Creato da laura_brustenga il 23/02/2008

Dedicato a Karol

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« Un dolcissimo momentoLa gioia spezzata »

Sofferenza e paura

Post n°316 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da laura_brustenga
 

Karol, dolce Karol...in un letto d'ospedale, lontanissimo da me ma sempre vicino vicino con le sue email, le sue parole, la sua infinita grandezza d'animo. Karol, l'uomo che ha fatto cessare in me l'antica ricerca di qualcosa che mancava nella mia vita. E' tutto magico, l'aria che respiro non è la stessa, la gioia che provo sapendolo fuori dal bivio della morte è qualcosa di meraviglioso. Karol, il primo pensiero del mattino, il pensiero che mi accende il sorriso fino a sera, quando mi metto a letto pregando il cielo di non portarmelo via. Ma sono molti i pensieri che partono dal mio cuore...dal mio cuore, che alla mente non dà ascolto, lui è libero di seguire ciò che sente. E se non ho mai incontrato karol, se la vita finora non ce lo ha concesso... noi aspetteremo, perchè siamo caduti in un tunnel di passione senza spiegazioni plausibili per la ragione, ma che dall'istante in cui le nostre vite si sono incontrate ci ha fatto piombare addosso questo immenso, inspiegabile bisogno l'uno dell'altra. Caspita, sembra davvero di vivere un sogno, un amore nato come se esistesse da prima, da sempre, dentro di noi. Troppe le coincidenze, coatto lo stato d'animo ansioso per questo volerci vivere ad ogni costo, come se fosse una meta preparata per noi. Non scorderò mai questo marzo 2008, non dimenticherò mai la felicità mai conosciuta prima che sto vivendo grazie a lui ma anche grazie a questo incontro che nessuno dei due riesce ancora, nonostante tutto, a percepire come naturale. Eppure, senza ancora "il senno del poi" si cerca di vivere oggi, di vivere il presente senza farsi troppe domande. Ma le risposte sono sempre più vicine.

Karol, prima di partire per Boston mi scrive di mandargli una fotografia che vuol tenere vicino a lui. E mi spiega che da me prende la parte maggiore della forza che gli serve per affrontare tutto. Gli mando la foto e gli scrivo... " Karol, mettimi nella tua valigia perchè io vengo con te. Ti penserò così tanto che dovrai dirmi LAURA, ADESSO BASTA. La sua risposta arriva poco dopo: LAURA, ADESSO BASTA! Grazie amore mio, ti ho già messo in mia valigia e ti metterò vicino il mio letto" Questo suo scherzare in momenti così tragici per lui, mostra la parte migliore di un uomo che sa perfettamente di poter morire a causa di un dolore grande che gli ha spezzato il cuore. Eppure non mi dà neanche un grammo del peso che sente adosso. Anzi, cerca sempre di farmi sorridere, di darmi coraggio: lui...a me. Dio, che voglia di poterlo incontrare, di poter guardare i suoi occhi, il sorriso...di poter sentire la sua voce. Oggi ho speranze, ma da sempre, dentro di me, c'è un lontano dolore che pare aspettarmi all'orizzonte. Voglio cacciarlo via, karol deve vivere, l'intervento deve riuscire, anche se mi dà dispiacere il dover pensare...che il suo cuore verrà sostituito: ma chi mai potrà averlo avuto, un cuore tanto grande da poter sostituire il suo?

Sto vivendo i miei giorni tra angoscia e felicità, felicità e angoscia: paura, certezza, desiderio di prendere il volo per correre da lui. Impossibilità a farlo, perchè Karol dice espressamente alla famiglia "NON VOGLIO FARMI VEDERE DA LEI COSI' RIDOTTO. PRIMA DEVO RIMETTERMI IN SESTO". Karol pensa questo, ma forse non ha capito cos'è veramente lui per me. Riesce anche a raccogliere tutta la tenerezza che provo nei suoi confronti, e il rimpianto di non esserci incontrati quando era qui, a due passi da me, nella mia città. Ma allora qualcosa di strano era successo: a volte le coincidenze parlano per noi, ed io maledico quei NON ORA che dissi a suo tempo, quando Karol mi chiese di vederci personalmente. Non ero io a dire quei no. Non sono stata io. Questo, il più grande rimpianto...

Soltanto nelle ore in cui sto dormendo non posso pensare a lui, ma in tutti gli altri momenti della giornata e della notte il mio pensiero ed il mio cuore sono lì. Senza interruzioni. Per il mio compleanno Karol vuol mandarmi dei fiori, ma Kristyna lo convince a non farlo per paura che possa essere per me tutto ancor più doloroso. Lo avesse fatto, ora avrei di lui un biglietto, un semplice biglietto che per me sarebbe importantissimo...Ma evidentemente non ci è concesso nemmeno questo. Però mi spedisce una email con un ranocchio che suona TANTI AUGURI col piano, e accanto scrive QUESTO SONO IO ADESSO, MA DOPO TUO BACIO DIVENTERO' UN PRINCIPE. Dolcissimo Karol, come farei io, senza più te? Passano i giorni, stanno aspettando il trapianto di cuore che avverrà ormai presto. Mai stata così in tensione: c'è da morirci. Mi accorgo di soffrire in modo quasi spropositato, vorrei poter materializzarlo, questo dolore, per mostrarlo al mondo: invece devo tenerlo dentro di me come un prezioso compagno, poichè mi parla di lui e lui è parte di me. Com'è possibile tutto ciò? Non saprei proprio, questo incontro ha sconcertato noi due prima di tutti. Però dobbiamo prendere atto che dietro c'è qualcosa che razionalmente non si spiega. Ma esiste ed è anche estremamente forte. L'impotenza che avverto è terribile: cosa posso fare per lui, se sono così lontana?

"Laura, io ti sogno tutte le notti. Non chiedermi come ti sogno...sono sogni proibiti"

E' un uomo incredibile. Da lui sto imparando davvero che la vita è tutt'altro di ciò che si pensa. Da lui sto imparando che il dolore può essere osservato, accarezzato, affrontato...perchè quando si ha l'amore nel cuore si ama anche il proprio dolore. 

LAURA BRUSTENGA 

 (Le email originali si trovano nei primi post del blog)

dedicato a karol

(CONTINUA)

 
 
 
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