Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 07/04/2017
Post n°7916 pubblicato il 07 Aprile 2017 da nina.monamour
“La memoria richiama alla mente un passato che è fondamentale per capire i nostri comportamenti di oggi. Infatti è nella memoria che ritroviamo tutte le tracce degli avvenimenti, a volte non eccezionali, ma per noi particolarmente significativi, che ci hanno permesso di diventare ciò che siamo” Romano Battaglia. Senza memoria non vi è passato e senza passato non vi è identità. Ogni uomo ha bisogno di conoscere le proprie radici, la propria provenienza, per comprendere fino in fondo se stesso e la società in cui vive, così come ogni popolo per sopravvivere alla modernità, dovrebbe conoscere e valorizzare le proprie tradizioni, gli usi e i costumi di generazioni antiche che, seppur lontane, continuano a mantenere un’eco di vitale importanza per la sopravvivenza della propria cultura. Spesso ignoriamo che, proprio nel sapere collettivo dei nostri progenitori, si nascondevano verità incontrovertibili acquisite più che dallo studio, dall’esperienza, e che in alcune di queste possono essere rintracciate ogni basi e fondamenti scientifici allora sconosciuti che ci hanno permesso di sopravvivere e di arrivare fin qui.
“Senza la memoria saremmo incapaci di vedere, di udire o di pensare. Non avremmo un linguaggio per esprimere la nostra situazione, e di fatto neppure un senso della nostra identità personale. In breve, senza memoria saremmo dei vegetali, intellettualmente morti” e l’unico modo che abbiamo per evitare la morte intellettuale prospettata da Alan Baddeley, è ricordare e raccontare. Da qui l’esigenza di raccogliere in una nuova rubrica, tutte le tradizioni e gli antichi saperi che ci hanno reso parte di un popolo straordinario, parte di un regno le cui tracce sono ancora ben visibili in tutto il meridione. L’Italia meridionale conserva tutt’oggi una lunga lista di affascinanti credenze e rituali, talvolta magici che hanno contribuito a rendere la nostra terra luogo di cultura e sapere, oltre che di grande fascino e mistero. Leggende, usanze, riti e convinzioni che andrebbero recuperate per far si che quella sapiente memoria collettiva non si disperda per sempre, fino a perdersi!
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