AVE CAESAR MORITURI

L'economia italiana per tutto il 2006 è ripresa a crescere mostrando una significativa accelerazione del PIL nei primi due trimestri dell'anno, rispettivamente +0,8% e +0,6%. Dopo la rincorsa dei primi sei mesi, essa ha tuttavia rallentato la marcia ed è scesa a +0,3% nel terzo trimestre, con una probabile conferma del passo più moderato nell'ultimo quarto del 2006. Ma tale frenata comunque non impedirà, secondo le stime, una crescita poco superiore all'1,7% per l'anno 2007.

Il recente ciclo economico mette in evidenza, senza dubbio, una buona ripresa rispetto alla stagnazione degli ultimi anni, ma la crescita italiana continua a rimanere più bassa della media dei paesi EUROPEI. Ciò vuol dire che il divario dell'Italia con il resto dell'Europa (e di Eurolandia) non si riduce affatto, tanto più che anche la Germania, già stagnante negli scorsi anni, ha nettamente distanziato il nostro paese, ancora una volta vagone di coda del convoglio europeo.

Insieme alla PRODUTTIVITA' che non aumenta, principale causa (ma anche conseguenza) della bassa crescita, occorre mettere in conto nel 2007 l'effetto restrittivo della manovra di bilancio pubblico prevista dalla LEGGE FINANZIARIA. Il contenimento del deficit è, infatti, ottenuto con maggiori imposte e tasse (stimate oltre 1,5 punti percentuali di Pil), piuttosto che con riduzioni di spesa. In più, c'è un evidente spostamento della pressione tributaria dalle imprese alle famiglie  (Cuneo Fiscale contro IRPEF, Imposte Locali, sul Risparmio e così via) che può portare a un effetto depressivo sui consumi superiore alle attese, con possibili negative ricadute anche sugli investimenti.

In definitiva, a differenza di quanto Prodi & Company S.p.A. abbiano più volte sostenuto, la Legge FINANZIARIA appena entrata in vigore, non sarà una Finanziaria dello sviluppo, ma al più dovremmo considerarla, una Legge Economica del RALLENTAMENTO dell'Economia. Infatti parlano molto bene gli stessi risultati ottenuti a fine 2006.

Superando in meglio ogni previsione, il deficit di cassa è risultato, nel 2006, di 35,2 miliardi. Erano stati 60 miliardi nel 2005, dimezzando il fabbisogno statale. Il successo andava delineandosi col procedere dell'anno ma, nella sua dimensione, ha sorpreso gli osservatori. E ha sorpreso anche il Tesoro, se si pensa che a primavera il fabbisogno del settore statale era stimato in 66,5 miliardi. Col DPEF, varato dal Governo Prodi a luglio è stato riveduto a 59 miliardi e, a ottobre, a 47,7 miliardi. Bè l'ultima finanziaria di TREMONTI, dopo tutto non era poi così male, non credete? Tra un pò (verso marzo-aprile) cominceremo a leggere i risultati della prima Finanziaria di Padoa-Schioppa, e staremo a vedere gli effetti che avrà causato sull'economia italiana. Naturalmente, mentre la CDL si prende il merito di questi risultati, la SINISTRA cerca di lucrare anche su meriti altrui. Padoa-Schioppa si apopella addirittura al fatto che le entrate tributarie salgono nel periodo maggio-giugno, ed il merito è suo. Già come se lui, che perdeva ancora tempo a controllare i conti pubblici (ci ha messo tre mesi per indicare le prime impressioni), in quel periodo abbia varato chissà cosa per dar vita a tale incremento delle entrate. Oramai è diventata una specie di gara a chi per primo si prende il merito per ogni piccolo sintomo di ripresa.

Ma questa piccola fase di ripresa economica è figlia in larga parte di un ciclo economico che non fa altro che alternare a fasi depressive altre fasi espansive con o senza l'aiuto che un qualunque Governo possa dare all'economia di mercato di un Paese.