Sogni d'inchiostro
Pensieri e poesie oltre il tempo e la morale
IL SOLE DOPO IL BUIO
E’ per te che non morirò mai
E’ grazie a te se non sono più stanco
Ti sarò accanto ovunque andrai
E l’avvenire non conoscerà pianto
Ciò che è stato è disperso come cenere
Parentesi buie senza valore
E’ la tua voce che ascolto splendida Venere
Tu che hai ridato ardore al mio cuore
Come la rete del pescatore trattengo ciò che serve
di esperienze bianche e nere buone e avverse
Grazie di esserti strappata al passato
per riempire il mio presente
Grazie di avermi donato il cuore e la mente
Ti amerò per quello che sei…
…la protagonista dei sogni miei.
ULTIMI COMMENTI
Post n°206 pubblicato il 02 Maggio 2007 da bluwarrior
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Post n°205 pubblicato il 30 Aprile 2007 da bluwarrior
Lo presero da un canile di borgata, uno di quei posti assolati, anonimi, tuttaltro che allegri alla vista. Lui era lì da un mese circa, trovato e consegnato da una anziana signora che non si poteva permettere di ricoverare nel suo giardino la decima bestia. Allora era piccolo, nero con una pezza irregolare bianca sul petto. Aveva aperto gli occhi per la prima volta nemmeno una settimana prima. Per la gioia del piccolo Marco il papà glielo fece trovare sul suo lettino, tremante e spaesato. Quando lo vide il piccolo Marco era la personificazione dell’euforia. Sarebbe stato il suo compagno di avventure, come i Zord dei Power Rangers. Doveva essere un animale forte e fedele e quando sarebbe cresciuto lo avrebbe cavalcato come faceva He-Man con Battlecat! “Lo chiamerò Zeus? No… ancora più cattivo! Thunderdog!! No, che schifo. Furia nera!!?? Troppo lungo…furia, furio…Furio! Si, incute timore”. E il piccolo Marco accudì il possente e gracilino Furio come se fosse parte di sé, e quante volte lo faceva mangiare per la fretta di vederlo cresciuto, asciutto e temibile come un Pitt Bull. Ma le domande cariche di apprensione cominciavano a susseguirsi con sempre maggiore frequenza. “ Papaaà ma che razza è? Non assomiglia ad un Pitt Bull” “ Papà perché rimane piccolo?” “ Papaà ma se ci salgo sopra comincia a frignare e non si muove!” E dopo tre mesi Furio si ritrovò sempre più solo. L’attenzione del piccolo Marco venne rapita dalla Playstation prima e dal furetto che gli comprò il padre sempre più schiavo delle voglie del suo unico figlio. A Furio non gli era più permesso entrare nella cameretta del suo padroncino e se in salotto provava a richiamare l’attenzione del piccolo Marco mordendogli il cavo del Joy-Pad riceveva una bella pedata sul muso seguita da parolacce recitate con voce carica di odio gratuito. Dove un tempo si faceva a gara per dargli la pappa osservandolo mangiare con quella boccuccia piccola, dove seguivano sghignazzi quando era costretto a spalancarla tutta per masticare un boccone troppo grande, dove se lo litigavano come tre minatori sfortunati si litigherebbero una pepita, ora c’era l’indifferenza. La ciotola dell’acqua era perennemente vuota, sbuffi e mugugni quando la voce del papà gridava: “ Date da mangiare a questa cazzo di bestia per favore?” e la moglie: “ L’hai preso te sto cane, alzati e daglielo te il cibo che con i soldi dei croccantini e del veterinario mi ero già comprata l’oroglogio della Breil!” e il padre ribatteva stizzito: “ Marco, staccati da quella console e dai da mangiare al tuo amico, l’hai voluta la bicicletta? Adesso pedala, su!” Ed era allora che Furio si accoccolava in un angolo della cucina, a pochi passi dalla ciotola di plastica vuota, perché ormai il copione gli era ben chiaro e tristemente uguale. Il bambino arrivava, gli mollava un calcio, sbuffava mentre gli versava la carne in scatola nella ciotola, gli afferrava il collo e gli ficcava il musetto nella pappa, fino a imbrattargli gli occhi: “ Cagacazzi!” Il mondo era troppo grande per Furio, troppo difficile da capire, dai suoi occhietti osservava quelle persone un tempo amorevoli e ora così lontane, domandandosi se anche fuori da quella casa funzionava così. Se per vivere bisognava non affezionarsi ma essere soli ed imparare a non chiedere, ma ad accettare in silenzio, senza guaiti. I calci facevano male, ma quando veniva la notte e si acciambellava in un angolo della cucina, sulla sua copertina sporca, non erano quelli a togliergli il sonno, ma lo sguardo furente del bambino che un tempo aveva solo carezze per lui. Quegli occhi un tempo abbaglianti di felicità, come due stelle che brillavano ogni qual volta lo afferrava e si faceva leccare il viso. E allora tendeva le orecchie e ascoltava la notte, le sue voci e i suoi rumori, filtrate dallo spiraglio della porta finestra lasciato aperto e protetta dalla grata ben chiusa. In una di quelle notti senza fine scoprì che poteva passare attraverso quella feritoia lasciata distrattamente aperta dalla padrona, scoprì che l’aria notturna era frizzante e invogliante a compiere qualche altro passo. L’erba del giardino era umida e vi si rotolò libero e scevro dagli incubi, rimasti intrappolati dentro le mura della casa. Riconobbe l’albero sotto al quale tante volte il suo padroncino lo aveva tenuto in grembo sussurrandogli che sarebbero stati una gran coppia di supereroi per sempre. Ricordò la luminosità dei suoi occhi mentre pronunciava solenne quelle parole di stima e affetto, occhi di bambino sognatore, splendenti come due stelle, le stesse stelle che ora punteggiavano e tremolavano sopra di lui. In lontananza sentiva abbaiare e passetto dopo passetto si avvicinò al cancello, infilò la testolina attraverso le sbarre e scrutò tutto intorno. In lontananza vide avvicinarsi l’immagine poc’anzi rievocata, due lucenti occhi che facevano il paio con il resto delle stelle del cielo. Gli corse incontro abbaiando in preda ad una esaltazione dimenticata, come quando non smetteva mai di correre tra i piedi del suo padroncino. Quegli occhi erano tornati a brillare. La notte gli aveva restituito quello sguardo carico di amore invano ricercato. E Furio per l’ultima volta corse felice sull’asfalto umido, verso quelle luci che non avevano nulla di umano, ma quando se ne accorse, si voltò ancora una volta verso la casa, ma non fece in tempo ad abbaiare… |
Post n°202 pubblicato il 23 Aprile 2007 da bluwarrior
Sapete, l’amore è talmente inflazionato come sentimento che sarebbe poco carino non provare a difenderlo. Da dove cominciamo? Dal fatto che esistono persone che si sciacquano la bocca con questa parola? Che ascoltano canzoni d’amore tristi e romantiche, immedesimandosi nella protagonista di cotanta bruciante poetica passione, anche se poi dal momento in cui scendono dal letto sono esattamente l’anatema di tutto questo, volgarizzando l’atto sessuale, tradendo la fiducia altrui, trasformando in sabbia l’oro finissimo creato a suon di solenni propositi? Mah, direi che parlarne è superfluo, gente così ci sarà sempre e la cosa che lascia perplessi è che sanno mascherarsi alla grande, e come una vedova nera attirano chi vogliono, se supportatati da un fisic – du – role accettabile, poiché solitamente attirano con esso, perché la casistica ha dimostrato che altre armi più interessanti non ne hanno e proprio questo fattore contribuisce alla loro breve vita di idilli. Peggio ancora se i territori di caccia di queste creature senza peso specifico sono pregni di povere anime sole, assatanate, che vedrebbero Giunone anche nella postura di una giumenta. La cosa che rincuora è che comunque simili velleitarie creature hanno (come direbbe mio nonno): Miccia corta, nel senso che non hanno le capacità intellettive per mascherare a lungo il loro oblìo interiore, la fragilità delle loro maschere di porcellana si crepa col passare del tempo. Il comune denominatore di queste persone è la breve durata di tutto ciò che fanno, credo infatti di poter dire con certezza che le persone ipocrite, o che dir si voglia false, sono destinate a crearsi castelli stupendi su terreni friabili. Ogni volta partono di slancio, si auto celebrano arrivati e appagati, ma il buco che hanno dentro prima o poi riprende il sopravvento. Ecco come si possono definire certe persone: Eternamente incompiute, eternamente inappagate. Non stupitevi quindi se a distanza di anni, li vedrete ancora come li avete lasciati, solo con anni in più e più rodimenti latenti. Non vivono di rimpianti perché peccano della sensibilità necessaria per averne, più che altro invidiano ciò che gli sfugge e chi invece sa trattenere. Condivido il pensiero di chi afferma che dietro questi esempi si nasconde un disagio sociale, infatti molti di questi individui palesano difficoltà ad imporsi o a mettersi in evidenza, ricorrendo quindi ad atti che lasciano il tempo che trovano e spesso usano questi loro disagi e ingiustizie sociali subite come alibi per le loro scorribande morali e tuttaltro che nobili. Fine dell’arringa difensiva pro – amore. Chiudo con un consiglio da 1 milione di Euro: Diffidate da chi sguazza ogni giorno tra amorevoli saggi sulla vita, da chi porta avanti crociate isteriche contro le manchevolezze altrui, di chi sparla con mal celato distacco di tutto e tutti, di chi si erge a profeta della purezza. Chi sa di esserlo onesto lo dimostra, non lo dice… chi invece usa tante parole per dimostrare di essere qualcosa, conferma solo di essere una creatura che cerca di scaricare zavorra dalla coscienza per alleggerire il peso dell’ignobiltà che gli cova dentro. Per fortuna la bilancia della giustizia non sbaglia mai di un grammo nel pesare le giuste conseguenze dell’atto umano. La vita ha dimostrato più volte che chi scherza con l’amore dell’amore sarà vittima… e non si scappa.
Perry (Pasini) Mason ;-) |
Post n°200 pubblicato il 18 Aprile 2007 da bluwarrior
Ministri di Dio pedofili, Vaticano connivente e la merda santa
Don Marco Dessì, “prete” cagliaritano, volontario in Nicaragua per aiutare i bimbi di strada, circondato per anni da un alone di santità, simbolo dell’altruismo, è stato riconosciuto responsabile di centinaia di stupri ai danni di bambini, molti dei quali del Nicaragua stesso. Ho ascoltato le testimonianze a pioggia di molti di quei bambini, ora maggiorenni, ed il comune denominatore era sempre lo stesso: “ Non sarò mai una persona serena. Mi sento sporco dentro ogni giorno. Mi ha tradito chi per me rappresentava Dio e che vedevo come un padre”. Questo individuo in abito talare è solo uno dello sconfinato esercito di deviati con tonaca che riempiono le fila di un Vaticano senza più identità, inglobato nella sua stessa sete di ricchezza e avidità. Il Vaticano è colpevole di aver per l’ennesima volta insabbiato il tutto, poiché dalle indagini è emerso che già anni fa su questo “maiale di Dio” erano piovute direttamente in sede vaticana un buon numero di segnalazioni e denunce. Questo episodio fa il paio con la faccenda della suora che faceva amore satanico con un inserviente e costringeva bambine e bambini al di sotto dei 5 anni a fare da spettatori e poi a parteciparvi. Mi piacerebbe che di questa gente non venisse occultato il nome o il viso, dovrebbero essere sputtanati subito dopo le prime prove concrete e non attendere l’inizio di processi mesi e mesi dopo, permettendo a questa gente nel frattempo di vivere tranquillamente e ricostruirsi alibi e facciate perbeniste. E dico una ultima cosa a questo deprecabile circolo esclusivo che si chiama Vaticano: State per terminare il vostro tempo. Dopo secoli di torture inquisizioni, appropriazioni indebite, traffici politici e territoriali, volta faccia, guerre inventate, spartizioni di ori, incensi e mirra e manipolazioni di testi biblici, si sente nell’aria la vostra fine. Che Dio torni ad essere rappresentato senza stucchi dorati e anelli con brillocchi, che tutti i Santi, inventati per circuire più porzioni di popolo, scompaiano e che siano i puri di cuore a divulgare il credo e non vecchi snob spampanati figli di puttana che profumano di gelsomino. |
Prego signori entrate pure |
Post n°196 pubblicato il 10 Aprile 2007 da bluwarrior
Che bel numero il 7.... I 7 nani Pensavo di vedere una partita di calcio ma credo che la A.S. Roma abbia sbagliato campo e sia finita per sbaglio a Wimbledon....HaHaHaHaHa Chi è il pupazzo?? God save the coatts!! |
Post n°195 pubblicato il 09 Aprile 2007 da bluwarrior
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Post n°189 pubblicato il 30 Marzo 2007 da bluwarrior
Non è detto che ogni mela matura e bella da vedere sia succosa e dissetante. Non farti impressionare, l'albero ha tante mele e non è detto che la più invogliante sia anche la più buona, niente è come sembra ma non esistono regole precise, si deve cogliere e basta. Se hai già goduto della fragranza di una mela, saprai anche che ne esistono di mature e che hanno dentro tante cose buone. Il sapore cattivo che ti trovi a sperimentare ti può fare scappare una smorfia di disgusto, ma serve anche a farti apprezzare le mele buone. La vita è un continuo togliere maschere che criptano volti senza lineamenti, come rami frondosi che non contengono frutti, un continuo cercare lo zenith tra false stelle comete, è un cammino difficile che cela ipocrisie e turbamenti, ma se ti rendi conto che questi ostacoli sono tali, destinati a rimanere dove sono e a svolgere il loro compito senza significato, ti accorgerai che è il mondo che ti segue e non sei tu ad inseguire tutto il resto. Non aver paura di inciampare, non sono le radici secche mascherate da muschio profumato i veri ostacoli. Sii forte e cosciente del tuo futuro, spavaldo di esistere e non di stare al mondo e basta, distaccati da coloro che non hanno senso del valore perchè potrebbero rubartene un pò del tuo. Tendi la mano e scopri che esiste qualcuno, dal passato o dal presente, pronto a fondersi in te, una mano che si era persa nel mosaico, ma che stringendola percepisci un calore mai spento, che sai afferrare con una forza mai espressa, perchè ne hai bisogno, perchè non vuoi che ti lasci più... |
Post n°187 pubblicato il 27 Marzo 2007 da bluwarrior
Mi sono allontanato dalla chat perché nella vita si vivono esperienze nuove per crescere e misurarsi con nuovi profili di vita, non per rimanervi invischiati. In chat l’animo umano regredisce. C’è tanta tristezza e solitudine dietro molti nickname. Ci sono le quarantenni separate che non sono appagate dal loro cammino finora fatto che tentano di tornare sbarbatelle, scottandosi con fugaci e frivoli colpi di fulmine con gente improbabile, lontana per età, punti di vista e prospettive. Ci sono i poveri Cristi che per mancanza di fascino, intraprendenza e autostima stanno appesi davanti al monitor per ore provando brividi conturbanti quando una sconosciuta senza forma manda loro uno “smack”, cosa che dal vivo mai riceverebbero da una estranea. Ci sono poi i cacciatori di donne che usano la chat esclusivamente come terreno alternativo di caccia e che nella vita reale non manca loro nulla, ma la considerano solo una variante. Ci sono le bambole senz’anima che non hanno armi ne carisma per essere regine in terra santa e allora usano la chat come loro tempietto. Queste sanno troppo bene che troveranno il loro circoletto di sudditi sfigati che adoreranno la Dea, animati da troppi arretrati amorosi. C’è tanta tristezza in chat, troppe persone sole, troppi leoni e pantere senza artigli e zanne, carenti di amici veri e mondi dove loro sono il centro , che vivono unicamente per catalizzare effimera attenzione nel virtuale. Non importa che nella vita non si raggiungano soddisfazioni, non importa che non si abbia una indipendenza individuale e culturale, che non si coltivi un interesse che faccia maturare. L’importante è che ci sia corrente in casa, che il modem funzioni a dovere e che la casella di posta sia sempre piena di banalità provenienti da tristi anime vogliose di attenzioni da 4 soldi. Se la gente non prenderà la chat come una fugace distrazione esisteranno sempre molliconi sensibili improvvisati, bambole finte regine, Peter Pan con la barba, cabarettisti che ridono solo con le dita e tanto altro. La Blog-Sfera è l'unica cosa pulita della Community, ma anche questa è stata inquinata da gente che copia e incolla moralismi altrui facendole loro, pur avendo le mani sporche, ma resta sempre un mondo pulito dove dire la propria. Volete riconoscere chi sono le persone intelligenti in chat? Basta vedere chi a un certo punto ne esce disgustato. (Inchino) |
Post n°185 pubblicato il 24 Marzo 2007 da bluwarrior
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Post n°181 pubblicato il 18 Marzo 2007 da bluwarrior
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Post n°180 pubblicato il 15 Marzo 2007 da bluwarrior
Invidio chi parla senza dover dimostrare nulla Invidio chi sa farsi un autoritratto direttamente sul viso Invidio chi riesce a far credere di essere il padrone della solennità Li invido, ma non vorrei mai essere come loro Nulla di ciò che ci orbita intorno, rimane occultato per sempre E' la verità il giudice inesorabile che prima o poi non manca di emettere la sua sentenza L'onestà esige dedizione, non parole. Buona giornata di sole a tutto il mondo. |
Post n°179 pubblicato il 14 Marzo 2007 da bluwarrior
Biancaneve entra nella sua stanzetta per spogliarsi e andare a letto... Ma non sa che da fuori dalla finestrella, di nascosto, i sette nani la stanno spiando... Biancaneve si siede e... il primo dei nani si rivolge al secondo in fila: - SI E' SEDUTA! E così il secondo al terzo, il terzo al quarto... e così via fino al settimo: - Si è seduta!... Si è seduta!... Si è seduta!... Dopo un po': - SI E' TOLTA LA GONNA!... Si è tolta la gonna... ecc. ecc. - SI E' TOLTA LA MAGLIETTA!... Si è tolta la maglietta... E tutti come al solito... - SI E' TOLTA LE MUTANDE!... Si è tolta le mutande... Poi Biancaneve si alza per andare verso il letto... e il primo nano: - SI STA ALZANDO! E gli altri: -... Anche il mio... Anche il mio... Anche il mio... |
Post n°178 pubblicato il 14 Marzo 2007 da bluwarrior
Della serie: Ci vuole un fisico bestiale, per reggere gli urti della vita!
Oggi mi aspetta un secondo giorno di “fuego” in palestra. Erano tre anni che non facevo più niente e il primo giorno mi ha sgretolato ogni giuntura. Ma la rigenerazione fisica vuole un certo sacrificio. Che bello provare maglie e altre cose che non mettevi più perché incicciottato e che ora ti ristanno addosso senza per forza assomigliare ad un insaccato. Queste sono soddisfazioni! |
Post n°177 pubblicato il 12 Marzo 2007 da bluwarrior
Da una citazione di Sir Walter Scott:
Anche il miglior scrittore prima o poi si blocca. La sua creatività langue di fronte ad un paragrafo senza sbocchi. Uno scrittore diventa un grande scrittore quando non si fa condizionare da un paragrafo avulso, se la storia nell’insieme è buona. Ricomincia il paragrafo, non tutta la storia. Ricreare da zero con slancio è la cosa che accomuna milioni di scrittori, è il riuscire a giungere all’epilogo che ne accomuna pochissimi. |
Post n°175 pubblicato il 09 Marzo 2007 da bluwarrior
E' normale credo, che quando si esce da situazioni che lasciano ferite tutto appare inutile. Si fa fatica a pensare di dover nuovamente scalare la montagna per rivedere la vetta. Ma sono sempre più convinto che nulla è lasciato al caso. Ho rischiato di annullarmi completamente per il raggiungimento di un traguardo trascurandone altri che fino ad ora ti hanno cullato nella crescita. E' bello riscoprire quanto sia bello regalare una mimosa a mia madre, quanto possa aiutare ad estranearsi la lettura di un buon libro. Nei momenti bui puoi scoprire che è difficile addormentarsi o mangiare, ma impari anche a volerti più bene, a smussare i tuoi angoli, a riscoprire che in fondo migliorare se stessi è la cosa più naturale del mondo. Chi ci riesce da solo forse non ha bisogno di prove estreme offerte da un destino silenzioso, chi invece è capoccione come me ha bisogno di capitoli che non vorrebbe mai leggere per poter continuare a scrivere il proprio libro della vita. Ringrazio chi mi sta appresso da sempre anche se da me ha ricevuto il minimo. Buona giornata di sole a tutti, questo è un bel giorno per vivere. |
Post n°174 pubblicato il 08 Marzo 2007 da bluwarrior
Ieri pomeriggio ho aiutato mio cognato con i frugoletti, li siamo andati a prendere al nido e li ho tenuti a bada mentre faceva la spesa, mia sorella staccava tardi e sono stato contento di dargli una mano. Egoisticamente adesso che ho molti vuoti dentro di me da colmare per non pensare... mi riavvicino a loro, consapevole di averli trascurati un pò troppo. In queste giornate amare ti guardi indietro e ti rendi conto di quanto è facile farsi modellare dal destino, avverso e non. Ho perso quasi cinque chili, sto ritrovando la forma fisica, ma non è che me ne importi più di tanto, vivo le giornate in casa con mia madre e scopro quanto sia facile viverci senza arrabbiarsi per le sciocchezze, come invece facevo spesso, con scusanti e non. Ieri sera un amico ha visto un film con me a casa mia e abbiamo condiviso un paio di birre, sento l'affetto di chi mi vuole bene, mi fa bene. Ho ricominciato a scrivere per tenere occupata la mente. Ecco una giornata qualunque, la mia. Auguri a tutte le donne. |
Post n°173 pubblicato il 07 Marzo 2007 da bluwarrior
barzotta x ridere alla faccia di tutto e tutti I sette nani vengono ricevuti in udienza dal Papa. Una volta davanti al pontefice Brontolo prende la parola: " Mi scusi santo padre, ma che lei sappia... esistono suore nane ?" E il papa: "No figliolo, non esistono." |
Post n°166 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da bluwarrior
Avevo intravisto la fine da piccoli segnali, velati e non, ho chiuso io il tappo sulla penna che ha scritto la parola fine, una parola che dopo non troppo lontane angosce mi ero promesso di non voler più leggere. Ma nessuno ha cercato di cancellarla, l'ha letta ed ha chiuso la pagina. Da questo si capisce di aver fatto la scelta giusta? Dalla mancanza totale di segnali? Prima e dopo? NOn voglio condannare perchè siamo tutti fragili e esposti, non sono vittima perchè ho fatto male anche io, nessuno si senta vittima ne angelo. Chi scrive la parola fine fa un gesto, ma non conta... conta perchè ci si è arrivati. Contribuiamo tutti. Ma l'ingiustizia di veder finire una cosa bella è dura da sopportare, perchè era una cosa bella, che se ne dica. Sono triste e lo scrivo, sono vuoto e lo sento. |
Post n°164 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da bluwarrior
Ognuno di noi nasce per morire, scegliamo noi come spendere la sabbia della nostra clessidra, con chi vivere, dando un perchè ad ogni nostro gesto, il tutto condito da sogni da realizzare e speranze. |
LA RICERCA FINALE
Cerca cavaliere, hai una missione da compiere. Il Graal non si impugna, ne si ripone in una sacca. E' il simbolo della ricerca finale. Incontrerai draghi e fattucchiere, mostruose creature viscide e subdole camuffate da sirene ammaliatrici, ma la tua via è tracciata e nulla ti impedirà di raggiungere il tuo traguardo. Avanza cavaliere, scevro da timori, tremi chi ti ferisce perchè gli Dei gli strapperanno la vita, condannandoli ad un perpetuo martirio. Trova il Graal e custodiscilo gelosamente e gioisci tu che l'hai trovato poichè sono tante le anime che credono di stringere la coppa, di poter bere la linfa vitale della felicità attraverso coppe d'oro o d'argilla, senza mai appagare la loro sete, ignare di vivere una infinita ed infruttuosa ricerca.
UNA VOLTA C'ERANO I PIRATI...
I Pirati scelsero di vivere liberi, rinunciarono ad una vita di angherie per una anarchia vera, con onore e coraggio. Uomini di mare....vita breve ma coerente con il loro spirito libero
Jacques De Molay fu l'ultimo Gran Maestro dei templari. Morì arso vivo il 19 Marzo del 1314. La sua unica colpa fu di difendere la fierezza dei suoi fratelli. I templari...un ordine nato dall'umiltà e morto per colpa dell'avidità di chi si professava difensore di Cristo, ma erano i Templari i veri cavalieri di Dio e lo saranno per sempre...
Uomini come Jack London non dovrebbero morire mai, perchè lui solo sapeva davvero come andava spesa la vita, con un pizzico d'incoscienza, spirito d'avventura, sfide continue alle avversità...e perchè avrebbe sempre qualche buon consiglio da dare a chi sa di aver perso qualcosa di importante dietro di sè...
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