Creato da sinaico il 08/05/2008

Rivotorto

fede e vita - natura e grazia

 

Messaggi di Giugno 2023

Verità e amore

Post n°1358 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Se per amore umano si intende l’affetto verso ciò chesi percepisce come un bene (e in particolare verso le persone), risulta chiarol’importanza che hanno la verità e la ragione, che ci indicano dove sta il benee, sottomettendo le passioni, ci permettono di raggiungerlo.

Ma l’amore di Dio, cioè la carità, è il Sommo bene, ècioè Dio stesso, e Dio che si comunica.

Noi, perciò, dobbiamo comunicare l’amore analogamentea come fa Dio: donandoci. Ma per farlo dobbiamo in qualche modo diventare comelui: amore. Dobbiamo essere amore, e perciò la nostra vita deve coincidere conl’amore, cioè con il bene che siamo chiamati ad annunciare e a vivere.

Questo processo per l’amore umano si realizzapienamente solo se è relazione con l’amore divino, e perciò solo se la ragioneè illuminata dalla fede, che è la verità tutta intera e il fondamento di ogniverità umana e della stessa ragione.

Ma se la ragione non sottomette le passioni, la fede,che deve essere accettata dalla ragione e che mira al vero bene, potrebbe nonessere più il centro del bersaglio dell’amore umano, che così può controtestimoniare l’amore divino (ammesso che permanga) perdendo così in umanità.

Se, infatti, il bene non viene raggiunto, amare puòdiventare un male così come quando si ama il peccato.

Per questo San Paolo insiste sulla sana dottrina: lofa proprio in funzione della carità, che, indicando dove sta il vero bene,permette che in esso si possa realizzare la ragione e, attraverso di essa,anche il sentimento umano.

L’amore non è un concetto: si può pensare all’amoresenza amare. E non è un sentimento: si può sentire, ma senza amare.

L’amore è vita, è uno stato di vita, che si manifestaattraverso atti umani che sono frutto di volontà. Cioè attraverso delle opereorientate da delle intenzioni.

L’amore di Dio è la vita di Dio, l’amore dell’uomo èla vita dell’uomo, e l’amore di Dio nell’uomo è la vita di Dio nell’uomo.

L’amore è dono, e perciò è gratuito, ma, mentre in noicausa il nostro bene, in Dio l’amore per noi non aumenta la sua gloria, che èinfinita.

L’amore è attrazione verso ciò che si percepisce comebene, e l’amore vero è l’attrazione verso il bene oggettivo. Non è dovuto soloall’intelletto, ma è dovuto al cuore, che tutto comprende dell’uomo.

L’amore è una forza vitale, un “movimento

 
 
 

Privilegi

Post n°1357 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

I privilegi terreni sono finalizzati e sono alservizio di quelli spirituali.

Ad esempio: nascere in un paese che offre più opportunità,o essere in buona salute, sono in un certo senso dei privilegi, ma unprivilegio ancora maggiore è quello di essere, e di vivere, da poveri: “Beativoi, poveri…”, ha detto Gesù. 

 
 
 

Miracoli

Post n°1356 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Scrive San Paolo: “Non ha forse Dio dimostratostolta la sapienza di questo mondo?” (1Cor 1,20).

Per Paolo è piaciuto a Dio vincere la sapienza umanacon la stoltezza della predicazione.

Di fatto, i sapienti sono scossi di fronte ai miracoli,che sono causati dalla fede e per confermare la fede.

Non che i miracoli servono a dare la fede, ma servonoa dare la ragione.

Dice Gesù: “Se non compio le opere del Padre mio,non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credetealmeno alle opere” (Gv 10,37-38).

I miracoli, che seguono la predicazione, servono adaprire la mente al mistero e a non escludere pregiudizialmente l’eventualitàdella fede.

Invece, spesso, intellettuali e scienziati suimiracoli tagliano corto: o semplicemente negandoli anche se evidenti comequelli eucaristici, o dichiarandoli falsi ma senza portare non solo le prove,ma neanche indizi seri, o dicendo che hanno una spiegazione naturale ma senzaspiegare come.

Così, quando si parla di miracoli, o si imitano a deiproclami indimostrabili, o “cambiano canale”, come faccio io quando c’è Porta aporta.

 
 
 

Famiglia

Post n°1355 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Secondo molti psicologi attuali, l’ambiente di colturadel narcisismo è la famiglia.

Ma, anche se non di rado questo è vero, e la veritànon si deve negare ma, al contrario, si deve perseguire, occorre affermare chenon è la famiglia la causa del narcisismo, ma il peccato e le sue conseguenze,di cui la famiglia non è immune e che, anzi, proprio per l’importanza cheriveste, è un soggetto “sensibile”, nel senso che è un bersaglio privilegiato delmale. La famiglia, anzi, di per se è ben attrezzata per contrastare ilnarcisismo.

Se le famiglie non sono perfette, è perché gli uomininon sono perfetti ma peccatori, e sono condizionati spesso dal peccato altrui,e così tendono a condizionare gli altri.

Ma il condizionamento può essere anche in positivo,cioè può avvenire in modo da non mortificare la libertà degli altri mapiuttosto a rafforzarla, e per questo la famiglia è uno strumento atto adamplificare il bene.

La differenza la fa l’amore (e soprattutto la carità,che è l’amore umano innalzato dalla grazia all’ordine soprannaturale).

Senza amore prevalgono i difetti, mentre se c’è amoreci sono meno episodi traumatici e meno effetti traumatici anche perché ci sonosoprattutto episodi ed effetti ordinati a costruire la personalità e non adistruggerla.

Ma l’uomo è fragile e peccatore anche se tende a Dio:la differenza fondamentale, perciò, la fa la grazia, che non si contrapponealla realtà umana, ma cerca di guarirla e di farla crescere nel bene, in modoche, sebbene la malvagità le si oppone, tutto dipende dalla volontàfondamentale dell’uomo.

L’amore nella vita dell’uomo si manifesta secondo treaspetti: quello esteriore, quello naturale inerente all’anima e l’amoresoprannaturale, che sono in relazione tra loro, anche se più l’amore ècategoria profonda, più incide nell’essenza, ma che non coincidono se non nelladirezione.

Per certi aspetti si potrebbe così paragonare l’amoreche traspare attraverso gli atti visibili, che è molto condizionato dallapsicologia, come il colore di una vernice, l’amore dell’anima, come la qualitàdella vernice, e l’amore soprannaturale, come la sostanza dell’oggettoverniciato.

O, se vogliamo, sotto altri aspetti si può paragonarel’amore esteriore alla superfice del mare, che spesso è influenzata dai venti,l’amore dell’anima alle correnti subacquee, e l’amore soprannaturale, alleorrenti profonde, che nella sostanza non sono toccate da ciò che viene sopra,che però può limitarne l’efficacia.

 
 
 

Comunicazione

Post n°1354 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Lo spirito umano comunica attraverso il corpo, i cuisegni sono “decodificati” dagli altri.

Ma sebbene tali segni possono anche essereingannevoli, e spesso lo sono, il corpo non può falsificare tutto, né impedireche il cuore non possa manifestarsi in qualche modo anche parziale.

C’è poi l’azione di Dio in quanto creatore e chesostiene e riempie l’universo, che si manifesta soprattutto nell’uomo.

E c’è la grazia soprannaturale che si manifestaspingendo l’uomo al bene e che si realizza in chi vive in comunione di vita conDio, cioè in chi ha la carità, a cominciare da chi ha la fede, che passaattraverso il Battesimo, fosse pure solo di desiderio implicito. La fede e ilSacramento del Battesimo, infatti, sono la via che, se non vi fosseroimpedimenti e condizionamenti, più “spontanea” perché la grazia possacomunicarsi. Sono, cioè, la via ordinaria della salvezza che, però, può“strabordare” anche da questo passaggio, purché, se così si può dire, non levenga impedito di seguire in qualche modo lo stesso alveo e la stessadirezione.

 
 
 

Misericordia

Post n°1353 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Il Paradiso è sia per i giusti che per gli ingiusti, siaper chi segue la legge e sia per chi non la segue, perché non è la legge(umana) che salva.

Ma chi è, cioè chi segue la legge umana (se questa noncontrasta con la legge morale) e opera bene, è favorito, perché la legge fa dapedagogo, cioè prepara alla grazia, purché non venga scambiata con la salvezza,che non può essere pagata con nessuna opera umana.

Per questo spesso sono gli ingiusti che, riconosciutisimancanti anche grazie alla legge, si pentono e, pentiti per amore, chiedono lasalvezza a Dio, diventando più giusti dei giusti.

Anche la legge umana, infatti, per essere adempiuta,cioè per raggiungere il suo fine di “pedagogo” e creare le disposizioniinteriori adatte per ricevere la grazia, va vissuta col cuore.

 
 
 

Beati voi poveri

Post n°1352 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

I poveri sono beati perché vivono la condizionenaturale dell’uomo, che è intrinsecamente povero e bisognoso e così, vivendosecondo la verità, assecondano la grazia.

L’uomo è immensamente grande in quanto è simile a Dio,ma è anche infinitamente piccolo perché Dio è l’Infinito.

Cercare le ricchezze equivale a sottrarsi all’azionedella grazia, essere umili e cercare la povertà integrale, cioè viverepoveramente da poveri e per i poveri, permette l’apertura alla grazia.

 
 
 

Fede e ragione

Post n°1351 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Attraverso un semplice schema che aiuta a evidenziaredei rapporti, si può dire che la ragione si serve del sentire un po’ come lafede si “serve” della ragione.

Solo così il sentire può realizzarsi influendo sullaragione, e la ragione si realizza approfondendo la fede.

Se non vi fosse stato il peccato originale, la ragionesarebbe stata umanamente infallibile, ma se, pur in assenza del peccatooriginale, non avesse avuto il dono della grazia, sarebbe stata non sololimitata alle cose conformi alla natura umana, ma anche, se così si può dire,meno perfetta e avrebbe faticato di più per “armonizzare” i limiti naturalidell’uomo, e perciò anche i limiti terreni della ragione con quelli delsentire.

Dopo il peccato originale il sentire si è moltosvincolato dalla ragione e la ragione è diventata fallibile, cosicché è facilecadere sia nel sentimentalismo, che nel razionalismo, che sono due forme disentimentalismo, perché non assecondano un esame obbiettivo della realtà, ma,contrapponendosi nel primo caso alla razionalità e nel secondo caso al sentire,escludono parte della realtà umana per seguire i pregiudizi e la “pancia”.

Il sentire è razionale se è sottoposto alla ragione ela ragione “sente” se ragiona.

Un esempio riduttivo e schematico: l’intuizione, che alivello cerebrale è un po’ come la facoltà di emettere giudizi processandoquasi istantaneamente una sterminata quantità di informazioni che giungonoattraverso i sensi, se viene recepita come fosse una sorta di istinto, puòportare a errori clamorosi, che può evitare se è sottoposta alla ragione.

La ragione, infatti, tiene conto sia del fatto che isensi sono fallibili, sia che la realtà che i sensi percepiscono non èschematica, sia che alcune informazioni sfuggono, sia che noi “processiamo”secondo “programmi” e schemi condizionati… 

 
 
 

Dio amore

Post n°1350 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Se Dio è amore, cioè se la natura di Dio è l’amore diDio, cioè la Carità, allora il Principio divino, cioè il Padre, è amore, laSapienza divina, cioè il Figlio, è amore, e il soffio vitale, cioè lo SpiritoSanto, è amore.

E l’opera divina, cioè la misericordia divina, èamore.

 
 
 

La Grande Promessa del Sacro Cuore di Gesù

Post n°1349 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

La Chiesa distingue le pie pratiche dalle promesse cheeventualmente a queste sono legate, che, invece, sono viste con sospetto,quando non addirittura osteggiate, a parte casi particolari, tra cui lepromesse legate al Sacro Cuore di Gesù e soprattutto la Grande Promessa.

Anzi, le promesse del Sacro Cuore, e soprattutto laGrande Promessa, non solo sono accettate, ma fatte proprie attraversol’incoraggiamento e la promozione della devozione al Sacro Cuore e dei Priminove venerdì del mese, una pratica che ha il vantaggio che basta compierla unasola volta nella vita e a cui non è richiesta una fede speciale,particolarmente forte: basta essere in grazia di Dio, credere nella fedesoprannaturale della Chiesa e, umanamente, a quello che ha promesso Gesù aSanta Maria Margherita Alacoque.

Questo significa che non bisogna tanto credere con lapropria fede umana, cioè accettare con la propria ragione una rivelazioneprivata, ma occorre credere ala rivelazione privata della Grande Promessaattraverso il discernimento della Chiesa! E questo dà una sicurezza e unatranquillità di gran lunga superiore a quella verso le atre promesse accettate,ma non promosse e fatte proprie universalmente e ufficialmente.

 
 
 

Manifestazione divina nella storia

Post n°1348 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

La matematica è una forma logica “digitalizzata” esemplificata. Una sintesi ridotta a schema, che usa simboli universalmentericonosciuti. E funziona in quanto esprime delle verità.

Il linguaggio parlato e l’arte, invece, esprimono unalogica personalizzata, secondo una forma “analogica” ma che usa dei simboli,che sono anch’essi determinati. Ma li usa in modo “continuo”, un po’ come siusano i disegni di un cartone animato dando il senso del movimento.

Il linguaggio parlato, infatti, si relaziona colsentimento, con la libertà, con la volontà, con la storia, con lacontemplazione e l’intuizione, col mistero.

E, se usato da Dio, mette in relazione col suo Misterointimo tramite lo Spirito Santo.

Nella Rivelazione di Gesù, tutto comunica il suoMistero divino, anche la storia, in quanto egli è il Mistero che si è fattocarne ed è entrato nel mondo direttamente.

 
 
 

Linguaggi della fede

Post n°1347 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Come per esprimere graficamente una realtà fisica,come una costruzione edile o una macchina, occorrono tanti disegni che nemanifestino le sezioni e, anche, le intersezioni e i movimenti eventuali, amaggior ragione per esprimere la realtà spirituale occorrerebbe tener conto diuna immensa complessità e un’immensa gamma di interazioni. Cosa impossibile, mache una teologia ad alto livello tende a ricostruire parzialmente, con unmodello ridotto.

Ma come la realtà fisica può essere espressagraficamente in modo semplicissimo ma giusto, purché se ne rispettino icontorni fondamentali, a maggior ragione i principi irrinunciabili delladottrina cattolica, anche se espressi in linguaggio semplicissimo, esprimono lafede in Cristo, che consiste in Dio stesso.

E se a volte è utile esprimersi il linguaggioteologico, per annunciare la salvezza di Dio spesso è più utile esprimersi inun linguaggio semplice e quasi schematico, come quello dei principi della fede,come ha fatto Gesù stesso, in quanto i contorni fondamentali della fede dannouno sguardo di insieme. Un insieme che è Dio stesso che si fa conoscere. 

 
 
 

Atti umani

Post n°1346 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Gli atti umani, che nascono dal cuore (intesopiuttosto come coscienza e volontà), tendono a tradursi in opere.

Le opere, perciò, sebbene siano mediate dal cuore(inteso piuttosto come passionalità e interiorità psicologica, con eventualicondizionamenti), tende a esprimere ciò che siamo, e in qualche modo lo esprimeeffettivamente.

Le opere umane, perciò, sia buone che cattive, inqualche modo esprimono ciò che siamo, anche se non si possono dare giudizicircostanziati e definitivi sulla coscienza delle persone. E non solo esprimonociò che siamo, ma tendono a rafforzarlo.

Anche per questo la Chiesa raccomanda di fuggire ilpeccato e di compiere opere buone, e soprattutto di pentirsi dei propri peccatie riconciliarsi con Dio, aprendo il nostro cuore a lui alla sua misericordia.

 
 
 

Peccato e amore

Post n°1345 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Un giorno padre Pio chiese al giovane padre Eusebio diconfessarsi. Al termine della confessione padre Pio scoppiò in un piantodirotto. Padre Eusebio rimase costernato perché, evidentemente, padre Pio siera accusato di inezie, ma Padre Pio gli disse pressappoco così: "Anchetu credi che il peccato sta nel trasgredire delle leggi? Il peccato sta nelfatto che, sebbene il Signore ha fatto tanto per me, io non faccio nulla perlui”.

I santi non sono ossessionati dal peccato, madall’amore!

Gesù ci libera dal peccato e ci dona la grazia: le duecose non sono esattamente la stessa cosa, ma coincidono. Perciò, come unpeccato ci ha tolto la grazia, così occorre la vittoria di Cristo sul peccatoper ridonarcela.

Infatti, se Cristo non ci avesse redento, chi nonavesse commesso peccato mortale non sarebbe andato in Paradiso, ma nemmenoall’inferno, ma in un luogo dove avrebbe ricevuto un premio ma solo secondo lanatura umana. Cioè non avrebbe ottenuto la visione beatifica, che è di ordinesoprannaturale, ma avrebbe goduto di una ricompensa solo umana, immensamentelontana da quella che ci ha meritato il Sangue di Gesù.

La legge da sola, perciò, non ci salva, ma occorre lacarità. Solo che le trasgressioni alla legge dipendono da una mancanza verso lacarità, più o meno consapevoli e volute.

Così le piccole mancanze non tolgono la carità, chenei santi si manifesta in modo esemplare, ma manifestano più che altro comenoi, anche quando non pecchiamo, dovremmo amare Dio di più di quanto facciamo.

Infatti, il peccato che spesso rimane anche dopo unasincera confessione è la mancanza di gratitudine, e quando pure c’ègratitudine, rimane ancora il “peccato di omissione”, se così si può chiamare,che consiste nel fatto che si sarebbe potuto fare di più.

 
 
 

Carità

Post n°1344 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Perché, a volte, la Scrittura e la Tradizione sembranosoffermarsi quasi più sulla necessità di amare gli altri con gesti concreti,piuttosto che sulla necessità di amare Dio?

E perché Gesù sembra quasi equiparare l’amore per Dioall’amore per il prossimo?

E perché l’Apostolo Giovanni, ormai molto vecchio, silimitava a dire: “Figliolini, amatevi gli uni gli altri, perché in questoconsiste il comandamento del Signore”?

Perché Gesù dice che il Giudizio universale si baseràsu delle opere verso gli altri?

Il fatto è che le opere verso gli altri, se c’è ancheuna vita di preghiera, sono particolarmente atte a combattere l’egoismo, che èl’opposto dell’amore. E se uno ama, allora ama soprattutto Dio.

Certo, le sole opere, senza amore verso Dio, possonoessere frutto di un’affettività sbagliata e possono anche incentivarel’egoismo, ma per “prossimo” Gesù intende TUTTI: in primo luogo chi èabitualmente nostro prossimo e chi lo è “istituzionalmente”, ma anche chi inqualche modo, concretamente o virtualmente, interagisce con noi.

Chi ama davvero Dio, ama il prossimo, e chi amadavvero il prossimo, ama necessariamente Dio: in un unico movimento.

 
 
 

Simbolismo e astrazione

Post n°1343 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Il simbolo è un’astrazione e volerne fare a meno èimpossibile.

Quando lo si cerca di fare, è sempre attraverso unragionamento che, però, tende all’animalizzazione (ma senza riuscirci perché lanatura umana è razionale).

Si può tentare di non farsi influenzare troppo daisimboli che si apprendono tramite la cultura, ma ciò non avviene né può avvenireper “estraneazione” o incentivando l’istinto svincolato dal resto della naturaumana, che è razionale in se stessa e che, perciò, realizza pienamentel’istinto, ma attraverso dei principi universali e delle evidenze universali. Edei valori trascendenti.

 
 
 

Errori

Post n°1342 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

In un certo senso, mentre i peccati di chi non vive ingrazia di Dio spesso hanno ripercussioni più percepibili a livello interioreche esteriore (se si fosse aperti alle istanze dello Spirito di Dio piuttostoche indurire il cuore), gli errori anche in buona fede, ma dovuti anche a unanon adeguata risposta alla chiamata divina, di chi vive in stato di grazia, ingenere sono, per vari motivi voluti o permessi dalla Provvidenza, piùfacilmente riscontrabili, specie da chi li ha commessi, negli eventi della vitadi tutti i giorni.

Ma Dio può intervenire sia cambiando le situazioni,sia nelle situazioni stesse attraverso la grazia e la Provvidenza.

 
 
 

Laici e consacrati

Post n°1341 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Chi serve Dio anche attraverso l’opera diretta nelleattività secolari, ha un diritto maggiore su ciò che opera: da qui il dirittonaturale della proprietà privata (a certe condizioni), e quello dei lavoratoria non essere licenziati senza un giusto motivo.

L’uomo è chiamato a coinvolgersi nel suo ambientesecondo l’ordine della sua natura, e da qui viene il principio che l’impegnoverso i propri famigliari è una priorità, senza però dimenticare gli altri, chevanno amati come se stessi.

Chi invece vuole servire direttamente solo Dio in modospeciale e secondo i consigli evangelici, pur usando del mondo, rinuncia allaproprietà privata e a costituire una famiglia.

Ma questo non significa rinunciare al mondo perché losi disprezza ma, invece, perché lo si ama attraverso Dio.

 
 
 

Sesto comandamento

Post n°1340 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Molti “laici” affermano che la sessualità devenecessariamente essere espressa anche attraverso la genitalità, anche se non siè sposati, per cui per loro è innaturale che preti e monache vivano in castità,perché o non è vero che ci vivono, o sono persone frustrate. Ma ovviamentesbagliano.

Ad esempio, in considerazione che la procreazione èindissolubilmente legata alla genitalità: anche se dei

coniugi non possono avere figli, sebbene vi possanosoffrire, possono realizzarsi pienamente non solo come individui, ma anche comefamiglia

Non esiste, infatti, un diritto alla paternità e allamaternità biologiche e se lo si pretende si va contro la morale e perciò controciò che realizza l’uomo e la società (del resto cose come l’utero in affittosono evidentemente possibili solo grazie all’ingiustizia sociale, che, se nonvi fosse, sarebbero irrealizzabili).

Ma uomini e donne hanno sempre la chiamata a vivere lapaternità e la maternità spiritualmente, in quanto è una condizionecostituzionale della loro sessualità e perciò della loro persona: lo dimostrail fatto che, con certe caratteristiche irrinunciabili a tutela dei bambini, sipossono adottare dei figli come fossero “propri”.

Perciò chi ha fatto voto di castità può realizzarsipienamente come persona sessuata senza contravvenire al suo voto e, se develottare, anche la lotta sarà un cammino verso la sua realizzazione, che avvieneattraverso il dono di sé a Dio e agli altri.

 
 
 

Radici

Post n°1339 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

L’integrazione degli immigrati deve avvenire senza chequesti rinuncino alle loro radici ma, anzi, valorizzandole, in quanto un popolocambia nel tempo, cambiamento che però deve avvenire nella continuità.

Cioè: ciò che di peculiare hanno gli immigrati che sistabiliscono in un altro popolo deve essere innestato sulle radici di quelpopolo e nutrirsi della sua linfa vitale, in uno scambio vicendevole.

 
 
 
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13) 

 

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).

 

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