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In nome del popolo italiano

Post n°1275 pubblicato il 20 Giugno 2020 da fedechiara
 

'Rischiano di delegittimarla', dice il Mattarella, pontificando come d'abitudine in quel suo modo quirinalizio fuori tempo e vagamente risorgimentale. Il complemento oggetto è la magistratura. E i soggetti sono quei magistrati che chattavano tra di loro beatamente, dicendo di Salvini, imputato di sequestro di persona nel caso della nave Diciotti fuori dal porto: 'Ha ragione, ma va attaccato comunque.' La mani del pd di s-governo su l'A.n.m. e dintorni, per intenderci.

Sta tutto in questa prudentissima e garbata definizione del nostro capo dello stato il dramma istituzionale che viviamo da gran tempo: di una costante inadeguatezza dei ruoli e di parole fuori misura.
Perché la magistratura è da gran tempo delegittimata, invece, presso quel popolo (ed è la maggioranza degli italiani, credo) che soffre di orticaria ogniqualvolta legge le fatidiche scritte nelle aule di giustizia: 'In nome del popolo italiano' e 'Dura lex sed lex'.

E le stragi senza colpevoli e le troppe sentenze che ci hanno levato dritti i capelli in testa nel corso dei decenni della storia tragica di questo paese ci hanno fatto cadere le braccia prive di forze e speranze che un sussulto di dignità ci riscatti – e la Legge torni ad essere 'dura Lex' per i criminali di ogni risma e partito e comminate (e scontate) le giuste pene di una 'giustizia giusta' che è fioca luce in fondo ad un lunghissimo tunnel.

 
 
 
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