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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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Messaggi di Maggio 2018

Gestisci le critiche in modo intelligente (step by step)

Post n°402 pubblicato il 28 Maggio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Che vengano da una mamma ipercritica, dall'amica invidiosa o dalla vicina pettegola, poco cambia. Chi di noi non ha sperimentato il forte senso di fastidio che si prova ad essere bersaglio sistematico, preferito ed esclusivo delle critiche impietose di un carnefice poco sensibile?

E ci può pure stare la critica, chiaramente. Quello che crea problemi è piuttosto la reiterazione del reato, l'insistenza con cui qualcuno decide di accanirsi contro di noi. Che fare?

Ne abbiamo parlato più volte. Nessuno può esercitare un potere diverso da quello che scegliamo di riconoscergli. Quindi il presupposto da cui dobbiamo partire è che possiamo tranquillamente ridimensionare la faccenda, abbiamo tutti gli strumento necessari a farlo.

Quando risultiamo particolarmente sensibili - nel bene o nel male - ai giudizi esterni, questo avviene perché siamo alquanto decentrate. Ovvero... poco presenti a noi stesse. Ecco che allora tendiamo ad usare come metro di valutazione lo sguardo esterno. Diviene utile recuperare l'equilibrio base. Capire che la mia vita appartiene a me, che le mie scelte devono essere giuste ai miei occhi, secondo i miei valori, conformi ai miei principi, mi pone in condizione di ridimensionare l'altro. Se agisci in questo modo, magicamente ti accorgerai che i pareri esterni avranno lo stesso condizionamento di una notizia appresa relativamente a terze persone che non ci appartengono.

Ma non basta. Prova ad estrapolare la critica. Ti chiedo di esaminarla in valore assoluto, senza considerarla proveniente da quella precisa persona. Perchè? Perchè a volte la situazione che ci pone ad avvertire fastidio non è data dalle parole in sé e per sé quanto piuttosto da chi ce le dice, da come lo fa. Se è vero che nulla accade per caso, ti inviterei a prestare attenzione sempre e comunque alle critiche. Potrebbero rivelarti una malcelata invidia da parte di chi te la rivolge, è vero. Ma potranno anche offrirti la possibilità di migliorare.

E mettiamo pure che dietro le continue critiche non ci sia davvero niente di prezioso da scovare. Potrai pur sempre vivere questi attacchi come un'esaltante palestra in cui esercitare la tua pazienza. Non sto scherzando. Se hai capito che una determinata persona ce l'ha con te, semplicemente privando di ogni reazione le sue considerazioni, dimostrerai a te stessa (e non solo) di possedere una pazienza da far invidia al buon Giobbe. E vedrai che questo gioco al massacro finirà. Perchè avrai privato l'interlocutore della possibilità di farti del male o di crearti fastidi.

E tu? Sei solita far critiche? Le manifesti solo quando strettamente necessario? O le usi come arma di distruzione di massa? Pensaci... capire queste dinamiche può portarci quella consapevolezza necessaria a ritrovare il bandolo della matassa ingarbugliata. Il resto, poi, sarà solo una legittima conseguenza...

 

 

 

 

 
 
 

Flirtare su Facebook: funziona?

Post n°401 pubblicato il 25 Maggio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

A giudicare dal crescente numero di persone che ne parla, direi proprio che flirtare su Facebook vada alla grande. Vuoi per questo bisogno di leggerezza che ci assale sempre più frequentemente nell'ingarbugliato scorrere delle nostre vite frenetiche, vuoi perché impegna molto meno di una relazione ordinaria, ne senti parlare praticamente ovunque.

Ero a cena con delle amiche, serata tranquilla, di chiacchiere e risate. Una di noi era ossessionata dal cellulare. Non avendo figli, ci domandavamo cosa la tenesse sulle spine. Inizialmente abbiamo cercato di far finta di niente, ma la sua insistenza, quel controllo maniacale del cellulare, ci hanno alquanto insospettite. Lei se n'è accorta e si è sentita in dovere di fornirci delle spiegazioni...

"No, ragazze... mi dovete scusare... lo so che non sta bene pensare al cellulare quando si è con altre persone... ma, vedete, tra cinque minuti mi manda un messaggio un amico... cioè non è esattamente un amico... ma non potrei definirlo nemmeno un corteggiatore... diciamo che tra noi c'è qualcosa..."

Ero sinceramente felice per lei! Dopo diverse delusioni aveva trovato un nuovo amore! Oddio... questo avevo capito... ma le cose, nella realtà dei fatti, non stavano esattamente così... Ci spiegò che non si erano mai visti dal vivo. Ma che per il resto flirtavano come due innamorati. Lui le mandava il buongiorno ogni mattina, e la buonanotte prima di dormire. Alle 9, alle 11, alle 15, alle 17 ed alle 21 le scriveva in chat. "E' molto presente, affettuoso... mai provato nulla del genere prima di ora..." Si affrettò ad aggiungere.

Un salto sulla sedia, ammetto, non me l'ha tolto nessuno. A me la sola idea di un uomo somministrato ad intervalli di tempo regolare e cadenzato, da la stessa emozione di una scatola di antibiotici prescritta dal medico per 5 giorni.

Insomma... voglio dire... cosa c'è di romantico in tutto questo? I sentimenti sono spontanei o non potremmo considerarli tali. Un social network po' costituire una valida base, un'opportunità per tenere i contatti anche quando non si può stare fisicamente vicini ma... non può e non deve sostituire il resto.

Guardarsi negli occhi e fissarsi in webcam credi che siano la stessa cosa? Parlarsi dal vivo, arrivando a cogliere le emozioni in uno sguardo, in un sorriso spontaneo, non ha nulla a che vedere con una fredda e formale chat scritta.

"Ma tu non puoi giudicare così... dovresti leggere ciò che mi dice prima di parlare... E' sempre molto dolce, passionale, a tratti infuocato! E' evidente che ci tenga a me"

La domanda mi sorge spontanea: se tutto ciò che dici è vero, come mai non sente la necessità di vederti dal vivo?

Ce la raccontiamo bene, quando vogliamo. Troviamo giustificazioni che nemmeno i nostri figli adolescenti riuscirebbero ad eguagliare! Ma siamo convinte realmente di essere appagate così?

Non amo giudicare le situazioni altrui ma negli occhi della mia amica ho visto un pesante velo di tristezza quando, nel corso della serata, sentiva raccontare ad altre dei loro appuntamenti dal vivo con il nuovo fidanzato o della prima volta al cinema col corteggiatore più interessante di tutti i tempi.

Accontentarsi credo sia la strada più sicura per giungere all'infelicità. Se scegliamo di farlo nella dimensione più bella della vita, dovremmo imporci uno stop, armarci del coraggio più sfacciato ed essere brutalmente oneste con noi stesse.

Ps: Due settimane dopo la famosa cena, la mia amica ha scoperto che il suo dolcissimo amore flirtava solo on line perché aveva moglie e due figli a casa, nella stanza accanto. Aveva studiato un piano diabolico che gli permettesse di incastrare alla perfezione tutto senza correre il rischio di effetti collaterali. 

 

 

 
 
 

Sorridi e otterrai ciò che vuoi!

Post n°400 pubblicato il 21 Maggio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

La legge di attrazione è una delle scoperte più belle che potessi mai fare. Una realtà che tutti dovrebbero conoscere. E che in molti hanno sfiorato nella propria vita, più o meno consapevolmente...

Ricordi, da bambina, i pomeriggi trascorsi a leggere i fumetti di Paperino e Topolino? Tutte abbiamo provato una profonda tenerezza per il povero, dolcissimo papero sfortunato. Che della legge di attrazione - in negativo - era testimonianza vivente!

Temeva il peggio e, puntualmente, gli accadeva! Mentre Gastone collezionava un'infinita serie di eventi fortunati.

Siamo veri e propri magneti. Se vibriamo in negativo, rischiamo di dover fare i conti con la triste sorte di Paperino. Ma... come si fa a correggere il tiro? Quali i piccoli passi necessari per invertire la rotta? Per cambiare polarità? Per aprirsi al positivo?

Te ne dico uno soltanto: inizia a sorridere! Potrà pure sembrarti un gesto banale, inutile, frivolo... Ma tutto parte da lì. Che, se ci pensi bene, sforziamo meno muscoli sorridendo che tenendo il volto teso in smorfie di fastidio.

Il sorriso deve diventare il tuo biglietto da visita, il tratto distintivo della tua personalità. Il primo dettaglio che verrà in mente alle persone quando penseranno a te.

Prova al mattino, appena sveglia, apri gli occhi e... sorridi! Anche se sei sola, in casa, sorridi. A te stessa, al nuovo giorno. Ti accorgerai che la mente si predisporrà subito ad inseguire pensieri positivi. Coglierai nella stanza la bellezza di un raggio di sole capace di sfidare il buio che c'è intorno. Ti rallegrerà vedere sul balcone un nuovo fiore appena sbocciato, o un uccellino intento a mangiar qualcosa tra i tuoi vasi.

Sorridi mentre ti prepari la colazione e ti accorgerai che, magari, ti verrà voglia di usare una tazzina nuova, o di prepararti in aggiunta al solito, due fette biscottate col miele o con la marmellata.

Sorridi mentre ti guardi allo specchio, coi capelli in disordine ed il viso stropicciato dal sonno.

Sorridi mentre scegli il vestito da indossare e quali accessori credi si abbinino meglio.

Sorridi mentre fai la doccia, ti prendi cura di te, ti trucchi: potrà venirti voglia di ascoltare della musica mentre ti occupi dell'auto-accudimento.

Sorridi quando esci di casa, sorridi al vicino che incontri per le scale, sorridi ai passanti, sorridi!

Ti invito a sperimentare per un giorno interno la forza del sorriso.

Ti chiedo di sorridere anche quando non ne hai motivi o, peggio, quando ne avresti di validi per imprecare. Quando ti arriva una bolletta eccessivamente cara, o tuo figlio ti assale con una crisi adolescenziale che probabilmente metterebbe in crisi pure la mitica pazienza di Giobbe...

Sorridi se non riesci a fare tutto quello che ti eri prefissata. Sorridi mentre lo rinvii in agenda a domani.

Sorridi mentre incontri un amico per un caffè. Sorridi quando finalmente, al termine della giornata, indossi la camicia da notte e ti rilassi sul divano in compagnia di un film o di un bel libro da leggere.

Ora farai fatica a credere che un gesto così piccolo, trasformato in abitudine, possa portarti chissà quali benefici. Ti chiedo di fidarti e di farlo. Sperimenta il potere del sorriso. Come primo passo di una metamorfosi destinata a diventare importante. E poi, se ti va, scrivimi cosa hai visto cambiare... 

 

 

 
 
 

Inchiesta: Come attrarre l’uomo giusto (e far durare la relazione)

Post n°399 pubblicato il 16 Maggio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Più porto avanti quest'iniziativa delle inchieste mensili e più mi convinco che se valorizzassimo in termini qualitativi (oltre che quantitativi) il dialogo, esisterebbero molti ma molti problemi di coppia in meno...

Siamo diversi, lo ripetiamo continuamente, fino alla noia. Ma la tendenza comune - molto in voga ultimamente - è fare di questa diversità una linea netta di separazione piuttosto che cercare di approfondire la conoscenza delle due metà del cielo sino a trasformare in un autentico punto di forza quella diversità.

La scorsa settimana ho chiacchierato con un interessantissimo gruppo di uomini su un tema che non credo potrà mai passar di moda. Esistono ancora relazioni serie, importanti? Uomini capaci di crederci e dedicarcisi con impegno? E, soprattutto, cosa - a detta del sesso forte - può rendere una relazione in grado di durare nel tempo?

L'ho chiesto ad un campione variegato di uomini, composto per il 78% da abitanti del Centro e Sud Italia e per il 22% del Nord (questa volta gli intervistati si sono offerti tutti liberamente, dunque nessuna discriminazione geografica voluta).

Il 40% degli intervistati è sentimentalmente impegnato, il 60% single.

Alla prima domanda: "Hai mai avuto una relazione importante, di quelle che solitamente vengono definite serie?" L'88% risponde sì, l'11% no.

Con la seconda domanda, il discorso inizia a farsi molto più interessante... "Cosa ti ha portato a volere un legame di questo tipo con la tua partner di allora? Cosa ti ha motivato a credere che con lei sarebbe stata un'esperienza importante?"

L'11% risponde "l'ingenuità". Praticamente un errore che, con una consapevolezza diversa, si sarebbe potuto anche evitare...

Il 15% afferma che a convincerlo sia stato il fatto di aver visto in quella partner una donna assolutamente diversa dalle altre.

Per il 20% la motivazione è scattata grazie alle affinità elettive.

Un 24% dichiara di esser stato coinvolto dai modi della partner, dalla sua dolcezza, in grado di rendere speciali le attenzioni che gli rivolgeva. Quindi... il modo di porgersi, l'opportunità di far visitare il proprio mondo, sono elementi che non sembrano affatto sfuggire all'attenzione degli uomini.

Il restante 30% dice di aver trovato nell'amore, in quel coinvolgimento forte, la certezza che sarebbe stata una relazione importante.

"La spinta l'ha data il sentimento, la forza del legame, invece, il tempo". Dichiara uno degli intervistati. "Parlerei di un riconoscimento immediato... affinità elettive, molti canali in comune... Il resto è vita!" Replica un altro.

Quindi... se sogni ancora una relazione duratura, inizia a convincerti che è realmente importante avere una tua vita interiore ricca, saper esaltare i tuoi punti di forza, quelli che ti rendono speciale, diversa dalle altre. E smetterla di dire che in giro ci son esclusivamente i soliti gatti morti che scappano alla sola idea di un legame serio. Non è così. Come vedi... ci sono (pochi ma buoni). Ma allora... Quali sono - secondo lui - i 3 ingredienti capaci di far durare la relazione? E qui mettiti comoda che le risposte spaziano a 360°...

Con il 21% di consensi, viene individuato come ingrediente imprescindibile l'attrazione, la complicità, l'intesa. "Alla base ci dev'essere molta passione, una forte attrazione" dichiarano. "La sessualità ha un peso davvero importante. Far l'amore è uno di quegli ingredienti che solidifica e rafforza una coppia".

Non meno importante (17% ) appare la sincerità necessaria "per ispirare fiducia nel partner, al quale si devono poter mostrare anche i propri limiti, certi che verranno accettati".

Altri due ingredienti rientrano prepotentemente nei 3 più preziosi (che diventano dunque 4), entrambi con l'8% delle preferenze: la fedeltà e la condivisione. Non sembra prerogativa esclusiva della donna la fedeltà. Anche gli uomini raccontano di aver subito tradimenti al cospetto dei quali si è sgretolato tutto, irrimediabilmente. E immaginando una relazione importante, la inseriscono tra le tre condizioni sine qua non.

Anche la condivisione si rivela preziosa: "La coppia è come un impasto... se lo sai amalgamare produce, se no non cresce... Un ingrediente speciale è saper essere reciproci" Quindi sfatiamo il mito delle vite parallele. I punti di incontro sono decisivi. "La mia compagna ideale è quella disposta a condividere tutto con me".

Il restante 46% è suddiviso in tante altre componenti che sembrano apparire meno rilevanti ma comunque degne di nota. C'è chi ritiene essenziale la consapevolezza di sé, chi indica nella capacità di ascolto dell'altro una risorsa in grado di rivelarsi preziosa. Il dialogo, il rispetto e l'amore, invece, sono indicati solo dal 4%. E questo dato fa riflettere.

"Bisogna essere capaci di cogliere l'essenza più autentica dell'altro per poter riuscire ad amarlo al di là dei ruoli che ricopre" Dice un intervistato. "Crescere insieme, impegnandosi e divertendosi". Il segreto di una relazione importante, capace di durare nel tempo, sembra essere nascosto tutto qua.

 

 

 
 
 

Tira fuori il carattere!

Post n°398 pubblicato il 14 Maggio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Ci capita di attraversare periodi in cui siamo particolarmente stanche. Apparentemente tutto scorre come sempre, perché siamo bravissime a salvare le apparenze quando a star male non son gli altri ma noi.

Mi riferisco ad una forma di stanchezza mentale. Quella che ti porta a svegliarti fiacca, come se le ore di sonno non fossero mai sufficienti. Ad avvertire esageratamente il peso anche di piccole azioni semplici che, fino a qualche tempo prima, neppure eri consapevole di star assolvendo.

Se non ci diamo uno scossone iniziando ad imporci l'urgenza di un risveglio perentorio, corriamo seriamente il rischio che questo periodo strano arrivi a cambiarci. Sì, perché se sei stanca mentalmente hai meno sopportazione, ti irriti più facilmente. Se sei fiacca, non intervieni se non quando lo ritieni strettamente indispensabile. Ma lasciandosi andare così, giorno dopo giorno, si permette a questa situazione di modellare la nostra personalità di sempre.

La via d'uscita? Tira fuori il carattere! Che si tratti di ritagliarti più tempo da dedicare ad attività che ti carichino di entusiasmo, o di reagire a situazioni che non ritieni corrette, o di restituire al mittente l'ennesimo tentativo di prevaricazione, diviene urgente e necessario imparare a mostrare gli artigli.

Non commettere mai l'errore di identificarti con l'incongruenza dei tuoi periodi no. Sono importanti. Utili - persino - se usati bene. Prenditi in ogni caso il tempo necessario a ricaricare le batterie. Solo allora, con la giusta lucidità, potrai pensare anche al resto.

Ma adeguarsi alle persone ed alle situazioni non si rivela mai la scelta di vita vincente. Con questo non ti sto dicendo di trasformarti in un combattente super arrabbiato. Preservando però la necessaria pace interiore, soffermandoti a comprendere le situazioni mano a mano che si presentano, tirar fuori il carattere diventa una tappa necessaria. Ed inevitabile. A noi la parola....

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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