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Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 19 Settembre 2005 da partenopeAA
 
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(Luca Barbarossa)

Ho messo tra le cose da salvare
i quadri di Picasso e di Van Gogh
Centanni di solitudine, il vecchio e il mare
la voce di Frank Sinatra e Nat King Cole
le note di Michelle e Yesterday
i pughi che tirava Cassisu Clay
e quella notte davanti alla TV
un'astronave e un uomo che scendeva giù.
Ho messo tra le cose da salvare
i goal in bianco e nero di Pelè
l' Italia del 25 aprile
Benigni che tiene in braccio Berlinguer
l'armonica di Blowin' in the wind
il sogno di Martin Luter King 
 

(Io)

Ho messo tra le cose da salvare

La mia famiglia, il mio amore, i miei nonni ormai “lontani”

Le note di Battisti, Pino Daniele ed i Queen

I passi di Gene Kelly, l’attimo fuggente, lo sguardo di Robert Taylor

Il volo del gabbiano J. Livingstone, i sogni delle Piccole Donne, l’amore di Romeo e Giulietta

Leonardo, l'urlo di Munch e Lorenzo De Medici

L'indimenticabile Massimo, Eduardo e Totò

Le radici, Napoli e le mie passioni

I ricordi di bambina ed i progetti di una donna

Le lacrime di gioia e il sorriso di un dolore.

 
 
 

Semplicemente ridicola

Post n°33 pubblicato il 13 Settembre 2005 da partenopeAA
 
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Osservo foto che mi ritraggono insieme a mia sorella di 2 anni più grande di me, avevo poco più di 5 anni.
Non so se ridere o piangere e prendo in giro mia madre: "Ma come ti azzardavi a portarci in giro con gonne scozzesi con lo spillone che arrivavano al torace, magliette naturalmente "nelle" gonne, calzamaglia variopinte e per finire capelli legatissimi (provo dolore al solo ricordo) a treccia. ?!?"
..per forza poi una bambina cresce con i complessi

 
 
 

Post N° 32

Post n°32 pubblicato il 09 Settembre 2005 da partenopeAA
 
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Ore 09.35 Tuoni, lampi, nubifragio

…E’ vero che ieri pur di liberarmi dell’assordante per non dire scassacaxx vociare di quelli che dovrebbero essere bambini ma con fattezze simili a Nerone, considerato la loro propensione per accendere petardi e fuochi d’artificio anche in periodi non sospetti (mica possono attendere San Silvestro come tutti gli altri “cristiani”?!?), che bighellonavano nel cortile adiacente allo studio dove lavoro, avevo invocato l’arrivo della pioggia.

Ma era ieri e non oggi, visto le commissioni esterne che mi attendono, la cena speciale che ho organizzato e per finire i vani sforzi per rendere i miei capelli da ricci/ondulati/intrattabili (con l’umidità la mia chioma diventa simile a quella di Maradona dei tempi d’oro) a lisci/distesi/sereni.

Il tempo non dà più le certezze di una volta, prima bastava che mio padre decidesse di portare l’auto al lavaggio e subito dopo si scatenava quello che dalle mie parti è solito definire ‘o pata pata ‘ e ll’acqua (il padre del padre – un acquazzone),  oggi invece che l’auto in questione ha chili di sabbia sull’intera carrozzeria neanche se avesse partecipato alla Parigi- Dakar, senza nulla  dunque che lo facesse intendere, che succede? mi scoppia il temporale ed io mi ritrovo intrappolata nello studio, in religioso silenzio (i bambini perlomeno sono stati eliminati) con ai piedi un paio di sandali che fanno tanto “moda mare Postano” dunque non adatti a “Napoli allagata autunno/inverno” ad imprecare e pur odiando i luoghi comuni non posso far altro che pensare: …che non ci sono più le mezze stagioni, che si stava meglio quando si stava peggio e che sono sempre i migliori quelli che se ne vanno.

 
 
 

Pillole di antica saggezza partenopea

Post n°31 pubblicato il 07 Settembre 2005 da partenopeAA
 
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Chi fraveca e sfraveca nun perde maje tiempo

ps. ..ma è sempre valido?

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 05 Settembre 2005 da partenopeAA
 
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La visione di un film ieri ha catturato la mia attenzione e mi ha posto non pochi spunti di riflessione.

Nello specifico veniva esposta la storia di una donna americana sposata ad un uomo iraniano che portata con l’inganno nel paese del marito incontrava non poche difficoltà per ritornare nel suo mondo con la propria figlia.

Tanti sono stati i momenti altamente drammatici del film (ispirato ad una storia vera..e non credo solo una) che mostrava le condizioni delle donne in completa balìa degli uomini, in uno stato di sottomissione e falsa venerazione tinta di paura. Tutto questo mi ha portato a pensare di essere davvero fortunata a vivere in un paese dove sono rispettati i principi fondamentali e dove la donna oltre a poter esprimere in piena libertà la propria opinione partecipa attivamente alla vita sociale.

Di carattere testarda, (altrimenti detto “na cacacazz”) abituata a manifestare le proprie idee, ad analizzare e discernere sono sicura che avrei avuto vita breve in quella civiltà ed è forte il mio sgomento al pensiero che la macchina occidentale, nella sua esportazione di democrazia, invece delle bombe e del pertrolio non abbia pensato in prima linea a rendere dignitosa la condizione femminile nei paesi “orientali”

 
 
 

Il Salento: terra di sole, di mare e di vento (..e di canzoni)

Post n°29 pubblicato il 01 Settembre 2005 da partenopeAA
 
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in bilico
tra tutti i miei vorrei
non sento più
quell’insensata voglia
di equilibrio
che mi lascia qui
sul filo di un rasoio
a disegnar
capriole
che a mezz’aria
mai farò

non senti che
tremo mentre canto
nascondo
questa stupida allegria
quando mi guardi

non senti che
tremo mentre canto
è il segno
di un’estate che
vorrei potesse non finire mai

Un saluto a tutti, il ritorno a lavoro è un pò traumatico ma basta una canzone a riportarmi nell'atmosfera ...di un'estate che vorrei potesse non finire mai

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 29 Luglio 2005 da partenopeAA
 
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A tutti quelli che...

“….mi devo stendere per tutto il tempo al sole per prendere un’abbronzatura da fare invidia a tutto il vicinato”

“….ma chi se ne importa dell’abbronzatura quest’anno devo dedicarlo al meritato riposo dopo lo stress lavorativo”

“…ma tu guarda che ridicolo quello con il fisico pompato e quel costume mini mini”

“…quest’anno l’unico allenamento fatto è quello con la forchetta per addentare i maccheroni”

“….sicuramente è rifatta per permettersi un costume così”

"..ma quello la smetterà prima o poi di spogliarmi con gli occhi?"

“… se questi ragazzi non la smettono di ascoltare la radio li sotterro nella sabbia”

“… ma se sei vecchio dentro perché non te ne stai a casa tua?”

“…mi sa che con l’euro dimezza-stipendi l’unico bagno lo facciamo di sudore a casa”

“…speriamo che i terroristi non colpiscano la mia città”

“…speriamo che i terroristi non colpiscano alcuna città”

“…sai, quest’estate abbiamo scelto una località esclusiva”

“…l’importante è la compagnia..ogni posto diventa esclusivo”

 Buone Vacanze!!

 

Ps. Ho dimenticato qualcuno?

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 28 Luglio 2005 da partenopeAA
 
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" 'O barbiero te fa bello, 'o vino te fa guappo             e 'a femmena te fa fesso"

 
 
 

Chi po' dicere

Post n°26 pubblicato il 27 Luglio 2005 da partenopeAA
 
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"Ma io ti piaccio?"

 La stragrande maggioranza delle persone è solita rispondere a questo quesito con una risposta secca “o si o no", io invece riesco a romanzarci per trenta minuti buoni senza per questo credere di non aver dato una risposta esaustiva. Il mio atipico comportamento (anomalo al mio interlocutore, per me assolutamente regolare) non è da ricondursi né ad imbarazzo o falso pudore né tantomeno all’arte delle diplomazia dote da sempre riconosciutami spesso anche quale accusa come in questi casi.

Non sono mai stata generosa nei complimenti e nelle esternazioni vocali, ho sempre dato primaria importanza ai comportamenti. Le parole possono risultare ingannevoli, maliziose, le azioni invece nella gran parte dei casi lasciano poco spazio all’interpretazione. Se io ricerco un contatto vuol dire che una persona mi interessa, se lo rifiuto vorrà dire il contrario dunque mi attendo che le persone che frequento, che fanno parte del mio mondo si avvalgano dello stesso metodo esplicativo...magari è presunzione la mia, dovrei forse lanciare messaggi che aiutino a decodificare comportamenti chiari soltanto a me…ma così facendo le persone alle quali mi rivolgo perderebbero ai miei occhi il dono della genialità e gran parte del loro talento.

…e concludo citando il grande Troisi che in proposito sembrava avere la mia stessa visione “Mi hai mai visto dare una martellata sul dito? …no…e questo vuol dire che non mi piace”.

 
 
 

Un sorriso per te

Post n°25 pubblicato il 25 Luglio 2005 da partenopeAA
 
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…e così inizia una nuova settimana, ma questa ha un sapore speciale: è l’ultima prima delle ferie estive.

E’ proprio vero che “l’attesa del piacere genera piacere” e a darmene prova stamane è il caffè sorseggiato in piena tranquillità e non trangugiato d’un colpo con ustioni sparse sulla lingua come spesso accade per non fare tardi. Anche l’ambiente circostante sembra essere partecipe alla mia distensione, perfino il traffico stamani è meno intenso e gli automobilisti più disciplinati, manca solo l’apparizione della Madonna che ride (Troisi docet) per poi comprendere di trovarmi in uno stato trascendentale.

Eccomi arrivata in uffico. In rapida successione tre telefonate: Il responsabile dell’ennesima innovativa rete telefonica, l’impiegata dello studio commerciale che mi chiede ancora una volta l’invio dello stesso documento ed infine il mio principale prematuramente incaxxato visto l’ora e che come sempre mi eleva a suo confessionale. Oggi però la mia reazione è differente, ascolto il responsabile senza liquidarlo con la solita frase “tel. dopo le 18.00” ( lo studio chiude alle 17.00, che cattivella!), invio il documento smarrito alla segretaria senza lamentela alcuna circa i suoi metodi “d’archivio delle pratiche” e manifesto comprensione e incoraggiamento in risposta alle lamentele del capo. Oggi ho troppa energia dentro per sprecarla con recriminazioni ed egoismi vari, oggi voglio dedicare un sorriso ad ogni persona che incontro lungo il cammino ed esorto a voi a fare lo stesso,  il sorriso è terapeutico.

…dunque se al termine della giornata  vi ricordaste che attraversando la strada, dal salumiere, al centro commerciale, in macelleria, al parco giochi di avere incontrato una fanciulla con una sorriso stampato sul viso,  potrebbe non essere stata affetta da una paresi facciale ma è molto più probabile che mi abbiate incrociato sulla vostra via.

 
 
 

Il chicco di caffè

Post n°24 pubblicato il 22 Luglio 2005 da partenopeAA
 
Tag: Anima
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Spesso mi sono chiesta quanto le avversità incidano sulla nostra vita e sul nostro modo di relazionarci. Siamo simili ai rami di una betulla che nella tempesta arrivano a toccare quasi terra per poi ritornare con il sereno più rigogliosi di prima o invece usciamo lesionati dalle difficoltà? A tal proposito mi è venuta alla mente una storiella ricevuta via mail qualche tempo fa.

Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili. Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare. Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro.
Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro. Lì riempì tre pentole con acqua e le posò sul fuoco.
Quando l'acqua delle tre pentole stava bollendo, in una collocò alcune carote, in un'altra delle uova e nell'ultima dei grani di caffè. Lasciò bollire l'acqua senza dire parola. La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre....
Dopo venti minuti il padre spense il fuoco. Tirò fuori le carote e le mise in una scodella, lo stesso fece con le uova e con il caffè. Guardando sua figlia le disse: "Cara figlia mia, carote, uova o caffè?" La fece avvicinare e le chiese che toccasse le carote, ella lo fece e notò che erano soffici; dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo, mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l'uovo sodo. Dopo le chiese che provasse a bere il caffè, ella sorrise mentre godeva del suo ricco aroma. Umilmente la figlia domandò: "Cosa significa questo, padre?"
Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, "l'acqua bollente", ma avevano reagito in maniera differente.
La carota arrivò all'acqua forte, dura, superba; ma dopo avere passato per l'acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare.
L'uovo era arrivato all'acqua fragile, il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito.
Invece, i grani di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua,bollendo, avevano cambiato l'acqua.
"Quale sei tu figlia?" le disse. "Quando l'avversità suona alla tua porta,come rispondi?"

"Sei una carota che sembra forte ma quando i problemi ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?"
"Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, un ostacolo durante il tragitto, diventa duro e rigido? Esternamente ti vedi uguale, ma dentro sei amareggiata ed aspra, con uno spirito ed un cuore indurito?"
"O sei come un grano di caffè? Il caffè cambia l'acqua, l'elemento che gli causa dolore. Quando l'acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore."

"Se sei come il grano di caffè, quando le cose si mettono peggio, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai si che le cose che ti succedono migliorino, che esista sempre una luce che, davanti all'avversità, illumini la tua strada e quella della gente che ti circonda".

 
 
 

E cerca 'e me capì (parte seconda)

Post n°23 pubblicato il 21 Luglio 2005 da partenopeAA
 
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Un atteggiamento che mi infastidisce e per il quale spesso cado nel tranello della discussione sterile è quando noto in alcune persone la presunzione di sapere della vita degli altri (nello specifico, della mia) più degli altri.

Discussione sterile perché alla fine non porterà a nessun punto d’incontro anzi rafforzerà le opinioni degli interlocutori confinati dietro gli steccati delle proprie convinzioni.

Da 27 anni convivo con la mia persona, ho un discreto rapporto con me stessa frutto di una profonda analisi personale, amo definirmi il mio psicologo di fiducia, schietta e dotata di una buona dose di autocritica non mi sono mai nascosta dietro ad un pensiero, non ho mai offeso la mia intelligenza raccontandomi una bugia per giustificare certi comportamenti. Ho sempre guardato in faccia la realtà per quanto a volte questo mi abbia portato a soffrirne e a prendere decisioni sulle quali magari avrei voluto temporeggiare. Non sopporto chi con tracotanza elargisce consigli dall’alto della propria supposta esperienza preparandoti a scenari oscuri solo perché magari reduce da illusioni trascorse, né tollero chi in poco tempo ritiene di aver scoperto chissà quale segreto della tua psiche del quale tu stessa ignoravi l’esistenza.

Non ho mai accettato consigli da altre persone e in tutta franchezza ne ho dati pochissimi e solo dietro richiesta concludendo sempre con la frase sgombra di ogni retorica "pensa con la tua testa e con il tuo cuore". Sono sempre stata fiera di aver seguito questa teoria e pure quando ho preso delle sonore cantonate non mi ha abbandonato l’orgoglio di aver rischiato in prima persona e di ritenermi unica responsabile delle mie azioni.

 
 
 

La telefonata 2 (la vendetta)

Post n°22 pubblicato il 21 Luglio 2005 da partenopeAA
 
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Ciao Amore..allora ho la cam accesa mi fai vedere i tuoi acquisti

Mi spiace amore non posso, sono andata a cenare da mia sorella e torno a casa tardi

Ahahahaha lo sapevo già, ho telefonato a casa tua, il tuo cell era irraggiungibile e me lo ha detto tuo fratello Ahahahaha

(lo adoro quando fa così)

 
 
 

Post n°21 pubblicato il 20 Luglio 2005 da partenopeAA
 
Foto di partenopeAA

-         Pronto ..ciao amore

-         Ciao ‘more cosa hai fatto stamane?

-         Nulla di particolare, sono uscito con Carlo ed ho comprato un pantalone

-         Com’è? ..di che colore?

-         Mah..è comodo..scuro. (a momenti non lo ricordo nemmeno). Tu invece cosa hai fatto?

-         ..io ho preso un permesso al lavoro perché dovevo andare a fare quella visita della quale ti avevo parlato ma poi ne ho approfittato per fare un po’ di shopping.

-         Ah bene (con tono di evidente disinteresse)

-         Non sei cuorioso di conoscere i miei acquisti?

-         Certo (…che no)

-         (con entusiasmo) ..finalmente sono riuscita a trovare un abito decente, è carinissimo, è sullo genere “zingaresco” ma non eccessivo, potrei mai mettere qualcosa di poco fine io?

-         Ma scherzi! (canzonando in dialetto toscano)

-         ..allora il colore non è ben definito..in realtà è un mix bronzo/celeste, nulla di eccentrico e vistoso ma molto particolare. Asimettrico nel taglio e con una generosa scollatura.. Ah, dimenticavo, ho comprato anche dei sandali con borsa coordinata con applicazioni di perline che richiamano lo stesso mix di colori dell’abito..stasera magari via cam ti faccio vedere il tutto. Sei contento?

-         […]

-         Amore???

-         …dicevi?

-         Ma come?? ..mi stavi ascoltando??

-         Certo..però mi sto mettendo la divisa che tra poco inizia il turno

-         ..ma allora non hai sentito nulla di quello che ho detto??? Devo ripeterlo?

-         Ma che dici (..per carità)…ho seguito tutto

-         Non prendermi in giro

-         Ti dico che ho sentito!

-         Ok, dammene prova …che ricordi?

-         La generosa scollatura

 

 
 
 

E cerca 'e me capì

Post n°20 pubblicato il 19 Luglio 2005 da partenopeAA
 
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Nella mia vita ho sempre cercato di avere il controllo della situazione, razionale e analitica fino all’ esaurimento (degli altri s’intende), ho provato sempre a dare una spiegazione ad ogni evento e ad ogni persona che incontravo lungo il cammino. Tempo fa conversando amabilmente con un confidente di vecchia data questi mi faceva notare con un sorriso tra il serio e il divertito che non era facile essermi amico.

Esigente con me stessa e di conseguenza con gli altri non risparmiandomi in termine di disponibilità e sacrificio ho sempre cercato di separare i rapporti concreti da quelli apparenti.

Con una memoria da fare invidia a tutte le invenzioni di Bill Gates accompagnata da una scarsa propensione all’indulgenza ho sempre preteso lealtà dalle persone che ho conosciuto e con il tempo, seppur con sofferenza perché oramai “abituata”alla loro presenza ho potato tanti rami morti che impedivano la mia crescita.

Ho anche io avuto segni di cedimento nel corso degli anni, ci mancherebbe, ma ho sempre avuto un profondo rispetto per me stessa ed ho sempre sostenuto di dovermi prendere cura del corpo e dell’anima che mi era stata affidata e quando il piede posava su equilibri precari con determinazione ed energia l’ho riportato su basi solide ed armoniche.

 
 
 

Disinformazione

Post n°19 pubblicato il 15 Luglio 2005 da partenopeAA
 
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Ieri avevo letto sul tgcom la notizia della morte dell'attore che aveva interpretato il personaggio di Arciere nella fiction “ultimo”. Mi era dispiaciuta e avevo informato mio fratello che a sua volta lo aveva detto alla fidanzata con la quale stava parlando a telefono. Oggi scopro (sempre su Tgcom) che si è trattato di un caso di omonimia e che l’attore è vivo e vegeto.

Riflettevo sulla possibilità che questo attore magari avrà avuto dei parenti, che ne so, un amico che non sentiva da tempo e che casualmente “sfogliando” il giornale telematico avrà letto la stessa notizia e sullo sgomento relativo. Penso magari all’infarto che potrebbe venire a mia madre alla lettura di una notizia del genere…

Morale della favola: Certi giornalisti dovrebbero andare realmente a zappare la terra! (con tutto il rispetto per i contadini)

 
 
 

Pensieri e parole

Post n°18 pubblicato il 14 Luglio 2005 da partenopeAA
 
Tag: Anima
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Stamane ho telefonato ad un fornitore per l’invio di una fattura, mi ha risposto un ragazzo e dalle prime battute ho compreso avesse problemi di balbuzie. Gli ho comunicato la mia richiesta ed ho atteso da lui chiarimenti. Egli con enorme difficoltà cercava di chiedermi quello che poi ho compreso essere il numero del fax, mi ha salutato e ha riattaccato.Tutto normale se non fosse che dopo aver messo giù non ho fatto che pensare a sto ragazzo e ai problemi che si portava dietro.

Come è strana la natura umana, magari lotti per cercare di mettere un impermeabile per far scivolare i dolori che non tolleri e poi ti sensibilizzi al pensiero di una persona che vive un disagio e che si è fermata nella tua vita per solo qualche secondo.

Ho letto da qualche parte che  La balbuzie  è per L'Organizzazione Mondiale della Sanità un disordine del ritmo della parola nel quale il paziente sa con precisione quello che vorrebbe dire, ma nello steso tempo non è in grado di dirlo…e allora riflettevo su quante volte io, pur non avendo nessun disturbo nel linguaggio abbia avuto la difficoltà di esternare un mio pensiero, per timore, per pudore, per convenienza.

Ho incontrato nella mia vita tante altre persone che invece di affrontare un problema o quando la situazione magari diventava troppo importante da sostenere ne venivano fuori con una battuta scherzosa per deviare argomenti che invece andavano affrontati…ed ho inteso che anche loro in quelle esternazioni esprimevano il disagio di non riuscire a dire quello che pensavano.

Ho compreso che il male di questo tempo è che pur avendo una massiccia rete di comunicazione riusciamo realmente a trasmettere agli altri di noi stessi ancora troppo poco.

 
 
 

'E bersagliere a cavallo

Post n°17 pubblicato il 13 Luglio 2005 da partenopeAA
 
Foto di partenopeAA

Tradizione partenopea vuole che questo numero debba essere saltato per scaramanzia.

Per la serie “non è vero ma ci credo” ho deciso di dedicare questo messaggio alla cabala...insomma alla smorfia napoletana.

Sono a completa disposizione dunque per l’interpretazione dei sogni e per l’invio dei relativi numeri da giocare…

 

 
 
 

Toc Toc

Post n°16 pubblicato il 12 Luglio 2005 da partenopeAA
 
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Altro ricordo del mitico studio commerciale presso il quale lavoravo. Questo episodio mi riguarda in prima persona perché mi trovò oggetto di una “simpaticheria” nei primi giorni di lavoro da parte dei miei nuovi colleghi.

Avevo superato il colloquio perché a detta di quella che poi divenne oltre che compagna di lavoro una cara amica, Dany, ero risultata maggiormente attenta ed educata (questa dell’ educazione fece contentissima mia madre che come ogni chioccia partenopea in fatto di creanza “ce tene assaje” ) .

Lo studio era ampissimo e vi lavorava una quindicina di persone divise per stanze: La stanza non fumatori, quella dei fumatori, le due stanze dei soci e la mitica stanza dei pc della quale ho parlato in altro post.

In attesa di definire la camera alla quale dovevo essere assegnata  facevo un po’ da “jolly” sotto la guida di Dany che mi impartiva, con scrupolo e senza gelosia alcuna, consigli e dritte per ampliare la mia esperienza lavorativa. Erano passati pochi giorni che feci conoscenza di un collega di ritorno dalle ferie e contemporaneamente alla sua venuta notai un comportamento strano nei miei confronti. Generalmente sostavo nella camera di Dany per quasi tutto l’orario lavorativo, con lei imparavo a registrare i ddt per poi creare le fatture riepilogative per alcuni clienti, mentre nei giorni immediatamente successivi all’arrivo di questo collega mi accorgevo di essere chiamata in continuazione in altre stanze, a volte anche senza un motivo reale. Fu solo dopo qualche giorno che scoperto il motivo Dany me ne mise a  conoscenza. La ragione per la quale era richiesta la mia presenza in altre camere era la seguente: i miei colleghi si divertivano del fatto che ogni volta che dovevo entrare nelle loro stanze  bussavo alla porta e soltanto dopo aver ricevuto riposta positiva entravo. Per loro era una novità perchè nella fretta lavorativa certe cortesie le avevano perse mentre io a detta loro avevo riportato un tocco di delicatezza allo studio. Bei tempi!

 
 
 

Fantasie dal passato

Post n°15 pubblicato il 10 Luglio 2005 da partenopeAA
 
Tag: Anima
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C’è stato un tempo in cui il mondo era ai miei piedi. Bastava una mio cenno e a frotte le persone seguivano le mie direttive. Uno sguardo carismatico accompagnato da un’ amabile arte oratoria mi confinava al vertice delle attività sociali. Ero consapevole delle mie virtù e questo accresceva la mia bellezza, sapevo di riuscire… Mi piaceva osservare l’effetto che produceva il mio potere sulle persone. Intelligenza sopraffina e acuta intuizione portavano la mia mente ad esplorare nuove mete e nuovi alleati.

…fino a quando l’amore per un uomo aveva avuto un effetto devastante sulla mia anima. Due occhi magnetici, capelli corvini, sguardo fiero e sprezzante avevano calamitato dapprima il mio corpo e poi la mia mente. Una ad una ogni mia difesa annientata e la resa avvenuta con piena coscienza di chi  scopre di nutrire un sentimento troppo forte per essere celato. Per l’amore di quest’uomo deposi le mie armi e mi abbandonai completamente alla sua vita. Era un uomo d’azione esposto ai pericoli di chi decide di fare dell’illegalità la legge, aveva il mio stesso potere suadente e cercava di combattere contro i regnanti che avevano trasformato la città in un banchetto per soli nobili mentre tutto intorno miseria e sporcizia portavano le genti a nutrire speranze in coloro che volevano sovvertire il sistema delle preferenze. Decisi di dedicare a lui e alla sua causa la mia vita e non un giorno ebbi da pentirmene..nemmeno quando per lui e dopo di lui,  mi portarono al patibolo. Con sorriso trionfante raggiunsi la mia ultima ora con l’ energia di chi è consapevole di aver vissuto senza risparmio la propria vita.

 ...non ho ancora compreso se questa improvvisa fantasia sia da attribuire alla malinconia dovuta alla partenza del mio fidanzato, allo strano sogno di stanotte o ai peperoni che non ho ancora digerito.

 
 
 

 

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