*Serendipity*
Casuale e inatteso« Precari | Incazzature » |
La tragedia della Costa Concordia mi ricorda quella del Cermis. I cavi di una funivia vennero tranciati da un caccia americano, morirono venti persone. Tutto fu frutto di un errore, o di un "gioco", da parte dell'equipaggio. Per di più, alla fine di tutto l'iter giudiziario, i quattro responsabili non pagarono granché per le loro colpe, poiché di colpe si parlava e non di un incidente nel vero senso della parola. Un incidente causato da una sorta di "gioco". Neppure di errore umano si può parlare, è stato un semplice "gioco".
Mi ricorda un po', almeno sull'onda (sull'onda...) delle prime notizie la tragedia della Costa Concordia. Una manovra azzardata quella di dirottare la nave verso la costa che è costata la vita, almeno finora, a sei persone. Ed è andata pure "bene", se si pensa ai 4 mila e più che erano lì sopra. (E non mi esprimo sul fatto dell'abbandono di nave e passeggeri...) Magari era una manovra che veniva sempre fatta, alla faccia del pericolo, e fino alla tragedia era sempre andata bene...
Allora mi chiedo: quante cose si fanno per gioco, per negligenza, per trascuratezza, senza pensare alle conseguenze? Io viaggio ogni giorno in treno; i treni dei pendolari sono un esempio di come NON si dovrebbe viaggiare, relativamente alla sicurezza. Ad esempio su molti convogli le porte non si aprono. E in caso di incendio? Cosa si fa? Si viaggia spesso stipati all'inverosimile, ti manca l'aria... e se c'è un'emergenza? Arrivare alle porte è un'impresa e, se anche ci arrivi, magari ti trovi davanti quella che non si apre... Quanti giocano con la nostra vita? Perché? Quando un treno non è in condizioni di viaggiare in sicurezza, il capotreno dovrebbe prendere coraggio e dire "no, io non lo faccio partire, le porte sono guaste, è pericoloso e non mi assumo la responsabilità". Poi però penso che siamo in Italia e, come minimo, lo accuserebbero di interruzione di pubblico servizio. Il comandante della nave, i piloti del caccia americano, i vertici di Trenitalia: tutti giocano metaforicamente al ribasso. Perché la posta in gioco, probabilmente, non ha granché peso.
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