Creato da NewDealNow il 08/09/2006
Anche il più lungo dei viaggi inizia con un passo
 

 

CLASSIFICA PROVVISORIA DEL SONDAGGIO!!!

Post n°81 pubblicato il 15 Novembre 2006 da NewDealNow

1°          Honda CBR 1000 RR Fireblade      Voti:4    Honda CBR1000RR 2007
2°          DUCATI MONSTER 695                     Voti:1     immagine

 
 
 

SONDAGGIO!

Post n°80 pubblicato il 15 Novembre 2006 da NewDealNow

Buongiorno a tutti!! Ho deciso di indire un sondaggio (frivolo ovviamente!)

QUAL E', PER VOI, LA MOTO PIU' BELLA? QUALE QUELLA CHE GUARDATE SOGNANTI AL SEMAFORO O SULLE RIVISTE? SCORPIAMO INSIEME I GUSTI DEI BLOGGER DI LIBERO!?!

Votate! Votate! Votate! Votate! Votate!
Avete tempo sino al 15 di febbraio per esprimere la vostra preferenza! Affrettatevi!

Honda CBR1000RR 2007  immagine 
       Honda CBR 1000 RR Fireblade         DUCATI MONSTER 695             
immagine 
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Honda Transalp                              Aprilia Tuono 1000 Factory 
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Mv Agusta Brutale Oro                    Harley Davidson
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Ducati Multistrada                       Benelli TNT 1130 Cafè Racer 
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Bmw R 1200 GS Adventure        Kawasaki VN 900 Classic

Per visionare tutto il panorama motociclistico clicca qui

 
 
 

Post N° 79

Post n°79 pubblicato il 14 Novembre 2006 da NewDealNow

Ma quanto è bella Martina Colombari?

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Non sembra essere neppure reale... sembra una fata che può popolare solo i sogni, sembra esser nata dal pennello di un pittore illuminato d'Immenso!
"Ma capitano non te lo volevo dire, ma c'è in mezzo al mare una donna bianca, così enorme, alla luce delle stelle, che di guardarla uno non si stanca." 
F. De Gregori - I Muscoli Del Capitano

 
 
 

Post N° 78

Post n°78 pubblicato il 14 Novembre 2006 da NewDealNow

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SEMPLICITA'!!

E = mc2 .... tre lettere e un numerino descrivono la più grande energia conosciuta dall'uomo....

V=R*I .... tre lettere (questa volta sprovviste anche di numerino...) descivono il principio di funzionamento dell'energia elettrica e quindi mi consentono di scrivere in questo momento sul blog e di fare praticamente tutto (il 99% delle attività svolte quotidianamente è legato all'energia elettrica)


Nel ultimi due giorni ho utilizzato esattamente 11.811 lettere per un totale di ben 2.309 parole al fine di descrivere il mio stato d'animo... con il risultato di averci capito ben poco di più rispetto a prima e non avendo trovato nessuna soluzione....

 
 
 

Post N° 77

Post n°77 pubblicato il 14 Novembre 2006 da NewDealNow

immagineNew Deal.... Recovery & Reform

E', infondo, un cane che si morde la coda. L'ambiente in cui vivo le mie giornate è demotivante, questo mi svuota, svuotato perdo brio, perdendo brio finisco col trascurami, trascurandomi inizio a non viver bene con me stesso, non vivendo bene con me stesso inizio a incazzarmi, da incazzato finisco col trascurami ancor di più, imbruttendomi divento insicuro, l'ambiente in cui vivo le mie giornate finisco col detestarlo... svuotandomi ulteriormente... avvilendomi... imbruttendomi... mal sopportando ancor di più l'ambiente...
Fondamentalmente, riflettendoci, cercando di ritrovar la via, sono giunto alla conclusione che soffro molto, più di quanto immaginassi, di solitudine. Mi sento un pesce fuor d'acqua. Mi sento come a una festa alla quale non sono stato invitato e dove, infondo, la mia presenza non è gradita. Mi manca la complicità che si ha con un amico, con un gruppo di amici, mi manca il supporto del branco, mi manca il sentirmi parte di qualcosa, sono estraneo alle giornate che quotidianamente vivo da oramai quasi cinque anni. Cinque anni sono tanti...

immagineQuesto è un problema che non ha soluzione - se non il cambiar ambiente... Dio solo sa quanto ho cercato un altro lavoro... ma non è così facile di questi tempi. Il mio lavoro ha dalla sua un contratto a tempo indeterminato (merce rara) e le offerte prevedono... Co.Co.Pro.! Per lo meno per quella che è la mia esperienza inoltre, per il settore nel quale io lavoro non è un periodo (gli ultimi quattro anni...) molto brillante. Dopo la bolla della fine degli anni '90 è stata crisi quindi... Io, ben volentieri, cambierei settore, mi sono offerto alle ditte e per le mansioni più disparate ma... nulla. Evidentemente non sono piaciuto. Il lavoro, se voglio accendere un mutuo, comprar casa e fare un figlio devo tenermelo. Mi turerò il naso.

.......Bene, passiamo oltre!.....

immagineMi piacerebbe riuscire a collaborare con qualche altra azienda (piccola). Ho preso contatti con alcune piccole realtà della mia città ma per ora tutto tace... dovrei trovare una piccolissima azienda, o un libero professionista, che abbia bisogno di “una mano”; mi occorrerebbe trovare un secondo impiego che possa svolgere part time all'uscita dall'ufficio... diciamo dalle 17:30 in avanti. Un'attività che possa svolgere al bisogno anche a casa o durante il week end. Lavorare a progetto.

Vorrei ritrovare una aspetto esteriore appagante, sono vanitoso, a volte la mia vanità immaginela maschero, la nascondo, faccio in modo di reprimerla ma, non c'è nulla da fare, mi piace piacere. Sono femminile in questo, mi piace (mi piaceva...) girar per strada e vedere alcuni sguardi di donna soffermarsi su di me, mi piace (mi piaceva...) cogliere in una lei un interesse nei miei confronti. A volte mi capita di guardarmi allo specchio e tristemente ammettere che sono molto distante da quel me stesso che piaceva... non mi rassomiglio quasi... Ricordo che tempo fa presi l'autobus e alla fermata successiva salì un gruppetto di ragazze molto “aggressive”, una di loro mi guardò e disse di ad alta voce “Che fico! Complimenti alla mamma!” e continuò, con il resto del gruppetto, a guardarmi, a esprimere commenti entusiasti; fine si avvicinarono e attaccarono discorso. Fu un incontro a parti invertite, loro fecero gli uomini e io la donna. Mi piacque. Sia ben inteso, non ho mire di conquiste, sono felicemente “sposato” con la mia compagna e una relazione clandestina non mi interessa affatto, desidero però piacere al numero più alto possibile di donne. Emerge chiaramente una mia insicurezza, ne sono conscio, so che, infondo infondo, che che ne dica per alcuni aspetti sono molto condizionabile dal giudizio degli altri. Cerco sicuramente, in questo e in altri aspetti della vita, l'approvazione, l'applauso.

Cosa fare? Sicuramente continuare la dieta, però da sola alla fine stufa un pò... il cambiamento è evidente ma, da sola, non basta. Scelgo un giorno, diciamo il mercoledì, nel quale andare a fare la lampada; un colorito più sano giova sicuramente. Potrei iscrivermi in palestra o andare in piscina... aiuterebbe la dieta e fungerebbe da valvola di sfogo, devo rifletterci su... verifichiamo com'è la palestra vicino casa (sopralluogo da farsi forse domani). Dovrei riprendere l'abitudine a utilizzare le lenti a contatto però, i commenti dei colleghi, mi scocciano un pochino... vedremo, una cosa per volta.

Restano in ballo i “Rapporti umani appaganti”... ma con maggiore sicurezza in me stesso l'interagire con gli altri diventa anche più facile. Piacendomi mi ritornerebbe la voglia di uscire con maggior frequenza, mi passerebbe quel pudore che provo nel mostrarmi.


Per oggi ho messo abbastanza carne sul fuoco. Un passo alla volta, pian piano, i nodi che ho dentro diventeranno evidenti e, pian piano, cercherò di scioglierli tutti.

 
 
 

Post N° 76

Post n°76 pubblicato il 13 Novembre 2006 da NewDealNow

New Deal... le tre R... “Relief, Recovery and Reform”... vediamo di ragionare sul come far sì che queste si traducano in fatti concreti. Partiamo con l'individuare quelle che sono le problematiche:

  • Un non buon rapporto con me stesso (non mi piaccio)

  • Una conseguente perdita di autostima e sicurezza in me stesso

  • Un ambiente lavorativo che mi risulta ostile, a causa di ciò non riesco a instaurare rapporti umani appaganti.

  • L'ambiente di lavoro lo avverto come troppo diverso e lontano da me, un ambiente col quale riesco a interagire poco anzi, pochissimo. Sul posto di lavoro vivo in mezzo a persone dalle quali sento di dovermi difendere sempre, non posso contare sulla solidarietà e la complicità di nessuno. E' difficile che mi faccia una bella risata complice insieme a qualche mio collega.

  • La mia mansione la svolgo prevalentemente da solo

  • Il futuro della mia posizione e dell'azienda stessa è sempre molto dubbio... quanto durerà? È la domanda che prevale.

  • Non mi sento coinvolto dalle cose che faccio. Non vivo con passione le mie giornate, non mi dedico loro con alcuna convinzione. Attendo che, il più presto possibile, arrivi la sera e il week end.

Direi che in prima battuta il quadro che ho fornito sopra è sufficientemente descrittivo. Queste sono le questioni in ballo. Non vi è, fortunatamente, alcuna tragica crisi da risolvere; devo rimettere ordine dentro di me e nella mia vita. Avverto tutto ciò come una distorsione di quella che è la mia volontà di vivere. E' un po' come se vedessi la mia vita e me stesso attraverso il fondo di un bicchiere... simili e, forse, riconoscibili ma diversi, diversi da come sono in realtà. (o come vorrei che fossero...)

Relief – è il primo passo, la cura. Il primo punto da affrontare è, a mio immagineavviso, il rapporto che ho con me stesso e quindi la conseguente autostima che ne deriva. Devo ritornare a piacermi! Devo ritornare a impossessarmi delle mie forme, dei miei vestiti, del mio modo di essere e di apparire. Bene! Il primo passo l'ho fatto 64 giorni fa mettendomi a dieta. Forse è stato l'unico vero passo che ho effettuato... Le motivazioni, se pur sempre forti, stanno leggermente calando, vuoi perchè qualche piccolo risultato l'ho ottenuto ma soprattutto perchè non c'è stata quella “Botta!” di forte e deciso cambiamento. In sostanza è rimasto tutto molto molto simile a prima. Il mio modo di rapportarmi con gli altri è tornato a essere meno complessato e quindi un pochino più spavaldo comunque, sono consapevole di non avere nessuno al mio fianco quindi, la maggioranza vince e io non ne faccio parte. Resto frustrato (adesso molto meno) e solo in mezzo a gente che non mi piace. Sono 5 anni che non mi piace, non mi piacerà mai.

La domanda è... che fare?

Io sono un passionale! Ho bisogno di passione! Devo sentirmi parte attiva e combattiva di ciò che faccio! Le 8 ore pensionabili per portare a casa lo stipendio sono fondamentali per vivere (o sopravvivere?) ma non mi danno quella verve di cui ho bisogno. Mi sento passivo... molto passivo.

immagine
Recovery & Reform - risollevamento e riforma, mezzo e fine.

Esco dalla logica della realtà lasciando tra i fatti e gli obiettivi (sogni?)... il mare ^_^

Scrivo a ruota libera come sogno me stesso e la mia vita. Le linee di connessione tra Oggi e Domani cercherò di tracciarle in seguito, per ora mi limiterò a scrivere dove voglio andare, poi stabilirò (spero!?!) il percorso da seguire e i mezzi da utilizzare.

immagine....”sono tornato a pesare 70 Kg, mi sento in forma, mi piace vestirmi e mostrarmi alle persone, non sono più a disagio. Sono vestito con una maglietta aderente nera, ho un maglioncino con la zip, i jeans sono chiari e con gli strappi rammendati lungo le cosce, ai piedi porto un bel paio di scarponcini Asolo. La giacca è una giubbotto da moto, blu e nero, corto. Ho uno scooter nuovo, molto più intrigante di quello che possiedo ora, quando tolgo il casco sono solito mettere un cappellino bianco. Sono tornato a utilizzare quotidianamente le lenti a contatto. Una volta alla settimana mi reco in un centro solarium per fare una lampada, sono di carnagione chiara e precipito facilmente in un pallore post operatorio. Continuo a lavorare nella stessa azienda ma sono riuscito a crearmi una rete di consulenze che mi consentono di vedermi impegnato in ambienti umani e professionali variegati. Esco dal lavoro e mi reco presso queste studi e aziende di piccole dimensioni, mi sono aperto una partita iva e riesco a guadagnare una discreta cifra in surplus, è vero che quasi tutti i sabato mattina li passo al lavoro ma qualche soldi in più non guasta e, inoltre, mi diverto. Io e la mia compagna siamo riusciti a trovar casa e ci siamo trasferiti, è carina e inoltre ha la famosa stanza in più... stiamo provando ad avere un bambino. Ogni tanto mi vedo con quei quattro o cinque buoni amici che felicemente ho, ci si vede per bere una birra e magari ascoltare un po' di musica. Stiamo, tutti assieme, progettando di comprarci la moto nel prossimo futuro ma le spese sono tante... però è belle anche solo parlarne"....

Mi piace lo spirito di back2thecommunity ! Probabilmente lontana dal mio modo di essere (io sicuramente da lei come "uomo di sogni") ma mi piace!
Bella, attraente, sicura di se, forse un pochino esibizionista (non me ne voglia...^_^.. nn dico sia un difetto), ma tosta! Dal suo Blog ho colto uno spirito battagliero che vorrei mi appartenesse nuovamente!

 
 
 

Post N° 75

Post n°75 pubblicato il 13 Novembre 2006 da NewDealNow

immagineEducazione Civica

Guardando all'Italia, e alle notizie che arrivano dal resto del mondo, provo spesso un sentimento di delusione profonda se posto di fronte all'evidenza di alcune palesi ed eclatanti situazioni di disonestà, noncuranza, menefreghismo, connivenza, malaffare legalizzato. Spesso ho seguito trasmissioni giornalistiche, come Report su Rai Tre, da alcune settimane ho smesso di farlo.

Vedere le inchieste di queste trasmissioni mi crea uno stato d'animo di profonda delusione, di delusione nei confronti dello Stato italiano, degli uomini di governo, degli imprenditori, degli italiani tutti. Sembra quasi incredibile che settimanalmente sia possibile realizzare una trasmissione che metta in luce dei lati d'ombra del nostro paese, palesi truffe, palesi ed evidenti e continuati scippi alla comunità.

Sembra non esserci, a livello alcuno, una coscienza (o una sensibilità) verso il prossimo. Sembra che la maggioranza della popolazione italiana sia del tutto indifferente alle sorti del resto del paese. Se la maggioranza determina ciò che è la normalità, in Italia sembrerebbe esser del tutto normale guadagnare (in senso lato e non) a discapito del prossimo. Inizio a esser sempre più convinto che l'Italia sia un paese miope, un paese che non riesce a vedere a un palmo dal proprio naso. Che ognuno guardi al proprio orticello. Si parla spesso di tasse, di ottimizzazione della macchina statale, di contenimento dei costi.

Nel nostro paese, l'evasione fiscale è stata stimata, dall'agenzia delle entrate, in 200 Miliardi di Euro; per dare un'idea delle dimensioni del mancato introito si pensi che il costo di un chilometro della linea ferroviaria ad alta velocità è di 38 milioni di euro, il ponte sullo stretto di Messina aveva un costo di 5 miliardi di Euro, il debito pubblico ammonta a circa 1.511 mld di Euro.

Mi domando, perchè gli italiani non avvertono le tasse come un dovere che hanno verso lo immaginestato e verso la comunità. Perchè non si riesce a costruire una cultura della legalità e del senso di dovere? La cosa più impressionate è che esistono persone che non pagano le tasse e tranquillamente lo ammetto considerandolo un loro sacrosanto diritto. C'è chi il canone Rai non lo ha mai pagato – Perchè dovrei pagarlo? Io non guardo mai i programmi sulla RAI! - A mio avviso andrebbe pagato innanzitutto perchè è previsto che venga pagato inoltre, chi non paga il canone non si sente minimamente in difetto rispetto a chi invece lo paga? - Fatti furbo! Non pagarlo neanche tu! - Già... dovrei farmi furbo.


Esistono grandi manager che hanno monopolizzato le prime pagine delle maggiori testate giornalistiche del paese e dato di che parlare a numerose trasmissioni (Report docet) in seguito a clamorosi crack finanziari, in seguito all'indebitamento stratosferico delle proprie aziende, in seguito a ingarbugliatissimi mezzi per aggirare il fisco tramite scatole cinesi, società di intermediazione e Dio solo sa come; gli stessi personaggi vengono celebrati come il motore del paese. Le aziende chiudo, gli aiuti statali (quando disgraziatamente vi sono) spariscono, i dipendenti rimangono a casa, i “motori” continuano a rombare! Regolare! Perchè, mi chiedo, non si sente mai un imprenditore che dice “vogliamo essere i migliori”, il voler essere il più competitivo (nel senso quello che maggiormente guadagna) lo si sente spesso dire ma, personalmente non rammento, di aver mai sentito dire, come ho sentito dire all'erede di Illy “mio nonno decise che voleva produrre il miglior caffè del mondo!”. Con migliore, badate bene, non alludo al più redditizio ma bensì a quello che, magari a discapito di parte del guadagno, conferisce l'orgoglio di essere il numero 1. Oggi il migliore è quello che fa guadagnare di più gli azionisti (non sono compresi tra questi, ovviamente, i piccoli risparmiatori). Nessuno sembra più essere interessato a costruire qualcosa, nessuno sogna di costruire qualcosa di grande ma bensì il sogno globale sembra essere costruire qualcosa che dia immensi guadagni, magari senza far nulla.

immagineSento dire che bisogna tirare la cinghia e poi scopro che le spese per i palazzi di governo sono aumentate, sento dire che bisogna tirare la cinghia e poi scopro che, tranquillamente, il parlamento vota all'unanimità il proprio aumento di salario.
Sento dire che si vogliono scuole migliori, asili, strade, autostrade, TAV, ospedali e poi scopro che le tasse non le si vuole pagare, sento dire che “i politici son tutti ladri” e poi scopro che esiste un intero esercito di lavoratori dipendenti che si mette sotto mutua per allungare il week end o le ferie estive, sento dire che le pensioni sono troppo basse e poi scopro che esiste un altro esercito di falsi invalidi.

Nel nostro paese manca completamente il senso civico. Non esiste un senso di comunità, di unità d'intenti e, purtroppo, le responsabilità sono da ricercarsi in una comune ipocrisia che domina i dibattiti, le discussioni, le scelte politiche. Non vi è senso di responsabilità, senso del dovere. Purtroppo mi vien da pensare che l'Italia sia stata erosa alle sue basi da decenni di piccolissime, piccole, medie, grandi e grandissime truffe messe in atto dal popolo italiano; il tutto è stato per decenni mascherato con una sorta di tacito accordo. Mai una parola a questo proposito nei comizi, nelle trasmissioni televisive, nei programmi di governo. Si teme di perdere il consenso e forse anche di sollevare questa coltre di ipocrisia diffusa. Tutti,o meglio molti, ci guadagnano. A perderci sarà domani (oggi?) l'intero sistema paese.

Ci si domanda, reggerà l'Italia all'invasione cinese?

Io mi domando...
Reggerà l'Italia al peso del suo stesso cieco egoismo?

Sarebbe bello se il senso di legalità venisse inculcato sin dall'asilo nelle giovani generazioni di italiani. Sarebbe bello che nell'arco di qualche decennio questo senso di legalità, di onestà arrivasse a coprire i due terzi della popolazione. Sarebbe bello che nelle scuole dell'obbligo venisse insegnata l'educazione civica in maniera seria come una materia fondamentale.

 
 
 

Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 13 Novembre 2006 da NewDealNow

Buongiorno!

Un saluto a LiberadiVolaredgl – Uthena83 - anastasia73f - NeverInMyName – wilecoyote77 – Donna_io !!! Grazie per essere passati da queste parti e aver lasciato un saluto!!!!

Oggi è il 13 novembre e questo significa che dall'inizio della dieta (11 settembre) sono passati due mesi. In maniera enfatica, ho voluto dare il nome di “New Deal” a questo mio bisogno e desiderio di cambiamento. Alla ricerca della serenità perduta.

Ho voluto definire New Deal questo mio desiderio di cambiamento ispirandomi al Presidente degli Stati Uniti d'America Franklin Delano Roosevelt che in questo modo battezzò il “nuovo contratto” (il New Deal appunto) che esso volle stipulare con il popolo americano "Impegno voi, impegno me stesso, per un nuovo contratto per il popolo americano".

Gli States dovevano risollevarsi dalla grande depressione seguita al crollo di Wall Street del '29; Roosevelt decise di farlo promuovendo un programma politico detto delle tre R: “relief, immaginerecovery and reform” - cura, risollevamento e riforma. Allora nacque l'idea di impegnarsi per apportare significativi e tangibili cambiamenti e miglioramenti nei primi 100 giorni di governo. (L'innovativa idea di Berlusconi era, in realtà, vecchia di sessantanove anni...).

Anche il mio piccolo New Deal affonda le sue radici in una piccola grande depressione, più precisamente le affonda in un crollo improvviso delle mie sicurezze e delle mie prospettive.

Mi piace l'idea delle tre R: “Relief, Recovery and Reform” - cura, risollevamento e riforma, leggasi: Cura: Dieta e cura di me stessi, Risollevamento: riconquista della mia autostima, dei miei sogni e dei miei obiettivi, Riforma: Aprirsi nuove vie, crearsi nuove prospettive.

Oggi sto vivendo il 64° giorno del mio New Deal e, nonostante i primi risultati arrivati per quanto concerne la prima R (Relief), per il resto non ho avuto molti successi... Tutto il resto, eccezion fatta per i chili persi, non ha preso il volo. Persiste l'immobilità delle cose. La loro statuaria imperturbabilità, impenetrabilità, immutabilità.

Ammetto di vivere giorni che potrei definire di “stanca”, lo sprint e l'entusiasmo iniziale sono venuti un pochino meno e quindi restare fedeli alla linea risulta più faticoso. Il 19 dicembre i primi 100 giorni del New Deal saranno terminati, me ne restano 36 per seminare ciò che nell'immediato futuro voglio raccogliere.

La difficoltà maggiore che avverto è il cercare di cambiare pur vivendo in un ambiente che mi schiaccia, mi opprime moralmente. Venire in ufficio e vedere intorno a me i soliti grugni da funerale è del grigiore della nebbia, l'udire un'ode continua alla volgarità che viene gaiamente immagineespressa con rutti e scoregge, l'assistere (e a volte subire) una continua e malsana propensione alla maleducazione e all'insensibilità, il vedere palesate quotidianamente l'assurdità e la mancanza totale del benché minimo principio di meritocrazia, ordine, serietà, professionalità. Tutto sembra diventar fine a se stesso. Parlando con chi è cresciuto nei paesi comunisti si sente dire che la mancanza di stimoli, l'impossibilità di disegnare il proprio futuro tramite l'impegno e le capacità, comportava un mediocre e continuo discendere verso il lassismo dell'intera popolazione lavorante. La mia è un'azienda che applica un modello di socialismo reale sovietico. Fortunatamente, per ora, non vi è un controllo di una sorta di KGB interno, non si viene mandati nei gulag in Siberia ma la sensazione di impotenza che si ha di fronte a un futuro (e un presente) incondizionabile dalle tue azioni è demotivante, avvilente, imbruttisce.

Infondo, devo ammettere, che il nodo che ho da sciogliere è quello lavorativo. In qualche maniera devo trovar il modo di scappare! Una fuga fisica e definitiva sarebbe certo l'ideale, in alternativa, quelle che dovrò creare e trovare dovranno essere delle valvole di sfogo, dei rigeneratori.

Continua...

 
 
 

Post N° 73

Post n°73 pubblicato il 06 Novembre 2006 da NewDealNow

Dedicato a tutti i reduci di guerre combattute contro i mulini a vento

Da Don Chisciotte della Mancia

immagine"...Ma tanto s'era egli fitto in capo che fossero giganti, che non udiva più le parole di Sancio, né per avvicinarsi arrivava a discernere che cosa fossero realmente; anzi gridava a gran voce: «Non fuggite, codarde e vili creature, che un solo è il cavaliere che viene con voi a battaglia.» In questo levossi un po' di vento per cui le grandi pale delle ruote cominciarono a moversi; don Chisciotte soggiunse: «Potreste agitar più braccia del gigante Briareo, che me l'avete pur da pagare.»..."

Leggi tutto

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Post N° 72

Post n°72 pubblicato il 06 Novembre 2006 da NewDealNow

 E' una gnocca senza testa!”

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ecco un modo per insultare una persona mettendosi le spalle al coperto riservandosi una risposta che allontana le nubi di: una discriminazione sessuale, di una scarsa intelligenza, di mancanza di argomenti, di maleducazione. “ Gnocca è un complimento” e facciamoci una risata!

Quel “E' una gnocca” induce allo svilimento delle capacità professionali e delle qualità intellettuali della donna così apostrofata, dicendo “E' una gnocca” si tenta ridicolizzare e sminuire una professionista nel tentativo di indebolire la credibilità, e quindi l'attenzione che merita, una giornalista.

Sul fatto che sia “Senza testa”... bè, ognuno ha la sua opinione... a me Rula Jebreal piace, effettivamente le continue interruzioni a Di Pietro risultavano essere un po' fastidiose ma il giornalista cerca sempre di portare l'intervistato in una determinata direzione.

 
 
 

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