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HIKIKOMORI chi sono?

Post n°29 pubblicato il 12 Febbraio 2015 da petra9440
 


Chiusi in una stanza: gli hikikomori d' Italia
Gli psichiatri: ragazzi isolati per anni, come a Tokio I racconti: «Via dal mondo, niente scuola e amori, ci basta Internet». La studiosa Ricci: dietro a loro madri iperprotettive

MILANO -

Alex ha messo un chiavistello alla porta della sua stanza e per oltre sei mesi ha chiuso il mondo fuori. 

Andrea da nove passa le sue notti su Internet perché la vita vera, dice, è lì. 

Anna esce dalla camera solo di notte per assaltare il frigorifero.

 Luca risponde esclusivamente a chi lo chiama con il «nick» perché il suo nome gli suona vuoto come la sua esistenza.

 Sono le esistenze rovesciate degli hikikomori, i giovani autoreclusi, non più solo giapponesi. 

 Ma per incontrarli non puoi che andarli a cercare nel loro regno: Internet. 

Quei ragazzi che per anni vivono in casa, senza affrontare la vita e l' amore. Solo Internet e fumetti. In Giappone sono circa un milione. In Italia siamo mostruosamente indietro ma la necessità di isolarsi dall' orribile mondo esterno vedo che si diffonde sempre di più». 

Oltre 50 i casi che abbiamo registrato. E le storie (nascoste dietro nomi di fantasia) di Alex: 16 anni e una vita in 20 mq scandita dal rombo degli aerei di Malpensa; Andrea: un anno in più di Alex e una «cella» alle porte di Brescia; Valentina: rinchiusa in un appartamento sull' Adriatico;  Più maschi che femmine. Quasi sempre «under 18», almeno in Italia. Molto intelligenti, creativi, ma introversi. Letteralmente giovani «in ritiro», ragazzi che senza un apparente motivo si chiudono nella loro stanza.  

Il record nostrano: tre-quattro anni. Quello nipponico: 15 e più. Per alcuni la clausura è totale, per altri parziale: qualcuno esce dalla propria stanza per cenare con i genitori, per andare in vacanza, chi vive solo è obbligato a farlo per comprare del cibo nel supermercato più vicino. In Giappone gli hikikomori sono un fenomeno culturale e sociale: sono oltre un milione, l' 1% della popolazione, il 2% degli adolescenti. La colpa della loro autoreclusione è stata data alle pressioni sociali, alla severità del sistema scolastico, alla spinta verso l' omologazione, alle madri oppressive, ai padri assenti, al bullismo.

«Il fenomeno è tipicamente giapponese. Ma da lì si sta allargando in Corea, Usa, Nord Europa, Italia». Nell' ultimo anno all' Istituto «Minotauro» di Milano, si sono rivolti i genitori di oltre 20 ragazzi. Le loro storie sono coperte dal più stretto riserbo. «Cinque i più gravi: vivono chiusi nelle loro stanze da ormai tre anni». Spiega Pietropolli Charmet: «In ogni momento storico e in ogni Paese i giovani hanno dato sfogo al loro malessere: le isteriche di Freud, i tossicodipendenti anni ' 60-' 70, le nostre anoressiche. Gli hikikomori sono figli della cultura giapponese, ma i nostri "autoreclusi" condividono con loro più di un aspetto». 

 All' origine c' è poi spesso una fobia scolastica. «Ma mentre i ragazzi giapponesi fuggono da regole troppo severe, i nostri scappano dall' incapacità di gestire relazioni di gruppo». Identico il risultato, Si chiudono in una stanza. Sostituiscono la vita reale con quella virtuale. Ma Internet e i giochi di ruolo sono solo una conseguenza, non una causa. 

 Alessandra Mangiarotti La scheda Tra letteratura e cinema il personaggio di Larsson Plague È uno dei personaggi «minori» della trilogia dello svedese Larsson: Plague, amico hacker di Lisbeth Salander, è un giovane obeso sempre chiuso in casa, ma geniale al computer Il film Da «Uomini che odiano le donne», primo capitolo della Millennium Trilogy, è stato tratto un lungometraggio thriller in uscita a fine mese in Svezia. Di giovani auto-reclusi si è occupato anche un film italiano dal titolo «Hikikomori» del regista Marco Prati, storia di un trentenne la cui vita viene stravolta da una giovane incrociata in metrò



fonte:     http://archiviostorico.corriere.it/2009/febbraio/11/

Chiusi_una_stanza_gli_hikikomori_co_8_090211034.shtml

 
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Commenti al Post:
metto.radici1
metto.radici1 il 12/02/15 alle 00:11 via WEB
bel racconto, anche se molto impegnativo- lieta serata-Lucky
(Rispondi)
 
 
petra9440
petra9440 il 12/02/15 alle 00:38 via WEB
grazie)
(Rispondi)
 
TopoCanguro
TopoCanguro il 20/02/15 alle 17:06 via WEB
A volte i rapporti umano fanno paura: i ragazzi di oggi si trovano ad affrontare la prepotenza, il bullismo, l'assenza dei genitori e chiudersi nella loro stanza con un computer gli permette di vivere rapporti "protetti" che un semplice clic può permettere di cancellare in modo indolore.
Certo che però è triste....
(Rispondi)
 
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