Nebbie e dintorni

Nel gioco a poker del Quirinale il centrodestra ha calato la sua scala reale ed ha intascato un bel gruzzolo politico, ad una settimana dal voto fatale che potrebbe cambiare il piccolo mondo antico della politica italiana. Intendiamoci. Il gioco è appena cominciato e si attende il rilancio del centrosinistra – che sembra non avere sufficienti assi nella manica per poter tentare l'azzardo di un bluff.

Niente Mattarella-bis, pare, se si esclude Pinocchio e il suo lungo naso. Ci contava il M5S ma è un bluff, il loro, facile da smascherare e dimostra come quei tali siano alla frutta e non abbiano mai giocato a poker o, forse, qualcuno ha piazzato uno specchietto o una telecamera dietro di loro in alto a destra e gli si leggono le carte che hanno in mano.

Il pd, invece, è al grappino e lo sorseggia di malavoglia perché troppo barricato.

Draghi, infatti, è opzione del solo Letta e di pochi altri in seno al suo partito – ma la sua elezione manderebbe tutti a casa e alle urne e non hanno carte di riserva da spendere e, forse, un candidato della mitica 'società civile' potrebbe cavare il ragno dal buco e alleggerire la loro posizione politica presso il popolo sovrano. E' noto, infatti, che al popolo piacerebbe assai un candidato non parlamentare e lontano dalle logiche asfittiche di quella consorteria infamata: di gente incollata alle lucrose cadreghe e ai giochi di potere del 'palazzo'.

Il Berlusconi, invece, ha già vinto. La sua candidatura fa seguito alle riabilitazioni giudiziarie ottenute a botte di prescrizioni e cavilli e aver associato anche solo il nome, fino a ieri infamato e deriso, ad una reale possibilità di adire la massima carica istituzionale è un prestigio che, per tutto il resto, c'è Mastercard.

E se fosse un bluff del suo schieramento politico è ben giocato davvero perché manda in panico e confusione il fronte avversario e consente al centrodestra di offrire una opzione meno devastante per il pd e associati, quale può essere il Pera o altro loro esponente di seconda linea, ma 'patriota', come vuole la Meloni.

E non è da escludere che, nel gioco dei veti incrociati e nel segreto dell'urna qualche burlone del pd o di Italia viva o del Misto ci metta il voto fatale, dopo la quarta votazione – ed ecco il Joker ridevole ultraottantenne fare un salto di tre metri sopra al cielo con il suo largo sorriso beffardo e gli italiani, basiti, a guardarlo saltare ed esultare.

E fu subito un settennio di fuochi di artificio e le giocose corna nelle foto di rito.

Il futuro è vostro, brava gente, tenetevelo stretto.