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La Luce di Mizar

 
 

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Grazie Gerardo.


































































































 
 

 

« Il fuoco che non ti aspettiIl mondo può aspettarti »

Il freddo nel sole

Post n°220 pubblicato il 16 Gennaio 2009 da mizar_s_light
 

Il buio che allontanava l'alba
(dal post 216)


Si svegliò per la sete e per un richiamo proveniente dalla zona inguinale che non avrebbe potuto ignorare ancora al lungo. Non sapeva quanto tempo prima si fosse addormentato, era rimasto a lungo con gli occhi sbarrati privi di sonno a fissare il soffitto buio, puntellato dalla debole luce delle stelline di plastica fluorescenti che era svanita lentamente. Ora però il sole era sorto, pensò di essere riuscito a dormire almeno per un paio d'ore.
Aveva alzato le tapparelle quanto bastava per dare un'occhiata fuori, aspettandosi un paesaggio imbiancato, invece trovo ciò che avrebbe visto se avesse aperto il freezer. Nel corso della notte le nuvole si erano diradate e quel sottile velo bianco era divenuto uno spesso strato di ghiaccio del quale, dopo qualche ora, sarebbe rimasto solo il ricordo e la delusione dei bambini. Con un sorriso amaro sulla bocca, che pareva più che altro un ghigno, pensò che dopo la telefonata della sera prima anche la neve avesse deciso che non valeva più la pena di cadere senza che lui la desiderasse.
Ancora una volta lei aveva lasciato un segno che faceva male, nel cuore di Shasa e fuori, sulla macchina. Dopo aver chiuso il telefono era partito rabbiosamente e solo per un colpo di fortuna non era andato a sbattere contro il guard rail. Sarebbe stata la seconda volta. La prima qualche mese addietro, dopo l'ennesima lite, gli era costata un milione e mezzo. Questa volta se l'era cavata con qualche graffietto.
I successivi tentativi andati a vuoto di riprendere sonno, lo convinsero, e soprattutto lo costrinsero, ad alzarsi.

La giornata lavorativa fù pesante a causa della maggior affluenza di gente presso centro commerciale,
una costante di tutti i fine settimana. Nonostante questo, quel sabato sentiva il desiderio di fare almeno due passi e mangiare qualcosa fuori. Così una volta rincasato fece una doccia frettolosa e, dopo aver indossato le prime cose che gli si pararono alla vista aprendo l'armadio, era di nuovo in macchina con il solito stereo a palla. Quale fosse la meta non lo sapeva, non aveva importanza.
Non chiamò nessuno, se avesse incontrato qualcuno per scambiare due chiacchiere bene, altrimenti tanto meglio, non aveva una gran voglia di vedere altre persone. Si diresse verso il centro e lo raggiunse in pochi minuti. Non c'era molto traffico e trovò un posto libero in cui parcheggiare con relativa facilità. Le temperature rigide e l'ora da "seconda serata" avevano spinto la gente a rintanarsi al caldo delle proprie case o di qualche pub.
Michele Shasa Celfara, a 22 anni, avrebbe fatto quello che fino a quel momento aveva considerato un'esclusiva dei falliti. Uscire da solo, con le mani in tasca, incrociando di tanto in tanto gli sguardi di donne e uomini che passeggiavano in compagnia dei propri amici o dei propri compagni. Forse si era sbagliato fino a quel momento a considerarli tali solo perché avevano voglia di passeggiare in solitudine per le vie del centro, o forse, molto più semplicemente, lui era diventato un fallito.


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Commenti al Post:
semprepazza
semprepazza il 16/01/09 alle 09:08 via WEB
Quando i progetti non seguono le vie che avremmo desiderato è quasi naturale sentire la sensazione di fallimento, e avere bisogno di stare un pò da soli, specialmente se sitratta di faccende di cuore.
 
semprepazza
semprepazza il 16/01/09 alle 09:09 via WEB
Ed i centri commerciali sono un luogo adatto dove tuffarsi, cosa c'è di più anonimo, disimpegnato e, al tempo stesso affollato quanto basta per non sentirsi desolatamente soli?
 
 
mizar_s_light
mizar_s_light il 16/01/09 alle 14:19 via WEB
Nei centri commerciali puoi trovare indifferenza ed anonimato, è vero, ed è quelo che cercai almeno finquando la sensazione di fallimento non mi abbandonò. Buon pomeriggio Diana :-)
 
giornodimaggio
giornodimaggio il 16/01/09 alle 09:55 via WEB
la solitudine insegna a farsi compagnia. la solitudine è la virtu' dei forti. solitudine deriva da solo... ma solo non è essere con nessuno... e' essere con se'. e ti parla una che ha paura della solitudine, ma che non l'ha mai vissuta come fallimento. buongiorno, Mizar ^-_-^
 
 
mizar_s_light
mizar_s_light il 16/01/09 alle 14:21 via WEB
Non vivevo la solitudine come fallimento, ne la vivo, anzi più volte la cerco per starmene da solo con me stesso, con un po' di musica, con un paesaggio... in quel momento era la vita che proiettava l'ombra del fallimento su qualsisasi cosa facessi. Buon pomeriggio occhidighiaccio
 
   
giornodimaggio
giornodimaggio il 16/01/09 alle 14:48 via WEB
^-_-^ quando il dentro soffre tutto fa male. buon pomeriggio a te, Mizar
 
miky0518
miky0518 il 16/01/09 alle 10:26 via WEB
....Un abbraccio ad un caro amico.... (Ho preso un pò di ferie, non mi sono bastate quelle delle festività Natalizie:-)) Bacissimi
 
 
mizar_s_light
mizar_s_light il 16/01/09 alle 14:22 via WEB
Fai bene Miky!!! Beata te :-) io avevo in previsione qualche giorno di pausa ma.. poi è saltato tutto uff... un abbraccio a te cara buon pomeriggio
 
Luxxil
Luxxil il 16/01/09 alle 10:29 via WEB
Sono una solitaria anomala...mi piace stare con i miei pensieri...anche in mezzo agli altri. Scritto bene...ma aspetto il proseguo, questa è una preparazione....in cui lui si dibatte in qualcosa che sta emergendo dentro di lui...cosa sarà???....questo è quello che capisco...magari sbaglio ^____^ un abbraccio grande ...Giò
 
 
mizar_s_light
mizar_s_light il 16/01/09 alle 14:25 via WEB
In un certo senso hai visto bene Gio, toccare il fondo da la possibilità di darsi una spinta verso l'alto se si resiste a quella sorta di forza di gravità che ti costringe a scavare. Buon pomeriggio Gio un abbraccio a te
 
mauricemann
mauricemann il 16/01/09 alle 11:28 via WEB
Non è così male stare da solo, specie quando la gente che ti circonda ti fa apprezzare maggiormente il piacere di stare senza di loro.
 
 
mizar_s_light
mizar_s_light il 16/01/09 alle 14:25 via WEB
Com'è vero Maurizio, assolutamente d'accordo con te.
 
eos62
eos62 il 16/01/09 alle 11:45 via WEB
Ho sempre amato stare da sola ,e non ho mai sofferto di solitudine,anzi in certi momenti arrivo a detestare il mio prossimo,sono un pò troppo orso ma ultimamente restare da sola è troppo un lusso.Bacioni Giuseppe spero che passarai una buona giornata
 
 
mizar_s_light
mizar_s_light il 16/01/09 alle 14:28 via WEB
In quel frangente la solitudine era ricercata, mollai tutto e tutti, o quasi. Aveva assunto i contorni del fallimento per questa sorta di pregiudizio dello struscio per il centro in solitudine, che credo sia più accentuato nei piccoli centri come il mio. Buon pomeriggio Aurora, buona giornata anche a te un bacione :-)
 
dream_is_my_reality
dream_is_my_reality il 16/01/09 alle 17:53 via WEB
Questo blog mi piace sempre di più ;) Di nuovo i miei complimenti. Buon fine settimana!
 
 
mizar_s_light
mizar_s_light il 17/01/09 alle 00:01 via WEB
Grazie dream, mi fa molto piacere :-) 'notte
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/01/09 alle 20:46 via WEB
stasera alle 22 sul profilo
 
relatived
relatived il 16/01/09 alle 22:17 via WEB
ciao mizar:)interessante il protagonista, da interpretare post per post...passeggiare da solo per le vie del centro potrebbe essere la metafora dell'essere umano che passeggia(ovvero vive dato ke l'esistenza è un percorso)da solo(e quì si fa notare il peso dell'essere diversi e/o soli dal punto di vista affettivo)in mezzo ad altra gente(la società? il mondo?)..che tra l'altro è spesso in compagnia del proprio compagno o degli amici..però è riduttivo secondo tale metafora(è una mia ipotesi, nn sò se c'ho preso in verità)considerare fallito ki passeggia da solo, poikè si può anke scegliere di farlo..nn essere sempre costretti a farlo.cmq il fallimento nn vi è se nn ci si lascia trascinare dalla corrente...sono stata prolissa ma credo di aver dato l'idea.buona serata, relatived ps:naturalmente è sottointeso ke il post mi è piaciuto molto:)
 
 
mizar_s_light
mizar_s_light il 17/01/09 alle 00:05 via WEB
Sinceramente era una metafora che non avevo preso in considerazione, ma ci sta tutta. Non volevo chiudere la conclusione del post con un banale pregiudizio e quindo ho lasciato aperte entrambe le porte. Il protagonista in quel momento vive la situazione come un fallimento, ma in altre circostanze potrebbe essere una cosa normalissima. Non sei stata prolissa Silvia, mi piace leggere le impressioni dei lettori. Grazie :-) Buonanotte
 
CherryM00N
CherryM00N il 19/01/09 alle 02:31 via WEB
Il carattere di Sasha attraversa una trasformazione che lo rende molto credibile e lo profila piu'adulto. Pare che questo sia avvenuto da quando ha dato un'impronta alla storia con il suo atteggiamento durante la telefonata. Malgrado stato d'animo e' stata la prima occasione in cui ha reagito alla situazione. E' vero che si era addirittura licenziato, ma pareva piu' che altro una fuga in quel momento. Il suo sentirsi fallito pare la realizzazione che non c'e' via di ritorno con lei e quindi il fallimento non e' lui ma il proprio sogno. Anche se non se n'e' ancora accorto..negli atteggiamenti, tipo evitare di frequentare i gruppi di amici, e muoversi indipendentemente, solo, lo rendono un personaggio piu' boemienne e anche piu' attraente. E ora vediamo il seguito..: P Ottimo lavoro, notteeeee Miz : )
 
 
mizar_s_light
mizar_s_light il 19/01/09 alle 14:08 via WEB
Si il cambiamento c'è in quel periodo, ed è forte... i primi segnali di una tmida ripresa iniziano ad arrivare, anche se la strada è ancora molto lunga. Al prossimo mi fermo Cherry :-( Buon inizio di settimana cara
 
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Un blog di: mizar_s_light
Data di creazione: 08/12/2007
 

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MIZAR

Zeta Ursae Majoris

Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.

I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.

Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.

Ed io non le conosco tutte...

 

VIAGGIO VERSO L'ORSA...

...attraverso un mondo, dighiaccio apparente.

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01 Febbraio 2009 - Diga San Giuliano - Matera

 

 

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