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« LE RAGIONI DEL CUOREPROVE »

AMARO IN BOCCA

Post n°127 pubblicato il 02 Settembre 2012 da musa_1978
 

Ieri, mentre tornavo a casa...ho deciso comunque di passare da lì. È una di quelle feste storiche, quelle dove conosci tutti e ti sei visto crescere, quelle feste dove non puoi non esagerare...perchè senza aprire il borsello arrivi comunque ad essere brilla in meno di mezz'ora. La mia amica lavorava lì, mentre aspettavo che finisse il turno ho rivisto con gioia alcuni amici della vecchia compagnia, mi guardavo attorno...guardavo quelle case, quelle vie che tanto ho amato, che tanto amo. La musica era bellissima, trascinante, emozionante, gli amici tanti, le birre pure...mi stavo veramente divertendo. Poi è arrivato lui, ci siamo salutati...e siamo rimasti lì a parlare...o meglio, io parlavo e lui si difendeva. È impressionante, per me ogni volta è come ritrovare un pezzo di casa...ecco è questa la sensazione, insomma siamo cresciuti insieme, abbiamo camminato vicini per più di 10 anni...quindi mi viene spontaneo parlargli di quello che mi passa per la testa e sentirmi emozionata dalla sua presenza. Fatto sta che non so bene di cosa abbiamo parlato...ma lo sentivo sulla difensiva, nonostante non avessi nessuna intenzione...se non quella di parlare con lui, lo sentivo distaccato. Gliel'ho detto e lui mi ha risposto che mi vuole bene, ma che questo non significa che ci possa essere altro, poi ridendo e scherzando mi ha anche buttato là che ogni volta che lo vedo lo importuno. Ero a un livello troppo alcolico per discutere su questa cosa, quindi ho abbandonato la conversazione. Da classica stupida donna ubriaca, gli ho però mandato due sms più tardi...ai quali lui, chiaramente, non ha risposto.

Ora però è doveroso che faccia un attimo di autosservazione:

il fatto che io sia magneticamente attirata da lui...so perchè avviene, so che c'è una situazione del passato che entrambi abbiamo semplicemente messo da parte senza affrontarla, senza parlarne insieme, senza condividere...e quella cosa è lì, che aspetta di essere sviscerata. Penso più per lui che per me...fatto sta che prima o poi bisognerà affrontarla. Probabilmente il suo rimanere staccato è anche legato a questo...inconsciamente sente questa spinta ma la blocca perchè non è ancora pronto.

Il mio modo di avvicinarmi e di confrontarmi con lui però è probabilmente seduttivo o comunque avvolgente, morboso...perchè non è la prima volta che lui mi fa notare che si sente pressato. E sta cosa mi fa scazzare...perchè mi devo pure gestire quella sensazione di rifiuto quando in realtà non ho assolutamente tentato di convincerlo ad andare a letto. Eppure dalla sua reazione...è questo che sembra che io voglia da lui, circuirlo, raggirarlo ed ingabbiarlo. E questa cosa...ultimamente mi si presenta spesso. Fatto sta che non capisco: se un ex o un qualsiasi ragazzo parla con me in modo profondo e non superficiale, onesto e non solo rimanendo sul banale e sul vago, non è che per forza vado a pensare che ci sta provando con me, o che insomma ogni volta mi rompe le palle...e chissà cosa vuole, a cosa mira. No, ci parlo e lo ascolto...finita lì. Io invece da queste situazioni esco spesso come quella che fa un certo tipo di pressione, che fa la seduttiva...mentre l'altro rimane sul suo piedistallo, giudicante ed evitante.

Eppure non è il mio obiettivo sedurre, eppure non è il mio obiettivo ingabbiare...lui è una parte di "casa" ma non vorrei ricominciare una storia con lui...eppure quando gli sto accanto mi viene automatico passargli energeticamente gioia e gratitudine, come anche il grande bene che gli voglio. E se lui questa energia, da presuntuoso e difeso che è, vuole vederla come energia sessuale, seduttiva o un tentativo di riacchiapparlo nella mia rete...bhè faccia pure. Forse ha bisogno lui di credere che io sono quella che nonostante tutto ci sarà sempre.

Fatto sta che la sensazione mia, di questa mattina...è di aver fatto solo una figura di merda, è di aver dato troppo ed aver ricevuto indietro un'immagine di me che è di una persona morbosa, seduttiva (nel senso più ridicolo del termine) e rompipalle. È interessante che con lui da quando ci siamo lasciati, nel momento del confronto...succede questo: lui entra nella posizione di potere, di forza, io nella posizione sottomessa e di fragilità. Lui nel non bisogno, io nel bisogno. Lui nel giusto, io nello sbagliato. Lui nell'adeguato, io nel ridicolo. Lui nel controllo, io nel non controllo. Terribile...

Bhè, vediamo di mandare giù l'amaro che mi è rimasto in bocca...focalizzando il pensiero sul fatto che, come sempre, ho dato quello che sentivo di dare..dal cuore, senza strategie, senza tattiche...e questo è bello...anche se viene spesso frainteso. Non devo vergognarmi di quella che sono, di quello che faccio...solo perchè dall'altra parte non ricevo feedback positivi. 

 
 
 
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