I miei link preferitiArea personale- Login
TagCerca in questo BlogMenuI miei Blog Amici -
S_CAROGNE - I miei pensieri - E quindi di nuovo... - Aforismi & Frasi - La Siciliana Bionda - PREPARIAMOCI - Religioni, Filosofie - @1via - La città delle donne - PENSIERI ALBICOCCA - Sono fatta così - bricolage - MARCO PICCOLO - Io no - Se la mente...mente - Non solo pubblicità - Pensieri Citazioni nei Blog Amici: 3 Ultimi commentiChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
|
Chiusi in una stanza: gli hikikomori d' Italia Gli psichiatri: ragazzi isolati per anni, come a Tokio I racconti: «Via dal mondo, niente scuola e amori, ci basta Internet». La studiosa Ricci: dietro a loro madri iperprotettive MILANO - Alex ha messo un chiavistello alla porta della sua stanza e per oltre sei mesi ha chiuso il mondo fuori. Andrea da nove passa le sue notti su Internet perché la vita vera, dice, è lì. Anna esce dalla camera solo di notte per assaltare il frigorifero. Luca risponde esclusivamente a chi lo chiama con il «nick» perché il suo nome gli suona vuoto come la sua esistenza. Sono le esistenze rovesciate degli hikikomori, i giovani autoreclusi, non più solo giapponesi. Ma per incontrarli non puoi che andarli a cercare nel loro regno: Internet. Quei ragazzi che per anni vivono in casa, senza affrontare la vita e l' amore. Solo Internet e fumetti. In Giappone sono circa un milione. In Italia siamo mostruosamente indietro ma la necessità di isolarsi dall' orribile mondo esterno vedo che si diffonde sempre di più». Oltre 50 i casi che abbiamo registrato. E le storie (nascoste dietro nomi di fantasia) di Alex: 16 anni e una vita in 20 mq scandita dal rombo degli aerei di Malpensa; Andrea: un anno in più di Alex e una «cella» alle porte di Brescia; Valentina: rinchiusa in un appartamento sull' Adriatico; Più maschi che femmine. Quasi sempre «under 18», almeno in Italia. Molto intelligenti, creativi, ma introversi. Letteralmente giovani «in ritiro», ragazzi che senza un apparente motivo si chiudono nella loro stanza. Il record nostrano: tre-quattro anni. Quello nipponico: 15 e più. Per alcuni la clausura è totale, per altri parziale: qualcuno esce dalla propria stanza per cenare con i genitori, per andare in vacanza, chi vive solo è obbligato a farlo per comprare del cibo nel supermercato più vicino. In Giappone gli hikikomori sono un fenomeno culturale e sociale: sono oltre un milione, l' 1% della popolazione, il 2% degli adolescenti. La colpa della loro autoreclusione è stata data alle pressioni sociali, alla severità del sistema scolastico, alla spinta verso l' omologazione, alle madri oppressive, ai padri assenti, al bullismo. «Il fenomeno è tipicamente giapponese. Ma da lì si sta allargando in Corea, Usa, Nord Europa, Italia». Nell' ultimo anno all' Istituto «Minotauro» di Milano, si sono rivolti i genitori di oltre 20 ragazzi. Le loro storie sono coperte dal più stretto riserbo. «Cinque i più gravi: vivono chiusi nelle loro stanze da ormai tre anni». Spiega Pietropolli Charmet: «In ogni momento storico e in ogni Paese i giovani hanno dato sfogo al loro malessere: le isteriche di Freud, i tossicodipendenti anni ' 60-' 70, le nostre anoressiche. Gli hikikomori sono figli della cultura giapponese, ma i nostri "autoreclusi" condividono con loro più di un aspetto». All' origine c' è poi spesso una fobia scolastica. «Ma mentre i ragazzi giapponesi fuggono da regole troppo severe, i nostri scappano dall' incapacità di gestire relazioni di gruppo». Identico il risultato, Si chiudono in una stanza. Sostituiscono la vita reale con quella virtuale. Ma Internet e i giochi di ruolo sono solo una conseguenza, non una causa. Alessandra Mangiarotti La scheda Tra letteratura e cinema il personaggio di Larsson Plague È uno dei personaggi «minori» della trilogia dello svedese Larsson: Plague, amico hacker di Lisbeth Salander, è un giovane obeso sempre chiuso in casa, ma geniale al computer Il film Da «Uomini che odiano le donne», primo capitolo della Millennium Trilogy, è stato tratto un lungometraggio thriller in uscita a fine mese in Svezia. Di giovani auto-reclusi si è occupato anche un film italiano dal titolo «Hikikomori» del regista Marco Prati, storia di un trentenne la cui vita viene stravolta da una giovane incrociata in metrò fonte: http://archiviostorico.corriere.it/2009/febbraio/11/ Chiusi_una_stanza_gli_hikikomori_co_8_090211034.shtml
https://blog.libero.it/Petra9440/trackback.php?msg=13115983 I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio: Nessun Trackback Commenti al Post:
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero. |
Inviato da: metto.radici1
il 06/03/2015 alle 23:33
Inviato da: petra9440
il 02/03/2015 alle 11:57
Inviato da: grazia.pv
il 01/03/2015 alle 16:26
Inviato da: petra9440
il 28/02/2015 alle 20:28
Inviato da: metto.radici1
il 28/02/2015 alle 20:15