Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 30/05/2018
Post n°8408 pubblicato il 30 Maggio 2018 da nina.monamour
Dopo il livello di acidità presente in pensieri e parole, un secondo potentissimo indicatore del tempo che passa è il saluto. Quel particolare momento in cui al lavoro o in un negozio veniamo in contatto con chi, di qualche anno più giovane, pensa di doverci trattare con la massima considerazione che la nostra età o la nostra posizione richiedono e quindi, educatamente ma tragicamente, ci saluta con il “Buongiorno”a cui aggiunge talvolta un ancor più tragico “Signora” mentre noi avevamo già amichevolmente lanciato uno squillante e soprattutto giovanilissimo “Ciao” per buttarla sulla parità. Seguono istanti di impasse in cui la signora in questione viene percepita come segue, “una che vuole fare la giovane, ma non si è vista?” Se l’interlocutore è una donna, oppure “un’appassionata di toy boy” se si tratta di un uomo. Patetica in entrambi i casi. La marcia indietro è spesso ancora più imbarazzante perché a questo punto la signora è costretta a ripiegare sulla formalità mentre il giovane si sente in dovere di trattare amichevolmente una che potrebbe avere (e quasi sicuramente ha) l’età di sua madre e proprio si capisce che fa una fatica bestia e gli scappa anche un po’ da ridere. Infatti si taglia corto il minuetto e prima si finisce e meglio è per tutti. Diversamente dal livello di ph che aumenta in modo direttamente proporzionale agli anni e che può essere tenuto a bada da un minimo di autocontrollo, il “saluto sfalsato” è una evenienza assolutamente al di fuori della nostra possibilità di intervento perché è il segnale di come ci percepiscono gli altri. Il che spesso ci mette di fronte ad una tragica consapevolezza, per quanto si possa lavorare sull’aspetto, su abiti e accessori e perfino sul linguaggio, eventualmente sorbendosi dosi massicce di MTV e Amici di Maria, i veri giovani ci sgamano subito. E’ questione di avere quella certa naturalezza, che non riusciremmo a raggiungere nemmeno se frequentassimo corsi di teatro e dizione. Perché non siamo tanto convinte nemmeno noi di preferire una confidenza un po’ finta, che fa “forever young” ma che livella e appiattisce in una uguaglianza che non sentiamo appartenerci, visto il mazzo che ci siamo fatte per arrivare fin qui, oppure il riguardo che sentiamo di meritare come doveroso omaggio all’esperienza. A noi la scelta, Signore mie.
|
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
**********
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Inviato da: virgola_df
il 25/05/2020 alle 16:42
Inviato da: Nuvola_vola
il 25/05/2020 alle 11:27
Inviato da: zacarias5
il 25/05/2020 alle 07:34
Inviato da: tanmik
il 25/05/2020 alle 06:18
Inviato da: lascrivana
il 24/05/2020 alle 19:19