Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Se c'è un giudice a Berlino.

Post n°3199 pubblicato il 22 Maggio 2024 da fedechiara
 

Quel 'giudice a Berlino' del mugnaio contro l'imperatore.

L'Alta Corte dell'Aia è una aspirazione. Alta quanto si vuole, ma aspirazione e desiderio.
Somiglia un po' a quel tristissimo 'Ma se c'è un giudice a Berlino...' che si invoca quando una vaga, molto vaga, idea di giustizia possibile ci affanna, ma in cuor nostro sappiamo che 'non è cosa' realizzabile sul pianeta Terra, bensì a Berlino – luogo mitico delle umane narrazioni e delusioni.
E la richiesta di arresto dell'Alto Procuratore vista ieri in tivù è un atto politico di grande valenza filosofica, ma resta pura filosofia e come tale destinata agli annali del regno di Utopia.
Non solo perchè Israele, Russia, Stati Uniti e Cina non ne riconoscono la giurisdizione (ed è una bella fetta di mondo dove continuare ad andare e viaggiare ed esercitare le proprie funzioni di governo per quei capi di stato vanamente imputati di 'crimini contro l'umanità' e/o genocidio), ma più perché quei giudici pretendono di entrare nel merito di questioni parecchio complesse quali le decisioni politiche che si è costretti ad assumere in caso di guerra (il gabinetto di guerra) e le correlate degli obiettivi militari sul terreno nemico da invadere e il come e il dove dirigere le bombe e i droni - se sotto alle case e agli ospedali e alle moschee corre il gruviera dei tunnels dei terroristi assassini di Hamas.
Crimini di guerra? Genocidio? O à la guerre comme à la guerre? https://iccivitella.it/a-la-guerre-comme-a-la-guerre/ Si ascoltino gli avvocati e i testimoni, per il verdetto c'è tempo, si vedrà.
E', praticamente, un apodittico 'no alla guerra' quello pronunciato ieri da quei togati, alla pari con i manifestanti nelle piazze 'propal' e dagli studenti davanti alle università.
Con il che si torna a bomba: quei giudici 'fanno politica'. Nel senso più alto e filosoficamente condivisibile, ma quando si scende sul terreno della politica se ne assumono tutte le controversie relative e le accuse di faziosità che ne derivano.
E se è sicuramente interessante seguire il percorso ad ostacoli che incontreranno quei giudici nell'affermare e provarsi a confermare l'arduo assunto - crimini contro l'umanità e genocidio - altra cosa e ben maggiore è la legittimazione politica universalistica che si pretende di ottenere con quei clamorosi 'j'accuse' lanciati contro capi governo e capi militari e l'affermazione del potere di imputazione e di sanzione da parte di una superfetazione internazionale (l'Alta Corte dell'Aia) che assoggetta e umilia le determinazioni diverse dei singoli stati e pretende di affermare un astratto 'diritto internazionale' sopra le laboriose e contrastate decisioni degli stati sovrani.
E qui si dovrebbe invocare il 'primato della politica' ed il popolo sovrano che l'otto e nove giugno si recherà alle urne nutrito delle fragili speranze di tutto cambiare per il meglio.
Alle urne, cittadini! La vostra (reale) sovranità è in discussione, tenetene conto.
"Ci sarà pure un giudice a Berlino", il significato del celebre modo di dire
BERLINOMAGAZINE.COM
"Ci sarà pure un giudice a Berlino", il significato del celebre modo di dire
"Ci sarà pure un giudice a Berlino", il significato del celebre modo di dire

 
 
 

La porta degli inferi.

Post n°3198 pubblicato il 21 Maggio 2024 da fedechiara
 

Più della guerra in Ucraina, più dell'intervento militare a Gaza, più della morte del presidente iraniano e del suo ministro degli esteri poté la paura della 'scossa'.
Tutti in strada e tutti con gli occhi spaventati e incerti sul senso delle nostre vite fragili, noi che abbiamo sfidato il Vulcano e ne abbiamo riempito le pendici di case e ville, che dico! il super vulcano dei campi Flegrei, la porta dell'Inferno, che alza ed abbassa come un respiro affannoso la fragile crosta su cui poggiano le case i palazzi e le chiese.
Ma oggi confessiamo la paura per una scossa più forte, la somma di tutte le altre che abbiamo introiettato con malcelata paura nei mesi scorsi e che ci mandano in paranoia, ci ammorbano le viscere.
Che accadrà, da qua a qualche mese? La Tragedia Massima rinnovata dell'esplosione/eruzione che ci costringerà a fuggire a migliaia e migliaia, profughi in patria, ospiti permanenti della Protezione Civile, senzatetto per anni, forse decenni, per stare alle cronache della mala politica di altri terremoti recenti?
Ma se 'il peggio non è mai morto' lo 'sterminator Vesevo' di cui ci parla Leopardi nel canto della Ginestra - quel gigante atroce del mito degli inferi e delle città-tombe di Ercolano e Pompei - offrirà di bel nuovo ai nostri occhi di post moderni viventi lo spaventoso ribollire delle sue viscere e la distruzione di secoli di storia dell'uomo?
(...) così d'alto piombando,
dall'utero tonante
scagliata al ciel profondo,
di ceneri e di pomici e di sassi 215
notte e ruina, infusa
di bollenti ruscelli,
o pel montano fianco
furiosa tra l'erba
di liquefatti massi 220
e di metalli e d'infocata arena
scendendo immensa piena,
le cittadi che il mar là sull'estremo
lido aspergea, confuse
e infranse e ricoperse 225
in pochi istanti: onde su quelle or pasce
la capra, e città nove
sorgon dall'altra banda, a cui sgabello
son le sepolte, e le prostrate mura
l'arduo monte al suo piè quasi calpesta. 230
O accadrà quel che i geologi più avveduti ci tacciono, ma resta documentato nella storia degli eventi funestissimi vissuti dall'umanità: che il supervulcano esploda e svuoti le sue terrestri viscere chiamando il cielo a testimone partecipe di distruzione massima e tonnellate di ceneri e lapilli che abbuiano i raggi solari – ceneri le cui tracce furono rinvenute perfino in Bulgaria nell'esplosione che sconvolse l'Europa intera or sono 40.000 anni fa? https://www.focus.it/.../campi-flegrei-terremoto-scossa...
Dopo la guerra di Ucraina che contiene 'in nuce' la terza guerra mondiale termonucleare un tale scenario non ci sembrerà, alla fin fine, così apocalittico. E nessuno è ancora mai sceso in piazza per chiedere pace e trattative di pace, segno che abbiamo bisogno di scosse maggiori e di ignei scenari terrestri ben conosciuti e profondamente introiettati dalle generazioni.
Correva l'anno...
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Varchi di confine.

Post n°3197 pubblicato il 20 Maggio 2024 da fedechiara
 

20 maggio 2016
La buona notizia è che i varchi di confine tra Italia e Slovenia sono ancora aperti e 'Schengen' - e si transita di là e di qua del crinale delle colline fitte di verzure e fiori senza problemi e i nomi slavi dei paesuoli arroccati nelle loro solitudini collinari si alternano a quelli italiani come accade nel Tirolo italiano, per ora.
E la domanda che mi pongo, vagando di cocuzzolo in cocuzzolo e di macchia di case in macchia di case e chiesuole aperte solo le domeniche per la funzione, come diavolo si viva in quelle case e solitudini - e i vicini di casa li conti sulle dita di due mani. Ma d'estate no, d'estate è un via vai di tedeschi e italiani in gita e queste strade sono meta ambita di 'mountain bikers' e affanni respiratori nelle ascese dei pomeriggi affocati, - ma che goduria le discese senza freni e il vento caldo che ti scompiglia le chiome.
E anche Izola e Piran sono cittadine di solitudini annoiate e intollerabili, in queste giornate di maggio piovoso che preludono al caldo estivo e all'esplosione di presenze turistiche de 'tutti al mare' (a mostrar le chiappe chiare). E la domanda, nel vedere due bimbi accucciati che giocano in silenzio e rade parole, torna prepotente: 'Come si elaborano queste solitudini, che già ai primi freddi di ottobre le respiri e ti agghiacciano e neanche la coltivazione degli orti basta a riempirle o la costante cura edilizia delle case che maggio infiora di rose di ogni colore?'
Le grandi città hanno gli immensi problemi del 'troppo che stroppia', ma, per gli studiosi, sembra siano l'inevitabile proiezione del futuro dell'umanità degli 11 miliardi di individui che, si prevede, faranno scoppiare il pianeta a ridosso de 2060 - e le migrazioni a cinque cifre sembrano confermare la tendenza già in questi anni di affanno economico e crisi globale.
L'accoglienza diffusa nei paesini non funziona, chi ci viene confinato presto scappa nella giungla urbana che sembra offrire mille possibilità e relazioni, seppure agli angoli delle nostre strade si moltiplicano/heranno i giovani neri mendichi - e ancora ricordiamo le vane predicazioni di Ghandi, che batteva a tappeto le immense metropoli della miseria di allora - Calcutta, Nuova Dehli, Mumbai - e invano sollecitava quei miseri a tornare all'economia dei villaggi, dove un pugno di riso ti sfamava e non si moriva di stenti.
Questo è quel mondo e il suo sviluppo caotico, chi vivrà vedrà.

 
 
 

Mele marce e fiori.

Post n°3196 pubblicato il 20 Maggio 2024 da fedechiara
 

Fior da fiore e mele marce. Errata corrige. 20 maggio 2020

Non credo negli esseri umani. Detto così suona malissimo, considerato anche il battage radiofonico e televisivo che ha avuto questo inno parecchio intimista e l'uso spudorato e dilatato che ne hanno fatto le diverse parti politiche (ricordo una lontana, non troppo memorabile, 'Tutta la città ne parla' su radio 3 dedicata ai migranti, sempre loro, il nostro cruccio e il nostro affanno epocale).
E l'uso, altrettanto e forse più spudorato, che ne fa la Wind per dirci che siamo 'più vicini' e più umani se usiamo dei loro costosi servizi in esclusiva. Per vostra informazione: la Iliad costa meno a parità di prestazioni, ne sono testimone diretto e non pubblicitario. E fa uso di una pubblicità meno fragorosa e più arguta e intelligente.
Il fatto è che quando una canzone si trasforma in un inno nascono i guai, diventa uno slogan apodittico e non dimostrabile. E si attira le critiche e le idiosincrasie relative.
Domanda-trappola di impianto socratico: E' poi vero che tutti gli esseri umani sono umani? E cosa è umano per l'esattezza? Un giudice che ti condanna dopo un penoso dibattimento viziato dagli artifici di un bravo avvocato-leguleio di controparte vi appare umano? E quel tal leader politico che voi avversate e che vi sta tanto sul c.... perché ha fatto approvare i decreti-sicurezza che voi buonisti vedete come il fumo negli occhi è forse un 'essere umano che ha il coraggio di essere umano'?
Vedete bene come tutto ruota intorno alla definizione apodittica del glorioso ritornello dello stolido inno e non è esplicitata nei suoi correlati. Spiegare 'umano' please. Limiti, ambiti, pertinenze, essenza dell'umano secondo voi (e non secondo Umberto Eco o Einstein o Ghandi o Osho o chi diavolo vi piace perché è autorevole e ve ne fate belli sul profilo).
E' come se volessimo credere all'attualità delle parole strane e contorte del nostro inno nazionale, nato in contesto ottocentesco e relativo alle peripezie patrie e ai confusi protagonisti di allora.
Siamo davvero 'pronti alla morte'? La recente pandemia e le clausure domiciliari di tanta gente impaurita sembra escluderlo. Forse un po' di attualità potremo riconoscerla allo 'stringersi a coorte' all'ora dell'aperitivo o della movida serale, ma basterà un picco di nuovi contagi e si torna ai domiciliari di cui sopra per sfuggire alla morte che ci sovrasta e ci comprende.
Insomma, gli esseri umani sono quello che sono: a volte umani, a volte cretini emeriti, a volte gaglioffi o serial killer maledetti o figli di buonissima donna dai cattivissimi comportamenti sociali e/o privati. Perciò piantatela di propinarci quell'inno stolido. Credo che ci siano alcuni esseri umani davvero 'umani' nel senso della pietas e della dedizione ma non sono convinto che siano la maggioranza del mio prossimo.
Fior da fiore e togliere dal cesto le mele marce. E chiediamo in coro a Mengoni di farne una errata corrige per la sua prossima canzone.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

L'entropia in una stanza.

Post n°3195 pubblicato il 19 Maggio 2024 da fedechiara
 

L'entropia in una stanza. Fateci gongolare, cittadini.

In un interessante documentario scientifico relativo all'agire dell'entropia negli universi conosciuti (https://www.andreaminini.org/.../termodinamica/entropia....)
il conduttore trascorreva dal macro al micro ed illustrava il manifestarsi dell'entropia in una stanza d'albergo: di come l'ordine iniziale di asciugamani puliti e stirati e lenzuola immacolate consegnatogli dalla donna delle pulizie che l'aveva riordinata al mattino si trasformava in lenzuola stropicciate e gli asciugami spiegazzati poggiati a caso sulle piane del lavandino e una patina di grasso dei saponi e qualche pelo di barba in bella mostra sull'invaso del lavandino (ma che schifo!).
Ordine e disordine sono il nostro vivere quotidiano e, ad ogni passo che facciamo nella nostre case, colazione, pranzo e cena, disseminiamo briciole e cellule morte sul pavimento e riempiamo i bidoni della raccolta differenziata con gli imballi delle plastiche e le bottiglie vuote del nostro vivere disordinato.
E tutto ciò noi chiamiamo 'il vivere' e non ce ne indigniamo, bensì provvediamo, di lì a poco, a ripristinare lo stato entropico iniziale, con maggiore o minore successo secondo i giorni e l'energia che ci mettiamo.
E non diversamente avviene nella vita sociale dove lo stato iniziale del preteso governo della repubblica passa da uno stato entropico passabilmente ordinato post elezioni – con peana di trionfo dei vincitori e le euforie dei programmi politici da mettere presto in atto – ad uno sfilacciamento posteriore progressivo – con le critiche feroci delle opposizioni e la canea delle manifestazioni di piazza dove si urla tutto il male possibile di coloro che il popolo sovrano ha mandato al potere, incluse le idiozie dei fascismi pretesi (Aita! Aita!) e le temutissime 'orbanizzazioni' (sic).
Con il corollario di maestrine martirizzate in carcere (triplo sic) e perciò candidate alle prossime europee, imputate in Ungheria di manganellare sulla testa gli opposti di fede politica (entropia massima. Il massimo dei minimi della follia spacciata per azione politica, chiosava un noto comico).
E lo stato entropico di disordine massimo lo abbiamo raggiunto l'altro ieri: di un cattivo poeta (quattro sic e un 'bleaaah') colto in flagranza di parossismo criminale che ha ficcato cinque pallottole in corpo al suo leader politico slovacco e oggi delira davanti al suo giudice di fascismi pretesi (accuse riprese da qualche quotidiano nostrano – per dire che l'imbecillità a sinistra dilaga irrefrenabile, ahinoi) e, forse, più in là, il suo avvocato gli consiglierà di invocare la seminfermità mentale al fine di ridurre la pena che si commina agli assassini.
Questo è quanto avevo in animo di dirvi oggi, cittadini, in una domenica di nuvole sparse e la tregenda del voto europeo che si avvicina. A noi di riordinare l'entropia europea giunta al suo punto più basso e di affidare la metaforica stanza in disordine alla donna delle pulizie che, partendo dal risultato delle urne, ce la riconsegnerà (speriamo, esprimiamo i voti) riordinata e il copriletto ben teso agli angoli ed i cuscini sprimacciati e gli asciugami puliti e profumati.
Occhi ben puntati sulle schede, cittadini, la rivoluzione del 8/9 di giugno p.v. è possibile, stupiteci e fateci gongolare.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Capire Termodinamica S1<S2 < S1 S2 tempo Lezione 3-4 Secondo principio della termodinamica Introduzione al concetto di di entropia"

 
 
 
 
 

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