Creato da amaitti il 28/08/2011

La vita

La vita

 

Messaggi di Gennaio 2022

"Non c'era più nessuno".

Post n°839 pubblicato il 21 Gennaio 2022 da amaitti
 


Prima di tutto vennero a prendere gli zingari 


e fui contento perché rubacchiavano

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto 

perché mi erano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali 

e fui sollevato perché erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti e non dissi 

nulla perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me 

e non c’era più nessuno a protestare.


pastore Martin Niemoller

 
 
 

Green pass. Un punto di vista. Pino Cabras.

Post n°838 pubblicato il 18 Gennaio 2022 da amaitti
 

Intervento alla Camera di Pino Cabras - Alternativa

(2a parte)

Era il 20 ottobre 2021 quando in risposta alle nostre obiezioni
sulla intrinseca inefficacia del green pass, Draghi si inventò
in quest’aula una statistica di sana pianta, dicendo che da quando 
era in vigore il Green Pass, i decessi erano crollati del 94%, 
le terapie intensive del 95% e i ricoveri del 92%. Era una raffica di balle,
per la verità molto applaudite qui dentro, ma pur sempre 
una terrificante raffica di balle. Fandonie, imbrogli pronunciati
 “coram populo”.

Una catena di fanfaluche che si scontra drammaticamente con la realtà 
effettuale che è davanti ai nostri occhi.

E da quando è stato introdotto il green pass nei luoghi di lavoro,
i contagi si sono impennati. Da quando è stato introdotto
il super green pass i contagi sono esplosi. E la maggior parte 
dei contagi avviene da e fra persone vaccinate. Sono costretti 
ad ammetterlo perfino i virologi dei tanti siparietti televisivi.

Un’intera narrazione è crollata di fronte alle sue contraddizioni. 
La premessa del sillogismo: la grande menzogna. L’idea falsa 
che si possano limitare i diritti di una categoria di persone
perché altrimenti quelle persone costituirebbero un pericolo per gli altri. 
Stigma sociale, “labelling”, costruzione del capro espiatorio, divide et impera.

Separa, segrega, demansiona, mortifica, chiudi, multa, minaccia,
sorveglia, limita, rovina, precarizza chi non obbedisce.

Blandisci, prometti, promuovi, adesca, offri false sicurezze
a chi obbedisce. E poi tradiscilo e intortalo con un nuovo giro di frasi fatte: 
“ne usciremo solo così”, “ancora altre due settimane”, 
“è solo colpa dei no vax”, “è colpa del tennista Djokovic”!

Magari è colpa di Djokovic anche il fatto che in Danimarca 
i tamponi sono gratis e qui costano una fortuna solo 
per il gusto di punire chi non obbedisce.

Ecco, dicevo: la premessa è falsa, è falso quel famoso
discorso di Draghi e sono false le conseguenti tabelle dei ministri. 
È sbagliata la pietra angolare di tutta questa folle costruzione sociale.

Quando noi di Alternativa vi facevamo leggere i lavori 
di quegli scienziati che dimostravano che vaccinati e non vaccinati 
contagiavano entrambi, ci chiamavate “antiscienza”.
Per voi la soluzione era il green pass.

Ma i fatti hanno la testa dura, oggi dilagano, dimostrano 
che avevano e hanno torto marcio, e dunque non può esservi 
giustificazione alcuna per sostenere un sistema che intrinsecamente 
non funziona, intanto che limita il diritto alla mobilità, allo studio, 
al lavoro, alla vita di relazione a intere categorie, a interi territori, 
mentre distrugge turismo, ristorazione, economia di prossimità.

Così abbiamo un popolo che rimane ostaggio di gente 
che blatera di “carica virale” ma non saprebbe distinguere 
una proteina da un carciofo. Abbiamo gli spostamenti di sei milioni 
e mezzo di abitanti delle isole che in questo momento 
dipendono dall’arbitrio antiscientifico del governo, 
dal mancato rispetto di ogni proporzionalità delle misure.

Era il green pass modello base ad essere già sbagliato e dannoso. 
Figuriamoci quanto sono sbagliati e dannosi tutti gli aggiornamenti 
sempre più dispotici, compreso questo inutile green pass.

Le troppe incongruenze della versione adottata dai governi 
e dal complesso mediatico-farmaceutico intorno alla sindemia covid 
stanno emergendo in modo ormai inarrestabile 
e il professor Ehud Qimron – direttore del Dipartimento di Microbiologia 
e Immunologia dell'Università di Tel Aviv e uno dei principali
immunologi israeliani – ha scritto una lettera aperta al suo governo 
in cui critica con forza e senza mezzi termini la gestione israeliana 
– straordinariamente simile a quella a livello planetario globale – 
delle questioni sanitarie. Lo ha detto in un modo chiaro che voglio 
riportare anche qui, perché è molto illuminante anche per noi, 
tanto le situazioni si assomigliano.

Cosa scrive il dottor Qimron? Lo riporto:

«Ministero della Salute, è tempo di ammettere il fallimento.

Alla fine, la verità viene sempre a galla e la verità sulla politica 
del coronavirus sta cominciando a manifestarsi. Nel momento 
in cui le concezioni più devastanti stanno crollando una ad una, 
non resta che dire agli esperti che hanno guidato la gestione 
della pandemia: “ve l’avevamo detto”.

Con due anni di ritardo, finalmente ci si rende conto 
che un virus respiratorio non può essere sconfitto e che qualsiasi 
tentativo del genere è destinato a fallire.

Non lo ammettete, perché negli ultimi due anni non avete 
mai ammesso nessun errore, ma in retrospettiva è chiaro 
che avete fallito miseramente in quasi tutti i vostri interventi, 
e anche i media stanno iniziando a far fatica a coprire la vostra vergogna.

Nonostante anni di osservazioni e conoscenze scientifiche, 
avete rifiutato di ammettere che l'infezione arriva a ondate,
che svaniscono da sole. Avete insistito ad attribuire il declino 
di ogni ondata esclusivamente ai vostri interventi, e così “avete sconfitto 
la pandemia” grazie a una falsa propaganda. E l’avete sconfitta 
ogni volta di nuovo, e ancora e ancora e ancora.

Avete rifiutato di ammettere che i test di massa sono inefficaci, 
nonostante i vostri piani di emergenza lo affermino esplicitamente».

Beh, qui in Italia non abbiamo avuto nemmeno quei piani, 
e questo dovrebbe essere una ragione sufficiente perché il ministro
Speranza, il re della tachipirina e della vigile attesa, si dimetta. 
Ma torniamo al professor Qimron, che accusa:

«Avete rifiutato di ammettere che la guarigione protegge 
di più di un vaccino, nonostante le precedenti conoscenze 
e osservazioni dimostrino che le persone vaccinate hanno maggiori 
probabilità di essere infettate rispetto alle persone guarite.
Nonostante le osservazioni, avete rifiutato di ammettere che i vaccinati 
sono contagiosi. Sulla base di ciò, speravate di ottenere l'immunità
di gregge mediante la vaccinazione e anche in questo avete fallito.

Avete insistito a ignorare il fatto che la malattia è decine di volte 
più pericolosa per le categorie a rischio e per gli anziani 
che per i giovani che non fanno parte delle categorie a rischio, 
nonostante che conoscenze in tal senso arrivassero dalla Cina sin dal 2020.

Avete rifiutato di adottare la Dichiarazione di Barrington, 
firmata da più di 60.000 scienziati e medici professionisti, 
o altri programmi di buon senso. Avete scelto di ridicolizzarli, 
calunniarli, distorcere le loro parole e screditarli. Invece di optare 
per i programmi e le persone giuste, avete scelto professionisti 
privi di una formazione adeguata per la gestione della pandemia
 (come consiglieri del governo avete scelto esperti in fisica, veterinari, 
agenti della sicurezza, personalità dei media e così via).»

Dice proprio così, il luminare israeliano, e sembra parlare 
proprio di questo governo! E continua:

«Non avete impostato un sistema efficace per segnalare 
gli effetti collaterali dei vaccini e le segnalazioni sugli effetti 
collaterali sono state persino cancellate dalla vostra pagina Facebook. 
Per evitare di essere perseguitati, come avete fatto con alcuni 
dei loro colleghi, i medici evitano di collegare gli effetti collaterali al vaccino.
 […] Invece, avete scelto di pubblicare, in collaborazione coi dirigenti 
di Pfizer, articoli non obiettivi sull'efficacia e la sicurezza dei vaccini.

Tuttavia, dall'alto della vostra arroganza, avete anche ignorato 
il fatto che alla fine la verità verrà a galla. E sta cominciando
a manifestarsi. La verità è che avete fatto crollare 
la fiducia del pubblico a un livello senza precedenti e avete eroso
il vostro status di fonte di autorità».

Il professore lo dice con una precisione che diventa irrinunciabile 
per definire anche le politiche adottate nella nostra Repubblica.

La verità è che avete bruciato inutilmente centinaia di miliardi 
per minacciosi avvertimenti, per test inefficaci, per distruttivi 
lockdown, zone rosse arancioni gialle e per aver interrotto 
la routine della vita quotidiana negli ultimi due anni.

«Avete distrutto l'istruzione dei nostri figli e il loro futuro. 
Avete fatto sentire in colpa i bambini, li avete spaventati, 
resi dipendenti, abbandonati e divisi, come attestano 
i presidi scolastici di tutto il paese. Avete peggiorato gravemente
le condizioni di vita, l'economia, i diritti umani, la salute mentale e fisica.

Avete calunniato i colleghi che non si sono arresi, avete messo 
le persone l'una contro l'altra, diviso la società e polarizzato 
il discorso. Avete bollato, senza alcuna base scientifica, le persone 
che hanno scelto di non vaccinarsi come nemici pubblici 
e come propagatori di malattie. Promuovete, in un modo 
senza precedenti, una politica draconiana di discriminazione, 
negazione dei diritti e selezione delle persone, compresi i bambini, 
per le loro scelte terapeutiche. Una selezione priva di qualsiasi 
giustificazione epidemiologica.

Quando si confrontano le politiche distruttive che state 
perseguendo con le politiche sane di alcuni altri paesi,
si può vedere chiaramente che la distruzione che voi avete causato 
ha solo aggiunto altre vittime a quelle vulnerabili al virus. 
L'economia che avete distrutto, i disoccupati che avete causato 
e i bambini cui avete negato l'istruzione sono le vittime 
in eccesso risultate dalle vostre stesse azioni.

Al momento non ci sono emergenze mediche, ma da due anni 
coltivate questo stato di cose per brama di potere, denaro e controllo. 
L'unica emergenza ora è che voi state continuando a decidere le politiche 
e a gestire ingenti fondi per la propaganda e l'ingegneria sociale 
invece di indirizzarli a rafforzare il sistema sanitario.

Questa emergenza deve finire!»

Questa emergenza deve finire! Parola del Professor Udi Qimron, 
Facoltà di Medicina, Università di Tel Aviv.

Parole accorate, appassionate, che inchiodano il governo israeliano, 
ma anche il governo italiano e alcuni altri governi, all’assurdità 
con cui hanno trasformato un sistema sociale in un calendario zootecnico,
scandito da dosi su dosi su dosi senza più riguardo al principio di precauzione, 
senza più alcuna attenzione a contemperare diritti, interessi reali 
di masse di cittadini, trascinati nella Pfizercrazia.

Niente, il governo anche stavolta sembra volersi disporre a chiedere
la fiducia senza modificare il decreto per girare ancora di più la vite 
nella garrota e aggiungere un carico di punizioni.

In conseguenza di tale decretazione “d’urgenza”, non suffragata 
da motivazioni epidemiologiche e di salute pubblica capaci di darne 
giustificazione oggettiva (perché l’emergenza non è una decisione politica 
ma una condizione di fatto), assistiamo ad esempio a una macroscopica 
condizione di limitazione del diritto di circolazione sul territorio nazionale 
(come da art. 16 della Costituzione) particolarmente invasiva e sproporzionata.

Anche se il governo vuole fino in fondo la foglia di fico del “consenso”
informato, questo è un obbligo vaccinale per potersi liberamente 
muovere sul territorio nazionale, obbligo introdotto in modo irrituale 
nella forma e nella sostanza, attraverso una progressiva espansione 
della necessità di esibire il green pass “rafforzato” al fine dell’utilizzo 
del trasporto pubblico e dalla contemporanea restrizione dei criteri 
per poterne entrare in possesso, al di fuori da ogni ragionevolezza 
medica o scientifica.

Scompare per masse di cittadini un servizio pubblico essenziale, 
e sono dunque costretti a ricorrere al trasporto privato (se presente) 
o ad un mezzo proprio (se esistente) per potersi muovere sul territorio 
nazionale in evidente violazione dell’articolo 3 della Costituzione 
che prevede la piena eguaglianza di fronte alla Legge senza distinzioni 
di “condizioni personali e sociali” quale sicuramente è la condizione 
di (non) vaccinato o (non) guarito.

Nella catena di decreti siamo arrivati al fatto che dalle isole 
al continente sono necessari mezzi di trasporto pubblici 
non agevolmente surrogabili con quelli privati (come l’automobile) 
come invece avviene nel trasferimento in altre parti del territorio.

In tal modo sono violati diritti e principii generali appartenenti 
a tutte le comunità isolane. Un disastro di proporzioni storiche devastanti. 
L’estensione degli obblighi in varie professioni estromette 
masse di cittadini dal lavoro.

Il decreto segue e precede a raffica altri decreti, e già questo 
è un modo di trasformare la legge in una sorta di yogurt a scadenza, 
dove l’angoscia dei cittadini soggetti a misure che li escludono dal lavoro 
e dalla società si somma a una nuova e drammatica incertezza giuridica, 
in cui l’eccezione segue l’eccezione. Tutto quel che era ovvio deve essere 
precario, concesso per grazia del governo.

Lo faccio dire meglio a Giorgio Agamben:

«Dal punto di vista tecnico, si ha una separazione della forza-di-legge 
dalla legge in senso formale. Lo stato di eccezione definisce, 
cioè, uno “stato della legge” in cui da una parte la legge teoricamente 
vige, ma non ha forza, non si applica, è sospesa e dall’altra provvedimenti 
e misure che non hanno valore di legge ne acquistano la forza. 
Si potrebbe dire che, al limite, la posta in gioco nello stato di eccezione 
è una forza-di-legge fluttuante senza la legge.

Comunque si definisca questa situazione – sia che si consideri lo stato 
di eccezione come interno o che lo si qualifichi invece come esterno 
all’ordine giuridico – in ogni caso essa si traduce in una sorta di eclissi 
della legge, in cui, come in un’eclissi astronomica, essa permane, 
ma non emana più la sua luce.

La prima conseguenza è il venir meno di quel principio fondamentale 
che è la certezza del diritto. Se lo Stato, invece di dare disciplina normativa 
a un fenomeno, interviene grazie all’emergenza, su quel fenomeno 
ogni 15 giorni o ogni mese, quel fenomeno non risponde più a un principio 
di legalità, poiché il principio di legalità consiste nel fatto che lo Stato 
dà la legge e i cittadini confidano su quella legge e sulla sua stabilità».
Questa cancellazione della certezza del diritto implica «una mutazione 
radicale non solo del nostro rapporto con l’ordine giuridico, 
ma nel nostro stesso modo di vivere, perché si tratta di vivere in uno stato 
di illegalità normalizzata».

E aggiunge Agamben: «Al paradigma della legge si sostituisce quello 
di clausole e formule vaghe, come “stato di necessità”, “sicurezza”,
 “ordine pubblico”, che essendo in sé indeterminate hanno bisogno 
che qualcuno intervenga a determinarle. Noi non abbiamo 
più a che fare con una legge o con una costituzione, ma con 
una forza-di-legge fluttuante che può essere assunta, come vediamo
oggi, da commissioni e individui, medici o esperti del tutto estranei 
all’ordinamento».

Ecco, ha ragione Agamben. Oggi non stiamo discutendo più la legge, 
ma una “forza-di-legge fluttuante”. I diritti costituzionali di milioni 
di persone vengono manomessi giorno dopo giorno da una legione 
di pseudo-tecnici completamente sottratta alla democrazia.

È quel che si vuol fare anche con il cosiddetto Piano Nazionale 
di Ripresa e Resilienza e con le decisioni che rischiano di consegnarci 
mani e piedi al MES, cioè ai vecchi padroni del discorso europeo degli 
ultimi trent’anni, quello dell’austerity.

Le conseguenze su quel che rimane della Costituzione 
e dei diritti sono incalcolabili. Quante implicazioni può avere 
la china intrapresa con il Green Pass!

Alla fine, di fronte al fatto che tutta la narrazione non si fonda 
sul contagiarsi o meno in base allo status vaccinale, l’unico sostegno 
del green pass collassa.

Cosa rimane? Rimane l’eterno discorso che è un modo per costringere 
chi non intente vaccinarsi a farlo, non importa la sua volontà, la sua età, 
il suo livello di rischio. Uno Stato che cioè non rispetta la dignità umana.

E allora voglio farvi un esempio che fa crollare anche questa pretesa 
di moda nel Draghistan. Confrontiamo i dati e i comportamenti 
di Giappone e Italia.

GIAPPONE
Abitanti: 126 milioni
Decessi dall’inizio della crisi covid: 18.423
Rapporto decessi/milione di abitanti: 146
Vaccinati con seconda dose: 79%
Vaccinati con terza dose: 0,8%

ITALIA
Abitanti: 59,3 milioni
Decessi dall’inizio della crisi covid: 141mila
Rapporto decessi/milione di abitanti: 2.378
Vaccinati con seconda dose: 78%
Vaccinati con terza dose: 43%

A occhio, direi proprio che il Giappone ha ottenuto risultati 
di gran lunga migliori. In proporzione agli abitanti, ha avuto 
16 volte meno decessi.

Immagino che Speranza, Brunetta e Draghi pensino che i risultati 
derivino da una maggiore dose di sadismo burocratico, da un green pass 
nipponico sedici volte più crudele di quello italiano. Niente di tutto questo!

Vi leggo le linee guida del Giappone in tema di vaccinazione anti Covid:

«Sebbene incoraggiamo tutti i cittadini a ricevere la vaccinazione COVID-19, 
non è obbligatoria né coercitiva. La vaccinazione sarà effettuata solo 
con il consenso della persona da vaccinare dopo le informazioni fornitele. 
Si prega di farsi vaccinare di propria decisione, comprendendo sia l'efficacia 
nella prevenzione delle malattie infettive che il rischio di effetti collaterali. 
Nessuna vaccinazione sarà somministrata senza il consenso. Siete pregati 
di non costringere nessuno nel vostro luogo di lavoro né coloro 
che vi circondano a farsi vaccinare né a discriminare coloro 
che non sono stati vaccinati».

Le linee guida italiane sono: tachipirina e vigile attesa, ricatto, estorsione,
segregazione, green pass sempre più severi e ingiusti.

Questo è il grande scandalo. Basta con questa emergenza!

Guardate cosa sta accadendo intorno a noi: la variante omicron 
sta cambiando totalmente lo scenario. Il covid, sebbene come tante 
epidemie nella storia dell’umanità abbia causato lutti e un drammatico
impatto per i popoli, non è sinonimo di morte nera, di paura e di paralisi definitiva.

È una delle tante sfide difficili che possono raggiungere miliardi di esseri umani, 
sta già dilagando come un fenomeno con cui però si può convivere. 
La svolta di cui parlavo all’inizio è in atto e, come vediamo grazie a infiniti esempi 
nel mondo, non è affatto detto che convivere con la presenza del virus 
debba comportare la compressione delle costituzioni, la discriminazione 
dei cittadini, la paura indotta da ogni schermo, la divisione sociale.

Qui invece si va avanti come se niente fosse.

Eppure avete sentito la netta presa di posizione sia dell’OMS 
che dell’EMA contro i “booster”, ovverosia contro la politica 
dei richiami vaccinali ravvicinati permanenti. L’OMS ha dichiarato 
che è ormai evidente che i vaccini esistenti hanno un bassissimo 
impatto sulla prevenzione dell’infezione e della trasmissione, soprattutto 
nei confronti di Omicron, e che «andrebbero sviluppati vaccini contro 
il Covid-19 che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell’infezione 
e della trasmissione oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte». 
Fino a quel momento, secondo l’OMS, non ha senso continuare a effettuare
richiami con i vaccini esistenti. «Una strategia di vaccinazione basata 
su richiami ripetuti» dei vaccini attuali «non appare né appropriata 
né sostenibile», ha concluso l’OMS.

Sull’incapacità del vaccino di fermare la trasmissione, da segnalare
 l’ennesimo studio, apparso su “The Lancet”, che conferma 
che «l’impatto della vaccinazione sulla trasmissione delle varianti circolanti 
di SARS-CoV-2 non risulta essere significativamente diverso dall’impatto
tra le persone non vaccinate».

Lo dice perfino un membro del Comitato Tecnico Scientifico (CTS): 
un regime di vaccinazione ravvicinata permanente potrebbe 
addirittura avere effetti negativi in termini di immunizzazione: 
«Se si vaccina ogni 2-3 mesi per stimolare continuamente
 la risposta “effettrice”, dopo un po’ potrebbe ottenersi l’effetto 
contrario. Il sistema immunitario si potrebbe “anergizzare”. 
Si rischia l’effetto paradossale di “paralizzare” la risposta immunitaria».

Ma il Draghistan è il nuovo Titanic: ignorate l’iceberg.

Non così il premier spagnolo Sanchez, che ha reso nota l’intenzione 
della Spagna di cominciare a trattare il Covid come una «normale influenza». 
Per Sanchez ci sono le condizioni prudenti, prudenziali per passare 
da un quadro di «pandemia» a uno di «malattia endemica» 
come è appunto l’influenza stagionale.

Basta davvero con questa emergenza.

Basta con i green pass.

Togliete le sospensioni dei medici e degli operatori sanitari, degli insegnanti, 
dei poliziotti, di tutti i funzionari. Riaprite come si deve le scuole e le università. 
Togliete tutte queste dogane e check point di cui avete disseminato l’Italia. 
Ricollegate le isole. Riammettete tutti ai treni, alle navi, agli aerei,
agli autobus. Investite meno nel pagare i propagandisti 
delle vostre misure orribilmente sbagliate e investite di più 
nella medicina territoriale.

Finitela di sequestrare un intero Paese. Uscite dalla vostra bolla provinciale 
che osate chiamare “scienza” e guardate a un mondo che si apre persino
 – anzi, proprio – nel momento in cui l’epidemia corre di più.

Abbiate il coraggio di fare la cosa giusta, una buona volta.

A questa criminale perseveranza nell’errore c’è un’ Alternativa! 

 
 
 

Green Pass. Un punto di vista. Pino Cabras

Post n°837 pubblicato il 18 Gennaio 2022 da amaitti
 

L'intervento alla Camera di Pino Cabras  - Alternativa.

Eccoci dunque a una fase di svolta nella vita della Repubblica,
dopo due anni ad alta tensione. La crisi covid ha investito l’Italia 
come il mondo intero, e ovunque è tempo di bilanci e riposizionamenti.

Ogni paese ha preso le misure. Ogni popolo ha conosciuto la portata 
dei danni e dei rimedi. Ogni governo ha attinto all’arsenale delle sue leggi, 
chi per salvare la normalità, chi per crearne una nuova.

È tempo di bilanci anche per l’Italia e per un giudizio politico 
sulle misure adottate dal governo nel momento della svolta possibile. 
Il governo italiano ha scelto le misure più draconiane al mondo, dopo 
il Turkmenistan, in una spirale di decisioni che in queste aule noi 
di Alternativa abbiamo da subito contestato e criticato.

Abbiamo usato la scienza, la logica, il buon senso, i riferimenti giuridici 
più alti sui diritti umani. Abbiamo ascoltato le sofferenze di milioni 
di cittadini. Abbiamo frequentato piazze in ebollizione.
Abbiamo proposto soluzioni pratiche, ben note e sperimentate 
in tanti paesi a noi vicini per alleviare la vita delle persone.

Il governo ha scelto a lungo – e sceglie ancora una volta – 
la via che aggrava, anziché la via che allevia; la via stolidamente
repressiva, anziché la via democratica; il paese dei sudditi, 
anziché quello dei cittadini.

Il decreto sul Super Green Pass è uno strumento totalmente sbagliato, 
inefficace, dannoso, vessatorio, estorsivo. Va a intaccare 
una serie di diritti e principi costituzionali.

Una marea di riscontri e una valanga di dati di fatto e di numeri 
confermano oggi a posteriori quel che avevamo già visto ieri a priori: 
creare un meccanismo di segregazione non ha fermato l’epidemia, 
ha creato disuguaglianza, distruzione economica, sofferenza psicologica, 
indebolimento dei legami sociali. Sbagliare è umano, 
perseverare è draghiano.

Il capolavoro distruttivo del governo Draghi parte da una grande 
menzogna. Una grave menzogna del governo corrisponde a una grave 
violazione del patto sociale. La menzogna riguarda sin dal principio 
un tema molto serio: la portata e il significato dei vaccini
 e della campagna vaccinale.

Qui in Draghistan da un certo punto in poi non è più una questione
sanitaria all’interno di un sistema costituzionale proporzionato, cauto, 
attento ai diritti. No, qui diventa un nuovo sistema di cittadinanza a punti, 
con l’avvio di una segregazione in grado di espandere le ragioni 
di separazione fra cittadini sulla base di principi provvisori che creano 
incertezza e precarietà e che il governo, senza più contrappesi, 
può estendere arbitrariamente.

I limiti vengono spostati e decisi non in base ad armonie 
costituzionali, ma in base a convenienze di quel momento: 
le dosi sono efficaci per sempre, no, per nove mesi, anzi dodici mesi, 
macché: per nove, che dico? Per sei mesi, anzi quattro!
Non ci sarà bisogno di una terza dose, e chi lo dice è un maledetto 
no vax. Certo che ci sarà la terza dose ma fra un anno, no no, fra tre mesi, 
e chi ha dubbi su un virustar che parla – manco a dirlo – 
“in nome della scienza” e cambia idee come si cambiano le mutande, 
è un maledetto no vax, un “paria” ignorante da dare in pasto 
agli influencer a contratto per manganellarlo, umiliarlo, 
per punirne uno ed educarne cento, per far capire quale sarà
il clima in un paese totalitario che si rispetti, per incoraggiare 
il conformismo in ogni ambito dell’esistenza.

E mentre i dubbiosi venivano associati a ogni forma di infamia 
e di principio d’odio, il potere diffondeva e diffonde ancora odio senza
diluizioni, odio puro, ventiquattro ore su ventiquattro, 
talk show dopo talk show, con tante bugie sparse a piene mani.

Il lasciapassare verde è il primo nucleo di un sistema di crediti sociali 
nuovo di zecca, dove nell’algoritmo del “QR code” si potranno 
aggiungere via via nuove regole per separare i cittadini 
di serie A e di serie B.

Dicevo che il green pass modello Draghi parte da una grande 
menzogna originaria. Molti ricordano cosa causò la sconfitta 
del presidente Bush padre: una promessa non mantenuta, 
una sua grande menzogna. Disse: «Leggete le mie labbra, 
non aggiungerò mai nuove tasse!». E invece aumentò la pressione fiscale, 
e quella sua frase lo perse per sempre.

Allo stesso modo, tutti ci ricordiamo la frase solennemente 
pronunciata da Draghi nel luglio 2021 per giustificare il green pass, 
quella frase che sembrava una vecchia gag di Corrado Guzzanti: 
«Non ti vaccini, ti ammali e muori. Oppure, fai morire: non ti vaccini,
contagi, lui o lei muore».

Se la premessa di un sillogismo è falsa, è falso tutto quel che ne consegue. 
L’intera economia di un paese, il lavoro e lo studio di milioni di persone, 
le connessioni fra i territori, la vita pubblica nel suo insieme, 
sono pesantemente condizionati da una misura fondata
 su una premessa falsa: che chi si vaccina non si contagia 
e non contagia gli altri e inoltre ha la garanzia – dico, la garanzia! 
– di vivere in ambienti sicuri, mentre chi non si vaccina 
è un untore da punire e marchiare con la “Colonna Infame 2.0”.

Glielo dicemmo subito al presidente del Consiglio: 
«Mentre sillabava questa paura primordiale della morte 
- senza distinzioni fra gli anziani che rischiano e i ragazzini
 che non rischiano nulla - ha giustificato il green pass più rigido 
del pianeta, il lasciapassare più opprimente e illogico, 
la limitazione più vasta e senza precedenti in tutto l’Occidente 
delle libertà personali, del lavoro, della scuola, dell’università, 
del viaggio. Non contento, Draghi e gli altri suoi profeti 
della paura, hanno esteso sempre di più un sistema di estorsione.
Una cultura ossessiva della sicurezza, che ad ogni obiezione 
risponde con un inasprimento sempre più smodato e assurdo
delle iniquità, in un clima di caccia alle streghe».

(prima parte)

 
 
 

"Consapevolezza dei nostri limiti".Antonio Scurati

Post n°836 pubblicato il 14 Gennaio 2022 da amaitti
 

https://www.corriere.it/cronache/22_gennaio_06/alla-conquista-una-nuova-normalita-ma-un-cambio-prospettiva-f9867790-6f2e-11ec-97e0-94289cfbf176.shtml?re

 
 
 

Confido nei giovani.

Post n°835 pubblicato il 09 Gennaio 2022 da amaitti
 
Tag: giovani

https://video.corriere.it/esteri/piccolo-callan-soli-7-anni-fa-piangere-tutti-il-suo-discorso-motivazionale/dc228e8a-70cf-11ec-bed9-868e21cce827

 
 
 

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