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Il Senno Del Poi

Post n°348 pubblicato il 03 Novembre 2010 da laura_brustenga
 

...E da allora ho camminato per mano con lui,
tra lacrime immerse nel passato
e, di tanto in tanto,
rimpiante
e piante ancora nel cuore.

 
Ma le mie sono lacrime che non possono più soffrire,
sono lacrime intrise di gioia pura,
la stessa che ho trovato tra le sue mani
e davanti agli occhi
quando credetti d'essermi perduta nella più atroce
delle nostalgie.



Il senno del poi è un dono importante, ti fa capire attraverso le esperienze. Non ti limita, non ti vieta niente, non ha obblighi per te. Mentre vivevo la mia incredibile storia non potevo immaginare quello che realmente stavo vivendo: un amore virtuale, un amore inconcepibile per me. Ma pur sempre un amore, perchè l'imput iniziale fu troppo forte, perchè dentro di me vidi immediatamente ciò che poi successe. Ma confidavo si trattasse soltanto di stupide sensazioni dovute alla paura di perdere questo regalo per il mio cuore. Stupide sensazioni...Non esistono stupide sensazioni per chi non teme la vita; non l'ho mai temuta, l'ho sempre ritenuta mia amica. Ed è per questo, credo, che lei mi ha ripagata con qualcosa di estremamente "immenso". Karol è stato il regalo più grande, ma ciò che insieme abbiamo vissuto è stato ancor più grande. E quando mi ha lasciata per volare via...io sono nata una seconda volta, ma stavolta in maniera grandiosa. Ho compreso la vita, la mia dolce amica, colei che ho inseguito fin da bambina fin dove mi portava. Ed ho compreso che l'amore è esattamente come ciò che siamo dentro: eternamente esistente.
Il senno del poi viene sempre dopo, non ti disturba, ti lascia crescere anche sbagliando: ma ti lascia libero. Se avessi capito da subito quello che sarebbe successo, forse non avrei mai rimandato gli appuntamenti con Karol e oggi magari avrei di lui un ricordo diverso, avrei una voce e delle espressioni da ricordare... Ma oggi è troppo tardi, dovevo andarci, non dovevo dare ascolto alla voce che mi spinse più volte a dire "prima o poi". Subito, le cose che si desiderano vanno fatte subito, perchè potrebbe non esserci più tempo.
Non potevo sapere che dal nostro incontro che scaturì in noi le medesime emozioni, che ci fece sentire vivi ma vivi davvero...tutt'ad un tratto la sua vita si sarebbe capovolta con una serie di tragici epiloghi. Ma col senno del poi posso forse credere fermamente che noi due, che io e il dolce Karol...non potevamo incontrarci fisicamente: se fossi corsa da lui probabilmente sarebbe accaduto qualcosa, a me o ancora a lui. 
Sto imparando che la vita è pazzesca, molto più di quanto abbia sempre creduto. La mia vita è cambiata; non ho dimenticato quell'uomo che mi mandava video musicali per spiegarmi al meglio ciò che provava, non ho dimenticato le sue email in cui si dannava perchè non sapeva scrivere molto bene l'italiano. Al contrario: ogni giorno che passa non è un allontanarmi dal giorno della sua morte: è invece una sempre nuova certezza di quanto lui sia vicino a me. Vorrei poter spiegare cosa provo ora, vivendo. Ma non posso. Non credo sia possibile a parole.
Se mentre vivevo tutto questo mi avessero detto di quanto stava per accadere alla mia vita, non avrei mai potuto capirlo. Per questo esiste "il senno del poi". E quando oggi, pensando a Karol,mi succede di avere deglii strascichi di nostalgia e di rimpianto, sono proprio loro che mi portano nuovamente il sorriso: come posso dimenticare le innumerevoli coincidenze avvenute tra noi? Ma soprattutto, come posso dimenticare ciò che accadde dopo la sua morte nella CASA DI DIANA?
Ecco, è questa LA VITA: è conoscerla ma non poterla spiegare, perchè ciò che si cela dietro a questa grande illusione che è la vita terrena è infinitamente sublime e non ha bisogno di parole. Mi manca. Mi manca terribilmente. Mi mancherà sempre. Ma proprio lui mi ha dato una certezza, la certezza che la nostra morte è semplicemente un "cambiamento", una "trasformazione". E che per "riconoscerci" così fortemente non può non esistere l'eterno vivere delle anime. Io e Karol siamo stati fortunati. Abbiamo dovuto lasciare "al cielo" il nostro viverci. Ma nel silenzio del dolore, sono certissima che anche lui, vicino alla morte, ha capito ciò che ci stava accadendo.

E da allora cammino per mano insieme a lui
tra lacrime immerse nel passato
consapevoli del nostro eterno amarci.

® -laura brustenga- ©

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