NEL QUI E ORA

LETTERA PER ME

Ci sono viaggi interiori che, prima o poi, è necessario compiere. Io sono tornata da te, ti ho trovata dove immaginavo...seduta sul muschio che cresce sempre attorno a quella base di albero cavo che chiamavamo "La casa delle fatine". Eri lì, jeans e maglietta bianca, i capelli a caschetto, castani con riflessi dorati. La pelle liscia e morbida dei tuoi 10 anni, gli occhi tristi...non me li ricordavo quegli occhi tristi. Quando mi hai vista, sono tornati a sorridere...così come la tua bocca. Ho provato a capire cosa ti turbava, ma tu non mi hai lasciata entrare. Facevi come se niente fosse, come se tutto andasse bene. Quindi ti ho abbracciata, nel tentativo di sciogliere quella barriera protettiva che avevi alzato attorno al tuo cuore. Nessuna emozione. Responsabilità ed aspettative degli altri, delle persone che amavi, ti stavano già allora portando a nascondere te stessa...ed è forse per questo che oggi dici "Non ho bisogno, sto bene, ce la faccio da sola". Forse è per questo che senti questa spinta a dare continuamente, dare più di quello che ti viene chiesto, dare senza aspettarti nulla in cambio...perchè alla fine quello che conta è che gli altri stiano bene....questo fa stare bene anche te. Ma a volte succede, quando sei sola, quando qualcosa ti rattrista, quando vorresti essere tu a ricevere...succede che il tuo cuore soffre. E dentro te inizia una lotta per trovare l'equilibrio...l'amore incondizionato dice "non avere aspettative, quello che dai lo dai per te e torna a te". L'ego dice "è giusto che anche tu riceva, che gli altri non ti diano per scontata, è giusto che tu dia solo a chi merita e soprattutto che tu ti ricorda che anche tu meriti". Pensiero divino e pensiero terreno, entrambi da prendere in considerazione e da equilibrare se vuoi vivere una vita felice. Sapevo gia che le esperienze della vita, ti avevano forgiata in questo modo. Sapevo che il non metterti al primo posto, giustificare sempre gli altri che prendevano e non ti davano quello che avresti desiderato...sapevo che faceva parte di quello che hai vissuto da bambina. E tutto ciò ti ha avvicinato talmente tanto agli altri da diventare maestra d'empatia, flessibile, adattabile, sempre pronta a recepire ogni bisogno dell'altro e correre in suo soccorso. Ma oggi sei grande e forse stai imparando che a volte gli altri hanno bisogno di fare da soli, di cadere e di trovare la forza di rialzarsi. Puoi esserci se vuoi, ma non intervenire se non te lo chiedono, non anticiparli, non facilitarli per forza. Hanno le loro risorse ed è importante che imparino a riconoscerle ed usarle...come hai fatto tu. E, se una persona non ti cerca, tu sei molto brava a curare le tue ferite nel silenzio, sai come proteggere il tuo spazio sacro e come rispettare quello altrui. Ma non rattristarti, ognuno sceglie con il proprio libero arbitrio che strade percorrere...e se c'è chi ti lascia indietro, lascia che sia così...e non essere triste. Se non hai dato troppo, se non hai dato senza che ti fosse richiesto...sarà più facile guardarti amorevolmente perchè saprai di esserci stata comunque e nel modo più equilibrato. Se invece ti sei donata in tutto e per tutto...gestire il silenzio o il cambiamento di rotta dell'altra persona diventa più difficile, perchè rischi di viverla come un'esclusione, come uno sfruttamento, come un'ingiustizia. Capisci la sottile differenza? Ecco...non è difficile. Devi solo fare ancora un po' di pratica. Sei qui anche per questo. Tornerò a trovarti...intanto rimani nel flusso, ogni cosa sta andando esattamente come è giusto che vada. Ti abbraccio...