Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 16/12/2022
Ritratti (Rivisitando Dorian Gray) - 16 dicembre 2019 In tempi di idiosincrasie identitarie parlare di ritratti – anche se personali - potrebbe far venire l'orticaria a qualcuno di mia conoscenza - e provocare uno sbandamento improvviso nel banco delle sardine e un ennesimo levarsi, fuori dall'acqua che le ospita, del ritornello di 'Bella ciao', inno stolido delle rivisitazioni approssimative della Storia di studenti sfaccendati che: 'Io speriamo che me la cavo'. Ma, in realtà, è di me che intendo parlarvi – e non me ne vorrete se, vecchio narciso in disarmo, provo a salire in soffitta ansimando per osservare, con una stretta al cuore, il ritratto di Dorian Gray impolverato e che mostra impietoso le 'craquelures' delle infinite rughe sul volto e le macchie di melanina che dilagano sul corpo. Però c'è gente che mi chiede, per strada, se sono un professore in pensione o un medico; e il mendicante del supermercato mi appella 'avvocato' nella sua questua e, a Giavera, ai piedi del Montello, in visita natalizia alla sorella, ho rimediato un complimento a lei rivolto di una commerciante che le diceva che il fratello è 'un bel signore'. Ringrazio commosso. E nella nostra vita quotidiana portiamo a spasso una identità a specchio che non sospettavamo di avere e, forse, l'abito fa davvero il monaco, chissà; nei films d'avventura funziona – e so, dalle cronache del biennio di sangue europeo 2015/16, che un terrorista l'ha fatta franca indossando il burqa in cui costringono le identità negate delle loro donne. E, presto, sarà Carnevale, indossate le maschere che più vi piacciono o non indossatele affatto perché 'ti conosco mascherina' - e il nostro volto quotidiano è maschera esso stesso di identità nascoste e tristezze e commozioni velate e di tutto 'ciò che poteva e non fu' di quel che avremmo voluto essere e vivere. E se dovessimo fare il ritratto collettivo dell'Italia solatia, dolce paese, chissà che definizioni adopereremmo, e se lo diremmo ancora il 'Belpaese' o la 'mala Italia' dei personaggi in cerca di autore che ci s-governano e ci inducono a ricorrere alle urne ogni minuto secondo per 'mandarli a casa'. Però all'estero passiamo per essere il paese dei mille monumenti e delle mille opere d'arte famosissime da andare a ri-vedere nei musei e nelle Gallerie e il 'paese della libertà', come diceva un mio amico di Vienna - e la scambiava per il fare 'un po' il caxxo che ci pare' dei cassonetti dell'immondizia debordanti il loro immondo contenuto e delle periferie urbane degradate e delle mille 'okkupazioni' delle case sfitte a cui si sono aggiunte quelle dei nostri ospiti immigrati, qui trasportati sui barconi dei naufragi organizzati dai criminali scafisti degli annegamenti annunciati. E, d'aggiunta, ecco la presente metafora ittica delle 'sardine' che, nel corso delle loro piazzate, ci raccontano il loro fumoso ritratto di una Italia che non odia, a sentir loro, bensì 'accoglie' ed è 'il migliore dei mondi possibili'. Narrazione stolida e falsa di struzzi con la testa nella sabbia o di scimmiette che: 'non vedo, non sento, ma parlo'. Buon Natale, brava gente. |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38