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Post N° 115

Post n°115 pubblicato il 22 Giugno 2007 da NewDealNow

Mi domando se uno a 30 anni può pensare di stravolgere completamente e concretamente la propria vita creando qualcosa di costruttivo... Mi spiego. Io ho sempre cercato, e quindi trovato, fili invisibili che collegano gli eventi della mia vita e così, sia agli eventi che alla vita stessa, davo un senso. Gli ultimi quattro mesi hanno sicuramente stravolto completamente quella che era la mia vita e quelle che erano le miei prospettive di inizio 2007. Sono passato dal programmare un figlio e l'acquisto di una casa ad affrontare la malattia di mio padre e la fine della relazione con quella che doveva essere la compagna per la vita.

Oggi è il 22 di giugno, solo poco più di cinque mesi fa, il 9 gennaio (esattamente due mesi prima dell'infausta diagnosi di mio papà) scrivevo, nel post 101, quanto segue:


L'anno che verrà...2007: per il 2007 ho (abbiamo) grandi progetti. Entro la primavera cambieremo casa e appena fatto questo proveremo ad avere un figlio. Già questi potrebbero essere progetti sufficienti a riempire più che un anno, una vita, ma non mi fermo qui. Spero, come da quattro anni a questa parte, che l'anno nuovo mi regali una nuova opportunità professionale. Spero mi regali un pochino di serenità lavorativa e un pochino di soddisfazione professionale.”


Mi sembra siano passati secoli, una vita intera sicuramente. La mia vita di oggi non ha nulla a che vedere con quella di soli cinque mesi fa, i miei progetti e le mie prospettive sono completamente cambiate, così come sono cambiate le mie priorità. Non esiste più un “abbiamo”, non esiste più un “cambieremo”, non esistono più propositi di paternità. In esattamente 87 giorni la mia vita è stata stravolta, rivoltata, strangolata e rigettata nella mischia. La mia relazione con la iena è durata 1520 giorni ma sono bastati gli ultimi 87 per frantumare tutto. Abbiamo camminato accanto per 1520 giorni e d'improvviso lei è sparita. Sparita completamente.

Non posso che dedurre che le cose della Vita abbiano la sua stessa natura, la sua stessa malattia se di malattia si può parlare. Le cose della vita sono cagionevoli. La vita è cagionevole. Non è detto che questo sia sempre un male anzi, capita che l'imprevidibilità della vita faccia volgere d'improvviso al bello quanto sino a poco istanti prima era tetro e malinconico. Questo è indubbio. Tanto ciò che è bene quanto ciò che è male (che dipendono entrambi dai punti di vista) avviene d'improvviso e senza possibilità alcuna di riuscire a contrastare l'andare delle cose. Sono discretamente convinto che un individuo possa essere artefice del proprio futuro sino a un certo punto, oltre quel limite vi è l'imprevedibilità del destino, del fato. La fortuna e la sfortuna sono componenti essenziali nella vita di una persona così come lo sono impegno, dedizione e sacrificio infatti, se i buoni propositi che con zelo vengono mantenuti quotidianamente non vengono accompagnati da una buona dose di fortuna essi da soli, purtroppo, servono ben a poco. È vero anche il contrario, la fortuna che cade sulla testa di chi non sa che farsene è inutile. Io penso che le qualità personali che una persona si costruisce nell'arco della vita non gli garantiscono alcunché, è vero anche che non costruire nulla dentro se stessi vuol dire esser vuoti e quindi impossibilitati nello sfruttare le opportunità che la vita offre e, a chi più e a chi meno, le offre a quasi tutti. In un modo o nell'altro. Quello che voglio dire è che in un gruppo di alpinisti sulla cima del Monte Bianco il saper nuotare è qualcosa che poco conta, a nessuno di loro vien chiesto di nuotare in quel momento e tale abilità è totalmente inutile ma, se arrivati a valle dovessero giocarsi l'ultimo pasto disponibile attraverso una gara di nuoto chi sapesse nuotare sarebbe avvantaggiato, avvantaggiato perché con peculiarità maggiori. La fortuna aiuta gli audaci... di ieri. Oggi colgo i frutti di quello che ho seminato ieri, li colgo a patto che non vi siano state inondazioni, catastrofi o simili a rovinare il raccolto perché, se così fosse, io che ho seminato raccoglierei tanto quanto colui che non ha seminato nulla.

Riallacciandomi alla possibilità di stravolgere i progetti di vita a 30 anni... mi domando: potrei io, ad agosto, iscrivermi all'università, laurearmi, fare un corso di giornalismo e poi dedicarmi a tale professione? È solo una fantasia o è possibile che a 30 una persona possa riscrivere completamente il proprio destino?

SI STA COME D'AUTUNNO
SUGLI ALBERI
LE FOGLIE

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Commenti al Post:
silviuzz
silviuzz il 22/06/07 alle 15:19 via WEB
Vuoi saperla una cosa? La vuoi sapere? L'ansia che io ho è causata da anni di vita familiare non proprio idilliaca... io ho un caratterino poco (per niente) incline alle regole, non do' la colpa ai miei, ma tant'è... il 2006 costellato da lutti ha fatto saltare la valvola della pentola a pressione... attacchi di panico prima, poi solo l'ansia... spesso a casa dal lavoro (nell'azienda di famiglia) perchè il dolore al torace, per quanto dentro di me sapessi non essere nulla di grave, non mi faceva stare tranquilla (fosse stata la schiena, o un piede, è un'altra faccenda... ma lì davanti...)... insomma... ho passato un bel po' di giorni a casa... poi il gesso e i giorni sono diventati quasi due mesi... tanto tempo per pensare! Ho preso delle decisioni. E' da anni che dico di voler andarmene da casa ma con l'ansia, adesso come adesso, non me la sento di farlo... devo trovare un'alternativa... magari un centro tipo "Villa Garda" (mai sentita?) dove curano i disturbi alimentari, perchè ovviamente io ho anche problemi di peso (in più, claro!) ...e che ti credevi? L'ansia da sola era troppo poca cosa! ;o) ...potrebbe essere una soluzione se non fosse che prima di andare in un posto del genere l'ansia non devo averla più. Fra due lunedì provo una psicoterapeuta a Udine, incrocia le dita per me... ho tanti di quei groppi in gola da buttar fuori che parlare è la strada migliore... ho aspettato un po', come da consiglio del medico che mi sta dando i farmaci... lui ha detto che all'inizio ero talmente tesa che avrei potuto parlare con chiunque, non avrei risolto nulla (e in effetti, se confronto la me di adesso con la me di gennaio, non sembriamo la stessa persona...) Anche a me piacerebbe tornare all'università. Cio' che mia madre mi ha impedito di fare nel 2001, perché per lei non avrei studiato e avrei passato tutto il tempo a far tutto meno che il mio dovere, facendomi ripiegare sull'inutile (l'avrei scoperto al secondo anno) Tecnologie Web e Multimedali che ho frequentato un anno e mezzo per poi andare a lavorare e dare inizio ai miei problemi di "ebollizione". Mi piacerebbe fare "Comunicazione e pubblicità" a Trieste... E' solo una fantasia o è possibile che a 25 una persona possa riscrivere completamente il proprio destino? E' possibile, è possibile... e anche a 30, 40, 50...
 
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