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Le suggestive foto dei Sassi che vedete in questo box sono state scattate da Gerardo Fornataro, che mi onora della possibilità di arricchire e valorizzare il mio blog con i suoi lavori.
Grazie Gerardo.
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Post n°394 pubblicato il 05 Ottobre 2009 da mizar_s_light
Ho appreso la notizia dal blog di Superfragilistic la scorsa settimana, ma ancora stento a crederci. E' davvero possibile che siamo arrivati a tanto? Esiste ancora qualcuno in questo Paese che si rende conto di quello che stiamo facendo? Davvero la maggioranza degli Italiani, dei Milanesi in questo caso, approva questi metodi senza rendersi conto di quanto queste immagini siano macabramente simili a quelle in bianco e nero stampate sui libri di storia? E parlando di informazione, come mai questa notizia è passata così in sordina? Questo giovedì sarò a Milano. Menomale che ho perso l'abbronzatura, altrimenti ci sarebbe stato da girare alla larga dalle fermate degli autobus... sempre che non vogliano togliersi lo sfizio di caricare un terrone scambiandolo per clandestino. Che vergogna...
Milano, vigili a caccia degli immigrati Gli stranieri senza documenti vengono fatti salire su un bus con grate sui vetri: è il “bus-galera” usato per gli ultrà, utilizzato per bloccare i presunti clandestini e poi identificarli. A effettuare le operazioni sono i vigili del nucleo Trasporto pubblico, istituito per garantire la sicurezza su tram e bus, ma che di fatto si è specializzato in questi mesi nella caccia ai clandestini in città di Franco Vanni Al commissario questo lavoro piace: "Ragazzi, prendetemi anche quello nascosto nell’erba e mi avete fatto felice", dice ai suoi. Quello nascosto nell’erba è nordafricano, ha poco più di 20 anni. Si è liberato dalla presa di un vigile e si è imboscato dietro a un cespuglio. Da lì, è corso chissà dove. Al termine di un’intera mattinata di controlli, sarà l’unico straniero scappato al nucleo Trasporto pubblico dei vigili. La squadra, messa in piedi dal Comune nel 2000 per garantire la sicurezza su tram e bus, dallo scorso anno si è specializzata nel servizio "fermi e identificazioni". In pratica: chiudere in speciali autobus con grate ai finestrini, e poi identificare, gli stranieri trovati senza documenti durante i controlli dei biglietti sui mezzi pubblici. Trentadue agenti divisi in tre turni. Vigili che, mentre gli uomini di Atm multano chi viaggia gratis, fanno quello che devono fare. Un tram dopo l’altro, uno straniero alla volta. Ieri mattina, la prima uscita dall’avvio dei processi ai clandestini, è andata bene: 120 multe staccate e dieci stranieri portati in centrale. Ci si apposta alla fermata, si chiedono i documenti agli stranieri e se non li hanno li si carica sul "bus-galera". È lo stesso tipo di autobus usato per scortare allo stadio i gruppi ultrà. Gli agenti lo chiamano "Stranamore", "perché ricorda il camper su cui Alberto Castagna negli anni Novanta faceva piangere gli innamorati in tivù", ride un agente. Sulla strada del ritorno, a operazione conclusa, Stranamore è accompagnano da quattro auto dei vigili, che con sirene accese bruciano i semafori per portare il carico alla centrale. Quando alla fermata del tram 15 in via De Missaglia scatta la "tonnara" — sempre stando al gergo dei vigili — sono le sette e mezza. Il tram si ferma, gli agenti bloccano le uscite. Per primo tocca a un ragazzo nordafricano. Mostra fotocopie di documenti, gli fanno cenno di salire sul bus blindato, lui esegue senza fare troppe storie. Poi è il turno di uno slavo. Non apre bocca, toglie le mani di tasca solo prima di sedersi dietro al primo fermato. I passeggeri del tram assistono alla scena e commentano. Una donna con caschetto di capelli bianchi chiede agli agenti: "Ma perché fate così? Hanno fatto qualcosa?". La risposta: "Sono clandestini, signora".
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INFO
AREA PERSONALE
MIZAR
Zeta Ursae Majoris
Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.
I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.
Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.
Ed io non le conosco tutte...
VIAGGIO VERSO L'ORSA...
...attraverso un mondo, dighiaccio apparente.
Premi play
lacio drom
Un abbraccio a te amica
Un abbraccio a te cara Giò
Buonanotte Aurora
Ti renderai conto anche che solo il 10% dei reati di violenza sessuale è commesso da stranieri, IL RESTANTE 90% E' AD OPERA DI ITALIANI. Potrai anche vedere come oggi i reati come scippi, borseggi e rapine sono 1/3 di quelli che erano nel 1990. Eppure i flussi migratori nel frattempo sono aumentati esponenzialmente.
La verità è scritta in un’indagine dell’istituto di ricerca Demos & pi. Nel più classico dei copia/incolla, ecco cosa scrivono:
Sicurezza e criminalità, a loro volta, costituiscono temi mediatici di successo. Suscitano inquietudine ma anche interesse. Perché l’inquietudine alimenta l’interesse del pubblico. Infine, la sicurezza e la criminalità comune, proprio perché suscitano l’interesse dei cittadini (il “pubblico” dei media), hanno grande rilevanza politica. Possono suscitare consenso oppure distacco; fiducia oppure rifiuto: verso gli attori politici e verso le istituzioni. La spirale generata dal circuito fra realtà, opinione pubblica e media negli ultimi anni ha alimentato l’insicurezza, facendola giungere a livelli elevatissimi […] Va, inoltre, detto che l’insicurezza ha svolto un ruolo importante nella campagna elettorale nel 2008,diventando anche per questo un argomento fra i più frequentidell’informazione e del dibattito sui media. […] E', comunque, comprensibile: se il tema della sicurezza – e, reciprocamente, dell’insicurezza – è particolarmente “sensibile” dal punto di vista degli orientamentipolitici degli elettori, allora non deve sorprendere che venga utilizzato e amplificato in vista del voto. […]a tenere vivo l’allarme sociale contribuisce l’azione di “imprenditori politici” specializzati. Partiti, comitati, associazioni, che mobilitano l’opinione pubblica contro le minacce alla sicurezza. In particolare contro alcuni gruppi ritenuti fonte di pericolo. Primi fra tutti, immigrati e rom.
Puoi verificare la veridicità di quello che ho riportato qui
Come potrai di certo ricordare, una formazione politica in particolare ha fondato la sua campagna elettorale, e tuttora fonda la sua attività di governo, sulla "sicurezza", sulla lotta all’immigrazione e sul respingimento degli immigrati, visti come unici attori della criminalità, ed i media non parlano d’altro. E' un vero e proprio lavaggio del cervello! E questa stessa formazione politica trova la gran parte dei suoi consensi al nord, ed è grazie a quelli che è al governo.Ti dirò di più, anch'io mi non sono immune a questo lavaggio del cervello, perché se nella mia città resto indifferente agli immigrati, che tra cinesi, rumeni e nord africani sono una folta comunità, quando vado a Milano mi rendo conto di diventare più guardingo... e ti credo che ogni immigrato per strada sia visto come una minaccia con un bombardamento di queste proporzioni.
Quello di cui non ci rendiamo conto è che ormai hanno trovato il punto debole, sanno cosa dire per alimentare la paura verso i diversi demonizzandoli.
I criminali non hanno colore, né nazionalità, e mi chiedo, una volta che tutti gli immigrati saranno stati rastrellati, a chi toccherà?
Il reato di clandestinità contenuto nel pacchetto sicurezza, tanto caro al buon Maroni, è solo una farsa politica a scopo di pura propaganda. E sai perché?
La pena inflitta ad un immigrato che dovesse risultare clandestino è un ammenda da 5000 a 10000 euro, non la reclusione (e menomale, perché le carceri italiane già esplodono così come sono). Naturalmente il povero cristo non ha i soldi, quindi non potendo pagare viene ratificato un decreto di espulsione. E' la vecchia legge Bossi-Fini, l'attuale provvedimento già non serve più. Dopo sai cosa accade? Che non sempre lo Stato Italiano (ovvero noi) si fa carico di pagare il biglietto dell'aereo al clandestino espulso, ne tanto meno può sempre affittare voli charter, quindi ordina al clandestino di lasciare il Paese a sue spese. Lui però, come ha fatto poco prima, dice di non avere soldi per comprare il biglietto, e rimane lì dov'è. Se lo ribeccano rischia un'altra ammenda o il carcere, e tutto il gioco ricomincia da capo
Qual'è la morale della storiella? Che noi pecorelle crediamo che vengano presi provvedimenti adeguati, in realtà ce lo fanno solo credere, perché nella sostanza NON CAMBIA ASSOLUTAMENTE NIENTE.
E' giusto indignarsi quando accadono certi fatti, ma è anche giusto non sottovalutare la percezione della paura e dell’insicurezza che è diventata parte integrante della vita dei nostri concittadini.
Proviamo ad analizzare insieme..
La xenofobia in Italia risale a molti anni fa.
“… All’inizio degli anni ’80, il nostro paese si scopre per la prima volta terra di immigrazione, dopo essere stato per molto tempo paese di emigranti.
Nei primi anni ’90, con gli sbarchi degli Albanesi in Puglia e le immagini ai tg dei barconi stracarichi di un’umanità esasperata e in cerca di fortuna, viene a svilupparsi nella coscienza dei cittadini –non casualmente- questa sindrome da invasione. L’Italia si sente circondata, invasa. Incomincia a coltivare reazioni di autodifesa. Questa emigrazione di massa dal piccolo Stato affacciato sull’Adriatico coincide con la discesa in campo di alcune forze politiche, come la Lega, che fanno della lotta allo straniero il loro cavallo di battaglia.
La seconda tappa di questa ondata di xenofobia va collocata dopo gli attacchi alle torri gemelle nel settembre 2001. E’ il periodo della stigmatizzazione degli immigrati, ma soprattutto di coloro che hanno origini e religione islamica. Da quel momento il Paese vive il passaggio dalla sindrome da invasione ad una sindrome ancor più pericolosa, che è quella della minaccia all’identità.
Siamo oggi alla terza fase, una fase di razzismo più acuto perchè non riesce a riconoscersi come tale.
Esso continua nella tecnica dell’occultamento di se stesso, di fronte ad un dilagare di episodi e di atteggiamenti che segnalano lo stato di un paese che sta coltivando e mettendo in pratica chiari atteggiamenti xenofobi.
E sullo sfondo di crisi economica e sociale, condita da disordini sociali e paure metropolitane, il ruolo fondamentale l’ha giocato l’imprenditoria della paura, quel sistema di capitalizzazione del timore collettivo che della minaccia percepita dai cittadini per il proprio benessere e la propria identità ha fatto la propria fortuna politica.
E purtroppo l’immigrazione si è radicata nel nostro paese in un vuoto legislativo, dato che la legge italiana fino al 1995 non seppe o non volle riconoscere un fenomeno così evidente.Infatti il parlamento ha varato sì leggi, ma incomplete, velleitarie e prive di una strategia a lungo termine.
Ad esempio i decreti sui flussi non programmano i fabbisogni del mercato e, per questo, favoriscono la creazione di sacche di irregolarità.
Nel 1998 arriva la legge Napolitano-Turco che cerca di affrontare il problema nel suo complesso in un’ottica di sistema: una più efficace programmazione dei flussi, il recupero delle vittime della prostituzione, progetti di integrazione, la ricerca di un lavoro che ne condizioni l’ingresso.
Il governo di centrodestra che è succeduto da una parte non l’abolisce , dall’altra la svuota di contenuti e prospettive.
"Il razzismo in Italia non è ormai più un’emergenza, ma è quotidiano e diffuso ormai da tempo in tutte le aree del paese" - afferma Grazia Naletto, vicepresidente di Lunaria – associazione che ha realizzato il Libro Bianco sul razzismo in Italia che immortala, passo dopo passo, in 169 pagine, l'evoluzione del fenomeno nel nostro paese dal gennaio 2007 allo scorso 15 aprile, partendo da fatti oggettivi - 319 casi di cronaca - e da come la stampa ne ha parlato.
Gli italiani, insomma, si stanno "trasformando". Il pensiero esclusivo sta lentamente prendendo posto nel nostro modo di percepire l'altro e la responsabilità è soprattutto di una terribile interazione fra tre elementi: le nuove discipline normative nei confronti degli stranieri, quello che accade quotidianamente a livello sociale e il modo che hanno i media di trattare le notizie. Spesso, infatti, le parole, i termini per descrivere una persona o per raccontare un fatto, nascondono in modo più o meno consapevole, una discriminazione nei confronti dello straniero che ne è protagonista. Ed è questa, evidenzia ancora Grazia Naletto, la novità più rilevante rispetto al passato. E aggiunge che "nei fatti, è in atto un processo di legittimazione culturale, sociale e anche, purtroppo, istituzionale del razzismo".
Grazie per lo spazio e notte quieta, viandante delle stelle
Condivido pienamente tutto ciò che hai riportato, soprattutto quando il dito viene puntato contro chi fa dell'istigazione alla xenofobia il proprio cavallo di battaglia elettorale. In tempi non sospetti, ed in piena campagna elettorale, guarda cosa facevano circolare quegli irresistibili bontemponi della Lega.
Grazie per l'augurio Fra, tutto sommato lo è stata, e lo sarà anche questa :) Buonanotte
ho visto il tuo post, quello in cui pubblichi i manifesti della lega...
beh circolano ancora dalle mie parti e t'assicuro che conviverci non è facile...
diceva qualcuno addà passà a nuttata ...
Una campagna elettorale perpetua si direbbe... Buona giornata :)
Un abbraccio
Purtroppo Cate moltissima gente preferirebbe vederli annegare tutti.
Un abbraccio a te buona serata
Un abbraccio, Miz, ti voglio bene
La naturale prosecuzione del tuo ragionamento, che condivido, è che l'introduzione del reato di clandestinità non è una misura atta a contrastare l'immigrazione ne tanto meno a favorire l'integrazione, ma uno specchio per allodole che rifletta, alla gente, l'illusione che il problema (ovvero alleviare le loro paure, indotte dalle stesse persone che fanno le leggi) venga risolto nella maniera più drastica ed efficace possibile, eliminandolo. Un bacione
Lo so Nico, per questo mi chiedo, come ho già fatto in un altro commento, una volta che tutti i clandestini saranno stati rastrellati, a chi toccherà? Quali saranno i diversi di turno? Quali le vittime della propaganda politica? Io un presagio ce l'ho già perché, come tu stesso dici, noi eravamo i clandestini 50 anni fa' ...o chissà, per molti lo siamo ancora oggi.
Grazie per il tuo commento Nico
Credo di aver dimostrato, dati alla mano (che per quanto freddi credo che meglio rappresentino la realtà) che non c'è nesso tra l'aumento dei flussi migratori ed il numero di reati, e che i reati commessi da immigrati non sono che una minima parte di tutti quelli denunciati ogni anno. Tu dici che cambia qualcosa? Io non credo, perché ti ho riportato quello che accade. Puoi informarti e vedere che non dico cavolate, altrimenti se questo ti fa stare più tranquilla puoi credere che Maroni abbia la bacchetta magica, ma la realtà, valutata senza coinvolgimento emotivo, è diversa ed è anche dimostrata. Poi, ripeto ancora una volta, comprendo perfettamente il tuo stato d'animo come quello di molti altri, ma perché mi rendo conto che il bombardamento mediatico a scopo propagandistico è giornaliero; resta il fatto che quello che scrivo è solo il mio pensiero, la mia opinione, che in quanto tale è discutibile dalla prima all'ultima parola, quello che accadrà dopo non lo sa nessuno, ma permettimi di essere pessimista.
Buon fine settimana Marco
Buona serata a te :)
Un abbraccio a te Diana :)
Quanto al resto, hai mai notato di quanto i tg sottolineino la nazionalità o la provenineza degli autori di un reato quando si tratta di extracomunitari? Facci caso...
Chi ha una posizione sociale dominante, o chi ha bisogno del consenso della gente, sia esso politico o direttore di un tg che vuole fare ascolti, studia i punti sensibili della gente, quelli che possono attiarare maggiormente la loro attenzione, e li sfrutta a proprio vantaggio. Non è fantascienza o paranoia, ma semplicemente psicologia. E' un metodo di larghissimo utilizzo nei campi più disparati, dalla politica alla pubblicità.
Baci a te cara, vengo a trovarti :)
Detto questo, ho sempre ribadito che starci dentro è diverso che guardare da fuori, ma a Milano ci vengo abbastanza spesso, l'ultima volta due giorni fa, e fin'ora ho girato in lungo e largo senza avere problemi. Che la mia sia fortuna? Può darsi e spero di continuare ad esserlo, anche perché la mia esperienza non può smentire un problema che c'è, senza ombra di dubbio. Quello di cui mi rendo conto invece, come dicevo a Diana poco più su, e che il lavaggio del cervello dei duri verdi ha effetto anche su di me, perché nonostante anche la mia tranquilla cittadina abbia una presenza non indifferente di immigrati, divento guardingo solo quando sono a Milano.
Ciao buon fine settimana