S.O.S. NO_PROFIT

SIAMO QUI per AIUTARE il PROSSIMO senza APPROFITTARE di ESSO...

Creato da S.O.S.NO_PROFIT il 07/10/2008

Ci sono cose per cui sono disposto a morire....
ma non ce n'è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere.....
(Mahatma Gandhi)

aggiungo io W LA PACE
http://blog.libero.it/tuttociocheevita/view.php?nocache=1234595673

 

CARI LETTORI!!!

Questo blog intende RACCONTARE la VITA e le DIFFICOLTA’ degli ULTIMI della FILA. Chi fatica ad arrivare alla seconda settimana, chi è precario, chi è senza lavoro, chi rischia la vita tutti i giorni e chi muore di lavoro.
INTENDIAMO  SOFFERMARCI sulla SOCIETA’ Italiana, non quella edulcorata della TV ma quella che vive, lavora e soffre tutti i giorni per mille euro al mese.

INTENDIAMO PROPORRE – DISCUTERE – ARGOMENTARE.

INTENDIAMO MOBILITARCI per le GUERRE NASCOSTE, quelle che l'informazione non ci racconta.

INTENDIAMO MOBILITARCI contro le DIFFERENZE SOCIALI, contro l'INCAPACITA’ della classe politica a recepire i disagi della gente

INTENDIAMO mettere in DISCUSSIONE la LOGICA del BUSINESS a tutti i COSTI che PREVALE su DIRITTI UMANI e BISOGNI SOCIALI.

La Redazione

 

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PETIZIONE

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CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Post n°21 pubblicato il 24 Novembre 2008 da S.O.S.NO_PROFIT
 

TUTTI UNITI

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Il nostro impegno di blogger in questa giornata è verso tutte quelle donne che ancora sono prigioniere di un matrimonio non voluto, di una famiglia violenta, di uno sfruttatore, di una tradizione, di una discriminazione storica difficile da superare. Alzi la mano chi non ha una storia di violenza da raccontare, che lo tocchi da lontano o da vicino, una madre, una sorella, un'amica. In Europa una donna su 4 è vittima di violenza!

AIUTIAMO LE DONNE  A NON AVERE PAURA DI ESSERE GIUDICATE

La violenza non sempre è visibile e spesso solo i figli ne sono testimoni e vittime anch’essi!

AIUTIAMO LE DONNE  E LE FAMIGLIE AD USCIRE DAL SILENZIO  E DALLA SOLITUDINE.

SOSTENIAMO LE DONNE  CHE HANNO BISOGNO  DI  COSTRUIRE  UN NUOVO PROGETTO DI VITA

Nel nostro piccolo di “blogger consapevoli” diamo informazioni, linkiamo suggerimenti di siti, forum  e onlus in modo che chi subisce violenza trovi facilmente dove rivolgersi per un aiuto e un sostegno psicologico.

TOGLIAMO IL BAVAGLIO ALLA SOFFERENZA DELLE DONNE.

TUTTI UNITI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE 

http://www.cerchidacqua.org/

http://www.admaioraonlus.org/

http://www.nondasola.it/

http://www.women.it/centriantiviolenza/

http://www.laquilonerosa.org/

www.sportelloantiviolenza.org 

 PER FAVORE COPIATE E DIVULGATE (la Redazione. lafatadelmare)

 
 
 

TUTTI UNITI

Post n°20 pubblicato il 10 Novembre 2008 da S.O.S.NO_PROFIT
 

                                           

Regalate ai vostri figli una visita in un sito adatto a loro

“IL PAESE DEI BAMBINI CHE SORRIDONO”

http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/index.htm

 

Quando i bambini fanno "oh"
che meraviglia, che meraviglia!
ma che scemo vedi però,però
che mi vergogno un po'
perchè non so più fare "oh"
non so più andare sull'altalena
di un fil di lana non so più fare una collana….(Povia)

 TUTTI
I BAMBINI DEL MONDO SONO SEMPRE PULITI, ANCHE COL NASINO RAFFREDDATO O
LE MANINE SPORCHE DI FANGO…SOLTANTO GLI ADULTI RIESCONO A “SPORCARE” I
BAMBINI…PROTEGGIAMO I BAMBINI DALLA PEDOPORNOGRAFIA SU LIBERO…

TUTTI I BAMBINI DEL MONDO SONO FIGLI NOSTRI…



SE

VOLETE

DIVULGATE

questo

POST

 

 

 

 

 
 
 

60° ANNIVERSARIO

Post n°19 pubblicato il 09 Novembre 2008 da S.O.S.NO_PROFIT
 

Ogni
anno il 10 Dicembre, si celebra la Giornata Internazionale per i
Diritti Umani. Quest'anno i digilander, a vario titolo impegnati sui
temi della solidarietà e dei diritti, si sono uniti in un'unica voce
per ricordare la promulgazione della Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani, avvenuta nel lontano 1948 e promuovere "Una giornata dei
diritti", che riguardano tutti gli esseri viventi, con l’obiettivo
principale di garantirli a tutti/e, a cominciare dalle libertà
fondamentali per ciascuna persona, e fare in modo che l’universalità
dei diritti umani non sia solo un mero enunciato, ma venga ovunque
posta in essere in maniera effettiva. Vogliamo contribuire a formare una più matura e diffusa consapevolezza sulla
complessità dei diritti, affinché divengano una realtà di fatto e non una speranza lontana.
All’unisono,
uguali e diversi ciascuno dall’altro, ribadiamo il nostro no: alla
violenza in ogni sua forma, alla guerra, alla tortura, allo sterminio
di intere popolazioni.

- Vogliamo unire i nostri sforzi per combattere ogni forma di discriminazione a cominciare dal razzismo in tutte le sue forme.

- Vogliamo
un mondo liberato: dalla fame, dalle carestie, dagli squilibri
economici, un mondo in cui tutti possono vivere in libertà, dignità e
pace.
- Vogliamo che le donne, ovunque esse vivano, e tutte le
persone che scelgono una diversa e legittima sessualità siano liberate
da pregiudizi e da ogni altra forma di discriminazione, che ai bambini
non sia mai più rubato il diritto all’infanzia e che sia tale in tutto
il mondo, che agli anziani e ai portatori di disabilità, sia concesso
di vivere in un ambiente a loro dimensione.
Un mondo dove tutti gli altri diritti: lavoro, scuola, sanità, ecc.... siano riconosciuti e tutelati.
-
Vogliamo un mondo in cui anche gli altri animali con i quali
condividiamo il pianeta, e come noi esseri senzienti, capaci di
emozioni e sensazioni, possano essere rispettati e tutelati nei loro
diritti.
- Vogliamo che le risorse più preziose, la natura e la sua
biodiversità, siano rispettate e difese, che i beni comuni (aria,
acqua, salute …) siano gestiti democraticamente rispettando criteri di
giustizia sociale e di sostenibilità ambientale.
- Infine, chiediamo
che si promuova una cultura dove tutte le differenze possano convivere
ed armonizzarsi, perchè riteniamo che le diverse culture, storie,
tradizioni, religioni, siano una ricchezza e un valore per tutta
l’umanità.

Per costruire un mondo
dove tutti si sentano cittadini e membri della stessa terra e dove
ognuno e tutti assieme condividano le responsabilità locali e globali,
c’è bisogno di inarcarsi tutti, insieme, in un unico e grande sforzo
per riaffermare ancora una volta che i Diritti Umani ed Animali sono
inalienabili, intangibili ed indivisibili per tutti gli esseri viventi.


VI CHIEDIAMO di COPIARE e DIVULGARE

La Redazione

 
 
 

Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 04 Novembre 2008 da egosumsalus

Milano, 20/09/2008 (informazione.it - comunicati stampa) - Vilamoura - Quest’anno c’è una ragione in più per vaccinarsi contro l’influenza: i virus in arrivo sono completamente nuovi rispetto a quelli in circolazione gli scorsi anni. “La maggior parte delle persone non ha conoscenza di questi virus – avverte il professor Giancarlo Icardi, Responsabile del Dipartimento di Igiene dell’Università di Genova -, di conseguenza è più facile che chi vi entra in contatto si possa non solo contagiare, ma anche ammalare della classica sindrome influenzale”.
L’indicazione viene dall’OMS che, in seguito alle rilevazioni di una variazione dei virus influenzali in circolazione, ha deciso di modificare completamente la composizione del vaccino. “È la prima volta che succede da molti anni a questa parte – aggiunge l’esperto -. Quando il vaccino viene modificato in genere se ne sostituisce un ceppo, al massimo due. Quest’anno invece il vaccino sarà composto da due ceppi Brisbane (A/Brisbane/59/2007 H1N1 e A/Brisbane/10/2007 H3N2) e dal ceppo Florida per quanto riguarda il B (B/Florida/4/2006); si tratta di ceppi completamente diversi rispetto a quelli dello scorso anno che erano A/Salomon H1N1, A/Wisconsin H3N2 e Malaysia”. Quelli in arrivo quest’anno, essendo completamente nuovi rispetto a quelli hanno circolato nelle ultime stagioni, e pur non risultando in sé più contagiosi o virulenti, avranno con molta probabilità delle conseguenze dirette sull’epidemia influenzale che potrà rivelarsi più intensa di quelle di media entità delle ultime stagioni. Questo a causa della ‘novità immunologica’ che questi tre ceppi rappresentano.
La principale difesa dall’infezione e dalle sue complicazioni è rappresentata dalla vaccinazione. Anche quest’anno il primo obiettivo degli esperti è quello di ottenere che le popolazioni a rischio, in particolare i soggetti over 65, riescano a raggiungere quanto meno la copertura vaccinale minima raccomandata dall’OMS e dal Ministero della Salute del 75% (lo scorso anno la copertura in questa fetta di popolazione è stata del 65%).
Da un sondaggio condotto in Italia per conto della European Vaccine Manufacturers da TNS Healthcare su un campione di duemila persone con età superiore ai 14 anni è emerso, infatti, che solo un italiano su quattro si è vaccinato contro l’influenza. La ricerca, relativa alla stagione invernale 2006-2007, ha evidenziato che la copertura vaccinale contro l’influenza in Italia raggiunge solamente il 20% circa della popolazione.
La restante percentuale intervistata (circa il 75%) non si è vaccinata durante la stagione presa in considerazione; varie le motivazioni: dimenticanza, disinteresse o poca fiducia verso l'efficacia della prevenzione. Ma il dato più allarmante è quello che riguarda la fascia di popolazione che non si è mai vaccinata durante la vita che tocca la soglia del 66%.
“Con la completa modifica delle componenti del vaccino per la stagione 2008-2009 e il fatto che ci aspettiamo una minore protezione nei confronti di tutti e tre i virus che potranno circolare, il secondo messaggio forte di quest’anno è non solo di continuare a vaccinarsi, ma di estendere la vaccinazione ancor di più rispetto agli anni precedenti perché il valore aggiunto della prevenzione diventa fondamentale di fronte alla mutazione dei virus” puntualizza l’igienista.
Gli esperti non si stancano di ripetere che l’influenza non è poi così innocente come generalmente percepita dalla popolazione. Ogni anno l’epidemia si accompagna a un incremento di ricoveri e decessi dovuti alle complicazioni della malattia. “In Italia– ricorda Icardi - ogni anno l’influenza stagionale causa intorno ai 7500-8500 decessi, l’80% dei quali avviene in persone al di sopra dei 65 anni, fatto che spiega per quale motivo questa popolazione viene messa al primo posto quale target della vaccinazione”. A confermare questo dato di mortalità è anche il Centro europeo per il controllo e prevenzione delle malattie (ECDC), secondo il quale ogni anno in Europa sono almeno 40 mila le persone che muoiono a causa dell’influenza. Una cifra superiore alle vittime per incidenti stradali registrate nel 2001.
Le altre popolazioni in cui la vaccinazione è fortemente raccomandata sono in primo luogo i soggetti con malattie croniche, quali diabete, malattie cardiovascolari o respiratorie. Anche in queste popolazioni tuttavia siamo lontani da livelli di copertura vaccinale ottimale. “La strategia della vaccinazione antinfluenzale è una “strategia di controllo” – spiega l’esperto -: si propone di ridurre il rischio di malattia, di ospedalizzazione e di morte nei soggetti a rischio e successivamente di ridurre i costi connessi alla morbosità e alla mortalità. È chiaro perciò che possiamo allargare l’indicazione alla vaccinazione non solo a soggetti anziani e alle popolazioni di soggetti con patologie croniche, ma anche ai bambini di età superiore a 6 mesi e ad altri gruppi in cui è riconosciuto il vantaggio della vaccinazione in termini di rapporto costo-beneficio“. Quindi è auspicabile che la vaccinazione si estenda a più classi di popolazione possibili.
Oltre che verso una maggior copertura vaccinale, l’impegno degli esperti è indirizzato anche all’individuazione di nuove strategie e di nuovi strumenti in grado di migliorare l’efficacia dei vaccini. Va segnalata una novità tecnica che prevede una via di somministrazione alternativa alla classica intramuscolare, cioè la via intradermica. Questa via di somministrazione sembra, infatti, garantire una miglior risposta alla vaccinazione da parte del sistema immunitario.

 
 
 

La storia di Angelino

Post n°17 pubblicato il 03 Novembre 2008 da S.O.S.NO_PROFIT
 

 
Milano/ La storia di Angelino, il bimbo down che manteneva la famiglia. La proposta di Affari: dategli l'Ambrogino d'Oro
Giovedí 30.10.2008 18:40

di Silvio Ceci  (affaritaliani.it)

Angelino, bimbo down, due anni appena, non poteva dire neppure una parola. Angelino, bimbo down, operato subito dopo la nascita, non poteva neppure camminare. Eppure era lui, Angelino, occhi neri neri e le manine forti, a mantenere la mamma disoccupata, il papà rimasto senza lavoro e i due fratellini, Rosario e Federico. Il primo di quattro anni, l' ultimo di undici mesi soltanto. Era lui, Angelino, a mantenerli tutti quanti con la sua pensione di invalidità da 444 euro al mese. Era lui, al passato, perché adesso Angelino non è più niente. E' morto la notte del 17 marzo 2005, prima dell' alba, forse soffocato o chissà per quale altra ragione. A trovarlo senza vita, con la lingua serrata tra i dentini, la madre e il padre. Angelino era lì, nella culla, immobile, un braccino attorno all' orsacchiotto.

«Svegliati amore, svegliati...», tutto inutile. «All' una di notte mio figlio aveva la febbre, tre ore dopo non respirava più» . All' una Angelino aveva la febbre, ma era successo tante altre volte e quel batuffolo non abbastanza forte sulle gambe da potersi reggere in piedi da solo, alla fine s' era sempre ripreso. «L' ho toccato in fronte, era l' una di notte - raccontava Salvatore, il padre, 50 anni, arrivato a Milano da Reggio Calabria tanto tempo fa - scottava un po' , allora gli ho dato un goccino d' acqua e un bacino sulle labbra». Tre ore più tardi è stata la moglie a buttarlo giù dal letto. «Salvatore, Salvatore, Angelino sta male...», s' è messa a gridare. Ma era già morto, Angelino. E gli uomini dell' ambulanza, arrivati in fretta, non hanno potuto fare nulla. Il tentativo di rianimarlo non è servito, la corsa alla clinica «De Marchi» neppure.

Una famiglia povera, quella di Angelino. Talmente in miseria che il ricco di casa era proprio lui, il bimbo down. L' unico, di cinque, a portare soldi in quel primo piano del palazzone scrostato e grigio di via Pomposa 5, a due passi dalle luci di corso Lodi. Giri l' angolo ed entri in una favola triste. Non sembra, ma è Milano anche questa. «Devo ringraziare un amico avvocato - raccontava Salvatore, mentre piange e bacia la foto del suo piccolino ora morto - è stato lui a interessarsi per fargli avere la pensione. E visto che io sono senza lavoro da tre anni, è con quei soldi, quelli di Angelino, che qui si mangiava. Certo, c' è anche un' insegnante di religione che ci aiuta, donna benedetta, spesso ci porta qualche cosa... Ma sia chiaro, ai miei bimbi non è mai mancato nulla. Angelino non mangiava le carote, ma adorava il formaggio e la bresaola». Già, la bresaola, il piatto fisso di casa Pace. Una casa che una volta era bianca e dove a fatica entra la luce, dove mancano le maniglie alle porte, dove anche il crocefisso s' è rotto, dove tre stanze non superano i quaranta metri quadrati e dove tutti, lì attorno, andavano a fare un salto proprio per salutare Angelino.

Mai un dolce su quel tavolino di formica del cucinotto, mai un soprammobile su quei mobiletti zoppi presi in qualche mercatone e dove appoggia il maxischermo di famiglia, un vecchio scatoloncino di 14 pollici. «Per sfamare i miei - raccontava Salvatore - tanti anni fa ho fatto anche cose brutte. Ho rubato, ho venduto la droga. Mi hanno arrestato e ho capito che mai avrei potuto rifarlo. Meglio morto. M' ero trovato un posto da facchino alla cooperativa, ma mi hanno cacciato quando l' ernia mi ha bloccato la schiena. Come faremo adesso non lo so davvero... Ad Angelino dovevano arrivare seimila euro di arretrati, una vera fortuna per noi. Ma adesso che m' importa, lui non c' è più e quei soldi non mi servono. Ne faremo a meno... Sono pur sempre un cittadino italiano, aiutano gli extracomunitari, forse aiuteranno anche me». Aveva un giocattolo solo Angelino, un orsacchiotto malandato con la tutina a strisce e un cappellino in testa. Lui gli premeva l' orecchio, l' orsetto suonava.


SALVINI RISPONDE ALL'APPELLO

"La vicenda raccontata da Affaritaliani mi ha toccato profondamente". A dichiararlo è Matteo Salvini, onorevole del Carroccio e capogruppo della Lega a Palazzo Marino. "Mi preoccuperò personalmente di segnalare il caso al sindaco Letizia Moratti, che ha la facoltà di assegnare l'Ambrogino d'Oro anche al di là dell'appuntamento di dicembre, per il quale le candidature sono già state presentate. Peraltro, vorrei anche sapere le condizioni attuali di questa famiglia, per questo mi informerò più approfonditamente. Oltre al premio, infatti, bisognerebbe che a situazioni di disagio gravi come questa venga dato sollievo".

IL PENSIERO DI GALLERA (FI)

Giulio Gallera (Fi): "E' sicuramente un caso umanamente toccante. Sostengo l'iniziativa di Affari anche per dare un segnale di attenzione a tutte quelle famiglie che vivono situazioni di drammatico disagio. L'Ambrogino è sicuramente un gesto ma bisogna andare oltre. Bisogna farsi carico di questa situazione dando dei segnali concreti. Per questo invito la famiglia a mettersi in contatto con me per vedere se è possibile aiutarli in qualche modo"

L'AMBROGINO

L’associazione Famiglie Numerose  propone al Presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri  l'“Ambrogino d’Oro”, purtroppo alla memoria, per Angelino. E Affaritaliani.it si fa promotore dell'iniziativa...

L'ADESIONE DEL PD

Davide Corritore (Pd): "Oltre alla questione simbolica dell'Ambrogino, credo che i consiglieri si debbano fare carico, con uno sforzo comune, del sostentamento della famiglia, attraverso il versamento di 10 euro ciascuno, mensili, fino alla fine del mandato"

Pierfrancesco Majorino (Pd): "Aderisco all'appello di Affari. Mi farò portavoce con la Moratti della proposta di assegnare l'Ambrogino d'Oro ad Angelino. Salvo ovviamente i problemi inerenti il regolamento del premio"

Carmela Rozza (Pd): "Mi preoccuperò personalmente dei problemi di questa famiglia. L'Ambrogino d'Oro? Sono d'accordo. Ma sottolineo che il mio problema, da politico, sarà di occuparmi concretamente del caso"

Non abbandonate la sua famiglia
Giovedí 30.10.2008 11:38
di Cinzia Lacalamita

C’era una volta un bambino, un piccolo Angelo… forse, proprio per questo la sua mamma e il suo papà l’avevano chiamato “Angelino”. Angelino non chiedeva nulla, non pretendeva nulla, se non l’amore dei suoi genitori e dei suoi fratellini. A fargli compagnia, un orsacchiotto malconcio. Era divertente quel buffo orsetto che emetteva strani suoni. Ora, il signor orso si sente solo: Angelino, non gli preme più le orecchie per farlo parlare. Sta lì, in un angolo, a chiedersi perché il suo amico lo abbia abbandonato, così, all’improvviso. Era malato Angelino.

Da lassù, qualcuno ha deciso di portarlo con sé. Forse ora è felice, forse il cibo che gli è mancato, i giochi che non ha avuto, dove si trova adesso… forse, li ci sono. Forse, Angelino, bimbo down che a soli due anni, permetteva alla sua famiglia di tirare avanti con i pochi soldi della sua pensione, finalmente, non soffre più. È diventato forte Angelino. Sano e forte… è così che tutti noi vogliamo immaginarlo. Ma la speranza non basta. Il ricordo di questa piccola vita merita di più. Non bastano le parole, per una volta, serve un atto di generosità: la famiglia di Angelino non può essere abbandonata come il povero signor orso. Hanno bisogno d’aiuto. Hanno bisogno di cibo, vestiti. Hanno bisogno di dignità. Una pacca sulle spalle, unita ad un “ci dispiace tanto” non è sufficiente. La mano, stavolta, bisogna metterla al portafoglio. In attesa che chi di dovere faccia quanto è d’obbligo, c’è d’augurarsi che esistano tante persone di buon cuore che si prendano la briga di donare quello che possono.

DAL 2005 FINO AD OGGI TUTTI QUESTI ILLUSTRISSIMI SIGNORI CHE SI VOGLIONO PRODIGARE PER QUESTA FAMIGLIA DOVE ERANO? E COSA HANNO FATTO PER TUTTE LE ALTRE FAMIGLIE CHE HANNO VISSUTO TRAGEDIE SIMILI??????????

 
 
 

TUTTI UNITI

Post n°16 pubblicato il 03 Novembre 2008 da S.O.S.NO_PROFIT
 

Consigli per i genitori ( dal sito della Polizia di Stato http://www.poliziadistato.it/pds/index.html )

  • Dite ai vostri figli di non fornire dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici), potrebbero essere utilizzati da potenziali pedofili.
  • Controllate quello che fanno i vostri figli quando sono collegati e quali sono i loro interessi.
  • Collocate il computer in una stanza di accesso comune piuttosto che nella camera dei ragazzi e cercate di usarlo qualche volta insieme ai vostri figli.
  • Non permettetegli di usare la vostra carta di credito senza il vostro permesso.
  • Controllate periodicamente il contenuto dell'hard disk del computer usato dai vostri figli, verificando la "cronologia" dei siti web visitati.
  • Cercate di stare vicino ai vostri figli quando creano profili legati ad un nickname per usare programmi di chat.
  • Insegnategli a non accettare mai di incontrarsi personalmente con chi hanno conosciuto in rete, spiegando loro che gli sconosciuti così incontrati possono essere pericolosi tanto quanto quelli in cui ci si imbatte per strada.
  • Leggete le e-mail con i vostri figli, controllando ogni allegato al messaggio.
  • Dite loro di non rispondere quando ricevono messaggi di posta elettronica di tipo volgare, offensivo o pericoloso e, allo stesso tempo, invitateli a non usare un linguaggio scurrile o inappropriato e a comportarsi correttamente.
  • Spiegate ai vostri figli che può essere pericoloso compilare moduli on line e dite loro di farlo solo dopo avervi consultato.
  • Stabilite quanto tempo i vostri figli possono passare navigando su Internet e, soprattutto, non considerate il computer un surrogato della baby-sitter.
  • Esistono particolari software, facilmente reperibili su internet, che impediscono l'accesso a siti non desiderati (violenti o pornografici per esempio). I "filtri" possono essere attivati introducendo parole-chiave o un elenco predefinito di siti da evitare. E' opportuno però verificare periodicamente che funzionino in modo corretto e tenere segreta la parola chiave.

Controlliamo i nostri bambini, i video porno per loro sono pericolosi, CHIEDIAMO A LIBERO DEI CONTROLLI  PIU’ EFFICACI.

TUTTI I BAMBINI DEL MONDO SONO FIGLI NOSTRI.

 
 
 

PETIZIONE CONTRO LA PEDOFILIA

Post n°15 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da S.O.S.NO_PROFIT
 
Foto di S.O.S.NO_PROFIT

   http://blog.libero.it/LaSperanza/view.php?nocache=1222420471

Messaggio N°81
Tags:
CAMPAGNA CONTRO LA PEDOFILIA 
26-10-2008 - 12:15

Petizione contro la prescrizione degli abusi sui minori

Al                          Parlamento della Repubblica Italiana 
        Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi 

      Presidente del Senato della Repubblica On. Renato Schifani
       Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini
 


Revisione dei tempi di prescrizione per i reati di violenza e abusi sessuali ai danni di minori di 18 anni.

Revisione delle pene previste per coloro che si rendono rei di atti di violenza e di abuso nei confronti di minori di anni 18.

Modifica all'articolo 157 del codice penale in materia di prescrizione di reati commessi nei confronti dei minori. 

Con la presente petizione, che riprende quella a suo tempo presentata da Marco Marchese in rappresentanza della Associazione per la Mobilitazione Sociale Onlus e delle vittime dei reati di pedofilia e Massimo Merighi in rappresentanza del blog di informazione Bispensiero.it, all’epoca del Governo Prodi, lasciata cadere nel nulla, intendiamo chiedere al Parlamento Italiano, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati, la eliminazione della prescrizione dei reati sessuali ai danni di minori previsti dalle leggi 15 febbraio 1996 n.66, "Norme contro la violenza sessuale", e n.269 del 03/08/1998, "Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù", oltre che dalla recente legge 6 febbraio 2006, n.38, "Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet"; in modo che le vittime abbiano la possibilità di vedere perseguito il reato in qualunque momento, qualora diventate adulte siano in grado di denunciare. 

La violenza sessuale è sempre un fatto traumatico, ma quando le vittime sono minori lo è ancora di più. Nella maggior parte dei casi si perviene alla consapevolezza degli abusi subiti a distanza di molti anni e dopo un faticoso percorso di elaborazione del dolore. Le conoscenze della psicologia dello sviluppo rivelano come spesso le persone che sono state sottoposte ad abusi sessuali durante l'età infantile sono in grado di parlare della consumazione del reato solamente in età adulta e solo allora possono superare le sofferenze per le esperienze vissute. Ciò è riscontrato in modo particolare per gli abusi avvenuti all'interno della famiglia, dove è più forte la pressione psicologica per mantenere il segreto sull'accaduto. Spesso, infatti, si rimuove dal profondo il ricordo del trauma per sopravvivere alla sofferenza, per sensi di colpa o per paura di sconvolgere gli equilibri familiari.
Come rilevano il lavoro e l'esperienza sul campo dei centri antiviolenza, si può prendere coscienza, decidere di voler avviare un percorso e affrontare un procedimento penale - anch'esso, peraltro, fonte di ulteriori sofferenze -
solo quando è ormai troppo tardi, perché il decorso del tempo ha prescritto il reato
.
In materia di reati sessuali su minori il ragionamento sui tempi della pretesa punitiva
necessita invece di essere rovesciato. In questi casi è proprio il trascorrere del tempo che rende possibile un «periodo di riflessione» per le giovani vittime, rafforzando l'esigenza di tutela e di riparazione.
Il fattore tempo è rilevante anche alla luce degli ostacoli da superare per approdare a un procedimento che garantisca i minori violentati, specialmente qualora l'abusante sia un familiare. All'annosa questione della lunga durata dei processi nel nostro Paese si aggiungono elementi tipici dei procedimenti minorili, come la difficoltà nell'accertamento dei fatti e nella formazione della prova del reato, dovendosi ricostruire le vicende principalmente sulla base delle dichiarazioni frammentarie e difficili rese da bambini provati da un'esperienza terribile.
Ciò richiede tempo
, un tempo maggiore rispetto a un processo…omissis (Marco Marchese)

La cronaca ci racconta sempre più spesso di bambini abusati, violati, resi vittime di violenza e di sfruttamento.
Ultimamente il fenomeno della pedopornografia on line ha assunto proporzioni spaventose. E noi vogliamo innanzitutto ringraziare l’opera della Polizia Postale che instancabilmente indaga e provvede all’identificazione di siti pedopornografici.
Ma quello che ci chiediamo tutti è: come verranno colpiti i colpevoli di tanto abominio? Quali sono le pene previste? Quali i mezzi per non fare reiterare simili orrendi reati? Quali le opere di prevenzione?

Da un’attenta lettura delle normative vigenti, ci rendiamo conto che le pene previste sono troppo miti, che esiste la possibilità del patteggiamento, di sospensione condizionale della pena, di evitare la pena in quanto il fatto non sussiste” se non è preceduto da una querela del danneggiato!!

Cosa si pretende che un bambino di 5 – 6 anni si presenti in Questura ad esporre denuncia??

Non siamo Avvocati, ma lottiamo con tutte le nostre forze contro la Pedofilia e contro ogni abuso, violenza, maltrattamento commesso verso creature innocenti.

Pertanto chiediamo:

a)  Che i reati di cui sopra non vadano mai in prescrizione, così come gli omicidi più efferati, e come avviene negli altri paesi.

b)  Che chiunque commetta violenza sessuale con minori di età compresa fra i quattordici e i diciotto anni sia punito con la reclusione da 10 a 20 anni.

c)   Nel caso in cui il fatto sia commesso nei confronti di un minore di anni quattordici, la pena prevista sia da 15 a 30 anni, senza i benefici della buona condotta che lo porterebbe ad uno sconto della pena.

d)  Se l’autore del reato è un genitore, un tutore, o comunque una persona di cui il minore aveva piena fiducia (insegnate, fratello, zio, nonno ecc.) la pena prevista è la reclusione a vita (ergastolo), senza i benefici della buona condotta.

e)   Che chiunque immetta on line, a scopo lucrativo  foto e/o immagini di minori di tipo pedopornografico sia prevista la pena da 5 a 15 anni.

f)     Che venga abolita la possibilità del patteggiamento, ma che il reo venga immediatamente recluso qualora vi sia evidenza di fragranza di reato.

g)  Che venga abolita la libertà condizionale qualora vi sia evidenza di fragranza di reato.

h)  Che allo scontare della pena, venga imposta la restrizione di movimenti e di libera circolazione, nonché l’obbligo di rimanere lontano da luoghi frequentati da bambini.

i)     L’obbligo, per una durata non inferiore ad anni cinque successivi alla cessazione dell’esecuzione della pena, di tenere informati gli organi di polizia, sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti, affinché gli stessi diano avviso a scuole, asili ed altri luoghi frequentati da minori, della presenza nella comunità di soggetti che hanno subito una condanna per reati sessuali contro i minori, al fine di consentire, in concorso con le famiglie, di aumentare la vigilanza.

j)     Nel caso in cui il reo sia un genitore o un tutore del minore, che gli venga tolta ogni patria potestà nei confronti del minore.

k)  Infine l’Istituzione di uno speciale Registro, accessibile solo agli organi di Polizia ove vengano segnalati tutti coloro che si sono resi colpevoli di summenzionati reati.

Libero Blog:” La Speranza”, portavoce di tutti i blog afferenti alla Campagna anti pedofilia del Portale Libero.it.

http://blog.libero.it/LaSperanza/view.php?nocache=1222420471

 
 
 

LA VITA E' UN DIRITTO DI TUTTI I BAMBINI

Post n°13 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da S.O.S.NO_PROFIT
 
Tag: bambini

PER CARITA' NON IGNORATE
QUESTO ACCORATO APPELLO

Ali per Volare e Missione in Web
PRO AFRICA

Missione Cuore per la Vitahttp://blog.libero.it/missioneinweb/view.php?nocache=1217062224

- C'E' UN MONDO DI BAMBINI DA SALVARE -

ABBIAMO BISOGNO DI TE 
NON LASCIARTI VINCERE DALL'INDIFFERENZA...

www.rinomartinez.com      www.missioneinweb.it

PORTIAMO UN PO' DI SPERANZA DI VITA A QUESTI BAMBINI

 

LA REDAZIONE

 
 
 

CONTRO i PEDOFILI

Post n°12 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da S.O.S.NO_PROFIT
 

 
 CONTRO I BLOG DEI PEDOFILI

Qualora ancora non si fosse capito oggi ho deciso di ribadire il mio NO alla pedofilia, io non credo che i pedofili siano ammalati ma penso che sono soltanto dei depravati che non si fanno scrupoli e se ne infischiano dei loro figli, nipoti e di tutti i bambini...Contro queste persone che OSANO usare anche il blog per attirare i bambini e per diffondere il loro vizio schifoso attraverso i loro vomitevoli video,io dico...

NO ALLA PEDOFILIA

...spero che chi mi legge mi segua e faccia subito un post come questo...grazie a tutti ...

La Redazione

 
 
 

Figli immuni e figliastri dimenticati

Post n°11 pubblicato il 22 Ottobre 2008 da mizar_s_light

Ai figli illustri vestiti di invisibili armature che nulla e nessuno può scalfire, si contrappongono i figliastri abbandonati al loro destino. Tremila, tanti sono i nostri connazionali abbandonati nelle carceri di tutto il mondo, detenuti spesso in paesi in cui i diritti umani e civili vengono violati anche per puro capriccio,  in strutture che ben darebbero l'idea di cosa fossero i Lager nazisti o i Gulag comunisti (così non scontentiamo nessuno), in paesi in cui la condanna a morte è un'istituzione.
La nostra Costituzione, o quel che ne resta, nell'articolo 27 al comma 2 recita:
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Angelo Falcone ed il suo amico Simone Nobili, due nomi e due cognomi nella lista dei tremila diavoli, detenuti in un carcere indiano dal marzo del 2007, nel quale hanno contratto l'epatite  virale ed ai quali è stata più volte negata la possibilità di contattare l'ambasciata italiana, di contattare i propri cari in Italia, di difendersi. Tutto ciò nella più totale indifferenza delle istituzioni italiane.

Conoscendo la loro storia ho deciso di sostenere l'iniziativa del blogger lucano Nathan2000, che in accordo con il padre del giovane Angelo, Giovanni Falcone, ha scritto una lettera, con la richiesta che il 22 ottobre (ultimo giorno utile per il ricorso im appello per i due ragazzi) venga pubblicata su più blog possibili, anche con un semplice copia e incolla, e che venga mandata via email agli indirizzi in calce da più persone possibili.

Se volete saperne di più sulla storia dei due ragazzi e di tanti altri che vivono lo stesso dramma vi invito a visitare il blog di Giovanni Falcone (cliccando sul link).
Di seguito la lettera con gli indirizzi email


Egregio signore,

"È ciò che ci chiedono i Cittadini", è una frase che spesso, troppo spesso, abbiamo ascoltato in TV, pronunciata da tutti, dico tutti, i rappresentanti dei suddetti Cittadini che siedono in parlamento.

Chi le scrive è uno di quei Cittadini di questo Paese, di quei cittadini che ancora credono, in maniera piuttosto forte, alle Istituzioni. Finora non mi è mai capitato di sentirmi fare, da qualcuno dei parlamentari di questa Repubblica, la domanda: "Cosa chiedi, carissimo Cittadino, a noi tuoi rappresentanti?".

Non voglio inoltrarmi in polemiche e critiche immotivate. non ci penso e non ne sarei capace. Vorrei, soltanto, rendere noto a Lei quale sia il mio concetto di Stato; concetto che posso semplificare come segue: lo Stato è un Padre che deve (ma soprattutto, Vuole) occuparsi dei propri figli senza riserve e senza tentennamenti; Un Padre è colui che si precipita a rotta di collo dal proprio Figlio ogni qual volta ve ne sia la necessità; ogni volta che si presenti una difficoltà che implichi un aiuto, un consiglio, un intervento di qualsivoglia natura.

Un Padre amorevole ma, all'occorrenza, inflessibile. Inflessibile quando sia palese un cattivo comportamento di un suo figlio. Un Padre pronto a comprendere, ma pronto anche a punire, se lo merita, un figlio che si sia comportato in modo non adeguato alle regole familiari.

Questa lettera nasce dopo mesi di riflessione su di una vicenda particolare di cui poco si parla: l'arresto e la detenzione in India di un nostro concittadino. Il suo nome è Angelo Falcone, ed è stato arrestato, con il suo amico Simone Nobili, dalla polizia Indiana con l'accusa di detenzione di 18 kg di droga. Seguendo il blog del padre di Angelo, Giovanni Falcone, ho scoperto che di nostri cittadini detenuti all'estero ve ne sono più di 3.000! Non ho potuto verificare di persona, pertanto mi debbo fidare delle cifre fornite dal sig. Falcone. ma non ho motivi per dubitare di quanto affermato sul suo blog. Allora, la mia domanda è la seguente: questi nostri concittadini detenuti all'estero sono figli di questo Padre-Stato? Se sì, come mai le istituzioni di questo paese non si comportano come si comporterebbe un Padre nel caso di un proprio figlio? Ad Agosto, per Angelo Falcone e l'amico Simone, c'è stato il verdetto di Condanna a 10 anni. La possibilità di ricorso in appello ha come termine perentorio il 23 ottobre. il tempo stringe! Mi aspetterei, da un Padre, una corsa in India per vedere di persona come stanno le cose. Giovanni Falcone non riesce a parlare con suo figlio neppure telefonicamente. E, da quanto mi capita di leggere sul suo blog, l'interessamento delle Istituzioni di questo Paese sulla faccenda è, per così dire, insufficiente. Come se il Padre-Stato abbia già emesso giudizio di condanna sul proprio figlio, ed abbia deciso di punirlo per la mancanza commessa. Mi sarei aspettato, nel caso particolare di Angelo e, più in generale, nel caso dei nostri oltre 3.000 connazionali detenuti in penitenziari esteri, un atteggiamento differente. In fondo, bisognerebbe domandarsi se in tali paesi esistano quelle garanzie che sono caratteristiche di un qualunque Stato di Diritto degno di questo nome. Siamo sicuri che l'India garantisca gli imputati secondo tali canoni? E tutti gli altri paesi in cui sono detenuti nostri concittadini? Ecco: un Padre dovrebbe correre in soccorso di un proprio figlio per cercare di garantirgli tutto il necessario per affrontare le vicissitudini in cui è incappato. Se, con tutte le garanzie del caso, si dovesse dimostrare un "ERRORE PALESE" commesso dal Figlio, allora il Padre avrebbe tutti i motivi per punire tale errore. Voglio sottolineare il fatto che, più volte, Giovanni Falcone ha dichiarato che, se sulla base di un processo serio ed equo, suo figlio Angelo dovesse essere riconosciuto colpevole, sarebbe il PRIMO a pronunciarsi per la detenzione. Per un processo serio ed equo, segnato, cioè, da tutte le garanzie che vengono concesse nel nostro paese a chiunque incappi nei meccanismi della legge, le Istituzioni italiane si sono mosse? Nel caso di Angelo e dei più di 3.000 già citati, è stato fatto tutto ciò che andava fatto?

Concludo dicendo che, da Cittadino di questa Repubblica, chiedo alle Istituzioni tutte, di occuparsi dei propri Figli detenuti all'estero. In virtù del fatto che il mio sentire lo Stato è forte, e altrettanto forte deve essere la risposta dello Stato ai propri cittadini. Se ciò non dovesse essere possibile mi troverò nella bruttissima condizione di figlio di un Padre non disposto ad occuparsi di me. fatto che, per il mio modo di sentire lo Stato e le Istituzioni, non mi lascia tranquillo affatto.

Distinti saluti

presidenza.repubblica@quirinale.it (Presidente della Repubblica)

http://presidente16.camera.it/servizio/30/mail.asp (Presidente della Camera dei Deputati)

schifani_r@posta.senato.it (Presidente del Senato)

gabinetto@cert.esteri.it (Ministro degli Esteri)

 

 

 
 
 

   

 

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MESSAGGIO IMPORTANTE Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile. Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica. Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito. Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency). E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla polizia, dai pompieri o dai primi soccorritori. In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc. Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.

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