Creato da laura_brustenga il 23/02/2008

Dedicato a Karol

Questo blog mi ha accompagnata in diretta nella storia più bella e incredibile della mia vita

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A tre anni da allora - 1

Post n°358 pubblicato il 16 Febbraio 2011 da laura_brustenga
 

E' incredibile: ogni anno torna quel sapore di magia, quel ricordo torna a respirare come avesse ripreso corpo e mi regala le stesse emozioni di allora. E' incredibile come non riesca a spiegare ciò che succede dentro di me e intorno a me. Ma soprattutto è pazzesco sapere ciò che si sta provando e non trovare alcun modo per poterlo spiegare...E questo è il sintomo di qualcosa che va oltre il terreno e la materia. Nel settembre del 2007 l'incontro più micidiale della mia vita fu proprio uno di quelli che mai mi sarei aspettata: in internet. Ma prima del mio incontro con lui avvenne l'incontro con Krystina e con altre persone che oggi sono miei amici reali. Una community di nome Passado, tante bella gente che scriveva nei blog e un'aria quasi magica. Magica perchè Passado era diversa da ogni altra community che io conosca. Il mio interesse primario però si gettò, apparentemente senza alcun motivo, su di lei, la dolce Krystina: una donna di origine polacca, un medico in pensione che ora viveva in Italia. Una donna più grande di me, molto brava nella grafica e molto intelligente: ma non fu certo questo il motivo per cui una forza nascosta mi spingeva fortemente verso di lei. Quattro mesi più tardi una persona entrò nel sito, come accadeva spessissimo: non sapevo chi fosse e aveva una piccolissima foto scura e di profilo che non mostrava bene il suo viso. Ma nel vedere quel nome KAROL POTOCKI il mio cuore sobbalzò. Karol scrisse qualcosa: UN SALUTO A TUTTA LA COMMUNITY, SCUSATE IL MIO ITALIANO NON PERFETTO." Ognuno di noi commentò il suo saluto alla community e lo feci anch'io, ma molto superficialmente, come avessi paura di qualcosa. Un paio di giorni dopo cominciai a notare che quell'uomo di nome Karol passava ogni mattina e ogni sera a leggere il mio blog e mi sentivo molto strana. Ciò che successe realmente fu che mi stavo sentendo stupida, mi sentivo perduta in una serie di pensieri assolutamente immotivati ma che erano molto saldi in me come fossero ricordi. Eppure non avevo alcun ricordo di questo tipo. Quell'uomo, come Krystina, veniva fortemente spinto da qualcosa, verso di me. Non gli altri: loro due. Pensando a quello sconosciuto io sentivo davanti a me qualcosa da cui cercavo di fuggire: vedevo all'orizzonte un dolore. In poche parole era come se una voce mi dicesse "Quest'uomo ti farà soffrire", ma quella voce era dentro di me, non esterna. Per questo motivo mi sentivo improvvisamente stupida: io, che di me avevo sempre avuto una buona opinione. Però, dalla mia esperienza di vita, provare quelle sensazioni/emozioni verso uno sconosciuto mi sembrava una cosa assurda e indegna di dignità. Ma c'era una cosa, che nella vita avevo sempre fatto: fidarmi delle sensazioni istintive. Questo fu il motivo che mi spinse a non lasciare il sito per non cadere in paranoia. La spinta che avevo verso quell'uomo era micidiale davvero. Una sera, Karol mise un video nel suo blog e ci scrisse "DEDICATO A TE...", poi, in privato mi scrisse queste parole: "Ciao Laura, perdonami l'invadenza ma quel video...è per te. Non so perchè ma so che è per te..." Questo particolare mi turbò non poco, ma era anche normale. Mai avrei immaginato questo. Ascoltando le parole il mio turbamento aumentò: IO TI LEGHEREI CON UN LACCIO AL CUORE CHE TI FACCIA MALE QUANDO TE NE VAI... Se dapprima ero dunque stupita delle sensazioni provate in quell'incontro virtuale, adesso lo ero molto di più. Da quel momento Karol mi dedicò un video ogni mattina e uno ogni sera: e ogni video aveva parole molto profonde che io captavo con grande emozione. Solo che l'emozione non era semplicemente "per le parole": nasceva da qualcosa che non sapevo spiegarmi e che aveva davvero un sapore di magia. In un video c'erano parole che senza volerlo segnavano il nostro incontro PER TE VIVRO', L'AMORE VINCERA'... DIMMI CHE IL FUTURO GIA' LO SAI... Io feci di quella canzone "la nostra canzone.

" Settembre 2007 fu dunque un mese molto dolce, di una dolcezza mai provata prima, una dolcezza strana, forte, misteriosa. E lentamente io e Karol diventammo "grandi amici". Ci scrivevamo molto, lui era attentissimo ai particolari, premuroso: un uomo dai grandi sentimenti. Solo dopo qualche giorno mi chiese di portarmi a cena "da Krystina". Mi voleva conoscere personalmente, il suo desiderio era anche il mio. Ma non glielo dissi. E... cosa c'entrava Krystina, con lui? Karol mi spiegò che lei era amica intima di sua sorella. Mi spiegò che lui nacque quando la sorella e Krystina avevano 10 anni. Per lui, Krystina era una sorella maggiore. Erano grandi amici da sempre. Avrei potuto cominciare a capire perchè avevo avuto quella forte curiosità per lei, ma non avevo ancora la giusta esperienza della cosa e non avevo potuto metabolizzare. Karol diventò improvvisamente importante per me, ma la realtà è che lo è stato da subito...se non "da sempre". Non mi capacitavo di questo, io non avrei mai potuto provare sentimenti per qualcuno che non conosco, sono piuttosto mentale. Invece con Karol succedeva proprio questo. E non mi chiedevo nulla di lui, del suo avvicinarsi a me, non mi chiedevo perchè, non mi facevo domande. Ma nemmeno mi chiedevo mai come fosse Karol fisicamente, che faccia avesse. Era come se lo sapessi già o come se non fosse affatto importante. Karol era un medico polacco, ricostruiva le mani. Aveva una clinica a Varsavia e una a Boston. Era vedovo e aveva una figlia diciannovenne alla quale era terribilmente legato. Mi aveva parlato spesso di lei. Dunque avevamo ora un rapporto virtuale che tutti e due volevamo tramutare in reale. Ma ogni volta che lui tentava di propormi un incontro qualcosa di molto più forte di me mi spingeva a rimandare: era la sola cosa che desideravo al mondo in quel momento, eppure qualcosa mi bloccava terribilmente. E ogni volta, subito dopo, mi pentivo e mi chiedevo perchè avevo avuto questo atteggiamento. Karol si trovava a Roma per un convegno all'Università: solo a pensarci adesso mi ucciderei: ma col senno del poi mi dico SAREBBE ACCADUTO QUALCOSA CHE CE LO AVREBBE IMPEDITO.

 Il 2 di ottobre lui dovette partire per Boston, mi scrisse un messaggio, sempre nella messaggeria del sito: stranamente non mi aveva mai chiesto il numero di telefono, o forse no, non fu strano: Karol era un uomo molto discreto. E, sempre col senno del poi, c'era un particolare che ignoravo e che lo spingeva a nascondere molto di ciò che anche lui stava provando per me. Eravamo completmente ignari che stavamo provando esattamente le stesse cose ma che, per non sentirci stupidi, nessuno dichiarava. Io non volevo che partisse: avevo un'immensa paura di non poterlo mai più incontrare, avevo una fortissima sensazione di trovarmi proprio lì lì per perderlo per sempre. E non sapevo che lui avesse la stessa sensazione, tanto che venni a sapere solo molto più tardi che ebbe un diverbio con Krystina, alla quale chiedeva spesso consigli su di me: le aveva esposto il desiderio di portarmi con lui in America perchè temeva di non ritrovarmi e Krystina gli spiegò che non era il caso e che al suo ritorno avremmo avuto tutto il tempo per conoscerci. Oggi so che avevamo ragione noi due, purtroppo. Karol mi scrisse queste parole prima di partire: LAURA, IO TORNERO' TRA DUE O TRE SETTIMANE. TI PREGO NON SPARIRE, DESIDERO IMMENSAMENTE CONOSCERTI DI PERSONA E NON VEDO L'ORA CHE QUESTO ACCADA. TI PREGO, NON SPARIRE. Se solo avessi saputo o solo immaginato cosa sarebbe accaduto dopo...io non lo avrei lasciato partire o sarei corsa in America con lui. No, io non lo potevo immaginare, ma se avessi ascoltato "maggiormente" le mie sensazioni avrei potuto darci almeno un'occasione. Purtroppo certe cose vengono fuori solo col senno del poi. Il 2 di ottobre Karol prese un aereo per Boston con Hanja, sua figlia. Mi aveva confidato di averle parlato di me e che lei era contenta. Tutto questo a volte mi sembrava assurdo, a volte mi sembrava naturalissimo, come fosse qualcosa che aspettavo perchè facente parte di un programma misterioso della mia vita. Mi mancava già immensamente, ma a Krystina non potevo dirlo: mi avrebbe giudicata forse troppo suoperficiale, ed io non lo sono mai stata. Quello che stavo vivendo era qualcosa che nemmeno io mi spiegavo ma che c'era a tutti i livelli. Non ne capivo la natura ma capivo che era una cosa di molto più forte di me.

Ottobre passava ed io sognavo il suo ritorno sebbene avessi dentro sempre quella forte sensazione che somigliava fin troppo a una certezza, dove io vedevo un dolore all'orizzonte. Poi, ogni volta, cercavo di cancellare quella sensazione. Verso fine mese iniziavo a pensare che lui stesse tornando, ero felice. Felice ma non troppo. Caspita, stavo sentendo "tutto" e non lo sapevo. Il 23 ottobre mi scrisse Kristyna, stava partendo per Varsavia perchè la figlia di Karol   aveva avuto un terribile incidente ed era in coma. Stavano rientrando a Roma ed erano passati per la Polonia per le votazioni. Il mondo mi crollò addosso. Non tanto per me ma per lui: che terribile sensazione! Stavo provando un dolore che non era il mio. E fu molto, molto chiara la certezza che questo suo dolore avrebbe causato qualcosa di ancor più terribile e doloroso. Il giorno dopo, il 24 ottobre Krystina mi chiamò dicendomi che Hanja non ce l'aveva fatta. Quel dolore "che non era il mio" aumentò a dismisura: stavo male, non ero più lucida, era tutto così incomprensibile. Le chiesi l'email di Karol per fargli sentire che c'ero, accanto al suo dolore. Mi rispose la mamma di Karol, Julia, che in inglese mi scrisse "CARA LAURA, GRAZIE PER L'EMAIL. PERDONAMI SE SONO IO A SCRIVERTI MA KAROL E' SOTTO SEDATIVI, NON E' IN GRADO DI LEGGERE LE MAIL NE' DI SCRIVERE. E' DISTRUTTO DAL DOLORE MA TI ASSICURO CHE NON APPENA STARA' MEGLIO SARA' LUI STESSO A RISPONDERTI." E mi mandò la foto della nipote, una ragazzina meravigliosa. Non stavo accettando il dolore di Karol. Quello fu il momento in cui sentii che lo avevo perso per sempre, senza mai averlo avuto ma sentendolo vivere in me. Credevo che non si sarebbe mai ricordato di me, dopo ciò che era successo. Per me la cosa importante era che si potesse riprendere, che potesse accettare per non morire. Io però "vedevo" il suo cuore "a pezzi". Mi dicevo che Karol aveva un cuore troppo grande, che conteneva troppo amore, per non morire d'amore. Cercai allora di capire perchè era successo tutto questo proprio a lui...e proprio a noi. Mi davo colpe che non dovevo darmi, avrei potuto incontrarlo prima e forse adesso avrei potuto stargli vicino. Lo lasciai solo, per rispetto al suo dolore infinito.

Una settimana dopo, il 30 di ottobre Krystina, che nel frattempo era tornata in Italia mi diede una notizia che inconsciamente mi aspettavo, ma che mi tolse il fiato: Karol aveva avuto un infarto ed era in coma. Mi disse I MEDICI NON DANNO SPERANZE, IL SUO CUORE SI E' SPACCATO IN QUATTRO, DICONO PURTROPPO CHE SOLTANTO UN VERO MIRACOLO PUO' SALVARLO. Ecco che vedevo materializzarsi le mie antiche e primissime sensazioni. Io stavo soffrendo tanto, io non lo conoscevo neppure ma stavo soffrendo di un dolore pazzesco. Non mi capacitavo di questo. Ma dovevo affrontarlo, quel mio dolore.  Krystina però non mi disse che Karol aveva avuto l'infarto MENTRE STAVA SCRIVENDO UNA MAIL A ME. Io credevo di essere già uscita dai suoi pensieri e non seppi questo particolare se non moltissimo tempo dopo. E fu proprio lui a dirmelo. Furono tremendi i mesi che seguirono. Non riuscivo a rasserenarmi. E non m'importava nemmeno di salvare la faccia, se qualcuno avesse pensato che io fossi una folle non me ne importava assolutamente più nulla. Io stavo male davvero, Karol stava morendo. Io sapevo ciò che provavo e ciò che era successo tra noi. Eppure allora non conoscevo che la minima parte della verità. Karol mi stava scrivendo una mail parlandomi della figlia, mi scriveva che il mondo ora gli sembrava diverso ma mi diceva anche che aveva bisogno di me e che era pronto a raggiungermi. Ma come potevo sapere questo se nessuno me lo aveva detto? e io, che pensavo di essere uscita dai suoi pensieri...

Era novembre, io giravo su youtube e all'improvviso un video mi bloccò: in quel video mi colpì l'attore, il suo sguardo, il suo sorriso, la luce che aveva negli occhi: mi colpì talmente tanto che misi quel video nel blog. Krystina mi scrisse immediatamente dicendo: NON TE LO DOVREI DIRE, LO SO...MA L'ATTORE DEL TUO VIDEO E' IDENTICO A KAROL... Cominciavano ad essere troppe le coincidenze. Andai subito a documentarmi su quell'attore: si chiama Paweł Małaszyński ed è polacco. Oggi, quando vedo i suoi video o le sue foto ho un nodo alla gola, mi fa un certo effetto...

Dunque era arrivato febbraio 2008: improvvisamente in me una sensazione nuova, splendida, gioiosa. Ricordo che me ne andavo da sola immersa nel verde della natura che stava per svegliarsi, come una pregustazione di un altro risveglio, quello di Karol. Il buio dell'inverno era improvvisamente svanito ed avevo dentro una felicità che non mi spiegavo. Mentre passeggiavo serenamente ebbi una certezza, quella che Karol non poteva morire, che non avrebbe avuto senso la sua morte dopo un incontro tanto speciale bloccato sul nascere. Ero improvvisamente raggiante, sentivo dal profondo del cuore che era questione di pochissimo tempo. No, Karol non poteva morire. Adesso, improvvisamente non avevo più alcun dubbio. E poi, se per quattro mesi era ancora lì, in quel letto d'ospedale a lottare tra la vita e la morte, sicuramente la vita stava avendo la meglio.

® LAURA BRUSTENGA ©

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(segue al prossimo post )

 
 
 
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