GRAGNANO. Per raccontare il dolore dei lavoratori della Cooperativa Pastai Gragnanesi, quando nel 2008 l’opificio andò distrutto da un incendio appiccato da mani criminali, bisognerebbe ritrovare le foto dei loro volti in quei drammatici momenti. C’era il timore che non avrebbero mai più rimesso piede nell’edificio ex Unipol (nella foto) acquistato per dare vita all’antica arte bianca di cui erano eredi dai loro padri. Dopo tre anni di intenso lavoro, il pastificio riapre domani, completamente ristrutturato. Ricordare il rogo che distrusse i locali dell’amministrazione al piano terra, la sala macchine al primo piano e la sala essiccamento al secondo piano serve oggi solo a comprendere la forza d’animo dei 14 soci-lavoratori, soprattutto giovani che, aiutati da un veterano dell’arte bianca, Federico Donnarumma, con oltre 50 anni di esperienza, hanno rimesso tutto a nuovo. «Abbiamo investito tutte le nostre risorse, sacrifici di una vita, e ci siamo indebitati per far questo - spiega il presidente della Cooperativa, Giovanni D’Avino - Ma siamo stati anche aiutati dal circuito della Lega Cooperative. Insieme abbiamo investito oltre 3 milioni di euro», il 20% grazie alla Lega Coop. Il pastificio, che produceva fino a 45-50 quintali di pasta al giorno, a regime (entro i prossimi 6 mesi) raddoppierà la produzione. Soddisfazione viene espressa anche dal distributore per Napoli e Caserta, Ferdinando Di Martino, che curerà anche l’export. «Commercializzeremo il nostro prodotto in tutta Europa, Svizzera, Francia e Inghilterra, ma anche in America e in Giappone - aggiunge D’Avino - E per l’occasione di domani la Cooperativa Pastai Gragnanesi lancerà due nuovi formati di pasta: il pacchero ondulato e la “mista lunga” con cottura unica di 10 minuti». L’industria dell’edificio ex-Unipol produrrà un genere di pasta alimentare di alta qualità e di 50 formati, dai più tradizionali a quelli speciali. «Adoperiamo le migliori miscele di semola - spiega D’Avino - grani duri di primissima qualità a basso contenuto di ceneri ed alto contenuto di proteine; ad una trafilatura dolce dell’impasto, ossia a bassa pressione per l’impiego di trafile in bronzo di piccole dimensioni; all’essiccazione naturale, lenta e statica, salvaguardando al meglio le proteine della pasta e quindi il suo sapore e le sue capacità nutritive». Il raddoppio della produzione è consentito dall’utilizzo di macchinari all’avanguardia. L’industria della Cooperativa Pastai Gragnanesi ha investito soprattutto in innovazione, pur assicurando i metodi di produzione della pasta artigianale, che continuerà ad essere prodotta secondo i dettami antichi. Sono previsti tre giorni di vera festa. L’inaugurazione dell’opificio è alle ore 16,30, con ilt radizionale taglio del nastro, poi le porte del pastificio apriranno a tutti coloro che vorranno visitarlo e i nuovi formati saranno “lanciati” mediante degustazioni di “piatti” proposti dallo Chef Giuseppe Guida dell’“Antica Osteria Nonna Rosa” di Vico Equense.
Rosa Benigno - Il Roma