Post n°22 pubblicato il 17 Giugno 2008 da med.usa2
L'informazione è un diritto sacrosanto del cittadino, diritto che nessuno può abolire parzialmente o totalmente. Questo diritto non è solo sancito nell'articolo 21 della Costituzione Italiana, ma anche dall'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Mica pizza e fichi. Come dicevo nessuno può violare questo diritto. Nessuno a parte lui. Con la legge sui vincoli delle intercettazioni si toglie una parte di cronaca che costituisce la linfa vitale di un paese libero, la cronaca giudiziaria. Non si verrà a sapere di reati, di chi li ha commessi, non si saprà nulla di molte cose. Per fare un piccolo esempio non sarebbe mai venuta fuori la vicenda della clinica degli orrori milanese, non si potrà intercettare per omicidio, per spaccio di droga, per reati finanziari, per reati contro la persona, a parte in casi di stampo mafioso. Il giornalista, (che ora non sarà più tale, ma sarà un martire) che scrive cose che la legge glielo impedisce, verrà punito con l'arresto da 1 a 3 anni, e in aggiunta una multa di 1032 euro. Praticamente, se violenti o ammazzi una persona fai meno carcere di uno che scrive soltanto la verità che è sconveniente ai furbetti del quartierino. Mi sembra logico. E non basta, perché i giornalisti rischiano grosso anche sul fronte disciplinare: appena uno viene indagato per aver informato troppo i suoi lettori, la Procura deve avvertire l’Ordine dei giornalisti affinchè lo sospenda per 3 mesi dalla professione. Su due piedi, durante l’indagine, prim’ancora che venga eventualmente condannato. A ogni articolo che scrivi, smetti di lavorare per tre mesi. Se scrivi quattro articoli, non lavori per un anno, e così via. Così ti passa la voglia d’informare. Anche perché, oltre a pagare la multa, finire dentro e smettere di lavorare, rischi pure di essere licenziato. Concludendo, si importerà in Italia il fenomeno dei desaperesidos, in quanto la gente finirà in galera, ma è vietato conoscerne i motivi.... Le vorrei porre una domanda caro Berlusconi: se le sentenze sono espresse in nome del Popolo Italiano, quindi anche in nome mio, perchè non posso sapere quello che emano, e soprattutto dato che la sovranità (forse) appartiene al popolo, quindi anch'io ho questa sovranità, perchè non posso conoscere quello che succede nel mio paese, dato che ne sono il sovrano? A. Gilardi |
Post n°21 pubblicato il 27 Maggio 2008 da med.usa2
Si parla molto di abolire l'ICI. In parte già abolito con il precedente
governo, ma nessuno lo sapeva (forse anche chi ha fatto la legge); Era già abolito per le abitazione di modesto valore. Ora si andrà ad abolirlo completamente. L'imposta comunale sugli immobili rappresenta l'icona del federalismo fiscale, perchè viene raccolta e investita nel comune stesso. Abolendo quest'imposta, per far si che non scompaiano i comuni, lo Stato trasferirà del denaroagli stessi. Questo è un modo per ribadire la centralità del potere. Inoltre l'ICI non è una tassa che ha come imponibile il reddito, bensì il patrimonio. Quindi meno soggetta all'evasione, perchè è una delle poche imposte che paga anche chi non dichiara reddito, o ne dichiara solo una parte. Come ho detto in precendenza, per far si che non muoiano i comuni, i Comuni stessi aumenteranno gli addizionali IRPEF: come ha appena fatto il Comune di Palermo, che ha raddoppiato gli addizionali per portarsi già avanti con il lavoro. Il senso che dovrebbe avere il federalismo è quello di dare maggiore autonomia finanziaria e decisionale alle regioni e gli enti locali, oltre che investire nel territorio stesso il denaro raccolto (come succede in tutto il mondo normale), è altresì importante essere indipendenti dal centro, in modo tale che ogni regione sia amministrata ad hoc. Ma come fa un Comune ad essere indipendente se gli viene tolta la maggior fonte di ossigeno, e per sopperire a tale mancanza vengono trasferiti soldi da Roma? A mio modesto vedere, è un modo per ribadire la centralità, perchè i trasferimenti dallo Stato centrali agli organi periferici sono sempre stati un modo per controllare questi ultimi: in quanto non è detto che il trasferimento sia pari all'importo che si sarebbe raccolto con l'ICI, anzi la storia delle amministrazioni pubbliche dice proprio il contrario. Il federalismo sarebbe utile a molte regioni per responsabilizzarle sui loro costi e introiti, ma in questo modo rafforza il cordone ombelicale, quindi a livello pratico non cambierà nulla, anzi si continuerà a fare errori o a sforare dai bilanci, tanto i deficit verranno sempre tolti dallo Stato. Ma non si doveva responsabilizzare e garantire un autonomia alle regioni? Alberto Gilardi |
Post n°19 pubblicato il 17 Maggio 2008 da med.usa2
La chiamano la "Banda dei quattro", e sta scatenando un vero caso politico, questi "Fantastici quattro" sono rei di dire la verità, o di svolgere in modo professionale il proprio lavoro: cose inaccettabili in un paese democratico. I quattro ricercati sono: un comico genovese, un giornalista di stirpe montanelliana, un'altro giornalista che non ha ancora capito la lezione, e il politico che non ha rispettato il codice deontologico del settore: in quanto non ha presentato neanche un condannato in Parlamento, un vero affronto ai 51 parlamentari di Forza Italia con una fedina penale di tutto rispetto. Questi sono dei veri mascalzoni, sempre a mettere i bastoni fra le ruote dicendo cose che non si possono dire. A parte gli scherzi e gli ironismi, che siamo veramente davanti a un altro editto bulgaro? Dopo solo una settimana di governo sono già stati identificati i ribelli, quelli che fanno della televisione un "uso criminoso" (tanto per citare le parole del Cavaliere a Sofia). Questo polverone è conseguenza dell'intervento di Marco Travaglio da Fabio Fazio, inoltre ad essere precisi questi chiarimenti su Schifani erano stati scritti e detti molte volte in passato; oltretutto ritenute veritiere anche a livello giudiziario, a seguito di una querela. Santoro è "accusato" di aver trasmesso immagini del V-Day 2, cosa che la stampa nazionale se ne è guardata bene dal parlarne, inoltre è alquanto sgradito il gesto di dare la possibilità a Travaglio di parlare su una rete pubblica. Di Pietro invece è "indagato" per aver difeso a spada tratta Travaglio, e, di aver difeso la libertà di espressione e di stampa. Bè, Beppe Grillo è sempre inserito d'ufficio quando si parla di attacchi alla casta, viene tirato in mezzo anche se lui è anni che non fa televisione, però qualcuno vuole che sia sempre visto come eversivo e antitaliano. Questo dimostra quanto i cittadini devono essere controllati, non devono sapere, non devono parlare male dei potenti, e chi lo fà delle essere condannato alla pubblica gogna, un umiliazione esemplare davanti a tutto il paese, in modo tale che sia un avvertimento anche per gli altri addetti ai lavori. Questo governo dimostra quanto vuole ancora fermare chi racconta i fatti sgraditi a palazzo Chigi, quindi vorrebbe mettere al bando gli artefici di questi "complotti". Il giornalista nel suo mestiere può compiere errori, è un essere umano anche lui; ma se dice la verità a scusarsi deve essere il politico e le scuse non devono essere rivolte al giornalista che è stato insultato e accusato di calunnia, ma ai cittadini che sono stati presi in giro da quella persona. Concludendo vorrei ricordare ai dipendenti di palazzo Chigi l'art. 21 della Costituzione: "TUTTI HANNO DIRITTO A MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, LO SCRITTO, E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE OGGETTO DI AUTORIZZAZIONI O CENSURE." Alberto Gilardi
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Post n°18 pubblicato il 12 Maggio 2008 da med.usa2
Tag: Antimafia, Attualità, Cronaca, Informazione, Libertà, Opinione, Politica, Scienza politica, Società Un giornalista è colui che racconta i fatti. Li racconta in modo imparziale, cioè senza celare dettagli per favorire o sfavorire nessuno. Almeno questa sarebbe la "regola" di chi è addetto ai lavori. In Italia il giornalismo è uno strumento della politica o più in generale dei potenti, e persone indipendenti che hanno come unica passione la verità sono scomode a tutti. Marco Travaglio, che a mio parere è uno tra i più competenti e affidabili cronisti in circolazione, non è certo una persona amata, ancora meno dopo l'ultimo intervento nella trasmissione di Fabio Fazio. Nel suo intervento mette in evidenza le conoscenze mafiose della seconda pià alta carica dello Stato. Una cosa normalissima, anzi necessaria per la credibilità della politica. Un intervento che all'estero causerebbe lo shock opposto, cioè non ci si scaglierebbe sul giornalista che ha fatto il suo mestiere, ma sul soggetto dell'articolo. Travaglio ha solamente spiegato dei fatti, e con questi fatti non ha beneficiato nessun partito politico, ha beneficiato soltanto i cittadini che si meritano un informazione più che completa sui nostri dipendenti governativi, in quanto li deleghiamo ad amministrare i nostri soldi, e io come cittadino ci terrei molto a sapere bene chi sono queste persone che ci dovrebbero rappresentare. Alberto Gilardi |
Post n°16 pubblicato il 16 Aprile 2008 da med.usa2
Come tutti sanno, nella prossima legislatura non ci saranno nè falci nè fiamme. Che veramente la destra e la sinistra siano morte? Oppure è solo una cosa momentanea in seguito a un brutto governo o una campagna elettorale inefficace? Bisognerà aspettare le prossime elezioni per avere una conferma o smentita di tutte le chiacchere che si dicono oggi. Un comico anni fa aveva già fatto i funerali a queste espressioni, e l'Italia senza dubbio ha mandato un messaggio forte: pochi partiti, due coalizioni, molto centro, senza sinistre e destre convinte, molto localismo. La nazione ha mandato un messaggio forte alla classe politica: nel 2008 non c'è più posto per ideologie obsolete per questa società. Abbiamo bisogno di partiti più dinamici, con un target non più perfettamente definito come una volta. Quest'ultima considerazione è nata dal fatto che la società non è più come una volta. Ormai siamo nel post-fordismo, dove il terziario prende sempre più piede rispetto all'industria. Quindi anche parlare di proletariato, masse operaie non è più adeguato, non è più attuale, non è più reale. La società proietta i suoi valori nel parlamento, quindi escludendo partiti molto schierati lancia un segnale, che i politici non hanno colto prima. Per l'uscita di scena della Sinistra Arcobaleno molti han dato la colpa a Veltroni e al suo partito semicentrista, ma che sia tutta sua la colpa oppure parte o gran parte è stata di Bertinotti & Co.? Io attribuisco gran parte della colpa al terzo (ex)politico più ricco d'Italia (Bertinotti) in quanto non ha saputo dare modernità alla sinistra, ha voluto mantenere e puntare sulle stesse politiche di 20 o 30 anni fa. Io non voglio discutere il fatto che siano giuste o meno giuste, ma sicuramente non sono più adatte alla società odierna, dove il dinamismo la fà da padrone, il terziario occupa sempre più lavoratori, e i valori sono sempre più distanti da una generazione all'altra. Durante questa legislatura questi partiti esclusi tenteranno di riaffermarsi cercando di dare risposte più convincenti agli elettori oppure abbandoneranno la scena dando spazio a ideologie e partiti più moderni e rappresentativi? A. Gilardi |
Post n°15 pubblicato il 15 Aprile 2008 da med.usa2
Una piccola rassegna stampa di
A. Gilardi
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Post n°13 pubblicato il 07 Aprile 2008 da med.usa2
Le politiche di welfare si occupano dei problemi di natura
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Inviato da: GMPiccolo
il 07/07/2008 alle 14:32
Inviato da: GMPiccolo
il 07/07/2008 alle 14:30
Inviato da: ele0n0ra1986
il 22/05/2008 alle 10:33
Inviato da: med.usa2
il 18/05/2008 alle 18:45
Inviato da: minieri.francesco
il 18/05/2008 alle 10:46