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Il nuovo Patto per l'Italia

Post n°252 pubblicato il 28 Settembre 2012 da valeriosampieri
 

Allora, superpippo, parliamoci chiaro: tu per me sei soltanto un farabutto, un gran figlio di una troia, un coglione ed un buono a nulla. Ho smesso da tempo di dirlo e di scriverlo perché sono personcina ammodo e di buona creanza e, stante il mio animo sensibile, non vorrei che te ne avessi a male. Ciò non toglie che, nel fondo del mio cuore e del mio cervellino (così non faccio male a nessuno e tu non ti mortifichi, né ti offendi), io continui a sentire tale afflato nei tuoi confronti ed a coltivare consimili pensieri, ma di tanto in tanto solamente, perchè il semplice immaginare il tuo livido grugno funereo mi infastidisce seriamente. Un tempo mi infastidivano anche le tue parole, ma dato che, sino a quando ho avuto lo stomaco di ascoltarti, -o meglio ancora di leggere ciò che dicevi, perché il mugugno della tua voce, prima che il sonno salvifico mi avvolgesse, dato che il tedio provocato in me dal tuo biascicare mi faceva addormentare dopo le prime tue quattro parole (tempo impiegato per pronunciarle: 13 minuti e 27 secondi)- hai detto solo e soltanto cazzate a rotta dicollo (ne vuoi un saggio? Cito a memoria: le crisi sono utili, così ognuno dovrà cedere un pezzo della propria sovranità. Sono talmente utili, che parecchia gente ha smesso di soffrire per sempre: si è ammazzata, grazie alla tua utilità), ho preferito spegnere l'audio una volta per tutte. Insomma, per usare una dizione popolare e comprensibile per tutti, persino per Rattazzi, nun me te caco de' pezza.

Posto il pacato preambolo che precede, ti propongo di adottare "Il nuovo Patto per l'Italia". Il patto è che, se lo adotti tale mio piano, io smetto non solo di dirtelo, ma persino di pensarlo che tu sei un farabutto, un gran figlio di una troia, un coglione ed un buono a nulla. Ci puoi stare: non c'è dubbio che questo sia un buon affare per te.

Vediamo un po' di enuclearne i punti principali, limitando l'esame ai soli primi due articoli del provvedimento che potrà essere fatto entrare in vigore con la massima calma, anche lunedì prossimo 1 ottobre 2012, visto che, malgrado la crisi, qui in Italia nessuno lavora il sabato e la domenica:

Articolo 1. Per un biennio, chiunque percepisca emolumenti pubblici che, soli o cumulati con qualsivoglia altro provento, di qualsiasi natura (anche redditi immobiliari e quelli derivanti da rapporti di tipo privatistico, pertanto), superino il tetto di 5.000 euro mensili, è tenuto a versare immediatamente nelle casse erariali l'eccedenza rispetto a detto limite. Chiunque si trovi nelle condizioni previste nel presente articolo potrà percepire soltanto 12 emolumenti mensili all'anno; eventuali mensilità aggiuntive saranno interamente devolute all'Erario.
Da questo preciso momento in poi, chiunque si trovi nella situazione prevista dal precedente comma, è tenuto -in deroga alla durata limitata nel tempo de "Il nuovo Patto per l'Italia"- a rinunciare definitivamente e vita natural durante a qualsivoglia incarico diverso dalla carica pubblica da lui rivestita. Chi si trovi nelle situazioni sopra descritte non ha diritto di scegliere quale incarico pubblico, in luogo di un altro, dovrà conservare, ma sarà obbligato ad optare per quello meno dispendioso per le cariche dello Stato.
I redditi immobiliari saranno direttamente ed integralmente versati entro, il giorno 5 del mese successivo a quello del mese in cui detti redditi sono maturati, nelle casse dello Stato. In caso di omesso o ritardato versamento, si applica la sanzione della confisca dell' intero patrimonio immobiliare e la decurtazione del 50% degli emolumenti mensili di cui ai commi precedenti.

Articolo 2. Chiunque percepisca una pensione che, sola o cumulata con altra o altre pensioni, superi il tetto di 5.000 euro mensili, vedrà decurtata con effetto immediato l'unica pensione alla quale avrà diritto a 5.000 Euro mensili per 12 mensilità annue. Le eccedenze rispetto al tetto massimo sopra indicato saranno versate a titolo definitivo nelle casse dello Stato.
In deroga alla durata limitata nel tempo de "Il nuovo Patto per l'Italia", le disposizioni di cui al comma che precede avranno durata perpetua. Il presente comma non potrà essere abrogato da alcuna legge.
Si applicano le disposizioni di cui al comma 3 dell'articolo precedente.

Naturalmente gli articoli successivi prevedono ulteriori tagli alla spesa pubblica, ma ti prego di accettarli a scatola chiusa. Se tentassi di spiegarteli, tu, ovviamente, non capiresti un cazzo, come hai ampiamente dimostrato nei tuoi dieci mesi di governo. Voglio invece farti un paio di esempi perché tu possa comprendere l'impatto dei precedenti provvedimenti. Sono cero che, in questo caso, tu sarai in grado di comprendere, perché, per farti gli affaracci tuoi, hai dimostrato di riuscire persino a comprendere qualcosa: anzi, per il tuo tornaconto personale le cose le capisci molto bene.

Esempio 1. Ipotizziamo un tizio che, rivestendo svariati incarichi pubblici e privati, percepisca un reddito mensile di 60.000 euro per 13 o 14 mesi all'anno. Anzitutto, eventuali 13^ e/o 14^ maturate, anche parzialmente, saranno confiscate ed interamente versate all'Erario. Costui dovrà inoltre definitivamente, vita natural durante, lasciare ogni incarico privato e non potrà mai più svolgere in vita sua tale attività. Se, per esempio, costui fosse professore universitario, egli non potrà mai più in vita sua ricevere una cattedra, nemmeno come assistente o borsista e, via via, nemmeno come maestro elementare o di asilo. Potrà, naturalmente, in futuro e ricorrendone le condizioni, fare il bidello nell'asilo, nella scuola elementare ed in quella media inferiore, ma non in quella superiore, perché troppo vicina all'Università, nell'ambito del curriculum scolastico.

Costui potrà, infine, conservare unicamente il posto pubblico che comporti il minore onere per le casse dello Stato. Ammettiamo che costui disponga di due-tre-ecc. appannaggi da 10.000 euro ciascuno e sia anche Presidente onorario, in virtù del suo indiscusso prestigio, di un qualche cosa che abbia a che vedere con il pubblico: ebbene, egli si terrà il posto di Presidente onorario -carica gratuita-, si terrà il suo indiscusso prestigio e se la prenderà nel culo, perché i soldi li darà tutti a noi, dato che negli anni precedenti se ne è arraffati a strafottere, senza fare un tubo di utile per la società. Poniamo, altresì, che costui disponga anche, in proprietà od in comproprietà e/o per interposta persona anche giuridica, di una decina di immobili. Egli potrà conservare la proprietà dei beni -non alienabili per il biennio di vigenza de "Il nuovo Patto per l'Italia"-, ma il reddito da essi derivante dovrà essere mensilmente versato integralmente nelle casse dello Stato: se non lo farà, tutti i suoi immobili verranno confiscati. Dato che gli Italiani sono stati lieti dei sacrifici loro imposti, non dubito che chi si trovi nelle condizioni dell'art. 1 farà i salti di gioia.

Esempio 2. Ipotizziamo un tipo, con o senza faccia da topo, che arraffi 31.000 euro di pensioni al mese. Beh, su, il testo dell'art. 2 è abbastanza chiaro e non richiede molte spiegazioni. Ciò che deve essere chiaro però è che in un paese in cui c'è gente che, percependo una pensione da 450 euro ed una da 150, si vede decurtare entrambe, perché altrimenti sarebbe troppo ricco, mi sembra impensabile che possa esistere chi percepisce 31.000 euro al mese, magari andandosene anche in giro con l'auto blu e la scorta perché, facciamo un'ipotesi, nel 1992 è stato presidente del consiglio (quando, nottetempo, non girava per le banche a rubare il 6 per mille dai conti correnti). Però, ove esistessero parassiti che percepiscono tali somme (pari a 62 pensioni minime), un bel taglietto glielo farei: e se avessero le palle, glielo farei anche lì a tali parassiti.

Vabbè, superpippo, concludo. Facciamo questo patto. Tu lo fai entrare in vigore lunedì 1 ottobre 2012 ed io smetto di pensare quello che penso di te. Ci puoi stare, altrimenti quello che penso di te ricomincio anche a dirlo ed a scriverlo.

P.S.: gli esempi sono del tutto casuali e chiunque dovesse riconoscersi in quanto sopra esposto ha, con tutta evidenza, la coda di paglia.

 
 
 
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