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Fincantieri: Bobbio contesta la macchina della protesta

Post n°16185 pubblicato il 24 Marzo 2011 da stabia_info
 
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CASTELLAMMARE DI STABIA. Volantinaggio nei treni, nelle scuole, nelle strade e persino nelle parrocchie. I lavoratori cassintegrati della Fincantieri di Castellammare di Stabia stanno distribuendo a tutta la città il documento in cui spiegano le ragioni dello sciopero generale indetto per domani. Rivendicano il rilancio economico della città di Castellammare di Stabia che vive, scrivono i sindacati Cgil, Cisl, Uil «un aumento preoccupante del tasso di disoccupazione e il crescente depauperamento del tessuto produttivo locale». Si prevede un’ampia partecipazione alla manifestazione che coinvolgerà tutte le categorie produttive del territorio, gli studendi, i commercianti e la Chiesa (è attesa anche una delegazione degli operai della Fiat di Pomigliano d’Arco) insieme con i rappresentanti regionali dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl e i loro esponenti del settore metalmeccanico. Il concentramento è alle ore 9,30 in piazza Quartuccio e la manifestazione sarà chiusa dal comizio di Anna Rea, segretario regionale della Uil Campania. «Saremo in piazza - spiega il segretario della Cgil Campania, Michele Gravano - perché sia data una risposta risolutiva e definitiva al territorio, a partire dalla vertenza Fincantieri. Perché tutti i livelli istituzionali, sinora assolutamente assenti e ciechi di fronte alle richieste delle organizzazioni sindacali, dei lavoratori e della cittadinanza mettano in campo iniziative finalizzate allo sviluppo e al rilancio economico e occupazionale dell’area a partire dalla cantieristica, dal turismo, dal terziario e dalla riqualificazione industriale». Intanto, per Fincantieri è stato fissato a Roma un tavolo con i sindacati e i rappresentanti delle istituzioni che si incontreranno il 31 marzo. «Grazie all’opera insistente di “pressing” effettuata sul piano locale e nazionale, che ha visto in prima linea la Cisl e i lavoratori, abbiamo ottenuto la convocazione del tavolo per la Fincantieri per il 31 marzo, a Roma» ha commentato Lina Lucci, segretario generale Cisl Campania. «La convocazione riapre l’opportunità di confronto. Resta necessario, tuttavia, tenere “il fiato sul collo” alla Regione Campania, al Governo Nazionale e alla stessa Azienda» ed è in quest’ottica che resta confermata la manifestazione di domani. «La politica locale si svegli - esorta la Lucci - nella sola area di Castellammare di Stabia ci sono tremila famiglie appese a scelte che stentano ad arrivare, noi continuiamo a perdere occasioni di rinvio in rinvio e questo non è più tollerabile». Lina Lucci menziona, quindi, i lavoratori delle Terme che non prendono lo stipendio da quattro mesi, l’azienda Avis che ha chiuso e Stabia Porto che fa ricorso ad ammortizzatori sociali. Riferito alla convocazione del 31 marzo, Giovanni Sgambati, leader della Uilm Campania, commenta: «Dopo tanti giorni di iniziative dei lavoratori con le organizzazioni sindacali, giunge una prima risposta che sapremo valorizzare con i lavoratori del cantiere». Così, Giovanni Sgambati, leader della Uilm campana ha commentato la convocazione a Roma del tavolo sulla cantieristica. «Rimangono per noi gli obbiettivi di dotare il cantiere delle infrastrutture necessarie a realizzare navi, a partire del bacino di costruzione. Solo in questo modo si può garantire un futuro ai lavoratori di Fincantieri e al suo indotto». Ma ieri è montata anche la polemica sull’opportunità che alla manifestazione partecipino «alcune forze politiche - accusa la Lucci - che fino a ieri avevano ruoli di grande responsabilità nella gestione della cosa pubblica e che hanno contribuito enormemente a portare la situazione economica e occupazionale in Campania nelle condizioni disastrose in cui versa ora». Una critica alla quale si è affiancato il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, dichiarando che «potrebbe essere amaramente originale osservare sfilare in pompa magna con vessilli e stendardi, tutti coloro, dagli esponenti del centrosinistra alle sigle sindacali» i quali, afferma Bobbio, «non hanno fatto niente di concreto per ostacolare un percorso di crisi e di disgregazione della cantieristica stabiese» e, per giunta, hanno realizzato «il pasticciaccio brutto dello studio di fattibilità del bacino mai finanziato». Rosa Benigno - Il Roma

 
 
 
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