RIVOLUZIONE COPERNIC

LA RIVOLUZIONE COPERNICANA NEL PIATTO. Anche l'alimentazione onnivora sotto accusa, quale ultimo corollario della visione antropocentrica dell'Universo. Se l'uomo può fare a meno della carne, come già dimostrato dalla Scienza, non è ammissibile che gli sia ancora concessa la possibilità di uccidere solo per un sapore in bocca.. CREDI DAVVERO CHE X UNA BISTECCA NE VALGA LA PENA? guarda l'immagine del blog

 

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TESTIMONIANZE

 

STOP AI SUSSIDI CON I SOLDI PUBBLICI AD ALLEVATORI E PESCATORI !!!

Post n°121 pubblicato il 13 Giugno 2008 da pina_in_mutande
 

Campagna "Stop sussidi ad allevatori e pescatori"



Il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione lancia
un'iniziativa - come petizione popolare a livello europeo - per porre
fine a ogni tipo di sussidio europeo all'allevamento, alla pesca, alle
coltivazioni di mangimi per animali d'allevamento.

L'annuncio dell'iniziativa e' disponibile anche in inglese.

Negli ultimi cinquant'anni si è andato diffondendo in maniera
esponenziale, in tutta Europa e in tutto il mondo industrializzato, il
consumo di alimenti animali (carne, pesce, latte e latticini, uova).
Oggi questi prodotti hanno un costo bassissimo, rispetto ai costi reali
di produzione, spesso più basso anche degli alimenti vegetali, che
invece, per forza di cose, hanno alle spalle una quantità di materie
prime, energia, lavoro, molto inferiore.

Questo accade perché allevatori e pescatori ricevono dallo Stato e
dall'Unione Europea aiuti monetari diretti e indiretti: in sostanza,
quello che non paghiamo alla cassa del supermercato, lo paghiamo in
tasse!!! (e lo paga anche chi sceglie di non comprare alimenti animali: OVVIAMENTE QUESTO NON E' GIUSTO!!).

Tutto questo è tanto più grave quanto più sono pesanti le conseguenze
degli alti consumi di carne, pesce e altri cibi animali, sull'ambiente,
sulla salute umana, sullo sviluppo dei paesi poveri
. Se i governi
nazionali e la Comunità Europea sostenessero e promuovessero soltanto il
consumo di cibi sani e a basso impatto ambientale attraverso sussidi,
ciò sarebbe del tutto lecito e positivo. Lo fanno invece con alimenti
la cui produzione e consumo hanno effetti devastanti... e questo non è
né accettabile né lecito, e sta a noi cittadini porre fine a questo
stato di cose e spingere per una politica più lungimirante, sensata, e
sostenibile in questo campo, che protegga l'ambiente e la salute umana,
anziché danneggiarli come accade ora.

Quello che intendiamo proporre è di invertire questa tendenza
autodistruttiva, prima di tutto mettendo fine a ogni genere di sussidio
all'allevamento, alla pesca e alle coltivazioni di mangimi per animali
d'allevamento.

Proponiamo una petizione popolare a livello europeo che ha lo scopo sia
di portare avanti questa istanza presso il Parlamento Europeo sia
sollevare questo problema in vari ambiti, perché non viene mai posta
abbastanza attenzione a quanto sia dannosa la pratica dell'allevamento e
a quanto sia dunque inaccettabile contribuirvi con denaro pubblico.

Aiutaci a raccogliere firme!

Firma on-line:
http://www.nutritionecology.org/it/news/petition_cap.html


Scarica e fai firmare la petizione:
http://www.nutritionecology.org/download/petition_it.pdf

Metti un banner sul tuo sito, li trovi alla pagina della campagna:
http://www.agireora.org/attivismo/no_sussidi_allevamenti.html

Un dossier di approfondimento:
http://www.nutritionecology.org/download/dossier_CAP_it.pdf

Grazie per il sostegno.

Il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione
http://www.nutritionecology.org

Il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione (NEIC) è un
comitato scientifico interdisciplinare preposto allo studio degli
impatti delle scelte alimentari lungo tutta la catena di produzione e
consumo del cibo, relativamente alla salute, all'ambiente, alla società
e all'economia. In una parola: l'Ecologia della Nutrizione.

 

 
 
 

...Parlando con un amico...e RAGIONANDO insieme su taluni aspetti...

Post n°120 pubblicato il 06 Giugno 2008 da uhhh74
 
Foto di Rivoluzione_Copernic

..Sono di corsa.. Vediamo di rispondere a tutto:
1) I pesticidi vengono utilizzati perchè x coltivare il terreno anche per gli animali abbiamo bisogno di una sovrapproduzione e non possiamo lasciar riposare i terreni.

2) Se bastasse solo "trattare un po' meglio gli animali che poi si sgozzano" per pulirci le coscienze, perchè allora non saresti d'accordo se anziché gli animali che amo io (i polli) ci portassimo al macello i cani e i gatti..? In Cina li mangiano, quindi sono commestibili anche loro..
SECONDO ME, prima di ragionare in termini di diritto di vita e di morte sugli animali OCCORRE ragionare su quello che REALMENTE ci serve per vivere.

SE LA CARNE dovesse risultare indispensabile (..hihihi..ma allora io cosa sono..? Una fata..? Una maga..? Uno zombi..?), allora potremmo anche continuare ad uccidere, e uccidere senza distinzioni tra animali "intoccabili e con più diritti anche delle donne!!! Le donne si possono abbandonare, i cani no...", e animali "di serie C", ossia "da macello".. non Ti pare..?

3)  La merda se è sparsa qua e là in maniera naturale nel terreno potrebbe anche essere un bene. Ma come tu sai gli allevamenti intensivi racchiudono miliardi di animali che fanno miliardi di tonnellate di merda... il terreno non può assorbire tutta questa merda concentrata in un solo punto e la merda che non viene assorrbita rilascia nell'atmosfera ammoniaca, la quale è la prima responsabile delle piogge acide che disertificano il globo terrestre... Hai mai sentito parlare dell'avanzamento dei deserti..? Ecco, quuesto è uno dei tantissimi danni degli allevamenti intensivi.

Se coltivassimo soia x alimentare l'uomo (quasi 10 miliardi di individui... forse solo di scarafaggi ce ne sono di più!!!), vedresti che buona parte dei terreni ora adibiti all'agricoltura potrebbero essere rimboscati, perchè avremmo bisogno di molta meno terra...

E se è necessaria meno terra per sfamare un vegano, è evidente il suo ridotto impatto ambientale...

non dovremmo far nascere apposta degli animali da tenere nelle gabbie e che cagano, cagano tutto quello che mangiano..sprecando tanti cereali che potrebbero costituire le bistecche di soia di 28 uomini anziché la bistecca di carne di uno solo!!!.

 
 
 
 

MESSAGGIO DI SERVIZIO.

Post n°119 pubblicato il 04 Giugno 2008 da simoveganblu

Carlo, a quella ragazza che ti dice che se lasciamo liberi gli animali erbivori poi non abbiamo più cibo x noi rispondile da parte mia questo:

Chiaretta, il punto è che negli allevamenti intensivi gli animali VENGONO FATTI NASCERE APPOSTA x mangiare quello che coltiviamo ed essere sgozzati in un lurido macello.

Quello che coltiviamo non si trasforma tutto in carne, ma più della metà finisce in FECI.  Purtroppo nessuno ci pensa mai, ma anche gli animali DEFECANO!!  Ammesso e non concesso che riuscissimo a ridurre la quantità di grano che coltiviamo apposta x loro... ma al problema delle FECI che si accumulano in grossissime quantità in un unico punto ci hai mai pensato..?

Una bistecca di soia consuma solo quel pezzettino di soia che vediamo, una bistecca di pollo o di mucca non consuma solo l'equivalente pezzettino di soia... ma mesi e mesi di soia e di feci!!

Un problema non da poco se pensiamo che le feci di polli e maiali finiscono nelle falde acquifere contribuendo alla nascita di organismi patogeni che inquinano i mari, avvelenano milioni di pesci e avvelenano anche gli esseri umani!


http://blog.libero.it/QUELLOKESO/

http://www.ivu.org/italian/articles/exhibition/social.html


GRAZIE E CIAO!
simo

 

 
 
 

SCUSA x l'intrusione...

Post n°118 pubblicato il 22 Maggio 2008 da VeGgiePriDe

IMBECILLITA' ONNIVORA...

"Si continua allegramente a consumare carne, sanza sapere, o peggio, facendo finta di non sapere che la stessa FAO ha recentemente dichiarato che gli allevamenti di animali a scopi alimentari sono una delle più grandi minacce per l'ambiente..."

http://www.vegetariani.it/vegetariani/articles/1687.html

 
 
 

Articolo sull'impatto ambientale dei diversi stili alimentari pubblicato sull'European Journal of Clinical Nutrition

Post n°117 pubblicato il 22 Maggio 2008 da VeGgiePriDe

Un importante risultato è stato ottenuto con la pubblicazione sull'autorevole rivista scientifica internazionale "European Journal of Clinical Nutrition" dell'articolo intitolato "Evaluating the environmental impact of various dietary patterns combined with different food production systems" (Valutazione dell'impatto ambientale dei vari stili alimentari e dei diversi metodi di produzione): l'articolo afferma e sostiene con risultati numerici la preferibilità dell'alimentazione a base vegetale dal punto di vista dell'impatto sull'ambiente. Le diete esaminate sono: - alimentazione onnivora/vegetariana/vegan; i metodi di produzione: - allevamento intensivo e agricoltura non biologica/allevamento e agricoltura biologici.

Per approfondimenti: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=51

 
 
 

Veronesi dal Corriere

Corriere della sera del 20 maggio 2008, così Veronesi: "L'umanità rischia un effetto a catena distruttivo: esaurimento di energia, di acqua potabile, di alimenti base per soddisfare consumismi alimentari errati. In Cina e in India è aumentato il consumo di carne, così come non si ferma in Occidente. I conti non tornano. Sei miliardi di abitanti, tre miliardi di bovini da macello (ogni chilo di carne brucia 20 mila litri d'acqua), 15 miliardi di volatili da alimentazione, produzione di combustibile dai cereali. Tra un po' non ci sarà più cibo. Grano, soia, riso, mais costano sempre di più e vanno a ingrassare gli animali da allevamento. Dobbiamo fermarci ora."

Continua l'articolo: In realtà, se aumenterà il consumo di materie prime per la catena alimentare basteranno pochi decenni per restare a secco. Con un 20% dell'attuale popolazione mondiale (ma non resteremo fermi a 6 miliardi) ipernutrita e quindi, malata... e un 80% denutrita e, quindi, malata. Senza contare le malattie infettive di ricchi e poveri.

Una visione pessimistica, ma reale che mi auguro si voglia e si possa scongiurare con responsabilità.
Cosa rispondono i signori che hanno finanziato con risorse pubbliche, e continuano a farlo, una filiera mortifera?
Cosa rispondono gli Assessori, i Sindaci e i Presidenti di Provincia con la carne tra i denti che ostacolano una informazione dovuta alla cittadinanza?
Cosa ci dicono gli strateghi al colesterolo delle associazioni Industriali, Commerciali, Artigianali, ecc, dell'infausta riproduzione cancerogena per il profitto?
Cosa ci dicono dai Consorzi Dop, Igp della ignoranza tutelata e promossa? Quelli dei Festival!

Avete di che riflettere sul danno responsabilmente causato, ignorando e emarginando chi richiamava su questi temi la vostra attenzione.

Saluti vegani!!

Luigi Boschi

visita il blog: www.luigiboschi.it

 
 
 

L'EFFETTO SERRA CI COSTRINGE AD ABBANDONARE L'ALIMENTAZIONE CARNEA.

Post n°115 pubblicato il 19 Maggio 2008 da Rivoluzione_Copernic
 
Tag: NEIC

Pieghevole "Effetto serra, cambiamenti climatici e scelte alimentari"

Un pieghevole a colori a cura del Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione che spiega l'enorme impatto sull'impatto sull'effetto serra della produzione di alimenti animali - carne, pesce, latte, uova.

Da usare in conferenze, ai tavoli informativi, e da distribuire nelle sedi di associazioni ambientaliste.

Tipo Volantino
Argomento Veganismo
Prodotto da NEIC
Prezzo: 0.06 €
Versione on-lineScarica

http://www.agireoraedizioni.org/materiali/pieghevole_neic_clima_low.pdf

 
 
 

Davide, sei grande!! Ti meriti un bel...

Post n°114 pubblicato il 15 Maggio 2008 da simoveganblu
Foto di Rivoluzione_Copernic

 
 
 

Essere vegetariani ha meno impatto sull'ambiente che essere carnivori, vero o falso..?

Post n°113 pubblicato il 08 Maggio 2008 da Rivoluzione_Copernic

QUI         

GO VEGAN: BE HAPPY !!

 
 
 

tranqui.., baby..

Post n°112 pubblicato il 08 Maggio 2008 da Rivoluzione_Copernic

don't worry, be happy !

 
 
 
 
 

VEGETARIANI NON PER CASO. MA PER SOPRAVVIVERE.

Post n°110 pubblicato il 08 Maggio 2008 da bocca_di_rosa7

  • Gli animali da allevamento stanno diventando i più grandi concorrenti dell'uomo nella guerra per il cibo e per l'acqua: un chilo di carne "costa" fino a trenta chili di vegetali.
  • 5 maggio 2008
  •  
     
     

    VEGETARIANI NON PER CASO. MA PER SOPRAVVIVERE.

    Post n°109 pubblicato il 07 Maggio 2008 da Rivoluzione_Copernic

  • Gli animali da allevamento stanno diventando i più grandi concorrenti dell'uomo nella guerra per il cibo e per l'acqua: un chilo di carne "costa" fino a trenta chili di vegetali.
  • 5 maggio 2008
  •  
     
     

    Post N° 108

    Post n°108 pubblicato il 05 Maggio 2008 da Rivoluzione_Copernic
     

    Non si può essere per la Pace e mangiare animali!!

    Non si può pensare ai diritti

    umani continuando a mangiar carne!!...

    Non si può essere ambientalisti con la carne tra i denti!!

    Non si può combattere la fame nel mondo coltivando i terreni dei paesi poveri per la zootecnia!

    David Brubaker


    NOANIMALCIBUS
    www.luigiboschi.it

     

    Gli allevamenti e i macelli devono essere chiusi!!

    "Gli allevamenti intensivi sono una minaccia per la Terra. Inquinano l'ambiente, e consumano enormi quantità d'acqua, cereali, petrolio, pesticidi e farmaci. I risultati sono disastrosi" .

    John Hopkins University
    -scienziato-

     
     
     

    VERONESI pubblica su Grazia un articolo sull'impatto ambientale dell'alimentazione a base di animali

    Post n°107 pubblicato il 02 Maggio 2008 da fresca_di_paura
     

    SMS RICEVUTO oggi 02/05/2008 ore 9.24:

    C'è un articolo di veronesi su grazia di questa settimana sulle ragioni ambientali del vegetarismo oltre che etiche. Bello!

     
     
     

    tratto da

    Post n°106 pubblicato il 02 Maggio 2008 da Rivoluzione_Copernic
     

    QUI

    Effetto serra: vince l'alimentazione vegetariana sul consumo "locale" | 25/04/2008

    Per risparmiare gas serra, molto più potente mangiare "vegetale" che "locale".

    Uno studio di due ricercatori della Carnegie Mellon University, pubblicato nel numero di aprile 2008 della rivista scientifica Environmental Science and Technology, mostra che "comprare locale" ha un'importanza limitata, per risparmiare gas serra, mentre è molto più "potente" la scelta di consumare cibi vegetali anziché animali, consentendo un "risparmio" fino a 8 volte maggiore.

    I motivi dello studio

    Gli studi sul "consumo sostenibile" offrono ai consumatori un numero sempre crescente di informazioni relative all'impatto sull'ambiente in generale, e sul clima in particolare, delle loro scelte di consumo. Molti di questi studi hanno concluso che l'impatto dei singoli individui è dovuto a tre fattori principali: il cibo, l'energia usata in casa, e i trasporti.

    I ricercatori della Carnegie Mellon, Christopher Weber e Scott Matthews, affermano che di questi tre fattori, quello del "cibo", cioè di che cosa ciascuno sceglie di mangiare, è il più "potente", perché:

    • è quello che in termini quantitativi ha il maggior impatto.
    • Ha il maggior livello di scelta personale, perché non dipende dalle normative, dalla disponibilità di mezzi pubblici o di fonti di energia alternative, ecc. Sul che cosa mangiare il singolo consumatore ha pieno potere.
    • Si può applicare già subito, non è a medio o lungo termine come possono esserlo altri aspetti che implicano cambiamenti nelle infrastrutture, nei beni disponibili, nella tecnologia usata.

    Tra i vari consigli sul come scegliere il cibo, negli ultimi anni si è fatto strada quello di "mangiare locale": nel 1995 è stato coniato il termine "food-miles", che potremmo tradurre come "km-cibo", che misura quanto il cibo viaggia dalla sua produzione al consumatore finale. Maggiore sono i "km-cibo" di un dato alimento, maggiore è il suo impatto negativo sull'ambiente, e il consiglio è quindi quello di consumare cibi prodotti il più vicino possibile, per risparmiare km-cibo.

    Lo studio di Christopher Weber e Scott Matthews ha voluto però misurare quanto davvero impatta sul risultato finale il viaggio dal produttore al consumatore, rispetto ai costi totali (in termini ambientali) di produzione del cibo, per capire se conviene davvero puntare sul "consumare locale" o piuttosto su altri aspetti. Il loro studio ha quindi considerato l'intero ciclo di vita della produzione dei cibi, dalla produzione delle materie prime, al trasporto, fino all'arrivo sulle nostre tavole e ha calcolato in particolare l'impatto sull'effetto serra di tutti questi passi.

    I risultati: locale "contro" vegetale

    Il risultato, pubblicato ad aprile 2008 sulla rivista Environmental Science and Technology, è stato che le emissioni di gas serra (non solo di CO2, ma di tutti i gas che contribuiscono all'effetto serra) associate al cibo sono dominate dalla fase di produzione, che contribuisce per l'83%, piuttosto che dal trasporto delle materie prime, che contribuisce per l'11%, o dal trasporto finale dal produttore al consumatore, che contribuisce solo per il 4% (ed è questo che viene considerato nel calcolo dei km-cibo).

    Il che significa che "comprare locale" può contribuire solo per un 4-5% al risparmio nell'emissione di gas serra. Risparmi davvero rilevanti si ottengono solo scegliendo invece i cibi che, nella fase di produzione - che è quella che impatta davvero - sono più "convenienti", cioè i cibi vegetali.

    Gas serra emessi per la produzione di cibo

    In questo grafico possiamo chiaramente vedere quanto l'effetto serra causato dalla produzione di carne, pesce, uova e latticini (i cosiddetti "cibi animali") sia maggiore di quello causato dalla produzione di vegetali. Carne, pesce e uova impattano sul totale per il 40%, i latticini per il 18%, i cereali per l'11%, la frutta e i vegetali per l'11%, le bevande per il 6%, gli oli per il 6% e rimane poi un 8% di "altro".

    Carne, pesce, uova e latticini sono responsabili di oltre la metà delle emissioni di gas serra per la produzione di cibo, quasi il triplo di quelle derivanti dalla produzione di cereali, frutta, verdura (gli ingredienti di base dell'alimentazione vegetariana).

    Misuriamo i km-cibo

    I ricercatori hanno anche calcolato i km-cibo per le varie categorie di alimenti e scelte di consumo. Per dare una definizione applicabile alla vita di tutti i giorni a questi risultati, hanno calcolato i "km equivalenti" dei vari tipi di scelta, cioè i km che si dovrebbero fare in auto per produrre la stessa quantità di gas serra ottenuti invece dalla produzione o dal trasporto del cibo. O, per dirla in un altro modo, i km che si "risparmiano", in termini di gas serra, decidendo di comprare i prodotti locali, e quelli che si risparmiano scegliendo invece certi tipi di cibo al posto di altri.

    Ed ecco i risultati.

    In una famiglia media, scegliendo di comprare solo prodotti locali per un anno intero, si "risparmiano" 1600 km.

    Scegliendo di mangiare cibi esclusivamente vegetali anche per un solo giorno la settimana, si risparmia già di più, 1860 km.

    Scegliendo di mangiare cibi esclusivamente vegetali per tutto l'anno, si risparmia molto di più, quasi un ordine di grandezza: 13.000 km.

    Il che significa che l'alimentazione 100% vegatale è otto volte più potente di quella "locavora" (cioè che prevede solo consumi di prodotti locali), in termini di risparmio di emissioni di gas serra.

    Non solo gas serra

    Va notato che il consumo diretto di alimenti vegetali, piuttosto che la produzione di vegetali da usare come mangime per animali da cui si "ricavano" i "cibi animali" (carne, pesce, latte, uova), è benefico per l'ambiente non solo per prevenire l'effetto serra, ma anche per molti altri aspetti che questo studio non ha preso in considerazione: sono tante le ricerche e i dossier di istituzioni sovrannazionali che mostrano come con un'alimentazione a base vegetale, o per lo meno con una drastica diminuzione del consumo di alimenti animali, si possa alleggerire moltissimo la nostra "impronta ecologica" sul pianeta.

    Questo nuovo studio sui gas serra ne è solo l'ennesima riprova.

    Preparando i nostri piatti con ingredienti vegetali anziché animali si può risparmiare, nel processo di produzione, fino al 90% dell'energia e dell'acqua, oltre il 90% dei vegetali coltivati e delle terre coltivabili, per non parlare della drastica riduzione nell'uso di sostanze chimiche (fertilizzanti, erbicidi, pesticidi) e dell'eliminazione del problema enorme dello smaltimento delle deiezioni degli animali d'allevamento (sotto forma di liquami altamenti inquinanti).

    Conclusioni: sì locale, ma ancora di più vegetale!

    Questi dati non devono servire a concludere che non sia importante "consumare locale": ogni abitudine positiva per il risparmio energetico, anche se impatta in modo blando, è giusta e va sostenuta. Ma i risultati dello studio ci dimostrano che, se è giusto seguire questa "buona norma", a maggior ragione è giusto e importante imparare una sana abitudine che ci fa risparmiare molto di più, fino a 8 volte tanto: l'abitudine a diminuire il più possibile il consumo di carne, pesce, latte, uova - fino anche all'eliminazione totale, perché maggiore è la diminuzione, maggiore è il guadagno per l'ambiente.

    Fonte:

    Christopher L. Weber and H. Scott Matthews, Food-Miles and the Relative Climate Impacts of Food Choices in the United States, Environ. Sci. Technol., 16 Apr 2008

     
     
     

    QUALCHE NUMERO.......

    Post n°105 pubblicato il 14 Aprile 2008 da Rivoluzione_Copernic
     
    Tag: NUMERI

    QUI

     
     
     

    ONNIVORI E PSICHIATRIA....... leggete in fondo......

    Post n°104 pubblicato il 11 Aprile 2008 da Rivoluzione_Copernic
     

    Il Vegetarismo non è una paroloccia.

    Il Vegetariano non è un adepto di una setta ortodossa.

    Purtroppo ancora oggi circolano leggende urbane generate da una profonda e radicata ignoranza in materia.

    Semplicemente il vegetariano è colui/colei che sceglie per ragioni etiche, ecologiste, salutistiche, (e perché no…religiose) una dieta alimentare che esclude il consumo di alcuni (o tutti nel caso dei vegani) gli alimenti di origine animale.

    Chiaramente la scelta animalista si basa sull’idea, semplice quanto lapalissiana, che gli animali siano, similmente all'uomo, esseri senzienti; dovrebbero essere riconosciuti i medesimi diritti alla vita e alla libertà.

    Ma ogni scelta che implichi la rinuncia all’alimentazione onnivora (anche se spesso ci piace chiamarla "carnivora") ha dei fondamenti incontrovertibili che si basano su studi che non hanno nulla a che fare con l’ideologia animalista (che potrebbe essere accusata di faziosità…).

    Una delle sciagure del nutrirsi di altri esseri viventi uccisi barbaramente è che in questo modo avviciniamo la nostra specie all’estinzione.

    L’impatto ambientale dell’allevamento intensivo sul nostro ecosistema è una delle buone ragioni per smetterla con il consumo di carne.

    La produzione di carne richiede infatti, nel suo processo, una superficie di terra coltivabile fino a sedici volte superiore a quanta richiesta da legumi ed altri tipi di proteine vegetali. Questo significa che la produzione di 200 grammi di carne (la classica fettina) richiede l'impiego di una quantità di terreno dalla quale si potrebbero ricavare due chili e mezzo tra cereali e legumi.

    Di tutti i cereali prodotti nel mondo, oltre il 55% è destinata agli allevamenti e non direttamente all'alimentazione umana. A questo va aggiunto il fatto che la maggior parte dei vegetali usati per il mangime per animali vengono coltivati e preparati in Asia e America Latina, ovvero paesi più poveri, e non destinatari di quella produzione.

    Se poi vogliamo dare un substrato di scientificità alla scelta vegetariana (per chi ancora crede che i vegetariani moriranno di stenti per via di una malnutrizione…) dovremmo dare un’occhiata ai bollettini medici che la American Dietetic Association e la Dietitians of Canad hanno redatto.

    Dai dati scientifici risulta infatti come elevati consumi di frutta e verdura siano correlati con più basso rischio di tumore in diverse sedi e con una minor incidenza di patologia ischemica miocardica e cerebrovascolare. Inoltre sono stati documentati effetti positivi su alcune patologie senili dell'occhio (degenerazione maculare, cataratta). L'elevata assunzione di Acido Folico avrebbe delle ripercussioni positive, oltre che in gravidanza (sui difetti del tubo neurale del feto), anche per il suo effetto anticancro (colon) e sul rischio cardiovascolare (riducendo i livelli di Omocisteina, un fattore -ormai ampiamente riconosciuto- di rischio di arteriosclerosi).

    Le noci si sono rivelate protettive nei confronti delle malattie cardiovascolari, effetto riconducibile al contenuto di acido alfa-linolenico (un acido grasso polinsaturo della famiglia degli acidi grassi omega-3), che avrebbe la proprietà quasi esclusiva di ridurre l'aggregabilità piastrinica e di elevare la soglia per la fibrillazione ventricolare. Anche uno Studio sugli effetti della dieta Mediterranea avalla quest'ipotesi. Il consumo di alimenti vegetali non elaborati, oltre che rispettare il contenuto di acido alfa-linolenico, permette anche una più elevata introduzione di fibre, che sono risultate protettive nei confronti del rischio di coronaropatia e di Diabete Mellito tipo 2.

    Non c’è nessuna buona ragione per continuare a mangiare cadaveri.

    Nessuna.

    Se qualcuno continua a mangiarla per il gusto di farlo ("mangio carne perché mi piace…") dovrebbe ricordarsi che la Necrofilia (o Sarcofagia) sono ritenute dalla psichiatria come forme di devianza mentale (come la pedofilia ad esempio).

     

     
     
     

    RIPORTO IL PRIMO PEZZO DEL BEVE ARTICOLO COMPARSO SU LA REPUBBLICA...

    Post n°103 pubblicato il 11 Aprile 2008 da aicazione
     

    Una dieta Vegan (né carne, né uova, né latticini) con in più la rinuncia a cibi con glutine non solo abbasserebbe i livelli di colesterolo, ma aumenterebbe i livelli di anticorpi naturali contro i composti dannosi che provocano i sintomi caratteristici dell'artrite reumatoide. A queste conclusioni è arrivato un gruppo di ricercatori del Karolinska University Hospital di Stoccolma.

    http://www.vegetariani.it/vegetariani/articles/1943.html


     
     
     

    Siamo stati sdoganati...?

    Post n°102 pubblicato il 11 Aprile 2008 da aicazione
     

    Repubblica salute sdogana la dieta vegan

    Dopo anni di allarmismo, anche i quotidiani italiani iniziano a evidenziare i benefici effetti di una dieta priva di alimenti di derivazione animale.

    4 aprile 2008

    http://www.vegetariani.it/vegetariani/articles/1943.html

     
     
     
     
     

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    Un blog di: Rivoluzione_Copernic
    Data di creazione: 23/08/2007
     

    IL FATTO E' CHE C'E' CHI VIVE SENZA CARNE...

     

    ...NON SOPPORTO PROPRIO...

    ...ki accarezza cani e gatti e poi fa 

    la fila dal macellaio xfar uccidere altri animali 

     

     

    L'UOMO NON HA ALCUN BISOGNO...

    L'UOMO NON HA ALCUN BISOGNO DI MANGIARE CARNE...

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