Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Agosto 2021

Poemi fatali con finale a rovescio.

Post n°1733 pubblicato il 27 Agosto 2021 da fedechiara
 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

L'Eroe nella polvere e il tallone di Achille 27 agosto 2019
Sarà colpa di Latona o di Giove se 'l'eroe è nella polvere' – come discetta il Feltri (Mattia) sulla Stampa di oggi? E' nel loro dna di giornalisti sinistri quella di 'buttarla in letteratura' e nel mito – e vogliono farci credere che è colpa del Fato e degli dei avversi se Salvini ha perso e il suo cadavere è legato per una gamba al carro di Di Maio-Achille che gira intorno alle mura di Troia, esibendo l'osceno trofeo ai Troiani affranti e che si strappano i capelli e già paventano la sconfitta prossima ventura.
Ma questa storia della invincibilità di Achille e dei suoi Mirmidoni non la digerivo neanche al tempo delle medie e delle prime letture del Poema Massimo – e sognavo di entrare nelle pagine e righe di quel libro e, novello Efialte, di suggerire a Ettore, prima del duello fatale, di mirare alla caviglia dell'eroe greco, il suo unico punto vulnerabile per le note ragioni dell'immersione materna nelle acque magiche del mito.
E ogni eroe, antico o moderno o post moderno, ha una sua vulnerabilità, il Di Maio della Magna Grecia incluso, ma bisognerà aspettare che il Poema Nuovo e schifosetto che scriveranno pd e m5s uniti nella vergogna dello s-governo prossimo venturo elenchi puntualmente i suoi nefasti in cronaca e che si impennino gli sbarchi sulle nostre coste perché riemerga dalle acque del Lete l'Eroe redivivo che ci porterà a nuove elezioni e le vincerà e Achille-Di Maio sarà nella polvere col tallone trafitto e i suoi Mirmidoni ridotti al lumicino nelle urne cinerarie - e le loro ombre infelici biascicheranno maledizioni a Grillo e Casaleggio negli oscuri percorsi dall'Ade.
Chi vivrà vedrà e tempo al tempo. Prendiamo posto sulla riva del fiume e aspettiamo il passaggio dei cadaveri, uno via l'altro. Un altro, diverso poema sarà scritto a finale rovesciato.

 
 
 

L'Occidente nella polvere.

Post n°1732 pubblicato il 25 Agosto 2021 da fedechiara
 

Salvate il soldato Muhammad.
La guerra afgana è una guerra perduta. Non la si doveva fare, come altre guerre in Asia recenti e/o lontane nel tempo, ma la si è fatta e la si è perduta – e la cosa che più dovrebbe premere ai giornalisti degni di questo nome è l'analisi dei perché siamo andati laggiù (al seguito di chi, per garantire cosa, per esportare quali pretesi valori democratici) e quale immenso fallimento dobbiamo dichiarare di fronte a un nemico storico che non abbiamo debellato ed è entrato in armi nella capitale e si appresta a governare lo stato secondo secolare fede e religiosa dottrina.
E la capitolazione vergognosa di un moderno esercito afgano super armato e addestrato da noi occidentali la dice lunghissima sulla nessuna presa dei valori occidentali in quelle terre che per vent'anni sono state magnificate dalla libera (sic) stampa quali avamposti democratici in cui si sono costruite scuole e ospedali e le donne si mostravano libere dagli odiati veli della storica sudditanza di una sharia declinata la maschile.
Ma nulla di tutto questo appare nei fogli di stampa e sui video televisivi, bensì il suo rovescio: il racconto di una fuga disordinata e di un esodo dei civili compromessi con il nouveau règime con il corollario dei casi pietosi dei sopravvissuti alla calca fuori dall'aeroporto della vergogna che occupa per intero i palinsesti e le prime sei pagine recto e verso dei giornali.
E 'la Repubblica', avamposto pd del modo nuovo di fare giornalismo al rovescio, arriva al punto da consegnare una intera pagina delle sei dedicate alla fuga e alla calca a un tale che afferma perentorio che 'negare accoglienza alle migliaia di afgani in fuga è 'antipatriottico'. La qual cosa ci costringe a chiederci quali siano i moderni requisiti e i valori che formano il pacchetto 'patriottismo' secondo quel tale e i suoi clamanti sodali di partito e come si definisca il sostantivo 'patria' nei vocabolari di ultima stesura.
Ecco quanto appare ne il Treccani on line:
pàtria s. f. [dal lat. patria, propr. femm. sostantivato (sottint. terra) dell’agg. patrius «paterno»: v. patrio]. – 1. a. Il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizioni: il suolo, i confini della p.; Non è questa [l’Italia] la p. in ch’io mi fido, Madre benigna e pia, Che copre l’un e l’altro mio parente? (Petrarca); la partenza dalla p., di chi emigra; essere esule dalla p.; il ritorno in p.; avere nostalgia della p. lontana;
E il dubbio è se non sia anti patriottico anche l'affermare, come abbiamo fatto fin qui fieri delle nostre buone ragioni, che la lucrosissima lotteria del mare e l'organizzazione degli arrembaggi di migliaia di clandestini sulle nostre coste da parte degli scafisti assassini libici e/o tunisini è attività criminale da perseguire giudiziariamente piuttosto che un preteso 'dovere morale' - come pretendono i buoni, buonissimi buonisti delle o.n.g. dedicate che ne sbarcano centinaia e migliaia nei nostri porti un giorno si e l'altro pure.
E, se è vero che il dramma umanitario degli afgani è relativo alla guerra perduta con ignominia e ai valori democratici nella polvere e al fallimento del 'modello occidentale' di esportazione pure un basso profilo giornalistico su questa tragedia indotta da errori politici marchiani sarebbe apprezzabile – invece di spacciarlo come l'ennesimo 'salvataggio' da includere nella mitica accoglienza italica.
Afghanistan: una sconfitta annunciata
MICROMEGA.NET
Afghanistan: una sconfitta annunciata
  • Afghanistan: la guerra perduta - Geopolitica.info
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    Afghanistan: la guerra perduta - Geopolitica.info
Afghanistan, allarme dell’intelligence Usa: “Attacco Isis imminente all’aeroporto di Kabul”
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Afghanistan, allarme dell’intelligence Usa: “Attacco Isis imminente all’aeroporto di Kabul”

 
 
 

Modesta proposta per rinvigorire l'informazione pubblica.

Post n°1731 pubblicato il 25 Agosto 2021 da fedechiara
 


Mezze vigogne e vecchi merletti
Data la vistosa asfissia di temi e argomenti e l'affanno redazionale dei nostri giornalisti televisivi che continuano a propinarci 'focus' e approfondimenti sul virus dormiente, ma che si risveglierà in autunno (tanto che perfino un tale a Hong Kong, udite, udite! si dice sia stato colpito una seconda volta dal virus, aita, aita!) mi permetto modestamente di suggerire alcuni altri temi di grande interesse su cui esercitare il nobile mestiere di informatori infodemici.
a) C'è vita nel cosmo? Con il corollario di interviste a cosmologi valenti e scienziati (i virologi no, per favore!!) che rispondano da par loro all'annoso quesito e spieghino, con dovizia di particolari, il perché i nostri coinquilini vicini e lontani si tengono ben discosti dal pianeta Terra. Che sia a causa del Corona virus e giornalisti associati?
b) Quale sviluppo economico è possibile per i paesi della fascia subsahariana che consenta a quegli indigeni di abitare felici la loro meravigliosa patria e contribuire in loco alla sua futura crescita economica – evitando, conseguentemente, di intasare i mitici 'lager libici' col fine di partecipare alla lotteria del naufragio organizzato e infelicissimo approdo in Europa, grazie ai molti taxi del mare sempre disponibili al largo.
c) Il ritorno degli alpeggi di alta quota nelle Dolomiti orientali e la strana commistione di specie autoctone commiste a vigogne, lama sputacchianti e alpaca. Quale futuro per la lana che se ne ricava e quanto confortevoli sono le giacche da mezzo pomeriggio filate in mezza-vigogna.
E, in chiusura, un servizio dedicato al merletto – arte negletta e dimenticata, ma che ha alcune, importanti nicchie di sopravvivenza – con primissimi piani dedicati ai disegni e alle meravigliose trame e alle dita delle lavoranti che creano quelle umane tele di ragno che, presto, torneranno a decorare i nostri mobili tirati a lustro e i quadri alle pareti.
Nella viva speranza di poter ancora aprire la tivù la mattina e ascoltare gli echi del vasto mondo piuttosto che la trista geremiade coronavirica che ci ha frullato gli zebedei da molti mesi ormai – che perfino una canzone di Renato Zero o di Gigi d'Alessio ci sembra più interessante e miglior colonna sonora dei nostri mattini d'estate.

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Domande e risposte di ieri e di oggi.

Post n°1730 pubblicato il 24 Agosto 2021 da fedechiara
 


Naufragi organizzati 24 agosto 2018
I professionisti della bontà e misericordia indebita che salgono e scendono dalla nave 'Diciotti' per dare residua visibilità e pietoso fiato alle loro stanche geremiadi buoniste - da ben pochi accolte e con riserva di replica – ci mandano a dire che i richiedenti asilo a bordo della nave ci chiedono perché non li vogliamo; e perché il nostro ministro degli Interni non acconsente a farli sbarcare e a dare inizio al costoso iter di assistenza europeo che finirà con l'incentivare la clandestinità della maggior parte di loro, - come è già avvenuto per i loro congiunti e conoscenti che hanno vinto la lotteria Europa tramite procurato, criminale naufragio e si sono incistati a centinaia di migliaia nelle periferie del degrado e della piccola criminalità e spaccio.
Vogliamo dare risposta a quella loro domanda, cittadini? Vogliamo.
Non li vogliamo far scendere dalla nave 'Diciotti' (e le altre navi a seguire) perché siamo d'accordo, in larga maggioranza, con il nostro ministro degli Interni che vuole ostacolare l'abominevole e criminale traffico di esseri umani che origina dai lager libici - dove i poveretti vanno volontariamente a stiparsi per poter partecipare alla lotteria del naufragio organizzato e procurato e conseguente 'salvataggio in mare' da parte della nostra Guardia Costiera e/o dai professionisti della bontà delle o.n.g. al soldo di Soros in contatto satellitare con gli 'scafisti'.
Non siamo d'accordo che l'ingresso nel nostro paese e negli altri stati membri dell'Unione avvenga tramite questa colossale follia cronicizzata e annosa di naufragi organizzati e procurati 'salvataggi' quotidiani - e che si usi a sproposito, sui telegiornali e i giornaloni nazionali, la parola 'pietas' riferita a organizzazioni di criminali ferocissimi che usano spudoratamente del grimaldello della bontà indebita e dell'uso distorto della 'legge del mare' per violare quotidianamente le liquide frontiere di una Europa in gravissimo affanno immigratorio, e che ha pagato prezzi spaventosi di vittime inermi a migliaia a causa dei troppi 'radicalizzati sul web' di prima, seconda e terza generazione di immigrati che hanno rinnegato e offeso la cittadinanza europea a loro troppo generosamente offerta.
Siamo certi che i richiedenti asilo a bordo della nave 'Diciotti' della nostra Guardia Costiera ferma sul molo del porto di Catania sono informati della possibilità che hanno di usare dei loro soldi (che così generosamente versano agli scafisti) per acquistare un regolare biglietto aereo ed entrare in Europa con regolare visto di ingresso e procedere, poi, alla presentazione di una regolare richiesta di asilo politico, qualora ne ricorrano i termini e le condizioni, secondo le vigenti leggi e i regolamenti europei.
Tutto ciò esposto, raccomandiamo ai richiedenti asilo della nave 'Diciotti' di mettersi in contatto con i loro cari (ci risulta che sono in possesso di cellulari e che la generosa assistenza europea ai profughi contempla anche la fornitura di schede telefoniche gratuite) e di avvisarli che la modalità di ingresso nel nostro paese tramite procurati, quotidiani naufragi organizzati non sarà mai più 'vista di buon occhio' dai cittadini di questa e di altra repubblica europea – volessero gentilmente rivolgersi alle agenzie di viaggio dove, per meno di un decimo delle somme che versano agli scafisti, possono 'entrare in Europa' e chiedere ciò che è loro dovuto in qualità di 'richiedenti asilo'.
Beninteso se 'ne hanno diritto' secondo il giudizio delle apposite Commissioni preposte a vagliare le loro richieste.
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Induzioni e dintorni.

Post n°1729 pubblicato il 22 Agosto 2021 da fedechiara
 

Induzioni e dintorni.
E man mano che i media indigeni e internazionali ci danno conto della 'tragedia' afgana , selezionando i particolari casi pietosi delle donne e dei bambini che ci commuovono vieppiù, ci interroghiamo dubitosi sul fenomeno dell'induzione applicato alle menti umane.
Non sarà che 'ce la siamo cercata' e l'abbiamo indotta con pervicacia degna di miglior causa questa fuga disperata degli abitanti di Kabul dai barbuti talebani vincitori con la nostra pretesa di illudere un popolo che la democrazia è un'altra cosa e 'basta chiederla'?
E a un tale scopo abbiamo portato guerra e truppe d'occupazione dall'Occidente evoluto capaci solo di asserragliarsi in fortini imprendibili e benissimo difesi da droni e bombardieri (qualche decina di morti va messa nel conto) e costruendo qualche scuola e qualche ospedale nelle maggiori città in un paese che, fuori dalle città, negli assolati villaggi solidali da sempre con i maledetti talebani, vive una sua placida, secolare medievalità shaariana (da 'sharia') - e scalzarla avrebbe richiesto un immenso apporto di bombe e droni e 'sterminarli tutti senza pietà', allah o chi per lui riconoscerà i suoi.
Ed è a tutti noto che se in terre storicamente disgraziate per siccità, fame, malattie, dittature e torture e 'sharia' imperanti (le ben note geremiadi buoniste) fai filtrare la lieta novella che c'è, per ognuno e tutti, basta mettersi in viaggio, un chiaro orizzonte di vita diversa e migliore nelle terre dell'Occidente democratico che tutti vi accoglie, apriti Cielo!
E se investite 3/4000 euro in Libia e in Tunisia per farvi organizzare un naufragio programmato dalle agenzie di viaggio degli scafisti & C, ecco formarsi la fila di umane formiche alle frontiere di mare di terra, ma, sorpresa! all'arrivo è tutto un insorgere di muri in Turchia, Macedonia, Grecia, Ungheria, Croazia – e solo la frontiera liquida mediterranea permette sicuri sbarchi giornalieri con la meritoria assistenza delle premiate ditte O.n.g. che fioriscono come funghi galleggianti - e i profughi commisti ai clandestini (la stragrande maggioranza) sono le loro spore e promessa di altre centinaia di migliaia entro il mese prossimo.
Si chiama 'induzione' ed è un fenomeno noto da millenni e qualcuno, da noi in Europa, azzarda che si possa anche chiamare 'favoreggiamento dell'immigrazione clandestina', ma è frase vituperata e giudiziariamente controversa e che non gode di buona stampa e solo le libere elezioni - sempre posposte a favore degli italici 'inciuci' - potrebbero cambiare il registro pietoso delle geremiadi buoniste che si provano a, malamente, mascherarla.
https://it.wikipedia.org/wiki/Induzione



 
 
 
 
 

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