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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA

 

SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Antonio Di Pietro

Post n°1221 pubblicato il 20 Maggio 2006 da lo_snorki
 
Tag: idv
Foto di lo_snorki

Antonio Di Pietro (Montenero di Bisaccia, Campobasso, 2 ottobre 1950), è stato un magistrato del pool di Mani Pulite, e dal 1996 è un politico italiano, fondatore del movimento Italia dei Valori.

Alla Procura di Milano si occupa soprattutto di reati contro la pubblica amministrazione. Si farà notare per la sua padronanza degli strumenti informatici, che gli consentirà una notevole velocizzazione delle indagini e un efficiente collegamento dei dati processuali. In questo modo, all'epoca di Tangentopoli, poté svolgere un'intensissima mole di lavoro. Quale pubblico ministero di punta del cosiddetto «Pool di Mani Pulite», composto anche da altri magistrati come Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo, ha messo sotto inchiesta per corruzione centinaia di politici locali e nazionali, tra cui alcune figure politiche di primo piano, come ad esempio Bettino Craxi.

Subito dopo le elezioni del 27 marzo 1994, Berlusconi gli chiede di abbandonare la magistratura e di entrare a far parte del suo governo come Ministro della Giustizia. Di Pietro, pur dichiarandosi lusingato di fronte a numerosi giornalisti, non accetta e preferisce continuare il suo lavoro di magistrato. Dopo questi anni di protagonismo, sono partite contro di lui diverse indagini giudiziarie, tutte risolte in assoluzioni o archiviazioni. Nel 1995 viene indagato dal sostituto procuratore di Brescia Fabio Salamone, ipotizzando reati di concussione e abuso d'ufficio, ma il giudice per le indagini preliminari archivia il procedimento con censura. Il 6 dicembre del 1994, poco prima che si riuscisse a tenere alla Procura di Milano l'interrogatorio dell'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, indagato per corruzione, si dimetterà clamorosamente dalla magistratura.

Nel 1996 chiamato da Romano Prodi accetta di divenire ministro nel suo Governo sostenuto dalla coalizione dell'Ulivo, appena insediatosi dopo la vittoria nelle elezioni politiche di aprile. L'incarico affidatogli è il Ministero dei Lavori pubblici, ma decide di presentare le sue dimissioni dopo sei mesi, il giorno dopo in cui gli viene notificata da Brescia una nuova indagine nei suoi confronti. Prodi respinge le dimissioni, ma Di Pietro non vuole tornare sui suoi passi.

A fine 1997 si tengono l'elezioni supplettive e Di Pietro accetta la candidatura per un seggio al senato offerta dall'Ulivo al collegio uninominale del Mugello in Toscana, dove nella precedente votazione la coalizione aveva vinto con il 66,5% dei consensi. Gli avversari, Giuliano Ferrara per la coalizione di Silvio Berlusconi, Sandro Curzi per Rifondazione comunista, che nel 1996 non si era presentata da sola, e il candidato della Lega Nord, vengono battuti da Di Pietro, che ottiene il 67,8% dei voti. Diventa così senatore e, come indipendente, aderisce al gruppo misto.

Ben presto è periodo di crisi per il Governo Prodi I, a causa del ritiro dell'appoggio da parte di Rifondazione Comunista. Il governo cade ad ottobre del 1998, e nel giro di poco tempo nascono nuovi movimenti, fra cui quello di spicco dei sindaci dell'Ulivo, denominato "Centocittà". Anche Di Pietro fonda un movimento, "Italia dei Valori".

All'inizio del 1999, Prodi raduna attorno a sé i suoi fedelissimi e, insieme a "Centocittà" e "Italia dei Valori", costituisce il nuovo partito dei Democratici, col simbolo dell'Asinello, di cui naturalmente entra a far parte anche Di Pietro. Il partito debutta alle elezioni europee dello stesso anno e raggiunge risultati ragguardevoli. Intanto, Prodi viene designato come presidente della Commissione europea e, in vista delle successive elezioni politiche, Di Pietro sperimenta qualcosa di nuovo.

Lascia l'Asinello, si allontana dalle posizioni di Prodi e dell'Ulivo e fonda ufficialmente l'Italia dei Valori (ldV) come partito autonomo nel settembre 2000, con l'obiettivo di continuare la lotta contro la corruzione politica.

IdV è fuori dalla coalizione, si presenta da sola alle elezioni politiche del 2001 e consegue un risultato incoraggiante (3,9% dei voti). Le elezioni vengono vinte dalla coalizione della Casa delle Libertà, guidata da Silvio Berlusconi, suo acerrimo rivale.

Condividendo la condizione di opposizione ai Governi della CdL, Italia dei Valori, col passare degli anni, intensifica nuovamente i rapporti col centrosinistra e, alla vigilia delle elezioni europee del 2004, aderisce all'appello di Prodi di presentarsi sotto un'unico simbolo di stampo riformista nel nome dell'Ulivo. Gli alleati, tuttavia, non sono d'accordo con l'ingresso di Di Pietro (il fronte dell'opposizione è guidato dai socialisti dello Sdi). E così nasce una nuova intesa elettorale con Achille Occhetto: insieme presentano la Lista Società Civile, Di Pietro-Occhetto, Italia dei Valori.

Nel suo simbolo, la lista inserisce la dicitura "Per il Nuovo Ulivo", con un piccolo ramoscello d'ulivo, per sottolineare la chiara intenzione di partecipare alla rinascita e al rafforzamento della coalizione. Prodi, in un primo momento, plaude all'idea, ma poi Di Pietro e Occhetto (a campagna elettorale già avviata) sono costretti ad eliminare quel frammento del loro simbolo perché - dicono dalla coalizione - si potrebbe generare confusione fra gli elettori che potrebbero confonderlo con il "vero" Ulivo.

La lista, comunque, corre regolarmente alle elezioni, ma il progetto è un fallimento: raccoglie soltanto il 2,1%. Occhetto abbandona immediatamente l'alleanza, rifiutando anche il seggio di parlamentare europeo in favore del giornalista Giulietto Chiesa e conservando quindi il suo seggio al Senato. Di Pietro viene eletto al Parlamento europeo, ne è attualmente deputato, in forza alla circoscrizione sud, dopo aver ricevuto in tutta Italia quasi 200 mila preferenze. È iscritto al gruppo parlamentare dell'Alleanza dei Democratici e Liberali per l'Europa. Intanto, nasce la nuova coalizione di centrosinistra, chiamata L'Unione, che si apre ai contributi di Italia dei Valori e di Rifondazione Comunista.

Le primarie si sono svolte il 16 ottobre 2005 con sette candidati: Di Pietro è arrivato quarto, raccogliendo 142.143 voti (il 3,3% dei consensi), alle spalle di Romano Prodi, che ha ricevuto l'investitura di candidato premier della coalizione, di Fausto Bertinotti e Clemente Mastella. Il 17 maggio 2006 ha ricevuto l'incarico di Ministro delle Infrastrutture del secondo governo Prodi.

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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