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Grazie Gerardo.


































































































 
 

 

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Tunguska

Post n°237 pubblicato il 30 Gennaio 2009 da mizar_s_light
 

Tunguska - immagine del luogo dell'esplosioneIl 30 Giungno del 1908 il cuore della Siberia fù devastato da un'esplosione di una potenza inaudita, paragonabile alla deflagrazione di mille bombe atomiche come quelle che, quasi quarant'anni dopo, avrebbero raso al suolo le città di Hiroshima prima, e Nagasaki poi. 
L'onda d'urto investì qualsiasi cosa trovasse sul proprio cammino in un  raggio di 500 km, abbattendo 60 milioni di alberi in un'area di 2000 kmq e facendo quasi deragliare un convoglio della Transiberiana. Il boato fù udito fino a 1000 km di distanza e per alcune notti i londinesi poterono leggere il giornale per strada senza l'ausilio di alcuna luce artificiale.

Nonostante i sismografi di tutta l'Europa avessero registrato l'esplosione e la stampa avesse riportato la notizia degli strani bagliori notturni, la prime ricerche sul luogo dell'evento, nei pressi del fiume Tunguska, furono effettuate solo alla fine degli anni '20. Quello che si presentò agli esploratori fù uno scenario di totale distruzione, che tuttavia lasciò perplessi, in quanto mancava della prova fondamentale che potesse avvalorare la loro tesi, il cratere d'impatto di un corpo celeste. 
Quello che si pensa oggi è che a precipitare sul nostro pianeta sia stato un asteroide o una cometa, esplosi ad 8 km di altezza in seguito al repentino rilascio dell'energia accumultata dall'oggetto nell'attraversamento dell'atmosfera. In questo senso i
Il lago Cheko - probabile cratere ricercatori dell'Università di Bologna hanno contribuito a far luce sull'evento, localizzando, a 10 km di distanza dal luogo dell'esplosione, un piccolo specchio d'acqua che potrebbe essersi formato in quello che sembrerebbe un cratere, provocato probabilmente dall caduta di un frammento sopravvissuto alla tremenda esplosione.
Ciò nonostante, il mancato ritrovamento di residui dell'oggetto esploso, lascia un velo di mistero sull'evento di Tunguska, alimentando teorie più o meno fantasiose che vanno dall'impatto con un piccolo buco nero, all'esplosione di una particella di antimateria, fino agli inmancabili extraterrestri.

E' bene ricordare, ad ogni modo, che l'impatto di corpi celesti sul nostro pianeta non è una novità. I segni delle collisioni, avvenute in tempi recenti sempre con oggetti di piccole dimensioni (fortunatamente), sono visibili un po' d'ovunque. L'ultima volta è accaduto non più di dieci giorni fà, il 18 Gennaio, ma i media gli hanno dato poco risalto, tanto che io stesso ne sono venuto a conoscenza per caso leggendo il blog di Prosalvo. Un meteorite, dopo aver illuminato con la sua scia i cieli del nord Europa, ha riempito l'aria di un tremendo boato ed è caduto nel Mar Baltico, con buona pace di tedeschi, danesi e svedesi che hanno intasato i centralini delle forze dell'ordine in preda al panico.
Cratere di Barringer - ArizonaAltre volte oggetti ben più grandi hanno terminato il loro viaggio sul suolo terrestre, ne è testimone il cratere di Barringer, in Arizona, o il cratere sepolto di Chicxulub nella penisola dello Yucatan, che si pensa sia stato provocato da un meteorite di circa 10 km di diametro che potrebe essere quello che ha provocato l'estinzione dei dinosauri.

Lungi da me creare inutili allarmismi, la nostra atmosfera ci protegge da gran parte dei corpi celesti che vagano senza meta nel sistema solare e le probabilità di eventi catastrofici sono davvero molto remote, dormite pure sonni tranquilli e guardate al cielo con serenità.

 Edit: rispondendo al commento di addictedtochaos ho ricordato questo sito che trovai tempo fà, permette di inserire dati a piacere su un qualsiasi corpo celeste (dimensioni, velocità, densità, angolo di impatto) e di vedere gli effetti del suo impatto con la Terra... magari un po' menagramo come giochino, ma interessante.

 
Rispondi al commento:
mizar_s_light
mizar_s_light il 31/01/09 alle 02:09 via WEB
Sai Cherry, io credo che quello che noi sappiamo è molto poco rispetto a quanto realmente esiste, quindi c'è spazio per ogni possibile ipotesi :) buonanotte di luci lontane redMoon :)
 
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Un blog di: mizar_s_light
Data di creazione: 08/12/2007
 

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MIZAR

Zeta Ursae Majoris

Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.

I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.

Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.

Ed io non le conosco tutte...

 

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01 Febbraio 2009 - Diga San Giuliano - Matera

 

 

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