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Stessa strada occhi diversi

Post n°167 pubblicato il 23 Settembre 2008 da laura_brustenga
 

 

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Il 22 settembre di un anno fa, io ero felice. Un anno dopo la gioia vera si è spostata altrove, nei sentieri della speranza, anzi delle certezze di un domani che non avrà più tempo, ma solo esilio del dolore, per il ricongiungimento di una fiamma d'amore che tanto ha dato a se stessa. Sto ricordando, sto immaginando come sarebbe stato. Sto rimpiangendo un pò, ma lo faccio sempre di meno, perchè sempre di più sto amalgamando me stessa con la mia voglia di lasciarmi andare a quello che è stato, perchè è la sola certezza di quello che sarà. Certo, un anno fa avevo il cuore a mille, sorrisi nell'anima e la visione di un domani raggiante, perchè avevo lui. Provavo quella sensazione che è troppo difficile provare nella vita, almeno per me, che sono nata sicuramente per sostenere i sogni impossibili, perchè ho sempre creduto fortemente che per l'anima non c'è nulla d'impossibile. L'unico amore che ho preteso da dentro, dalla radice del mio essere, e con tutte le forze che avevo, mi è passato davanti come una meteora, brillante da morire...e l'ho visto spegnersi non appena ho compreso che non era un amore qualunque, ma qualcosa che doveva arrivare per fare di me un'anima con la certezza di esserci e di esistere oltre il tempo e oltre la vita. So che lo devo accettare per questo, per quello che è stato. Però come essere umano, ho anch'io dei momenti di debolezza dove la materia subisce lo stato del rimpianto. Attimi, ma ci sono. Ora sorrido, ho chiuso la porta delle lacrime, so che lui voleva questo. Ma proprio lui mi ha aiutata a farlo. Un anno fa vivevo la storia dalla parte della vita. Ora la ripercorro dalla parte di lui, del posto in cui si trova, fuori da questa dimensione così estrema che se non stai attento, ti toglie di vista le cose che potresti afferrare allungando un dito ed arrivando inspiegabilmente a toccare l'azzurro del cielo. Io l'ho fatto, grazie a Karol.

laura brustenga

 

 
 
 
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