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Post n°569 pubblicato il 26 Febbraio 2013 da latuaossessione7
Che cosa c'è di peggio di un pomeriggio di sole passato chiusi tra quattro mura a lavorare? Ad esempio iniziare una piacevole conversazione online con un uomo spiritoso e intelligente per scoprire qualche giorno dopo che stai flirtando nientepopodimeno che con l'uomo cui addebiti tutta la responsabilità del tuo lungo, interminabile esilio dai piaceri della carne. |
Post n°568 pubblicato il 22 Febbraio 2013 da latuaossessione7
Vabbé, io il pesce l'ho comprato. E anche i pomodorini. L'aglio e il prezzemolo ci sono, il pane anche. Il vino hai detto che lo porti tu, particolare del resto trascurabile per un'astemia irrecuperabile come me.Adesso tiro fuori i piatti che mi piacciono tanto e che non uso mai e scelgo la tovaglia e i bicchieri.Una lucidatina alle posate e preparo tegami e coperchi che in questa cucina bonsai è meglio avere tutto a portata di mano.Non te lo dirò nemmeno sotto tortura ma un uomo che cucina per me è erotismo allo stato puro. Non so come mi vestirò, ma credo non ci sia bisogno di affilare le armi, giusto una doccia seguita dall'olio francese per il corpo e da una rapida asciugatura dei capelli, tanto come vengono vengono.Una candela da mettere sul tavolo ce l'ho, la voglia di vederti anche. Ma giuro che se all'ultimo momento mi dai buca vengo a cercarti e stavolta ti gonfio come una zampogna. |
Post n°567 pubblicato il 21 Febbraio 2013 da latuaossessione7
Non ho più l'età per fare un sacco di cose. Togliermi il reggiseno del costume, ad esempio, oppure saltare per un'ora come una dannata sullo step, o ancora farmi i codini o le trecce, indossare gonne sopra il ginocchio, o mettere un ombretto glitterato. Ma quando riacchiappi al volo un uomo dopo sette anni, certi comportamenti adolescenziali pur non essendo per nulla giustificati, in un anomalo impeto di entusiasmo possono rappresentare uno straccio di motivo per illudersi che nel torneo della vita per ora Ossy batte tempo che passa 1-0. |
Post n°566 pubblicato il 19 Febbraio 2013 da latuaossessione7
Prenoto un accertamento sanitario e naturalmente mi rivolgo dove i tempi di attesa non contemplano la nascita del nuovo millennio. Un'amica mi mette in guardia: se vai alla clinica X c'è un medico che non va bene, ma non mi ricordo il nome. Non va bene - penso io - ma se si tratta di un'ecografia mica cambierà poi tanto il risultato, in fondo sono le immagini che parlano e poi sarà lo specialista di fiducia a valutare, chissenefrega che chi fa l'esame non è tanto bravo. Senza tanto preoccuparmi, quindi, fisso l'appuntamento proprio alla clinica X e mi presento puntuale di fronte alla porta gialla dell'ambulatorio n.2. Il medico a testa bassa mi fa entrare e girandosi dall'altra parte mi accoglie con un secco: - Anche lei in pantaloni, immagino... - No, dottore, per la visita mi sono messa la gonna. Ringalluzzito si volta, si illumina e mi rivoge un enorme sorriso: Oh bene, le donne devono avere le gonne, sa. Beh, simpatico - liquido io. Non ci faccio caso e mi tolgo le calze. Lui segue attentamente i miei movimenti, poi mi dice di alzare la gonna, si avvicina e mi tocca le gambe per controllare la circolazione. Poi mi fa sdraiare sul lettino e, cosa per me abbastanza strana, non abbassa le luci. Insiste nel toccarmi le gambe e commenta - Ha messo la crema eh? - No, dottore, stamattina no. - Ma ha le gambe morbidissime! Comincio a sentirmi leggermente in imbarazzo. Che non è nulla in confronto a ciò che provo poi quando per spalmarmi il gel che serve all'ecografia con un gesto ben poco delicato mi sposta gli slip. Sono in difficoltà, vorrei fargli notare che si sta comportando in maniera tutt'altro che professionale, ma come un'allocca ammutolisco e seguo preoccupata le procedure per l'esame. Che, per fortuna, finisce alla svelta. Indosso i collant e gli stivali, mi siedo di fronte a lui che scrive al pc, commenta brevemente l'esito e inizia un'operazione poco edificante di marketing volta all'acquisto di pastiglie crema e collant - o, come ci tiene a precisare lui, anche autoreggenti, secondo i miei gusti che pare avere parecchia voglia di conoscere. Ma forse mi sono lasciata condizionare, ho frainteso, e questo medico avanti con gli anni è soltanto un pochino brusco nei modi, sicuramente convinto della bontà dei prodotti che consiglia, ma non in malafede. Proprio mentre cerco di cambiare opinione, gli chiedo un consiglio su quali scarpe sono adatte a me, intendendo al mio problema. E manco a dirlo, non mi lascia nemmeno finire e parte per la tangente: Mica bisogna sempre mettere i tacchi che poi sembrate tutte delle battone. Per esempio trovo che le ballerine su una gamba come la sua abbiano un alto potenziale erotico. E sulla scia di questa indicazione intrisa di pura, disinteressata professionalità mi alzo, saluto e registro: dottor XY, porco patentato, a mai più rivederci. |
Post n°565 pubblicato il 18 Febbraio 2013 da latuaossessione7
Mi è rimasto uno zio soltanto e per le feste di Natale ha avuto un'ideona. Ha consegnato a ognuno di noi un dvd autoprodotto in cui ha raccolto immagini di un tempo andato che riguardano la nostra famiglia. Sono perlopiù vecchi filmati di cui ignoravo addirittura l'esistenza, anche se sapevo che quasi tutti i maschi della mia famiglia erano molto appassionati di fotografia & affini e anche se ricordavo molto bene qualche zio e mio padre con in mano quella che allora si chiamava pomposamente cinepresa, una specie di scatola nera fornita di manico che immortalava le nostre gite domenicali o i pranzi pasquali e natalizi. Forse non ero preparata a sufficienza, o forse sto veramente diventando vecchia e vergognosamente tendente al melodrammatico, fattosta che quando le prime immagini hanno cominciato a scorrere sul monitor, quel bianco e nero tanto caldo, quelle sagome familiari anche se così diverse da come restano fissate nei miei ricordi mi hanno provocato un vero e proprio terremoto emotivo. Le mie zie, elegantissime nei loro vestiti alla moda degli anni'60, con i capelli cotonati e il tacco a rocchetto, e poi mio fratello, mia cugina e io, piccola da fare tenerezza anche a me stessa, tenuta amorevolmente per mano, e ancora uno zio in piedi di fianco ad una bella auto bianca parcheggiata in una strada praticamente deserta. Un pezzo di neorealismo degno del miglior regista su piazza, che lasciava trasparire sorrisi autentici, vite rilassate e condivise, lunghe ore da trascorrere insieme in allegria con il piacere sincero di farlo. E poi all'improvviso sullo sfondo una figura alta e imponente che stentavo a riconoscere, avvolta in un impermeabile chiaro. Mi avvicino, guardo meglio. Riconosco i capelli ondulati, scuri e folti. Tiene una sigaretta nella mano destra. E il cuore mi si scoppia di sentimenti agrodolci nel riconoscere chi da dieci anni non è più l'angelo custode della mia vita, il mio formidabile e insostituibile papà. |
Inviato da: cassetta2
il 28/06/2020 alle 09:45
Inviato da: card.napellus
il 06/03/2014 alle 21:19
Inviato da: card.napellus
il 21/05/2013 alle 21:47
Inviato da: latuaossessione7
il 20/05/2013 alle 22:07
Inviato da: card.napellus
il 19/05/2013 alle 19:03