Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Agosto 2017

Diana, Our Mother, Her Life and Legacy..

Post n°8097 pubblicato il 31 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

 31 agosto 2107, il Regno Unito ricorda Lady Diana nel ventesimo anniversario della sua morte. Diana Spencer, principessa di Galles e madre dei principi William e Harry, resta nel ricordo dei britannici per la sua umanità, per essere la "principessa del popolo" come la definì l'allora premier Tony Blair il giorno in cui morì a 36 anni, il 31 agosto 1997.

Divorziata dal principe Carlo nel 1996 dopo averlo sposato nel 1981, perse la vita nell'incidete dell'Alma, sotto il tunnel dell'omonimo ponte a Parigi. Nello schianto contro un pilastro morì anche Dodi Al Fayed, sospetto amante, e l'autista Henri Paul. Ipotesi, sospetti, complotti, sulla morte di Lady D è stato detto di tutto, ma la verità non si saprà probabilmente mai.

Nel parlarne, i figli hanno criticato, Harry in particolare, i fotografi che inseguirono l'auto della padre nel tunnel parigino e che, mentre lei moriva sul sedile posteriore, continuarono a scattare immagini. Nell'anniversario delal morte, lui e William hanno voluto ricordarla mostrando al pubblico, nel documentario "Diana, Our Mother, Her Life and Legacy", una collezione di fotografie in precedenza inedite in cui la si vede sorridente durante un picnic o in un lunapark. Volevano così avvicinare la madre alle nuove generazioni, con i valori a lei cari legati all'aiuto delle persone in difficoltà o all'impegno contro le mine antiuomo.   

Nel documentario i principi, che al momento della morte di Diana avevano 15 e 12 anni, hanno raccontato che nell'ultima telefonata con lei erano stati frettolosi e di poche parole, perché occupati a giocare con i cuginetti. Non potevano sapere che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbero parlato con la loro adorata mamma.

Un altro passaggio estremamente doloroso riguarda le immagini del funerale di Lady Diana Spencer, in cui si vedono i giovanissimi principi, vittime di una crudele disciplina di corte, seguire a piedi, per un lungo tratto e circondati da migliaia di persone, il feretro della madre. Solo pochi mesi fa Harry aveva dichiarato che "a nessun bambino dovrebbe essere chiesta una cosa del genere".

 


Dai racconti dei figli è sempre emersa l'immagine di una donna anticonformista, in prima linea nelle battaglie umanitarie, affettuosa e con un grande sense of humor, in poche parole, come dichiara Harry: "la migliore madre del mondo". Gli amici più cari, il fratello Charles Spencer e le persone malate e disagiate che hanno avuto la fortuna d'incrociare sulla loro strada Diana, aggiungono alle parole dei figli ulteriori elementi per tratteggiare il ritratto di una figura iconica, entrata nel cuore dei britannici e nella storia.


Buona giornata

 

 
 
 

La saggezza del perdono..

Post n°8096 pubblicato il 30 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

La vita è breve. Perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto e non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere.

  Sergio Bambarén

Grandi Maestri illuminati invitano a scoprire la saggezza del perdono mutando prospettiva fino a considerare il proprio nemico un maestro capace di insegnarci i fondamenti di una vera crescita individuale ma per poter metabolizzare questo insegnamento l'uomo deve percorrere molta strada.

Il tempo è prezioso, niente ci è dato per scontato che le situazioni possono cambiare da un momento al l'altro non serve sprecare neanche minuti preziosi per cose che ci fanno soffrire, vivo la mia vita semplice molto intensamente, gioisco con poco soprattutto, quando mi posso sedere in riva all mare..

 

 

...la vita è troppo breve e bella per specarla con chiunque o con situazioni sterili

 

 

Speciale notte..


 
 
 

Per una vita semplice e rurale...

Post n°8095 pubblicato il 30 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

I bambini saprebbero riconoscerla subito, la casa dei Flintstones non è solo frutto dell’immaginazione, ma esiste e si trova in Portogallo. Il famoso cartone animato noto anche come "Gli antenati" è stato trasmesso sulla televisione italiana a partire dagli anni ‘60 ed è tornato in voga negli anni ‘90 con il nome di Flintstones. I protagonisti sono gli uomini della pietra e in particolare gli amici Fred e Barney che vivono all’interno di case ricavate dai sassi, con uno stile particolarmente spartano.




Nelle montagne settentrionali del Portogallo, vicino alla città di Fefe, si trova Casa do Penedo che letteralmente significa “casa di pietra” ed è una eco-abiazione molto particolare che si ispira proprio alla tipica architettura dei Flintstones. Casa do Penedo è stata edificata tra quattro grandi sassi già presenti in loco, come casa rurale per le vacanze di un abitante della zona. Le sue origini risalgono al 1974, ma negli ultimi anni questa particolare abitazione ha iniziato ad attrarre sempre più turisti e visitatori incuriositi, che volevano ammirare la sua architettura riconoscibile, ispirata agli uomini della pietra.

 


La sua capacità di integrarsi con gli elementi naturali è incredibile, per questo numerosi architetti ne studiano l’impianto e i metodi di costruzione. Nonostante l’esterno minimal e rustico, gli interni sono piuttosto confortevoli. Anche alcuni mobili sono in pietra, mentre altri sono in legno e il risultato è un ambiente che unisce l’antico con il moderno. Al piano terreno ci sono il soggiorno e un piccola cucina, mentre le camere sono al piano superiore, il quale è stato soppalcato. Casa do Penedo ha anche due elementi che la rendono una "dimora di lusso", un camino scavato nella roccia e una piscina.




Il proprietario Victor Rodrigues, la utilizza ancora come dimora per le vacanze, ma il continuo passaggio di curiosi e visitatori l’ha portato ha dover mettere vetri infrangibili e porte d’acciaio, per evitare che venissero rotti o forzati per guardarne l’interno. Casa do Penedo è immersa nella natura ed è circondata solo da colline e da qualche pala eolica, sicuramente è il posto perfetto in cui immergersi nel paesaggio e godersi tutto il bella di una vita semplice e rurale

 
 
 

Succede a Indianapolis...

Post n°8094 pubblicato il 29 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

Succede a Indianapolis, Sarah e Logan dovevano sposarsi a giorni. Tutto è pronto, ma il matrimonio viene annullato e la gioia e la felicità della venticinquenne vanno in fumo in un battibaleno. Da questa storia, però, Sarah vuole che nasca qualcosa di buono, le nozze non ci saranno, è vero, ma il banchetto avrà luogo ugualmente. Gli invitati? Saranno 150 homeless della sua città.

Un gesto davvero nobile quello della Sarah, che non spiega il motivo della cancellazione delle nozze, ma rivela una profonda tristezza e delusione. Aveva passato due anni della sua giovane vita a risparmiare per potersi permettere un matrimonio da favola, proprio come lo aveva desiderato, dopo tanti straordinari e sacrifici, però, aveva messo insieme 30mila euro, i soldi necessari per una grande festa. Niente da fare, perché il matrimonio con il fidanzato non avverrà mai, lasciando spazio a lacrime e disperazione. Solo per un momento, però, perché a Sarah viene un’idea a dir poco geniale.

La ragazza ha dovuto richiamare tutti i 170 invitati e spiegare ad amici e parenti che non si sarebbe sposata. È stato devastante ma quando ha pensato che doveva buttar via tutto quel cibo, allora si è detta che il banchetto l'avrebbe fatto lo stesso. Ed ecco che dall’annullamento di una festa, il ricevimento diventa un momento di grande beneficenza e gioia cittadina, ai tavoli, infatti, ci saranno 150 senzatetto, che potranno trascorre una serata felice, serena e con portate da leccarsi i baffi.

 


“Doveva essere un giorno da ricordare per tutta la vita” conclude la venticinquenne americana “e spero che sia davvero così. Gli invitati non se lo dimenticheranno facilmente. E questo vale anche per me”. Proprio così, Sarah sarà presente a quel ricevimento, un pò come Alice nel Paese delle Meraviglie che va alla sua festa di buon-non-compleanno. Anche se questa non è una favola a lieto fine, però, la vita continua e la ragazza guarda avanti e riparte da un viaggio, Logan le ha lasciato il suo biglietto per il viaggio di nozze in Repubblica Dominicana.

Sarah, così, partirà con la madre e tenterà di prendere di nuovo in mano la sua esistenza dopo un fatto traumatico come l'annullamento del suo matrimonio, di cui rimane in piedi, però qualcosa di grande, il sontuoso banchetto per i senzatetto.

 
 
 

Il primo smiley risale a 3700 anni fa ..

Post n°8093 pubblicato il 28 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

Tutti pensano che le emoji siano un contemporaneo metodo di comunicazione e che siano soprattutto i millennials a farne largo uso quando interagiscono tra di loro tramite le app di messaggistica e i social network. In realtà queste simpatiche faccine sono molto più antiche, la loro età è di 3700 anni e il primo smiley ad essere stato trovato risale all’epoca ittita, tra la Turchia e la Siria.

Durante gli scavi archeologici nell’antica città di Karkemish, situata al confine siriano con la Turchia, è stata rinvenuta dagli esperti una brocca che mostra il più antico smiley della storia dell’umanità. Si tratta di una vera e propria faccina sorridente, come siamo abituati a disegnare oggi a mano libera o come realizziamo con la punteggiatura per creare l’emoji più utilizzato.

La faccia stilizzata si è potuta osservare solo dopo che gli Archeologi avevano raccolto tutti i cocci e li avevano assemblati, scoprendo che si trattava di una brocca risalente al 1700 a.C. che veniva utilizzata per servire il sherbet, una bevanda anatolica a base di frutta e petali di fiore.

 

 

La scoperta ha stupito gli Archeologi soprattutto perché gli ittiti erano un popolo famoso per i carri da guerra e per gli scontri con gli Egizi, mentre questa brocca ha mostrato un diverso aspetto, decisamente più gioviale e inaspettato di questo popolo anatolico. Dal momento del ritrovamento, gli archeologi hanno discusso molto sul fatto che fosse realmente uno smiley oppure solo un insieme di simboli non definibili. In particolare perché la mente umana tende a ricondurre a forme ed immagini note, tutto ciò che vede.

Un Professore del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, che dirige gli scavi dal 2003, ha confermato che non ci sono altre tracce di dipinti sulla brocca e che quindi con grande probabilità, si tratterebbe proprio di uno smiley.

Così, questa antica fiaschetta si è aggiudicata il titolo di sorriso più antico della storia, superando di gran lunga lo smiley disegnato da un Avvocato al termine di un documento ufficiale risalente solo al 1635. Ora anche millennials sanno che le emoji non sono poi così contemporanee, ma che 3700 anni prima di loro, venivano già utilizzate per esprimere stati d’animo e comunicare.

 


 
 
 

Violenza verbale gratuita..

Post n°8092 pubblicato il 27 Agosto 2017 da nina.monamour

 

www_internet-Esterne WWW (note)

 

Le telecamere all'interno del parcheggio del centro commerciale "Carosello", alle porte di Milano, inquadrano l'autore del cartello di insulti al disabile che avevano suscitato l'indignazione generale sul web e non solo e fatto aprire un'inchiesta presso la Procura di Monza. 

Nel video si vede un uomo con bermuda neri, maglietta gialla, che cammina tranquillo e ad un certo punto sistema il cartello vicino al posto riservato ai disabili.

L'uomo dunque sarebbe stato individuato, sarebbe un italiano brianzolo non residente a Carugate. Ieri la Ledha, la lega per i diritti di persone con disabilità, ha sporto una denuncia nei confronti di questa persona.

Nei giorni scorsi la procura di Monza, dopo aver acquisto i video dati dalla direzione del Carosello, aveva aperto un fascicolo contro ignoti per "diffamazione aggravata" verso l'autore del gesto. 

Nel cartello appeso sulla cassetta di un idrante nel parcheggio del centro commerciale, l'automobilista, multato con 60 euro per aver parcheggiato in un posto riservato ai disabili, aveva scritto.. "A te handicappato che ieri hai chiamato i vigili per non fare due metri in più vorrei dirti questo, a me 60 euro non cambiano nulla, ma tu rimani sempre un povero handicappato. Sono contento che ti sia capitata questa disgrazia".

Queste parole rappresentano una gravissima offesa per tutte le persone con disabilità, siamo di fronte a una violenza verbale gratuita e assolutamente immotivata, uno degli obiettivi statutari dell’associazione è proprio quello del rispetto dei diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari. Per questo motivo hanno deciso di ricorrere alle vie legali.

 


 
 
 

Strade deserte e serrande abbassate..

Post n°8091 pubblicato il 26 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

Non ci sono piu' le mezze stagioni e neppure l'Agosto è piu quello di una volta; a parte gli scherzi, forse è colpa della crisi o, piu' semplicemente, dei tempi che cambiano, sta di fatto che l'esodo estivo di dimensioni bibliche non è piu' una certezza, e il 1° Agosto non è piu' la data simbolo delle ferie italiane; le città dunque non si svuotano mai del tutto, le vacanze si accorciano e si spezzettano durante l'anno. Il fine settimana lungo sta diventando sempre di piu' un'abitudine nazionale in tutte le stagioni e le città si attrezzano per offrire ventagli sempre piu' ampi di passatempi estivi.



Quest'anno ho deciso di rimandare le mie vacanze, il resto, visto che l'altra metà l'ho usufruita in Giugno (effettive, e non o mordi e fuggi) prima della fine del mese, voglio andare in Salento per una settimana, ma non desidero assolutamente trovarmi nella calca delle settimane centrali; non mi è mai capitato di rimanere fino a Ferragosto in città, un esperimento interessante di cui ho deciso di tenere una sorta di diario.

Martedì 1° Agosto, sono tornata a casa dal lavoro e dopo una bella doccia sono rimasta in terrazzo a prendere un pò di sole pomeridiano. Ho deciso che da stasera e per le prossime sere rivedrò alcuni dei miei film preferiti in dvd.

Giovedì, 3° Agosto, ieri al supermercato ho incontato un'amica che non vedevo da un pò, anche lei non è partita; stasera aperitivo da lei con altri amici rimasti in città. P.S. Serata divertente che si è trasformata in una spaghettata e si è conclusa con un revival di musica anni '70.


Sabato 5° Agosto, oggi è arrivata una mia cara amica dalla Spagna con i suoi figli; ho preso i biglietti per vedere uno spettacolo in 3d, fantastico! E poi i ragazzi erano incantati da ciò.

Domenica 6° Agosto, mi sono svegliata, le finestre erano aperte e sono stata avvolta dal suono delle campane, dal cinguettare degli uccellini e persino del miagolio del gatto dell'inquilina al piano terra.



Che silenzio, che pace, ma che ore saranno, le sei? Macchè erano già le 10! Che bello poter sentire quei bei suoni che normalmente sono coperti da rumori della città. Ho infilato i pantaloncini e scarpe da ginnastica e sono andata a farmi una bella passeggiata alla Pineta.

Mercoledì 9 Agosto, ricevuto sms da Laura che vive a Barcellona, mi chiede se potrò andare alla festa che sta organizzando per il prossimo 23 Settembre. Se ci sarò? Caspiterina, certa che ci sarò, anzi ho già comprato il biglietto per l'aereo e l'ho pagato pochissimo, queste sì che sono soddisfazioni, (e poi un bel w.e.lungo a Barcellona mi affascina, e nonostante io la conosca bene, ci torno ben volentieri).


Sabato 12 Agosto, al mare con l'amica dell'aperitivo della scorsa settimana, volevamo tornare per cena, invece alla fine, abbiamo incontrato degli amici e siamo rimaste a cena e anche per il dopo cena.

A proposito, dato il successo dell'aperitivo in terrazza da lei,



abbiamo pensato di replicare in questi giorni, ognuno porta qualcosa, così da alleggerire la padrona di casa, bé la mia amica ha già un bel da fare.
Tra qualche giorno anche io ritornerò e non vi nego che sono curiosa di avere gli ultimi aggiornamenti sul suo Agosto in città; al momento, dunque, direi che non se la passa male, vi pare?



 
 
 

Blue Mind..

Post n°8090 pubblicato il 25 Agosto 2017 da nina.monamour

Immagine correlata

 

Il mare ci rende felici e fa bene al nostro cervello; a rivelarlo una ricerca scientifica secondo cui il mare ha un influsso benefico su corpo e mente. A spiegare questo legame primordiale fra l’uomo e l’acqua è un libro pubblicato in Italia dal titolo "Blue Mind", "Mente e Acqua" scritto da Wallace J. Nichols, ricercatore presso l’Accademia delle Scienza della California e fondatore di Ocean Revolution, SEE the WILD, e LiVBLUE.

Secondo lo studioso l’acqua opererebbe in modo profondo sull’essere umano, agendo suiprocessi fisiologici e cerebrali. Non a caso la vicinanza al mare è fondamentale per aumentare la creatività, la generosità e l’empatia, ma anche perdiminuire ansia e stress. L’acqua avrebbe anche la capacità di migliorare la nostra salute e il nostro benessere personale, rendendoci più positivi e vincenti.

Secondo Nichols il genere umano ha una mente blu, ossia collegata all’acqua, ma è per lo più schiavo della mente rossa, che lo porta lontano dalla natura e lo carica di stress. Il segreto per essere felici sarebbe quello di ritornare a usare la mente blu e lasciare che l’acqua diventi uno degli elementi più importanti della nostra vita.

 


Il perché il mare ci fa così bene è stato dimostrato da diversi studi scientifici che hanno portato alla luce l’importanza dell’acqua per corpo e mente. Innanzitutto il colore blu rilassa la nostra mente, ponendoci in uno stato di tranquillità e positività.

Tutto merito delle aree del cervello attivate alla vista del mare, in grado di calmare il nostro subconscio. Non solo, il mare aiuterebbe anche ad essere più produttivi, come dimostra uno studio del 1995 pubblicato su Environmental Psychology, e più felici, come illustra la ricerca condotta da Mappiness sulle persone che vivono vicino a corsi d’acqua.

 

 
 
 

Non serve scappare..

Post n°8089 pubblicato il 23 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

Molti dicono che in amore vince chi fugge,

altri che vince chi aspetta.

Io dico che in amore vince semplicemente chi ama e anche se

non è corrisposto è pur sempre vincitore,

 

 

perché amare è la

cosa più nobile che l’uomo possa fare.

Buona serata

 

 

 
 
 

Analfabetizzazione costituzionale..

Post n°8088 pubblicato il 22 Agosto 2017 da nina.monamour




"La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove, perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità".

È il discorso sulla Costituzione di Piero Calamandrei quello che Agostino Roncallo, Insegnante di italiano nel liceo linguistico di Verbania, manda quasi a memoria. È un discorso di una tensione etica e civile altissimi. Ed è un monito, a farla vivere quella Costituzione. A partire dai giovani, come insegnava appunto Calamandrei. Trent’anni d’insegnamento alle spalle, Roncallo ha mantenuta intatta la passione del primo giorno, aiutare i ragazzi a realizzarsi nella vita e nello studio.

E, soprattutto, a diventare cittadini consapevoli; nella sua scuola ci sono stati in questi anni progetti specifici sulla cittadinanza. Eppure, rispetto agli anni passati registro che è aumentato il distacco delle giovani generazioni dalla politica. I valori della democrazia, i suoi meccanismi delicati, l’antifascismo, per molti di loro stanno diventando parole vuote. Hai voglia a spiegare che la Costituzione è un bene prezioso, conquistato con grandi sacrifici, se ne disinteressano, come sono indifferenti ai fatti della politica.

Una prova Roncallo l’ha avuta nel corso degli esami di maturità, ebbene, in un momento in cui nel Paese si discute della legge Fiano, che, semplificando, introduce il reato di propaganda fascista, il Prof. di Verbania ha toccato con mano l’ignoranza di qualche maturando. Pochi candidati per fortuna, "perché in generale i ragazzi sono stati bravissimi", ci tiene a precisare il Docente, ma quanto basta per lasciare l’amaro in bocca.

Una volta nelle scuole si insegnava educazione civica, materia che purtroppo si è andata affievolendo sempre più, fino a scomparire nel 1991. Vari e vani sono stati i tentativi di ripristinarla; oggi si parla di "competenze di cittadinanza" ma, di fatto, l’insegnamento della Costituzione, dei suoi valori e dei meccanismi della democrazia è lasciato alla sensibilità degli insegnanti. Come appunto Roncallo, che racconta episodi su cui le istituzioni dovrebbero riflettere.


In occasione degli orali ha chiesto ai ragazzi come è nata e quando è stata varata la Costituzione italiana, come funziona il Parlamento, chi elegge il Presidente della Repubblica,  domande fatte per aiutare chi nel colloquio e negli scritti aveva zoppicato. Invece le risposte avute sono state, in alcuni casi, un condensato di errori e superficialità; ignoravano l’esistenza e il ruolo del Parlamento, hanno detto che con il voto si scelgono “le persone da mandare al Quirinale”.

Alla domanda sullo sterminio degli ebrei un ragazzo ha risposto che finirono nei campi di concentramento "perché erano malati e omosessuali". Una studentessa si è presentata con una tesina su Primo Levi e non conosceva Auschwitz. Roba da far rizzare i capelli, sicuramente da matita rossa. E invece è perfino capitato, che chi aveva dato quelle incredibili risposte abbia poi ottenuto gli stessi voti o addirittura voti più alti di quegli studenti che si erano impegnati proficuamente nello studio e avevano rivelato capacità e competenze.

Mi sarei aspettata che il Presidente della commissione facesse presente a questi ragazzi che le loro lacune erano gravi; mi sarei aspettata una maggiore consapevolezza del problema. Viceversa mi sono sentita rispondere che non si poteva abbassare il voto "solo perché non conoscono la storia". Ma qui in discussione non era solo e tanto la materia “storia”, la questione era l’idea di scuola come luogo dell’etica e dei valori!. E ricorda come due anni prima, allora insegnava in un liceo di Domodossola, alla domanda su cosa si festeggia il 25 aprile uno studente rispose beffardo, "il compleanno di mia sorella"..

Roncallo scuote la testa amareggiato, e a questo punto si domando quali cittadini stiamo diplomando!. L’Insegnante che ha visto passare tante generazioni sui suoi banchi, sottolinea che 10-20 anni fa non era così, i ragazzi erano più sensibili, c’era maggiore partecipazione», parla di progressivo abbassamento della tensione civile, di "analfabetizzazione costituzionale".

 


Eppure di arrendersi non ci pensa proprio.

 Con il nuovo anno dovrebbe partire nel liceo di Verbania un corso di "formazione democratica" perché sui banchi di scuola si torni a parlare finalmente di Resistenza e Costituzione. Se i ragazzi avranno consapevolezza di come è nata la Costituzione e della storia tragica che la precede non potranno che diventare cittadini migliori. Non è questo a cui dovrebbe puntare una scuola che si vuole davvero buona?.


 
 
 

Pici, aglio, peperoncino di Soverato..

Post n°8087 pubblicato il 21 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

Se state pensando ad una vacanza nella Calabria jonica, la meta imprescindibile è sicuramente Soverato, la città, conosciuta anche come la "Perla dello Jonio" per le sue straordinarie bellezze naturali, rappresenta uno dei poli turistici più importanti della Calabria e forse il più importante della costa orientale.

Oltre all’ovvia attrazione marina godibile in varie forme grazie all’acquario comunale e alle acque limpide in cui sono abbondanti i cavallucci marini, tutelati dal 2009, Soverato costituisce un’importante culla d'interesse storico.

Soprattutto nella cosiddetta Soverato Vecchia, sorgono opere e siti di grande interesse storico-artistico come la chiesa matrice diMaria Santissima Addolorata, che conserva il gruppo marmoreo della Pietà realizzato nel 1521 da Gagini; l’importante sito archeologico dell'antico centro città distrutto dal terremoto del 1783; le tombe sicule e, nella vicina località San Nicola, le Rovine di Poliporto presumibilmente risalenti alle rovine di un antico porto di età greco-romana.

Una tra le attrattive principali della località di Soverato che vive di turismo soprattutto estivo, è senz’altro la spiaggia. Nella ridente cittadina calabra, in particolare, la spiaggia è sabbiosa e bianchissima che permette di godere al meglio delle acque cristalline che la bagnano, con fondali ben visibili anche a grandi profondità così come il vario assortimento di fauna e flora marina.

La spiaggia è lunga qualche centinaio di metri ed è costeggiata dal lungomare cittadino per buona parte pedonale. All’estremità a sud è divisa dalla strada da un rigoglioso palmeto. I numerosissimi lidi e chioschi disseminati per tutta la sua lunghezza offrono infine ogni generi di servizi così che al turista non manchi mai nulla.

Data la sua importanza nel settore del turismo, a Soverato e dintorni negli anni sono sorti svariati villaggi vacanze. Queste strutture disseminate per la costa jonica, prevalentemente nei pressi delle spiagge, vantano tutte una valutazione pluristellata in ogni guida turistica.

Non sono infatti semplici hotel in cui soffermarsi la notte, ma vere e proprie esperienze da fare in una vacanza da soli, con gli amici o tutta la famiglia. I vari centri benessere, le animazioni in piscina, i ricchi banchetti e le location mozzafiato valgono sicuramente i prezzi medio/alti delle strutture da provare almeno una volta.

Se volete scoprire l'Italia del sud e in particolar modo Soverato, le sistemazioni per le vacanze non mancano di certo. La città e le frazioni più vicine offrono comodi e confortevoli hotel e b&b,ma come per ogni città di mare che si rispetti i veri gioielli della comodità e del benessere si concentrano vicino al mare, più precisamente in quella che è la frazione più marittima della città ovvero Soverato Marina.

I più in vista, o per meglio dire, i più completi nei servizi offerti ai visitatori sono sostanzialmente Villa Ersilia, Hotel Nettuno, Hotel Gli Ulivi, San Domenico Hotel e Il Nocchiero City Hotel; tutte soluzioni da 3 e 4 stelle che mantengono dei prezzi affrontabili da tutti i tipi di portafoglio fornendo allo stesso tempo tutti i servizi e le attrazioni che cercate in un hotel per una vacanza al mare.

E IL PEPERONCINO?



'na bellezza questa foto, ricetta veloce...

4 spicchi di aglio, 1 peperoncio, 4 cucchiaii di olio extra-d'oliva, prezzemolo, 320 gr di pasta come vi piace, io di solito faccio gli spaghett grossi nr.5

Per preparare degli ottimi pici all'aglio e olio inizia lavando un peperoncino, tagliandolo a rondelle ed eliminando una parte dei semi. Sbuccia 4 spicchi d'aglio, elimina l'eventuale germoglio e taglialo a fettine.
Fai scaldare in un largo tegame 4 cucchiai d'olio, unisci l'aglio e fallo dorare a fuoco moderato, prestando attenzione a non bruciarlo.

Aggiungi anche il peperoncino regolandone a piacere la quantità e lascialo scaldare leggermente; spegni il fuoco.

 Lessa i 320gr di pici previsti in una pentola con abbondante acqua bollente e salata; scolali leggermente al dente e trasferiscili nel tegame con l'olio profumato al peperoncino.




 Fai saltare i pici all'aglio, olio e peperoncino per qualche istante ed aggiungi altri 4 cucchiai d'olio, questa volta a crudo, prima di servirli.

P.S. I pici al Sud sono i "maccarruni" fatti in casa..

Ahahahahahahhhhhh

 
 
 

Uno dei tanti innocenti, Julian Cadman..

Post n°8086 pubblicato il 20 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

Prima smettiamo di chiamare i jihadisti "pazzi o squilibrati" e prima riusciamo ad affrontare il tema, prima smettiamo di fare affare con chi sponsorizza i jihadisti, vedi Arabia Saudita e Qatar, prima riusciamo a sconfiggere il terrorismo islamico. A Barcellona si è replicato quanto successo a Nizza, a Londra e a Berlino. Veicoli lanciati a tutta velocità contro la folla per far il maggior numero di morti al minor costo possibile.

 Dopo 13 anni dall’attacco terroristico nella stazione di Atocha, a Madrid, la Spagna piomba di nuovo nel terrore e uesta volta, a farne le spese, è stata Barcellona. A poche ore dall’attentato che ha scosso Las Ramblas della città, il cuore pulsante della movida, del turismo e anche della stessa città di Barcellona, le domande si addensano e si attendono risposte, con un’unica grande certezza, il jihad è in Spagna. E scrivo "è", e non "è tornato", per il semplice motivo che lo jihadismo, dalla Spagna, non se n’è mai andato.

Come un vulcano dormiente, in attesa di esplodere per mietere nuove vittime, il terrorismo di matrice islamica vive in Spagna da anni, si alimenta di simbologie, di uomini, di reti criminali e di una cultura sotterranea che si è ormai radicata in tutto il territorio spagnolo. Per molto tempo, la politica spagnola e anche l’opinione pubblica che si alimenta di quanto affermato da politica e media, si sono trincerate dietro la colpa del coinvolgimento nella guerra in Iraq da parte di Aznar come motivo dell’attacco di Madrid.

In un modo o nell’altro, la Spagna si è autoconvinta di aver pagato il prezzo di quella guerra con quell’attentato e di aver chiuso così la parentesi jihadista contro il Paese.
In realtà, non era affatto così e se Barcellona è stata la manifestazione più clamorosa e orribile di questa minaccia, ci sono tutta una serie di elementi, di fattori e anche di notizie che, se analizzate nel complesso, mostrano un quadro assolutamente profondo e radicato di un islamismo molto più pericoloso e presente di quanto si credesse. Il fatto che non ci fossero stati morti, fino a ieri, in territorio spagnolo per mano del terrorismo non era un indice sul fatto che fosse una minaccia latente ma sostanzialmente innocua.



Innanzitutto, non va mai dimenticato un dato essenziale, e cioè che la Spagna è sempre stata al centro della propaganda jihadista sia di Al Qaeda sia dello Stato islamico. In ogni mappa del mondo secondo l’islamismo radicale, in ogni rivista, in ogni messaggio legato all’Europa, la Spagna è presente, ed è chiamata Al- Andalus, il nome che gli arabi diedero alla penisola iberica ai tempi delle prime razzie contro i regni visigoti. Islam e Spagna, o Al-Andalus, intrecciano da secoli la loro storia, e c’è una parte del fondamentalismo islamico che non ha mai dimenticato quello che per secoli è stato uno dei più grandi territori sotto dominio arabo.

La simbologia di Al-Andalus è stata ripresa da tutti, basti pensare, come esempio, che una delle più pericolose sigle dello jihadismo magrebino, Jamaat Nusrat Al Islam wa Al Muslimin, ha un suo mezzo di propaganda il cui nome è Al-Zallaqa, il nome che i soldati musulmani diedero al campo di battaglia e che significava "terreno scivoloso", per quanto sangue cristiano era stato versato.

 

 

La speranza nella tragedia di Barcellona aveva un nome e un volto dolcissimo. I capelli scuri e gli occhi del piccolo Julian Cadman, sette anni. Il bimbo australiano che tutti cercavano dal giorno dell’attacco che ha squarciato il cuore di Barcellona.

Le sue foto erano rimbalzate su tutti i siti, l’appello disperato del nonno e dei parenti per quel bimbo che nessuno riusciva a trovare e che nella città catalana era insieme alla madre, rimasta ferita ma non in pericolo di vita

Finita la ricerca del bimbo inizialmente sembrava essersi salvato, ma l’ufficio spagnolo per le persone scomparse ha poi confermato il decesso.

 
 
 

Accarezzare e non mortificare..

Post n°8085 pubblicato il 19 Agosto 2017 da nina.monamour






È nelle diversità che scopriamo quanto è immensa la vita, ama tutti senza distinzione,

perché la diversità esiste solo negli occhi di chi non sa guardare

e nel cuore di chi non sa amare..


 
 
 

Le oltre 10mila leonesse di Assad..

Post n°8084 pubblicato il 19 Agosto 2017 da nina.monamour


sda


Si chiama Nibal Madhat Badr ed è la prima donna ad assumere il prestigioso incarico di generale di brigata dell’esercito arabo siriano fedele al presidente Bashar al-Assad, la nomina è stata ufficializzata Sabato scorso dopo che il fratello di Bashar, Maher al-Assad, è diventato Generale Maggiore dell’esercito, poco prima di un’offensiva contro i terroristi nella città di Daraa.

Anche se molte donne hanno servito l’esercito siriano per decenni, il conflitto che insanguina il Paese dal 2011 ha spinto i vertici militari di Damasco ad accoglierne sempre di più tra i propri ranghi per rimpolpare la carenza di personale. Le leonesse siriane, dal canto loro, hanno dimostrato di essere decisive nelle sorti della guerra contro il terrorismo.

Originaria della città portuale di Tartus, Nibal Madhat Badr è la prima donna a ricoprire il ruolo di generale di brigata nella Siria moderna, a dimostrazione della condizione del genere femminile garantita dal governo di Damasco e della visione secolarista degli Assad rispetto a quella, decisamente più conservatrice, di islamisti e salafiti che combattono nelle fila delle varie sigle ribelli, passando da Al Qaida allo Stato Islamico, dove il trattamento riservato alle donne è ben diverso. Ne è un esempio drammatico il fenomeno della JJihad del sesso che ha visto centinaia di donne da tutto il mondo arrivare in Siria allo solo scopo di soddisfare i desideri e le pulsioni sessuali dei miliziani islamisti.

Il conflitto siriano si combatte a tutto campo, anche nella strategia mediatica. Per anni si è raccontato, attraverso film, fumetti, e persino una liea d'abbigliamento, lle gesta delle temerarie donne curde del Rojava impegnate nella lotta contro il Califfato, poco o nulla, invece, si è scritto delle migliaia di leonesse siriane impegnate nel combattere sul campo i terroristi. Una narrazione parziale che non tiene conto dei numeri e delle reali forze in campo.

In Occidente, sembra che a combattere i terroristi di Al Qaeda e dell’Isis ci siano solo e soltanto i peshmerga benedetti da Bernard Henri Lèvy, le Forze Democratiche Siriane appoggiate dall’aviazione statunitense e le soldatesse del “Rojava” disegnate da Zerocalcare. Peggio, gli altri, quelli che hanno inflitto i colpi più duri al terrorismo di matrice jihadista, difendendo la nostra civiltà romana e cristiana in Oriente e non una causa etnico-nazionalista, vengono demonizzati (vedi battaglia di Aleppo) o fatti scivolare nel dimenticato della storia (vedi assedio di Deir Ezzor).

I numeri parlano chiaro sono più di 10.000 donne le donne che si sono offerte volontarie per unirsi all’esercito siriano dal 2013 e almeno 8.500 quelle impegnate nella liberazione di Aleppo. Queste volontarie, dopo aver completato il loro addestramento militare, si sono unite a quattro gruppi principali, altre sono state schierate in prima linea contro i gruppi terroristici. La ventenne Samar al Abdullah, ad esempio, ha affermato di essere entrata a far parte dell’esercito di Assad perché avrebbe visto "il coraggio dimostrato da altre donne in diverse battaglie e ha voluto difendere il suo paese contro le bande terroristiche sostenute dall’estero".

Lo scorso febbraio, l’esercito siriano auciava la nascita del battaglione Khansawat Souria composto da 150 donne provenienti dalla città di Qamishli. Guidato dalla militante del partito Ba’ath siriano Jazya Tu’mah, è nato per fronteggiare lo Stato Islamico e liberare la provincia dalla presenza degli islamisti. Al-Masdar News ha pubblicato un video che testimonia le agguerrite soldatesse impegnate nell’addestramento. Se la guerra contro il Califfato e gli islamisti si avvia verso la conclusione, è anche merito loro.


 
 
 

Il male si confonde...

Post n°8083 pubblicato il 18 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

La vita è breve, vivila!
La rabbia é brutta, lasciala andare.
L'amore é raro, afferralo!
I ricordi dolci ..conservali nel cuore.

Madre Teresa di Calcutta


Visto l'attentato sulla Rambla di Barcellona, (ci sono stata sette anni fa, l'amo, l'adoro) e alcuni morti, associati agli altri in parecchi periodi, ti fanno pensare che siamo arrivati alla fine.

Quanta ragione aveva Oriana Fallaci..

I terroristi, i kamikaze, non ci ammazzano soltanto per il gusto d'ammazzarci, ci ammazzano per piegarci, per intimidirci, stancarci, scoraggiarci, ricattarci. Il loro scopo non è riempire i cimiteri, non è distruggere i nostri grattacieli, le nostre Torri di Pisa, le nostre Tour Eiffel, le nostre cattedrali, i nostri David di Michelangelo. È distruggere la nostra anima, le nostre idee, i nostri sentimenti, i nostri sogni..."

(Oriana Fallaci, "La forza della ragione"


 
 
 

E' solo questione di buon gusto..

Post n°8082 pubblicato il 18 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

Care amiche, siete in spiaggia? Allora guardatevi intorno e ditemi quante persone vedete che stanno veramente bene nel costume che indossano...Uhmmmmm...non moltissime, direi! Allora facciamo qualche riflessione in proposito, la famosa prova costume non deve essere solo una verifica della nostra forma fisica ma dovrebbe essere anche un momento di riflessione proprio sulla scelta del costume che meglio si addice al nostro fisico e lo valorizza.

Invece a volte sembra quasi che facciamo di tutto per indossare proprio quello che mortifica il nostro aspetto, perchè? Perchè purtoppo guardiamo troppo gli altri e troppo poco noi stessii. Guardiamo il costume che ha comprato la nostra amica o quello della pubblicità, ma ognuno di noi è una persona diversa!

Le pubblicità poi sono fatte per allettare e vendere, e avete mai vista una in cui il costume è indossato da una modella che ha piu' di 18/20anni?

 

 

E allora è tempo di cambiare modo di pensare; andiamo davanti allo specchio e proviamo a capire quale tipo di costume accompagna meglio le nostre forme. Ma, attenzione, da tutte queste considerazioni non sono esclusi i Signori uomini.

 


A questo proposito le donne si dividono in fazioni pro slip e pro boxer, mi sono molto divertita a leggere un articolo, una sorta di referendum sul tema; le amanti del boxer, dicono che l'uomo in slip è inguardabile, che gli slip sono ridicoli e datati e anche gli uomini in slip sono esibizionisti e addirittura "fanno ribrezzo".

 


Per la fazione opposta c'è chi fa notare che con gli slip anche le gambe degli uomini si possono abbronzare, chi sostiene che gli slip possono essere solo appannaggio dei belli e ancora che gli uomini in slip sono sexy.

Ora è vero che spiaggia è sinonimo di libertà, ma si può essere liberi anche con un pò di decoro! Un uomo con una pancia così prominente nascondere addirittura gli slip certo non è una vista piacevole ma soprattutto non fa un regalo a se stesso. Insomma meglio la pancia in vista o le gambe bicolori?

 Bè diciamo che calzoncini e bermuda coprono molte magagne e fra l'altro hanno un effetto giovanile. A me poi, sinceramente vedere quegli uomini muscolosissimi, oliatissimi e abbronzatissimi che esibiscono il loro fisico coperto da mini slip, come a voler dire.."Ehi, guardate che fusto che sono", non mi piacciono.

E altrettanto dicasi per una donna, l'eccessiva esibizione sarà provocante ma toglie fascino.

 


 
 
 

Ognuno di noi ha il suo carattere..

Post n°8081 pubblicato il 17 Agosto 2017 da nina.monamour





Se sei diretta, dicono che sei scorbutica.
Se sei taciturna, dicono che sei introversa.
Se ti isoli, dicono che sei depressa.
Se non sei compiacente, dicono che hai un brutto carattere.
Se sei single, dicono che sei zitella.
Se sei loquace, dicono che sei logorroica.
Se dai troppa confidenza, dicono che sei poco seria.
Insomma qualsiasi cosa fai non va bene niente!
Allora un bel..."andate al quel paese"
ci sta tutto !

 
 
 

L'amicizia nutrita..

Post n°8080 pubblicato il 16 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

Le donne speciali sono complici e sorridono;

le altre competono e acidificano.


Chi trova un'amica trova un tesoro verooooooooo, il problema è che il tesoro in

questione si rivela spesso una bigiotteria di poco conto ...

brilla di luce riflessa come uno specchietto per le allodole.


 
 
 

Una festa pagana..

Post n°8079 pubblicato il 15 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 

La più famosa festa estiva deriva dalla festività romana Feriae Augusti (riposo di Augusto), istituita dall'imperatore Augusto (appunto) nel 18 a.C. Si trattava di un periodo di riposo e celebrazioni successivi ai Consalia, le feste di fine lavoro agricolo, e i giorni delle Feriae Augusti servivano proprio a riprendersi dalle fatiche dei campi.

Da dove nasce la festività di Ferragosto? E, soprattutto, perché si chiama così? Ce lo siamo chiesti tutti, almeno una volta nella vita, e se oggi, complice Google, scoprire l’origine della festa è piuttosto semplice, fino a una paio di decenni fa il dubbio era di difficile soluzione.

Cominciamo dall’origine etimologica del nome, Ferragosto deriva dalla festività romana Feriae Augusti (riposo di Augusto), istituita dall’imperatore Augusto (appunto) nel 18 a.C. Si trattava, in buona sostanza, di un periodo di riposo e celebrazioni successivi ai Consalia, le feste di fine lavoro agricolo, e i giorni delle Feriae Augusti servivano proprio a riprendersi dalle fatiche dei campi.




I braccianti si recavano dai "padroni" per gli auguri, ricevendo in cambio una mancia, una festa pagana, dunque, che come spesso è capitato nel corso della storia (basti pensare alla Pasqua o al Natale) è poi stata assimilata dalla Chiesa Cattolica, spostando solo la data al primo al 15 agosto, per farla coincidere con l’Assunzione di Maria.

La gita fuori porta di Ferragosto, invece, ha origini molto più recenti e sorprendenti, se molti di voi oggi sono in spiaggia, in montagna, al lago o al fiume, in giro per il mondo, il “merito” è del regime fascista, visto che a partire dalla seconda metà degli anni Venti, il Fascismo organizzava i "Treni popolari di Ferragosto", convogli a prezzi stracciati che portavano gli italiani in giro per il Belpaese. E fu una delle prime volte nella storia dell’Italia moderna che gli italiani avevano la possibilità, a prezzi ridotti rispetto al normale, di visitare spiagge, monti e città che difficilmente avrebbero visitato.

Non a caso, infatti, il Ferragosto è una festività esclusivamente italiana, visto che in giro per il mondo il 15 Agosto è un giorno come tutti gli altri, eccezione fatta per la cattolica Irlanda, che però celebra la giornata di oggi per la festa dell’Assunzione di Maria, non certo perché un Imperatore romano, più di duemila anni fa, aveva ideato una festività propagandistica o perché duemila anni dopo un suo fallimentare emulo aveva deciso di mandare in "vacanza" gli italiani.

 

 
 
 

Creature marine in Australia..

Post n°8078 pubblicato il 13 Agosto 2017 da nina.monamour

 

 Australia, misteriose creature mangiano le gambe in mare a un

 

Un teenager australiano è uscito da un bagno notturno nell’oceano con i piedi e le caviglie sanguinanti, un mistero che i medici faticano a spiegare. Sam Kanizay si è immerso fino alla vita in mare a Brighton Beach, nei sobborghi di Melbourne sabato sera, restando fermo in acqua per circa mezz’ora. Quando è uscito dall’acqua sanguinava abbondantemente nella parte bassa della gambe. “L’acqua fredda mi aveva intorpidito le gambe, sentivo un formicolio, o quello che pensavo fosse un formicolio, invece era qualcosa di più, ha detto il 16enne alla radio 3AW.

Lavarsi sotto la doccia non è bastato e il ragazzo è stato trasportato al pronto soccorso per fermare il flusso di sangue, causato da quello che secondo la famiglia è stato un attacco di pidocchi di mare. “C’erano centinaia di punture di spillo o di morsi della grandezza di spilli sulla caviglia e sul dorso del piede" ha detto il ragazzo, spiegando che i dottori non sono riusciti a capire che cosa lo abbia ferito. Qualcuno sosteneva che erano pidocchi di mare, ma veramente nessuno sapeva davvero cosa fossero; il padre ha addirittura raccolto alcune delle piccole creature dall’oceano e postato online a un video in cui queste in un catino divorano pezzetti di carne.


Secondo alcuni esperti potrebbe essersi trattato di una manta o di una medusa, ma secondo Jeff Weir, del Dolphin Research Institute, si tratterebbe piuttosto di anfipodi opportunisti, che si nutrono di piante o animali in decomposizione. Non vivono per mangiarci, ma possono fare un assaggio ogni tanto, come le zanzare o le sanguisughe. Il ragazzo doveva avere davvero molto freddo, che ha subito un incidente simile alla fronte dopo un tuffo notturno di 40 anni fa. Lo scienziato marino ha spiegato che la ferita di Kanizay è simile a un’escoriazione e il ragazzo non deve aver paura di tornare in acqua.

Buona Domenica

 
 
 

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