Creato da laura_brustenga il 23/02/2008

Dedicato a Karol

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« L'Amore RitrovatoDurante il suo coma »

Post di Kristyna per Karol

Post n°274 pubblicato il 28 Aprile 2009 da laura_brustenga
 

Avrebbe potuto essere il tuo primo compleanno insieme a me...
Avrebbe potuto essere un giorno stupendo.
E invece oggi sono qui a pensare che in questo giorno nascevi tu, tu che non hai più tempo nè spazio.
Tu che stai costruendo la mia vita
sulle ali dell'inspiegabile e dell'anima.
Passeggi dentro il mio cuore
regalandogli ancora amore,
e amore...
e ancora e sempre amore.
Travolta da un susseguirsi di sensazioni
insolite per me
ma che mi danno la forza per camminare senza di te,
io sto scoprendo di me una parte ch'era sconosciuta.
Il tempo non scorre, per me: sei sempre qui,
dov'eri un anno fa e forse da una vita antica,
dove noi ci eravamo amati.
Perchè questo amore è un amore diverso.
Non si allontana dall'anima,
non perde d'intensità,
non si lascia svanire.
Non si dimentica...
Questo amore è un amore diverso,
che sapeva di esistere ancor prima di noi...
Che sapeva di esistere da sempre.
E nel sempre resterà.
Oggi nascevi tu dolce Karol, ed io
voglio ricordarti come ti ricordava lei un anno fa.

♥ 

dal post di Cristina

Maggio 1959, è nato un monello, un terremoto di ragazzo. Noi due, la sorella di Karol ed io, aspettavamo questo evento per lunghi 9 mesi. Avevamo 10 anni, eravamo coetanee ed eravamo anche amiche. Più dell’amiche, noi eravamo due sorelle e Karol sarebbe stato il nostro “piccolo” fratellino. Per farvi capire il nostro legame, vi descrivo un po’ la situazione. Noi ragazzi, avevamo due madri e due padri. Infatti noi chiamavamo mamma e papà anche i genitori dell’altra famiglia. Vi può sembrare strano questa cosa, ma per noi era naturale cosi. Altri tempi comunque. Allora, dicevo, è nato finalmente il nostro fratellino. La prima volta per noi ragazze, potevamo vedere un bimbo appena nato. Il parto era fatto in casa, con tutta l’assistenza necessaria. Mah, ci siamo guardate, dopo aver visto quel rospo di bimbo. Siamo andate in un’altra stanza e ridevamo come “pazze”. Facevamo delle supposizioni come l’avremo chiamato. La parola meno  offensiva era il rospo, il resto non ve lo dico per decenza. Dopo qualche giorno, con il nostro grande stupore, quel “rospetto” cambiò faccia. Il suo visetto diviene più gentile,  ma per noi ragazze, restava sempre  quel rompiscatole di Karol, che piangeva spesso e che spesso la mamma ci chiedeva di cullarlo. Passavano gli anni e lui non si smentiva mai. Una peste di ragazzo, ci prendeva a calci appena la mamma non lo guardava e poi negava che ciò forse vero. Faceva la spia alle mamme, delle nostre marachelle. Stravagante, prepotente e sempre contrario a tutto ciò che la “normalità”.La sua maglietta doveva essere sempre strapazzata, mai stirata. Le scarpe slacciate e se trovava dei pantaloncini strappati, quelli erano migliori da mettere.  Insomma era un fratello odioso e scomodo. Tanto vero che pensavamo di farlo “fuori”. Non si sa come però, alla fine lo proteggevamo sempre. Era minuto e anche abbastanza bassotto, fino a 12 anni. Ne soffriva tanto, tutti i suoi amici erano molto più alti di lui. Dopo però, non si fermava più e si allungava sempre, fino ad arrivare  a 188cm. E cosi, pian pianino, la vita scorreva.

Karol diviene un uomo, un gentiluomo, ma soprattutto un uomo baciato dalla fortuna. La vita li riservò le cose meravigliose. Realizzazione nella professione, una splendida famiglia, insomma, una vita da favola. A volte però, a sorpresa, ti può arrivare il conto da pagare per il supplemento  sulla “favola”. Cosi a lui, il conto che li si presentò era abnorme.  Prima amatissima moglie, mori di tumore, poi l’unica figlia in incidente d’auto e, quando sembrava che le cose fosse in parte superate, la vita ha voluto lui stesso. Un giorno, qualche mese fa, dopo qualche tempo dalla morte della figlia, lui stava scrivendo una lettera ad una giovane donna, conosciuta poco prima dell’ultima disgrazia. Si scusava con lei, del suo lungo silenzio e cercava di spiegarla il suo stato d’animo. Voleva proporle di vedersi e di passare il tempo insieme (me ne ha parlato di questo, il giorno prima, chiedendomi il mio consiglio).Non ha mai finito di scrivere questa lettera, perché fu colto dall’ infarto. Quel rospetto - nanetto (come lo chiamavamo noi ragazze) è morto ieri il 24.03.08. Questo uomo era il mio piccolo fratello e, mi manca.

karol potocki

                                           Kristyna

 Non sono triste. Non sento la tua mancanza. Perchè tu mi hai regalato la gioia vera, quella della certezza che tu "esisti" ancora... Ed io non posso avere emozioni diverse da quella dell'eterna felicità.

 

DEDICATO A KAROL / http://blog.libero.it/PRIVATISSIMO/

laura

 
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acquablu67
acquablu67 il 29/04/09 alle 21:54 via WEB
felice notte laura..un'abbraccio
 
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