Stamane la mia attenzione è catturata dalla seguente notizia: “Dal primo ottobre chi marinerà la scuola a Roma non la farà franca. Un sms avvertirà i genitori dell'assenza del figlio. È questa una delle iniziative del progetto «Portalnet scuola», per la costituzione di una rete informatica tra le scuole del 21mo distretto, finanziato dalla regione Lazio e da altri enti locali.”
Inevitabilmente la mia mente si è precipitata nei ricordi scolastici, alle riunioni fuori scuola per trovare l’eroe di turno da proporre quale candidato all’interrogazione eletto a salvatore dell’intera classe e considerato che la mia media-voti è sempre stata tra le più alte ero spesso tra le predestinate ad essere oggetto di preghiere e convincimenti vari. Raramente facevo parte della cerchia dei “disertori”, ho sempre dimostrato disponibilità nei confronti dei miei compagni, mai ho negato un aiuto o nascosto un compito, ho laddove possibile teso la mano e questo mi ha portato ad essere ricordata ancora oggi tra quelle simpatiche nonostante.. “fosse brava a scola”.
Tuttavia il motivo per cui non ho mai fatto “filone” non è riconducibile all’impegno scolastico ma alla mia mamma (lo so cosa state pensando, “ogni scusa è buona in questi giorni per parlare della mamma”, vabbuò confesso, lo sto pensando io..e corrisponde a verità…ma questa è un’altra storia).
Mia madre non mi ha mai obbligato ad essere presente a scuola. Mi spiego meglio: ella è sempre stata attenta al percorso scolastico mio e dei miei fratelli, esigente e attenta a dimostrarci tutto il suo sostegno, tuttavia ha sempre avuto un’alta considerazione di noi figli e del nostro buon senso così da indurla a darci ampia autonomia in termini di frequentazione scolastica. Ella non ha mai fatto storie se decidevo di assentarmi, dunque la mancanza del gusto del proibito non solo ha contribuito a non aver mai provato l'esigenza di marinare la scuola ma mi ha portato precocemente ad essere giudice severo di ogni mio comportamento per essere all’altezza della fiducia riposta.