Creato da fedechiara il 14/11/2014
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La Festa ha avuto inizio.

Post n°3194 pubblicato il 19 Maggio 2024 da fedechiara
 

Che la festa cominci. 19 maggio 2019
World history is not the ground of happiness. The periods of happiness are empty pages in her.[5] (La storia del mondo non ha una base di felicità. In essa le pagine di felicità sono pagine vuote.)
”— Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Sembra che i dirigenti della Biennale abbiano battezzato un nuovo tempo verbale: l'auspicativo.
May you live in interisting times, infatti, può essere tradotta come: 'Possiate vivere in tempi interessanti', oppure, come sopra riportato, essere la notazione ironica, risalente a tempi lontani, in cui si chiosava che : 'E' meglio essere cani in tempi di pace piuttosto che uomini in tempi caotici.'
E non vi è dubbio che i tempi nostri, di noi post moderni abitatori del pianeta Terra, sono tempi interessanti e densi di eventi caotici i cui sviluppi ancora fatichiamo a comprendere.
E stiamo tenendo a battesimo l'Intelligenza Artificiale, nientemeno – che un poco ci inquieta perché non ci piace l'idea che delle macchine figlie nostre possano 'animarsi' ed entrare in gioco di umanità relativa e competizione virtuosa con noi e magari sostituirci, in amore e in guerra, le due cose che meglio ci riescono.
E ci intuiamo, in questi nostri tempi interessanti, parecchio fragili, con addosso questo involucro tenerello di carne ed ossa e nervi e tendini soggetti ad usura dopo solo settant'anni di vita e chissà di cosa saranno capaci le macchine che costruiranno altre, più sofisticate, macchine - e Blade Runner è l'orizzonte di riferimento, ma saremo noi a dire, sopraffatti dalle macchine figlie nostre, la famosa frase delle 'navi da combattimento in fiamme sui bastioni di Orione' e 'ho visto cose che voi mutanti neanche immaginate'.
E abbiamo fatto un lungo tratto di strada prima di ipotizzare la nostra estinzione di 'umani' e consegnare l'idea di 'eterno' alle macchine figlie nostre che, di certo, ne faranno buon uso – e chissà se anch'esse/i sapranno produrre, prima o poi, un Rinascimento come quello che abbiamo alle spalle e se nascerà tra loro un Leonardo e/o un Michelangelo che ne uguagli i fasti e la bellezza delle opere.
Ma, per l'intanto, ci accontentiamo di affrontare, piuttosto affannosamente in verità, il globalismo imperfetto dei dazi usati come clave tra nazioni tornate nemiche e le migrazioni massive che producono conflitti quotidiani e vittime innocenti e, di conseguenza i 'sovranismi'.
Sovranismi e populismi che tanto dispiacciono ai sedicenti anti fascisti e ai buonisti anime belle che chissà che idea di mondo futuro hanno in testa e, per il momento, si limitano a cantare 'Bella Ciao' al passaggio di Salvini - fermi come sono a quegli altri tempi, certo più interessanti, della seconda guerra mondiale dei milioni di morti ammazzati e di una Resistenza tardiva e controversa che non ci risparmiò l'onta della firma di Alcide De Gasperi su di un trattato che ci privava degli storici territori.
Di tutto questo non parlano, è vero, gli artisti invitati alla Biennale, ma troverete, in giro per i vari padiglioni, frequenti accenni ai 'barconi', da parte di artisti tanto sensibili e buoni, forse per l'omaggio dovuto al barcone esibito all'Arsenale del naufragio di 700 vittime degli scafisti e del criminale commercio di vite umane incentivato dal pd di s-governo fino a un anno fa e oggi, finalmente messo sotto stretto controllo e ostacolato dal nostro ministro dell'Interno, - che le urne del 26 maggio ce lo premino (auspicativo presente) e gli consentano di meglio operare contro quegli infami assassini.
Tempi interessanti, i nostri, sicuramente, ma ne verranno di migliori, se i sovranismi prenderanno piede e potranno mostrare 'di che pasta son fatti'. Ad maiora.

 
 
 

Caos ed ordine.

Post n°3193 pubblicato il 19 Maggio 2024 da fedechiara
 

Il caos, l'ordine e il diavoletto di Maxwell. 19 maggio 2021

'Amiamo il caos perché ci consente di provare ad ordinarlo.' A. Beardleys

Il diavoletto di Maxwell ci ha insegnato che si può ordinare il moto caotico delle particelle individuandole e sottraendole man mano al loro gioco caotico originario e al loro fastidioso andare a destra e a sinistra e su e giù e in diagonale come caxxo gli pare.
E Shannon ci ha consegnato una fondamentale teoria dell'informazione che, però, non prevede, dannazione! come si può fare a distinguere il vero dal falso e dividere il grano dal loglio negli articoli che ci capita di leggere.
E così non siamo in grado di contrastare in modo scientifico l'uso distorto e tendenzioso che fanno i giornalisti dei giornaloni associati (La Stampa, la Repubblica e Il Corriere in testa) di quanto avviene nel corso di una campagna elettorale, ad esempio.
Oppure contrastare e correggere e riallineare in una narrazione più reale e prossima al vero i modi e i protagonisti delle presenti migrazioni – presentate ai lettori come tristi ed inevitabili eventi dovuti alla temibile geremiade buonista de 'fame/guerra/carestie' invece di una lotteria (costosa e controversa) di naufragi organizzati da criminali scafisti con la piena coscienza e partecipazione attiva e colpevole di persone che si mettono in mare sapendo il rischio che corrono – e che fanno correre alle loro donne e ai bambini.
Precisazioni e correzioni di una narrazione falsa e tendenziosa che fanno tutta la differenza nel presente dibattito politico e influenzano e informano, se conosciute e diffuse, il libero arbitrio dell'elettore.
E se Salvini, come il diavoletto di Maxell, prova a individuare le particelle caotiche riottose e a sottrarle al gioco caotico dei serissimi pericoli del mettersi in mare scientemente con barconi/gommoni fatiscenti al fine di usare la misericordia dei paesi europei come grimaldello per una assistenza indebita e indifferenziata (tra veri profughi aventi diritto e clandestini che sciamano di là delle frontiere Schengen in barba a leggi e divieti) dovrebbe levarsi un corale peana di approvazione e laudi nei suoi confronti, ma la cattiva e distorta informazione di cui sopra lo trasforma in un Hitler redivivo (vedi il video dei vergognosi studenti e la professoressa incriminata e sospesa) e ci propina le quotidiane, fantasiose e vigliacche accuse di fascismo/razzismo/leghismo - e, una volta di più, influenza e condiziona e distorce i risultati del voto europeo prossimo venturo.
Segno che la scienza non ha ancora percorso per intero il cammino che tutti auspichiamo di dirci dove sta il vero e dove il falso delle tragiche cose e dei luttuosi accadimenti delle cronache, se a destra o a sinistra degli schieramenti politici, se in internet o in televisione – e di ciò ce ne rammarichiamo e sogniamo una futura schiera di scienziati nei campus che ci illumini e metta fine agli stucchevoli e inconcludenti dibattiti in tivù e sulla carta stampata di cui abbiamo piene le scatole, in verità. Amen e così sia.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Notti calde e bellicismi ostinati.

Post n°3192 pubblicato il 16 Maggio 2024 da fedechiara
 

Le caldi notti dei nostrani Tibbs. - 16 maggio 2022
Sarà un calda estate. Come la notte dell'ispettore Tibbs (1967).
Solo molto più lunga e affannosa. E guai a chi userà il condizionatore o l'avesse sul terrazzo, rumoroso e facilmente identificabile quando è in azione notturna. Ne va della libertà dell'Ucraina, sapete.
Il momento è grave, tenetene conto, cittadini/e e stringetevi a coorte con quel che segue.
Che volete che sia il vostro affannoso respirare e sudare a fronte degli eroi immortali che si tenta di salvare dall'inferno di bombe sull'acciaieria dove stanno rannicchiati e rassegnati al loro destino.
Mai come in questo scampolo di millennio entrante era accaduto che i paciosi cittadini di una generazione che 'non ha conosciuto guerre' (non direttamente combattute e indossate le divise) fosse chiamata alle armi di retrovia per una azione militare indiretta - qual'è quella di rinunciare al proprio benessere e alla propria salute (la calde notti dei nostri anziani male in arnese) e, quest'inverno, al calore irradiato dai termosifoni, imputati di usare il venefico gas russo a basso costo in bolletta.
Mai ci era accaduto di provare sulla nostra pelle e salute il senso e il valore dei trattati sottoscritti con l'organizzazione militare della Nato e di partecipare coram populo alle sanzioni imposte alla Russia - e di rispondere in proprio e del proprio reddito di sopravvivenza per le scelte folli dei presenti s-governanti, proni alle aggressive scelte 'atlantiste' degli Stranamore di oltre oceano.
E mai si era visto un dispiegarsi così ottuso e micidiale di giornalisti embedded al Verbo bellico Nato e di politici che imputano chi distingue e prova a suggerire un varco alle trattative di pace di essere 'filo Putin', il tragico dittatore e novello Hitler dei noantri.
Fatevi coraggio e cercate di non soccombere, cittadini, al grande caldo e alla prima prova di sopravvivenza che ci affanna. Resistere, resistere, resistere. Fino all'aprirsi delle urne.
Poi potrete sfogarvi e mandarli a casa (tenete conto che le Camere verranno dimezzate, alleluia!). Facciamo vincere il meno peggio dei presenti partiti.
Anche un Salvini e un Conte, pacifisti in ritardo e per mera convenienza politica, andranno bene (ma se avete di meglio suggeritemelo, ne terrò conto e tributerò pubblico ringraziamento).
Come eravamo.

 
 
 

Di chi parla la lingua dell'Amore.

Post n°3191 pubblicato il 16 Maggio 2024 da fedechiara
 

Se non parli la lingua dell'Amore - 16 maggio 2013

Non è solo il 'morire di maggio' che esige 'molto coraggio' – come recita la nota canzone di De Andrè. Ed è metafora che dice il morire affanno atroce - e se è primavera e il sole scalda e tornano le rondini a riempire i cieli vuoti quell'affanno mozza davvero il respiro e chiude gli occhi.
Il vero coraggio è affermare le proprie opinioni 'fino in fondo' e i veri coraggiosi sono quei moribondi e i loro familiari che scelgono il funerale laico - e nessun prete strano intorno alla bara a incensare e a officiare i riti del trapasso e a ricordarci che solo la 'resurrezione in Cristo' dà senso alle nostre vite. Che sarebbe un bel conforto, non c'è discussione, ma cozza (l'ipotetica resurrezione) contro l'evidenza che di tutti i morti della storia dell'umanità non uno si è risvegliato ed è uscito dalla tomba fin qua - e Giosafatte è ormai un luogo mitico che scomparirà dalle enciclopedie non appena inizieranno i viaggi spaziali.
I funerali laici sono incontri informali di molte (o poche) persone che ricordano il vissuto comune di chi 'ci ha lasciato' ed esercitano il 'conforto della memoria' - che è quanto dire, scolasticamente: 'A egregie cose il forte animo accendono le urne dei forti...' Ma la memoria nostra di uomini e donne, lo sappiamo, è virtù neuronica fragile e bastano tre generazioni a mandare in rovina le gloriose urne e le tombe e disperdere i ricordi di chi ha vissuto ed è transitato tra 'i più' della Storia lontana.
E se la Storia non è magistra e tuttora va col passo del gambero (uno avanti e due indietro) è proprio perché la memoria è fragile, ahinoi, e ben lo sanno le maestre/i e i professori/esse quanto sia difficile riempire le zucche vuote di certe allievi di tutto quanto è necessario sapere perché la vita degli uomini e donne migliori col passare delle generazioni e il futuro torni ad essere quello sognato delle 'magnifiche sorti e progressive'.
Però quei coraggiosi dei funerali laici hanno almeno il merito di metterci di fronte al senso finale delle cose. Che senso ha farsi benedire da un prete e ascoltare tutte quelle improbabili promesse di 'vita dopo la morte' e speranza di resurrezione -che tante discussioni hanno suscitato in vita, ma è solo nel momento del trapasso che devi dire la parola finale che ci angoscia: credo o non credo e chissà che Luce c'è dall'altra parte degli occhi che si chiudono per sempre.
E se Luce c'è, io credo ci sarà per tutti: credenti e laici e cristiani e ortodossi e induisti e islamici. L'intera umanità richiamata in vita (forse, chissà) a celebrare i fasti e i nefasti del comune cammino nel Bene e nel Male nel quale ci siamo impantanati senza ben sapere che senso avessero le guerre che abbiamo combattuto e le distruzioni e gli omicidi e i femminicidi e le corruzioni e le ruberie e le contrapposizioni politiche che fanno il nostro tristissimo e tragico 'vissuto' collettivo.
E, forse non a caso, c'è sempre qualcuno che, anche nel corso di un funerale laico, ci richiama alla mente la parola fondamentale, la parola 'Amore', comunque e con chiunque coniugata - e torna la lettera di san Paolo, interpretata in chiave laica, ma liaison con i 'credenti' di ogni fede, che ci ha incantato guardando il meraviglioso 'film blu' di Kieslowski.
Perché puoi 'sapere tutte le lingue del mondo', ma se non hai parlato la lingua dell'Amore nei giorni e gli anni della tua vita niente ha avuto un senso.
Amen e così sia.

 
 
 

I buoni giardinieri.

Post n°3190 pubblicato il 16 Maggio 2024 da fedechiara
 

Contro l'entropia degli universi. - 16 gennaio 2014
Ho scoperto, con mio sommo sgomento, che l'attività di giardiniere è 'di destra'. Tutto quel potare e tagliar via 'ciò che risulta eccessivo' (G. Celaya) ed eliminare le piante parassite e il regolare la prodigiosa crescita del convolvolo a favore del gelsomino in fiore e la guerra contro il formicare incessante di migliaia di formiche - che cento ne stermini ed altrettante si ripresentano all'appuntamento il giorno dopo provenienti da chissà dove, chissà dove.
E il combattere tutti i santi giorni i voraci afidi che si mangiano le foglie tenerelle appena apparse e l'accostargli le coccinelle (anch'esse di destra, autentiche formazioni paramilitari in divisa a pois) che se li mangiano di gusto e disinfestano in modo ecologico - tutto questo è maledettamente 'di destra' e legato a un'idea di 'ordine', di 'selezione della razza', di volontà di opporre un'idea regolatrice al dilagare del Caos. Che dalla sua ha l'arma di distruzione di massa della proliferazione incessante e il vento e gli uccelli che trasportano i semi da ogni dove - e ti ritrovi stranissime piante nei vasi germogliate chissà come, e le osservi crescere curioso fino al momento in cui decidi di estirparle 'perché non danno frutto', come suggerisce un apologo citato nei Vangeli.
E sarà di destra quella predicazione di Ghandi che, visitando gli slums di Calcutta e Bombay osannato dai suoi poveri, suggeriva loro - vanamente - di tornare ai villaggi dove vige la frugalità contadina e un piatto di riso lo rimedi ogni giorno - mentre in quegli slums orribili a vedersi si consumava violenza e criminalità assassina e nessuno si prendeva cura dei troppi miseri che morivano di fame per strada?
E, per tornare ai giardini (e alle rose che venivano amorosamente coltivate dagli aguzzini dei campi di concentramento, come si scoprì a Norimberga), sarà di destra anche l'ammirazione che proviamo per i giardini di Versailles e le altre regge europee che abbiamo visitato? Non sarà che tutto quell'ordine e le geometrie dell'arte topiaria e le fontane e le ninfe statuarie e gli Ercoli muscolosi e i putti al centro delle vasche nascondano un'idea di maledetto ordine avverso al proliferare del Caos?
'Ho coltivato l'idea della perfezione', confidava di recente un Eugenio Scalfari disilluso e reso saggio dall'età, 'ma mi sono dovuto arrendere al Caos trionfante e imperante.'
Anche i più lungimiranti semidei del pensiero ordinativo depongono le armi, ahinoi.
Che ne sarà di questa nostra Europa che ha saputo riordinare le sue città oppresse dalle macerie della guerra totale e si era brevemente illusa di andare incontro alle 'magnifiche sorti e progressive' di uno sviluppo economico ininterrotto e di governare al meglio il suo futuro? Saprà ritrovare se stessa e la sua Gioia, cantata a gole spiegate nell'inno di Schiller, anche nel disordine imperante e incessante delle sue frontiere di terra e di mare?
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