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Post n°47 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da bergamo_genova
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Post n°46 pubblicato il 02 Dicembre 2006 da ilsacrista
Vittorio Messori è un intellettuale con i piedi per terra, che guarda dove cammina, poco incline a lanciarsi in astratti voli pindarici. A salvarlo dal grave rischio di diventare uno testa d’uovo disincarnata dalla realtà è stato prima di tutto il giornalismo. Non quello che snocciola elzeviri e “spalle” sociologiche nelle redazioni culturali, ma quello vissuto per strada negli anni giovanili, inseguendo la notizia e riportando i fatti in articoli di cronaca lunghi al massimo 150 parole per le pagine della Stampa di Torino. «La cronaca – ha detto presentando i suoi libri “Emporio Cattolico” e “Ipotesi su Maria” – mi tolse definitivamente dalla tentazione di concedermi a fisime intellettualistiche. Il giornalismo mi ha permesso di conoscere la gente vera e di scrivere articoli “digeribili”». Pezzi “facili” dove i termini “a rischio incomprensione” vengono vagliati con il lemmario di frequenza del CNR. «Se una parola è poco usata, cerco di cambiarla per non scoraggiare il lettore il quale deve avere vita facile. La fatica resta solo a chi scrive». Questo è lo stile di Messori: scorrevole, senza note a fondo pagina, senza ardui ostacoli lessicali e allo stesso tempo elegante variegato, ma non troppo, da quello che lui chiama “un semplice latinetto”. E se a ciò si aggiunge la tenace meticolosità con cui prepara i suoi scritti, la determinazione a sfuggire l’effimero non dovrebbe sorprendere se i suoi volumi godano di un successo conclamato. “Emporio cattolico” e “Ipotesi su Maria” (gli ultimi usciti) non sono discariche di vecchi articoli pubblicati su quotidiani e riviste, una sorta di rivisitazione destinata a far cassa, ma la decantazione di un lavoro passato attraverso il laboratorio giornalistico e la conseguente risposta dei lettori. Sono libri apologetici, indagano cioè le ragione del credere, setacciano indizi e ricercano prove affinchè la scommessa della fede sia, sì, un salto verso il mistero, ma con addosso il paracadute di una riflessione razionale. Continua così quell’apostolato, paludato da cronista, iniziato nel 1976 con “Ipotesi su Gesù” (più di un milione di copie vendute in Italia), una vera inchiesta, lucida e documentata, sull’uomo di Nazaret. «In quegli anni – dice Messori – avrei potuto occuparmi di politica, ma l’argomento era pane per troppi. Così per una scelta personale, sostenuta anche da una conversione al cristianesimo – una “sberla dall’Alto” che mi ha portato a credere - ho deciso, per dirla alla San Domenico, di fare partecipe gli altri delle verità che mi è stato concesso di contemplare». In “Emporio cattolico” (480 pagine, 18 Euro, edito da Sugarco) si parte dall’attualità (quella che Messori si impone di conoscere tutti i giorni attraverso la lettura dei giornali al Caffè di Desenzano sul Garda) per tentare indagini storiche e riflessioni che aiutino a ritrovare una prospettiva cristiana, cattolica, sugli eventi. «Il titolo del libro – spiega Messori – è mutuato da quel fantasista della carità dell’Ottocento torinese che è stato il beato Francesco Faà di Bruno il quale chiamò Emporio cattolico il magazzino dove stoccava grandi quantità di merci da rivendere in città a prezzi accessibili. Una sorta di cooperativa sociale scaturita da un Vangelo annunciato che concepiva la vita terrena come una preparazione verso l’aldilà. Non solo pane, ma soprattuto il paradiso voleva Don Bosco per i suoi ragazzi. Un po’ il contrario di quanto succede oggi dove la Chiesa appare come una Croce Rossa con l’hobby del Vangelo con molti “clericali engagées” che trascurano la Messa per dedicarsi politicamente al sociale. Questo nella Torino dei Santi, come Faà di Bruno, Cafasso, Cottolengo, Allamano, Bosco e Murialdo, non succedeva». Un Messori come al solito schietto, senza reticenze. Aspetti dell’autore che troviamo anche in Ipotesi su Maria (543 pagine, 18 Euro, edito da Ares), un volume atteso da molti lettori che in qualche modo colma una lacuna se consideriamo il cristocentrismo di Ipotesi su Gesà dove il nome della Madonna non compare mai. «Questo non per posizione teologica scettica nei confronti di Maria – sottolinea Messori – ma perché chi è accecato dalla luce di Cristo non vede null’altro. E’ stata poi la conoscenza di Gesù che mi ha condotto “in casa” presentandomi la Madre. Si può incontrare Maria solo se si entra in intimità con il Figlio». Il risultato è un libro splendido che racconta le straordinarie epifanie mariane indagandone, nel rispetto del mistero, la loro strategia. Come a dire che la Madonna non appare a caso, ma le sue apparizione (da Lourdes a La Salette, da Fatima e Banneux) avvengono per esortare la fede nel Figlio in particolari frangenti storici. «Maria – conclude Messori – non è una devozione da tollelare in anziani bigotti, ma è la radice di carne della nostra fede. Senza di Lei si perde Gesù». Diceva Mauriac: «Noi non dobbiamo allontanarci da Nostra Signora per avvicinarci a coloro che l’hanno rifiutata o relegata in un angolo. Dobbiamo, anzi, restituirla ad essi, mostrando quale tesoro abbiano perduto. C’è una carità fraterna nell’ecumenismo che va praticata, per quanto attiene a Maria e al suo culto. E’ doveroso spartire la propria ricchezza, non adeguarsi alla povertà altrui». |
Post n°45 pubblicato il 22 Luglio 2006 da ilsacrista
«Ciao, so che hai più di un momento per me…sono io che tante volte, preso da tante cose, non riesco a stare con Te…Assurdo, vero? Parabole e satelliti per arrivare sempre più in alto, connessioni sempre più veloci, ma poi non riesco ad arrivare a Te…Se Tu sei ovunque, perché io sono sempre altrove? Se Tu mi cerchi, perché cambio sempre canale? Mi faccio prendere da tante cose, da tanti stimoli, e poi? Ho bisogno di felicità ma mi fermo ai piaceri, e così mi perdo il meglio. Vorrei arrivare alla finale, ma mi fermo ai quarti…Il bello, però, è scoprire che Tu ci sei sempre: se sono sul palco del successo o negli spogliatoi dopo una sconfitta, a Te non importa. Tu ci sei e mi chiami a giocare, nella Tua squadra, un campionato che batte ogni mondiale… e stasera so di avere fatto tanto: ho acceso luci nella vita degli altri, in questa estate grande come il sole che c’è, ho battuto il “cinque” con tutti e non solo con i soliti, ne ho fatte di tutti i colori, ho usato mani, testa e cuore, sono caduto e ho rialzato la testa e mi sono detto “Vai avanti, perché se inizi siamo in ballo e dobbiamo ballare anche se è solo un ballo d’estate”. |
Post n°44 pubblicato il 18 Luglio 2006 da ilsacrista
Scacco matto! Gli orologi si fermano. Il vincitore s’impettisce di vanagloria davanti all’avversario battuto: un gigante con ai piedi un moscerino. Qualcuno afferma che per giocare a scacchi occorre uno spirito omicida. In parte è vero. Gli inesperti dilettanti dei circoli, che gli inglesi definiscono con ironia woodpushers (gli spingilegno), mentre si destreggiano impacciati e timorosi tra torri e alfieri, provano un piacere crudele nel consegnare il re avversario al suo destino di sconfitta. Anche i grandi campioni faticano nel mitigare un ghigno malevolo quando i loro pezzi avanzano incontrastati verso il comando nemico barricato in una disperata linea difensiva. «Mi piace vederli dibattersi», confessò l’insuperato Bobby Fischer a proposito dei suoi avversari prima di strappare al russo Spassky, nel 1972, il titolo di campione mondiale.In fondo la leggenda vuole che l’invenzione degli scacchi sia legata a un efferato omicidio. Si narra infatti di un ricchissimo principe indiano tremendamente annoiato di un’esistenza priva di novità. Per rimediare al tedio quotidiano annunciò alla corte che avrebbe donato qualunque cosa a colui che fosse riuscito a procurargli insperate ore di divertimento. |
Post n°43 pubblicato il 26 Giugno 2006 da ilsacrista
Quando la signora X, ormai devastata dal peso dei suoi soliti peccati, è entrata nel confessionale, un urlo agghiacciante è esploso in chiesa. Il velo del tempio non si è squarciato perché il nostro santuario non è un tempio e non c'è il velo. Comunque le ampolline dell'acqua sulla tavola del presbiterio si sono rotte all'istante macchiando le mie Nike nuove comprate in offerta stracciata da un ambulante vicino all'ospedale di Arcore dove deambula il sacrista privato di Berlusconi colpito alla testa con un candelliere per aver votato Ulivo alla scorse elezioni. Ovviamente ho biascicato, scontento e maligno, due o tre parole che tiravano in ballo il padrone di casa. Niente di più. I fedeli presenti, cinque al massimo, più un cane scodinzolante davanti alla Madonna, si sono voltati all'istante verso il confessionale con gli occhi terrorizzati. Il cane invece no. Ha continuato a scodinzolare davanti alla Vergine. La signora X dopo l'urlo è svenuta, ma è subito ritornata in sè con una bella rinfrescata direttamente attinta dall'acquasantiera. Ma a nessuno della condizioni della Signora X importava alcunchè. Terrore e curiosità erano focalizzati dentro il confessionale. Lì giaceva un corpo immobile, nero in volto, avvolto in una sorta di pastrano scuro quasi corazzato. Era riverso sulla schiena e nella pancia un grosso spillone. Per evitare complicazioni, d'accordo con i fedeli, abbiamo ritenuto di non avvisare i carabinieri e nemmeno di chiamare l'ambulanza. Si vedeva che quello era morto stecchito. Inutile scomodare tanta gente che di sicuro, saputolo il Vescovo, avrebbe portato alla sconsacrazione immediata del santuario. In fondo i panni sporchi ognuno li lava a casa propria. E' così è stato fatto. Il corpo prelevato con disgusto è stato portato nel mio giardino. Per un fiaschetta di buon Chianti c'è stato anche qualcuno che s'è preso la briga di scavare una fossa vicino alla mia camelia fiorita. A lungo andare tutto quel ben di dio organico in decomposizione produrrà fiori di rara bellezza. Pronta la fossa, non senza una particolare fatica, il corpo è stato deposto e subito ricoperto di terra. Povero essere - ha detto qualcuno. Pensare che qui in paese non lo conosceva nessuno e nessuno gli aveva mai rivolto la parola. Mea culpa. Mea culpa. Mea infinata culpa. Dopo il doveroso atto penitenziale privato tutti sono tornati alle loro faccende vincolati reciprocamente dal segreto su quella strana morte innaturale. Soltanto il cane è stato indifferente all'accaduto. Quando sono ritornato era ancora là a fissare triste lo sguardo della Beata Vergine del Buon Consiglio. Tutto sommato è stato un bene. Un testimone in meno sull'aggiacciante delitto dello scarafaggio nel confessionale. Ancora oscuro il movente e l'esecutore. |
Post n°42 pubblicato il 25 Maggio 2006 da ilsacrista
Di fronte ai ritardi, lunghi tre anni, che ancora si sopportano per il completamento definitivo del Centro civico di via Martiri della Libertà e delle scuole di via Tonale il sindaco di Sorisole Simone Stecchetti ha riconosciuto, nell'assemblea pubblica nella sala Agorà di Petosino, il comprensibile malcontento della popolazione aggiungendo però che le cause non sono da imputare all'Amministrazione, bensì ai problemi della ditta di Caltanissetta, vincitrice degli appalti. Ora le due opere «sofferte», secondo quanto annunciato dal nuovo assessore ai Lavori pubblici Eros Mastrobuono, stanno avviandosi, grazie ai nuovi appalti stipulati, verso un epilogo positivo, anche se l'indicazione di una data precisa di fine lavori, come più volte richiesto dal consigliere di minoranza Stefano Gamba (lista «Progetto comune»), non è stata esaudita. Sul Centro civico sono piovute le critiche di Giuliano Tasca (ex consigliere di maggioranza) che ha definito «cieca» la scelta dell'Amministrazione di mantenere la struttura delle vecchie scuole elementari. «Era meglio abbatterlo e costruirlo ex novo», ha precisato Tasca che ha poi aggiunto che gli uffici postali nel Centro civico toglieranno spazi fruibili dalla comunità. Oscar Carminati, presidente del Consiglio d'istituto della scuola, ha ribadito come i ragazzi che frequentano le aule di via Tonale siano stati penalizzati per i ritardi accumulati dal cantiere e che il disagio sopportato dovrà essere in qualche modo colmato in futuro con un'attenzione maggiore nei loro confronti. Di fronte alla sassaiola di critiche comprensive anche dell'aumento delle spese per le «opere ritardatarie», della mancata riscossione degli affitti, di un'aula magna all'interno della scuola piccola rispetto al futuro aumento demografico del paese, di una biblioteca che non tiene conto degli acquisti annuali dei libri, il sindaco ha risposto in modo perentorio: «Datemi un anno e vi faremo vedere i fatti». Poi ha salutato tutti con una novità: «Presto Petosino avrà una nuova palestra seminterrata in via Tonale da 569.000 euro, termicamente autonoma con un impianto di riscaldamento in parte a pavimento, con una superficie utile di gioco di 230 metri quadrati e con una tribuna interna di 60 persone». |
Post n°41 pubblicato il 22 Maggio 2006 da ilsacrista
Non una semplice stagione di successo bensì un «Annus mirabilis». Giovanni Battista Paninforni, presidente dell'Associazione culturale Noesis (105 soci), non ha dubbi nel definire la 13ª edizione del «Corso di filosofia» iniziato, quasi in sordina, all'inizio degli anni Novanta e diventato oggi un solido punto di riferimento a livello regionale per la diffusione della conoscenza filosofica. |
Post n°40 pubblicato il 19 Maggio 2006 da ilsacrista
Per Sorisole non è certo un biglietto da visita di cui andare orgogliosi. Perché il Centro civico di via Martiri della Libertà, nel centro della frazione di Petosino, assomiglia alla tela di Penelope che non trovava mai compimento. |
Post n°39 pubblicato il 13 Maggio 2006 da ilsacrista
Cinque anni fa a Villa d'Almè l'idea di associare a una classica del ciclismo bergamasco, come il «Memorial Ghisalberti», la riflessione sul mondo della disabilità e sull'opportunità di sensibilizzare le giovani generazioni del paese sulla vita non facile dei portatori di handicap. |
Post n°38 pubblicato il 11 Maggio 2006 da ilsacrista
Sono arrivati su un furgoncino «galoppante» senza archi e frecce, ma con uno strano strumento a fiato e tanta voglia di comunicare tradizioni e cultura ai 158 alunni delle classi medie di Almè accompagnati dalle insegnanti e dal sindaco Bruno Tassetti. |
Post n°37 pubblicato il 11 Maggio 2006 da ilsacrista
Un colpo di spugna sul cofano per sbarazzarsi dell'ultima microscopica sbavatura, una controllata alle gomme e un ruggito del motore tanto per mettere in soggezione gli avversari. Uno sguardo alla cartina e una tiritera di parole incoraggianti e guizzi grintosi dentro quell'enorme sogno della Mille Miglia - alla sua 24ª edizione -, la corsa automobilistica di auto d'epoca che comincia oggi a Brescia con la punzonatura dei 375 bolidi in gara (dalle 9,30 alle 18) e, alle 20 in punto, la partenza della vettura numero uno alla volta di Ferrara, traguardo storico della tappa iniziale. |
Post n°36 pubblicato il 30 Aprile 2006 da ilsacrista
Probabilmente il dettaglio è sfuggito anche ai più scrupolosi amanti della puntualità, ma la Terra, durante il 2005, ha rallentato il suo girotondo intorno al Sole. Diciamo che se l'è presa un po' più comoda durante il consueto giro nello spazio: ha perso un secondo tondo tondo. Gli orologi atomici, controllati a vista dagli scienziati di Parigi, massimi esperti internazionali, lo scorso Capodanno hanno aspettato un secondo in più prima di stappare lo champagne che sanciva l'ingresso ufficiale nel 2006. Diciamo subito, per tranquillizzare, che l'indugiare del nostro pianeta rispetto alle rigide tabelle di marcia spaziali dovrebbe costituire un problema solo verso l'anno 1.450.000.000 dopo Cristo. Quindi abbiamo tutto il tempo per prepararci. |
Post n°35 pubblicato il 30 Aprile 2006 da ilsacrista
Uno scenario da Far west moderno velato dal paravento tutto letterario (vedi Dostoievski) delle notti bianche universitarie. Ma di bianco venerdì sera in Città Alta, attorno al chiostro di Sant'Agostino (sede dell'happening notturno organizzato dal «Collettivo Sconsiderati» dell'Università di Bergamo), c'erano solo le contravvenzioni della polizia locale del Comando cittadino che sventolavano alla brezza ben salde ai tergicristalli delle auto. Delfino Magliano, responsabile della Divisione pronto intervento, parla di 60 multe per sosta selvaggia contestate alla Fara. Un numero da Guinness dei primati come da Guinness sono state le libere interpretazioni del Codice della Strada di alcuni giovani automobilisti che, constatata la difficoltà di trovare parcheggio, hanno pensato bene di oltrepassare il viale di platani che porta alla Facoltà di Lettere e Filosofia e sostare spensierati sul marciapiedi. Senza contare il cumulo di auto di fronte all'ex monastero che ininterrottamente, fino alle ore piccole del sabato, si sono avvicendate. Un reiterato cambio della guardia che volentieri i residenti della zona avrebbero evitato. Qualcuno ha anche telefonato ai vigili per denunciare i decibel elevati. Pronta la diffida della polizia locale ai gruppi musicali invitati al chiostro. Ma all'una di notte lo spettacolo interno all'università sembrava contraddire la vocazione dell'ateneo ad ambito di trasmissione della cultura. Cartacce, bicchieri di plastica, bottiglie di birra che roteavano come biglie impazzite tra i piedi della calca ammassata all'interno. Per gli organizzatori della «notte bianca» l'iniziativa è stata un vero successo. Vittorio Valle, dalla cabina di regia dell'evento, parla di una partecipazione eccezionale da ripetere l'anno prossimo: «Ma per il momento non ci pensiamo – dice Valle –, siamo così stanchi». |
Post n°34 pubblicato il 24 Febbraio 2006 da ilsacrista
Questa sera alle 21, al Teatro Serassi di Villa d'Almè, va in scena «Il paese dei campanelli», operetta prodotta da Inscena - produzione spettacoli e presentata dalla compagnia Corrado Abbati di Reggio Emilia grazie all'interessamento della Olivari organizzazioni. L'autore è Carlo Lombardo, direttore d'orchestra, compositore e librettista ch cavalcando la moda degli inizi del '900 e avvalendosi della collaborazione del musicista Virgilio Ranzato, consegna al pubblico la sua opera più famosa, «Il paese dei campanelli», portata alla ribalta per la prima volta al Teatro Lirico di Milano. Un clamoroso successo per l'ambientazione esotica e fiabesca dello spettacolo e per l'alternarsi di pagine musicali ispirate a Franz Lehár, che tanto successo aveva riscosso nella Vienna di inizio '900 con la sua «Vedova allegra». |
Post n°33 pubblicato il 23 Febbraio 2006 da ilsacrista
Prima una brusca frenata al curvone che porta ai colli della Maresana e poi l'impatto contro la cancellata d'ingresso del Santuario di Rosciano. Un'auto, nella notte tra sabato e domenica, ha scardinato l'inferriata d'accesso alla sterrata che porta alla Grotta della Beata Vergine di Lourdes nella località Rosciano di Ponteranica. Di quanto successo non ci sono testimoni oculari, ma resta ben visibile la deformazione subita dal cancello che per metà ha resistito all'urto, mentre l'altra è stata divelta dai ganci che la fissavano alla muratura e gettata poi a una distanza di oltre tre metri. |
Inviato da: volandfarm
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Inviato da: lottergs
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