Ossessionando

Sympathy for the devil

Era un bell’uomo, dai modi garbati. Parlava con il sorriso sulle labbra e la voce suadente. Allungava la mano per primo e mostrando una fila di denti bianchissimi ti guardava negli occhi e con tono convinto diceva: - Piacere di conoscerla.

Dava sempre del lei per mantenere le distanze. Un tipo signorile, ma non affettato.

Parlava di storia con passione, come se fosse stato presente agli avvenimenti del tempo: citava la guerra dei Cent’anni, la Rivoluzione d’ottobre e l’assassinio di J.F. Kennedy. Aveva una strana concezione del modo in cui vanno le cose al mondo: diceva che i poliziotti sono criminali e i peccatori santi.

Tutti quelli che lo incontravano provavano una sensazione di déjà vu, come se lo avessero già conosciuto e come se ancora prima che si presentasse già sapessero il suo nome ma lo avessero momentaneamente dimenticato.

Forse era già dentro di noi o comunque tra noi molto prima di noi.

Forse la colpa di tutto era sua, o forse soltanto nostra.

- Piacere di conoscerla. Lucifero.