Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 10/04/2019

L'otto per mille prossimo venturo.

Post n°827 pubblicato il 10 Aprile 2019 da fedechiara
 

 

 

 

Cerco, inutilmente, notizie sulla nave di quella o.n.g. che se ne sta al largo di Malta e di Lampedusa con i suoi 64 ospiti raccolti in prossimità della costa libica. E' la prima volta, dopo decenni di prime pagine e singulti buonisti e lacrime che impregnavano le prime pagine dei giornali e sparse e recitate in tivù dalle anime belle delle redazioni dei telegiornali di area e parte politica unificate, che una nave e un preteso 'salvataggio' in mare dei soliti noti, scompare, letteralmente, dalla cronaca. Niente. Proprio niente. Desaparecidos. Calma piatta sul liscio mare di aprile e la prospettiva di fare Pasqua senza nemmeno un uovo sodo e una promessa di soluzione in arrivo dal continente degli indifferenti.

E dire che le loro ultime grida di dolore erano al diapason e l'equipaggio mandava a dire al mondo degli insensibili e dei cinici dei porti chiusi che le provviste stavano per finire e i pasti razionati, ma niente. Neanche un trafiletto, una chiosa, l'ultima lacrima per questi poveretti della cui sorte nulla si sa: se andranno in Spagna, se la Merkel farà una offerta di accoglimento, se l'Unione europea – molto poco coesa, di questi tempi pre elettorali, se li spartirà, dieci di qua, cinque di là, il resto chissà.

Il fatto è che le narrazioni dei buonisti 'stanno a zero', come amava chiosare il Renzi buonanima. Zero credibilità per quanto dicono essere un 'salvataggio in mare', ma è, più spesso, una chiamata di taxi tramite i potenti cellulari degli scafisti - e quei pervicaci volontari internazionali di una causa persa (il figlio di Tria compreso) pretendono di svuotare i pretesi 'lager libici' e scaricare le dolorose eccedenze umanitarie del continente africano in una Europa che ha raggiunto la sazietà. E si sprecano, di contro, gli articoli di cronaca che indicano i nostri ospiti immigrati protagonisti negativi nelle cronache di nera e le carceri nostrane che ne straboccano.

E stanno a zero anche gli appelli all'accoglienza del pontefice argentino, che si sbraccia a dire che la mafia nigeriana è niente di che, pensassimo alla nostra di mafia, che ne abbiamo ben donde, noi italiani – e viene voglia di rispondergli per le rime che ne avevamo abbastanza della nostra, di mafia, e non si sente davvero il bisogno di aggiungerne altre di importazione, maledizione! con i loro orrendi rituali di affiliazione e il protagonismo criminale in bella evidenza, malgrado il pietoso nascondere, nelle redazioni dei giornaloni buonisti, le malefatte quotidiane di quelli. 
Maggio è prossimo. Teniamone conto relativamente all'otto per mille.

 

L'immagine può contenere: oceano, cielo, spazio all'aperto, acqua e natura

 
 
 

Condottieri d'antan

Post n°826 pubblicato il 10 Aprile 2019 da fedechiara
 

Ascoltavo con attenzione, ieri sera, la ricostruzione degli eventi lontani di un condottiero grandissimo e 'Magno' che ha costruito un impero indo-mediterraneo con sbalorditive battaglie e morì nel corso dell'impresa di anni trentatre carico di gloria.
Una apologia della violenza bruta e dell'energia giovanile di quel condottiero e dei suoi valorosi e disciplinatissimi soldati che, se riportata alle sensibilità di oggi, avrebbe scatenato le ire dei pacifisti di ogni genere e grado all over the world e fatto decretare una crociata di tutti i paesi membri dell'Onu contro questo giovanissimo 'califfo' macedone e i suoi insani appetiti di eroe onnipotente.

La Storia ha le sue congruenze ed è a tutti chiaro che quel condottiero violentissimo ed energico quanto altri mai lo furono dopo di lui non poteva agire in quel modo se non in quel periodo storico e con l'aiuto generoso della dea Fortuna e degli altri dei di cui egli si diceva figlio ed Eroe designato.
Resta l'amarezza per tutti quei morti, da una parte e dall'altra degli schieramenti opposti in battaglia, e le domande astratte e insensate se Persepoli poteva essere risparmiata dal fuoco e se, - una volta accettato il gioco della ricostruzione fantasiosa della Storia – non avessero ragione i suoi comandanti e lo stesso Efestione nel consigliare ripetutamente Alessandro di moderare la sua insania di continue battaglie e voler andar sempre più oltre e cominciare ad amministrare, invece, con saggezza l'impero conquistato.

La Storia non è fatta di 'se' e di 'ma', verissimo, purtuttavia questo ostinato dire 'Magno' e pervicace osanna dell'Eroe glorioso in tempi di dominante ripudio di ogni guerra e violenza terroristica stupisce - e ci fa credere che il virus dell'odio e la sua traduzione in guerre di conquista e/o crudelissime sopraffazioni etniche e tribali e 'religiose' sia lontano dall'essere debellato e che qualche Faust redivivo, in qualche suo segreto laboratorio alchemico, lo coltivi ancora nelle maledette provette e ne faccia impunito commercio mediatico.

Mi sbaglierò, vorrei sbagliarmi. La domenica, si sa, è giornata di strane riflessioni sulla vita e la morte e certi miei affannosi sogni di stanotte hanno lasciato il segno, mannaggia.

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