi magnetici dovuti ai resti di una millenaria civiltà (Atlantide) o addirittura agli extraterrestri. A partire dai primi anni cinquanta diversi studi hanno rilevato anomalie magnetiche sui fondali della area del triangolo, anomalie che comunque, con il passare degli anni, sono state riscontrate un po' d'ovunque sui fondali oceanici e che quindi non possono essere state causa delle sparizioni. E nemmeno gli uragani possono aver spazzato via velivoli ed imbarcazioni dato che le ultime comunicazioni radio dei mezzi scomparsi spesso parlavano di condizioni di tempo buono e di visibilità ottima.

Ogni teoria, ogni possibile soluzione del mistero, presenta elementi contradditori che non permettono di chiarire definitivamente la natura delle sparizioni e fanno del triangolo delle bermude uno dei luoghi più inquietanti del nostro pianeta.

 
 
 
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Un blog di: mizar_s_light
Data di creazione: 08/12/2007
 

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MIZAR

Zeta Ursae Majoris

Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.

I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.

Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.

Ed io non le conosco tutte...

 

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01 Febbraio 2009 - Diga San Giuliano - Matera

 

 

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